Io sono uno Scorpione, e come tale a volte pungo. Non sopporto le ingiustizie, non sopporto la falsità, i sorrisi tirati, le adulazioni sdolcinate. Ed è forse per questo che tendenzialmente sono una solitaria. La mia capacità di sopportazione è elevatissima, ma quando la goccia, anche una sola, fa traboccare il vaso, non torno più indietro. Posso perdonare, ma non dimentico. E se mi accorgo di qualcosa che stona nell’armonia di una persona, sono certa che prima o poi qualcosa accade, che prima o poi qualità apparenti si trasformino poi in difettacci.
Che c’entra tutto questo? Niente, forse, ma è che sono anche un pò stufa. Sono stufa, ad esmpio di leggere lodi sperticate sul web su progetti francamente inquietanti, su realizzazioni mal fatte. Quando vedo qualcosa che non mi piace, preferisco tacere pittosto che commentare con un “Bellissimoooooooooooo!”. Ad esempio, poco tempo fa ho partecipato ad un concorso su Facebook e francamente sono rimasta basita dal leggere dei commenti su creazioni mal fatte e francamente inguardabili che hanno collezionato punteggi molto più alti di creazioni fatte molto ma molto meglio e che avevano una singolarità evidente.
O sono stanca di questi contest che imperano sul web il cui unico scopo sono quelli di fungere solo da specchietti per le allodole (oserei dire per allocchi), di farsi fare il lavoro dagli altri mietendo solo risultati. Quanti sono allettati dall’idea di partecipare a consorsi creativi o ad idee di marketing con l’unico scopo di fornire materiali in quantità e praticamente gratuiti per giornali o per nuovi prodotti. Basta solleticare l’ambizione di ognuna di noi, basta un pò di adulazione e il gioco è fatto.
O come si fa a vendere patterns (a dei prezzi francamente esorbitanti) per cose rintraccibilissime ugualmente in rete e gratis, o libretti o libercoli spesso in formato Pdf che non aggiungono mai nulla di nuovo a quanto si può leggere ovunque?
O di una sottile invidia che avverto quando qualcuna ha dei successi meritati, perchè diciamo la verità, nel mondo dei creativi c’è una marea di hobbisti (tra i quali ci sono anche io, ovviamente), che si credono però grandi artisti e anelano ad una visibilità che non meritano affatto.
Allora la domanda è se la capacità di attrarre estimatori è solo una questione di marketing, di come si sia capaci di vendere i propri prodotti, o se il fruitore di ciò che offre il mondo dei creativi sia cieco.
O forse il problema è solo mio che riesco a vedere un puntino stonato, magari microscopico su una superficie enorme. Ed è solo quella che noto. Ed è solo quello che mi infastidisce. In giro vedo spesso cose francamente dozzinali, anellini in orecchini piegati in forme approssimate, accostamenti cromatici inguardabili, cuciture storte, rifiniture discutibili. Accompagnate da commenti entusiasti e a volte da vendite esorbitanti.
Io mi dissocio. Mi piacerebbe un mondo dove si potesse essere onesti senza essere offensivi, dove si potesse essere liberi di criticare (nell’accezione non negativa di attività intellettuale consistente nell'esame, nella valutazione e nel giudizio di fatti o idee) come momento costruttivo. Mi piacerebbe non avere richieste incessanti di amicizia su Fb solo per essere costretta ad assistere a spam di prodottacci o pseudocreazioni. Così come mi piacerebbe vedere ogni tanto dei commenti sul mio blog o su quelli di altri dove magari possa leggere “… se vuoi un consiglio cambia i colori, cerca di migliorare le foto, questa collana francamente è bruttina, etc. etc.”. Io a volte l’ho fatto, garbatamente, ma a qualcuna ho consigliato di cambiare luce o aspetto del blog. E non certo per mio interesse personale o per invidia! Mi piacerebbe un web dove poter migliorare e crescere.
Dicevo che a volte, piuttosto che adulare in modo falso qualcuno, preferisco tacere. Ma state tranquille che se una lode arriva, è perchè secondo me è meritata. Ma se non leggete sempre i miei commenti, è perchè talvolta non ho tempo di farlo!!! Non date per scontato assenza=dissenso!!! Criticatemi liberamente e criticate liberamente. Aiuta a ridimensionarsi, a crescere, a migliorarsi.
Vi auguro di sopravvivere ad Halloween, festa che io francamente odio. La trovo solo una festa commerciale, un’americanata importata solo dal marketing. Che fa riempire, solo per sfruttarle in realtà un solo giorno, i negozi di paccottiglie plasticose. Ricordo invece con tenerezza San Martino. Quella è la festa delle nostre tradizioni, ma è la massa che a volte decide per noi, le greggi imbonite dall’oratore di turno…