Buon pomeriggio amiche,si continua a restare a casa e per trascorrere il tempo dopo tanti e tanti giorni di fermo, cerchiamo di fare quello che più ci piace...
Cerco di suddividere le ore delle giornate, che oltretutto si sono allungate, cercando di occuparle il più possibile... ed ecco che mi dedico alla lettura, alla realizzazione di merletti e pizzi un po' con la lavorazione all'uncinetto e un po' con la tecnica del macramè, a parlare al telefono con i miei genitori ultra 75 enni, con mio figlio distante da casa moltissimi km, con gli amici, sfoglio vecchi album di foto di famiglia, e oggi ho tirato fuori la cartina della mia regione-Abruzzo ed ho segnato i paesi e le aree verdi che nn ho ancora visitato, in modo da farlo appena tutto tornerà alla normalità.
Una buona parte delle ore però le dedico a sistemare casa e a cucinare, la mia adorata taverna e i fornelli sono stanza e accessorio più gettonato!!!
Per questa sera ho preparato le pallotte cac'e ove in dialetto abruzzese, mentre in italiano sono polpette di formaggio e uova. Un piatto tipico che si gusta tutto l'anno.
Avevo già fatto un post tempo fa, ma visto che in questi giorni è molto gettonato,torno con la ricetta.
Si prepara un impasto di formaggio grattugiato (grana padano,rigatino,pecorino abruzzese), uova (di solito 1 per ogni 100 gr.di formaggio, prezzemolo tritato e a piacere un piccolo aglio tritato, si può anche aggiungere una fetta di pane raffermo grattugiato e poi si impasta il tutto, sino ad avere una preparazione adatta ad avere delle polpette salde.
Si friggono in olio di semi di girasole, fatte scolare bene bene su carta per frittura e nel frattempo si prepara un sughetto semplice, nn aggiungo sale e poi adagio le polpette,aspetto che il sugo torni a bollire le rivolto un paio di volte e poi chiudo ....
Il profumo si diffonde nella casa e nel giro di pochissimi minuti marito e figlio si "fiondano" a tavola.
Con l'augurio che presto tutto torni alla normalità,vi saluto, vi abbraccio virtualmente ora più che mai..... rivolgendo un pensiero alle persone che nn ci sono più, a quelle che vivono sole, a quelle che per forza di cose sono senza lavoro e unica fonte di reddito, a tutti gli operatori sanitari e non, e a chi ci amministra che certo è molto combattuto,nel cercare di trovare soluzioni e adottare provvedimenti validi per uscire fuori da questa pandemia.
I miei fiori preferiti, purtroppo nel mio minuscolo giardino sono riuscita a coltivare solo i rizomi dei mughetti e che meraviglia il loro profumo!!! Per le fresie e le tuberose ricorro alla fioraia
Visualizzazione post con etichetta tradizioni popolari. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tradizioni popolari. Mostra tutti i post
mercoledì 25 marzo 2020
Pallotte cac' e ove
Etichette:
Abruzzo,
aglio,
coronavirus,
cucina,
cucina povera,
formaggi,
fornelli,
lettura,
macramè,
passatempo,
polpette,
pomodoro,
prezzemolo,
ricetta regionale,
sugo,
taverna,
tradizioni,
tradizioni popolari,
uncinetto,
uova
lunedì 3 febbraio 2020
Taralli di San Biagio
Buongiorno oggi 2 febbraio, la Chiesa Cattolica ed Ortodossa venera San Biagio,protettore della gola.
Come ogni anno per mantenere vive le tradizioni abruzzesi , in casa si usa preparare i taralli e in giornata si va in chiesa per farsi benedire dal parroco la gola, con due candele incrociate, quelle benedette ieri in occasione della festa della Presentazione di Gesù al Tempio.
Ed ecco una cassettina di tarallucci appena sfornati, nell'impasto ho messo semi di anice e nn vi dico che profumo c'è in casa.
Adattissimi per essere gustati durante tutta la giornata , accompagnati da un buon bicchierino di vino o da un dolce liquore, o da una tazza di tè se poi si inzuppano nel latte , la giornata andrà "di sicuro" nel giusto verso, Ah Ah Ah.
Dalle vostre parti cosa si usa preparare in questo giorno?
Fatemi sapere, sono molto curiosa.
Buon inizio di settimana.
Come ogni anno per mantenere vive le tradizioni abruzzesi , in casa si usa preparare i taralli e in giornata si va in chiesa per farsi benedire dal parroco la gola, con due candele incrociate, quelle benedette ieri in occasione della festa della Presentazione di Gesù al Tempio.
Ed ecco una cassettina di tarallucci appena sfornati, nell'impasto ho messo semi di anice e nn vi dico che profumo c'è in casa.
Adattissimi per essere gustati durante tutta la giornata , accompagnati da un buon bicchierino di vino o da un dolce liquore, o da una tazza di tè se poi si inzuppano nel latte , la giornata andrà "di sicuro" nel giusto verso, Ah Ah Ah.
Dalle vostre parti cosa si usa preparare in questo giorno?
Fatemi sapere, sono molto curiosa.
Buon inizio di settimana.
lunedì 6 maggio 2019
Maggio il mese della Madonna
Buongiorno amiche,
questa mattina in Abruzzo ci siamo svegliati con un brusco calo della temperatura e con violenti temporali, sta scendendo giù tanta ma tanta acqua, inizio settimana non proprio primaverile... speriamo solo che non rovini i raccolti, visto che gli alberi da frutta hanno perso i fiori e si stanno formando i frutti.
Non pare proprio di essere a maggio!!!
Maggio, il mio mese preferito insieme ad ottobre, quello in cui si esce per escursioni , per gite fuori porta, quello dalle giornate con più ore di luce, dalle rose fiorite e per la cultura cristiana il mese dedicato alla Madonna.
E proprio ieri escursione nella Valle Peligna, e visita di Pratola Peligna, paese in provincia dell' Aquila, conosciuta soprattutto per il culto alla Madonna della Libera.
I festeggiamenti in suo onore durano per tutto il mese di maggio e quando viene esposta e poi portata in processione per le vie del paese, dalle ragazze suscita profonda emozione!!!
E' una festa che si ripete da secoli, attirando infiniti devoti anche dal vicino Lazio.
Il paese di Pratola offre uno spettacolo unico, di vera e propria vita festosa, c'è un andirivieni di gente che "stordisce."
Per non parlare poi dei profumi e dei sapori, che si sentono nell'aria,della tipica e locale pizza bianca con mortadella e provola, seguita dai panini con la porchetta, e delle tante fornacelle dove cucinano gli arrosticini, che si possono assaporare nei locali dislocati lungo i vicoletti del centro storico...
Tutto accompagnato da Montepulciano d'Abruzzo o Birra artigianale...
Insomma rito religioso e civile- gastronomico vanno a braccetto!!!
Perciò se vi trovate da queste parti passate a salutarla, oppure segnate sul calendario degli eventi prima o seconda domenica di maggio da trascorrere in Abruzzo a Pratola Peligna (AQ)
Buon proseguimento di settimana e un abbraccio affettuoso a tutti.
questa mattina in Abruzzo ci siamo svegliati con un brusco calo della temperatura e con violenti temporali, sta scendendo giù tanta ma tanta acqua, inizio settimana non proprio primaverile... speriamo solo che non rovini i raccolti, visto che gli alberi da frutta hanno perso i fiori e si stanno formando i frutti.
Non pare proprio di essere a maggio!!!
Maggio, il mio mese preferito insieme ad ottobre, quello in cui si esce per escursioni , per gite fuori porta, quello dalle giornate con più ore di luce, dalle rose fiorite e per la cultura cristiana il mese dedicato alla Madonna.
E proprio ieri escursione nella Valle Peligna, e visita di Pratola Peligna, paese in provincia dell' Aquila, conosciuta soprattutto per il culto alla Madonna della Libera.
I festeggiamenti in suo onore durano per tutto il mese di maggio e quando viene esposta e poi portata in processione per le vie del paese, dalle ragazze suscita profonda emozione!!!
E' una festa che si ripete da secoli, attirando infiniti devoti anche dal vicino Lazio.
Il paese di Pratola offre uno spettacolo unico, di vera e propria vita festosa, c'è un andirivieni di gente che "stordisce."
Per non parlare poi dei profumi e dei sapori, che si sentono nell'aria,della tipica e locale pizza bianca con mortadella e provola, seguita dai panini con la porchetta, e delle tante fornacelle dove cucinano gli arrosticini, che si possono assaporare nei locali dislocati lungo i vicoletti del centro storico...
Tutto accompagnato da Montepulciano d'Abruzzo o Birra artigianale...
Insomma rito religioso e civile- gastronomico vanno a braccetto!!!
Perciò se vi trovate da queste parti passate a salutarla, oppure segnate sul calendario degli eventi prima o seconda domenica di maggio da trascorrere in Abruzzo a Pratola Peligna (AQ)
Buon proseguimento di settimana e un abbraccio affettuoso a tutti.
Etichette:
Abruzzo,
devozione,
fedeli,
festa,
giorno di festa,
L'Aquila,
madonna,
maggio,
pellegrini,
pratola peligna,
riti,
tradizioni,
tradizioni popolari
martedì 28 febbraio 2017
Carnevale con le frappe
Buongiorno amiche,
non poteva assolutamente mancare per i miei moschettieri il dolce per carnevale, come da tradizione tramandata da madre in figlia ho preparato le frappe o chiacchiere.
Un dolcetto facile e veloce dal nome diverso a seconda delle nostre regioni ma gli ingredienti sono sempre gli stessi.
Ho seguito "la ricette della nonna" e sono uscite veramente buone.
Un gran successo, sono andate a ruba, le hanno mangiate come "ciliege" una dietro l'altra fino alla fine.....
Che golosoni i miei uomini....
Fortunatamente sono riuscita a mangiarne qualcuna tra una cottura e l'altra.....
Meglio così perché da domani tutti più leggeri, nel giorno delle ceneri digiuno e astinenza e poi durante la quaresima un po di" privazione" non farà male a nessuno!!!
Ingredienti
300 gr. farina (circa)
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
40 gr. burro a tocchetti
una tazzina di liquore a scelta
il succo di un po di limone
olio di girasole per friggere
zucchero a velo per guarnire
Buon appetito a tutte.....
non poteva assolutamente mancare per i miei moschettieri il dolce per carnevale, come da tradizione tramandata da madre in figlia ho preparato le frappe o chiacchiere.
Un dolcetto facile e veloce dal nome diverso a seconda delle nostre regioni ma gli ingredienti sono sempre gli stessi.
Ho seguito "la ricette della nonna" e sono uscite veramente buone.
Un gran successo, sono andate a ruba, le hanno mangiate come "ciliege" una dietro l'altra fino alla fine.....
Che golosoni i miei uomini....
Fortunatamente sono riuscita a mangiarne qualcuna tra una cottura e l'altra.....
Meglio così perché da domani tutti più leggeri, nel giorno delle ceneri digiuno e astinenza e poi durante la quaresima un po di" privazione" non farà male a nessuno!!!
Ingredienti
300 gr. farina (circa)
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
40 gr. burro a tocchetti
una tazzina di liquore a scelta
il succo di un po di limone
olio di girasole per friggere
zucchero a velo per guarnire
Buon appetito a tutte.....
martedì 14 febbraio 2017
Tarali dolci di San Biagio
Buongiorno amiche,
qualche giorno fa in occasione della festa di San Biagio, protettore della gola, molto sentita in Abruzzo, ho preparato come da tradizione, i taralli di San Biagio e sono usciti bene, hanno avuto un gran successo e quindi volevo condividere con voi questo entusiasmo.
Vi lascio la ricetta con gran piacere e provate a farli, vedrete che piaceranno molto, sono adatti anche per giovedì grasso e per carnevale.
Quindi sbizzarritevi accontentando i gusti dei vostri cari.
Ricetta per circa 30 tarallucci.
-500 gr di farina 00
-130 gr di zucchero
-un pizzico di sale
-1 uovo intero
-250ml di latte
-60 gr. di olio di girasole
-una bustina di lievito disidratato o un cubetto di lievito di
birra.
Predisporre la farina a fontana, versare lo zucchero e il lievito disidratato e mescolare con le mani, poi aggiungere il sale, l'uovo, il latte poco alla volta impastando il tutto e alla fine piano piano l'olio, continuare a lavorare il tutto fino ad ottenere una palla di pasta, fare un taglietto sopra a forma di croce ed adagiare in un contenitore con coperchio e lasciare lievitare per almeno 4 ore (io ho preparato il tutto la sera prima).
Se userete il lievito di birra, scioglietelo con il latte tiepido. Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere il panetto e formare i tarallucci adagiandoli su carta da forno (con la quale avrete rivestito le teglie)!!! Far lievitare di nuovo ma solo per due ore e poi infornare a 180° per 7/8 minuti. Ancora caldi passarli nello zucchero e..... buon appetito....
qualche giorno fa in occasione della festa di San Biagio, protettore della gola, molto sentita in Abruzzo, ho preparato come da tradizione, i taralli di San Biagio e sono usciti bene, hanno avuto un gran successo e quindi volevo condividere con voi questo entusiasmo.
Vi lascio la ricetta con gran piacere e provate a farli, vedrete che piaceranno molto, sono adatti anche per giovedì grasso e per carnevale.
Quindi sbizzarritevi accontentando i gusti dei vostri cari.
Ricetta per circa 30 tarallucci.
-500 gr di farina 00
-130 gr di zucchero
-un pizzico di sale
-1 uovo intero
-250ml di latte
-60 gr. di olio di girasole
-una bustina di lievito disidratato o un cubetto di lievito di
birra.
Predisporre la farina a fontana, versare lo zucchero e il lievito disidratato e mescolare con le mani, poi aggiungere il sale, l'uovo, il latte poco alla volta impastando il tutto e alla fine piano piano l'olio, continuare a lavorare il tutto fino ad ottenere una palla di pasta, fare un taglietto sopra a forma di croce ed adagiare in un contenitore con coperchio e lasciare lievitare per almeno 4 ore (io ho preparato il tutto la sera prima).
Se userete il lievito di birra, scioglietelo con il latte tiepido. Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere il panetto e formare i tarallucci adagiandoli su carta da forno (con la quale avrete rivestito le teglie)!!! Far lievitare di nuovo ma solo per due ore e poi infornare a 180° per 7/8 minuti. Ancora caldi passarli nello zucchero e..... buon appetito....
giovedì 9 aprile 2015
Pupe e Cavalli per pasquetta.....
Ricordi d'infanzia.......
Dalle mie parti c'è tradizione di far portare ai maschietti e alle femminucce per la gita di pasquetta un dolce, realizzato con pochi e classici ingredienti, chiamati "la pupa" e "lu cavalle".
Naturalmente anche mia nonna, aiutata da mamma li preparava, e quanti ne preparava.... avendo 9 nipoti.
In cucina mi ricordo, che nella settimana santa c'era gran fermento, sacchetti di farina a gran quantità, uova raccolte giorni e giorni in anticipo per averne tante a disposizione, zuppiere e teglie allineate sui lunghi tavoli di marmo, in attesa di essere riempite e trasferite nel forno a mattoni, alimentato dalle" fascine" che solo le più esperte sapevano far arrivare a temperatura, il tutto accompagnato dal vocio delle donne e dagli occhi sbalorditi di noi bambini che attendevamo pazientemente!!!
E quante risate, quando mangiavamo aiutandoci con le dita, l'impasto rimasto intorno ai bordi delle zuppiere, era una gara a chi le faceva venire più pulite!!!
Purtroppo nonna non c'è più, i cugini sono cresciuti e sono diventati genitori, il forno a legna è caduto per la vecchiaia e la casa in campagna di nonna, è troppo piccola per ospitarci tutti.....
Ma fortunatamente mamma e le mie zie continuano a portare avanti questa tradizione le pupe e i cavalli li preparano ancora, in maniera un tantino più "moderna" ma ci sono...... e le portiamo in gita!!!
Dalle mie parti c'è tradizione di far portare ai maschietti e alle femminucce per la gita di pasquetta un dolce, realizzato con pochi e classici ingredienti, chiamati "la pupa" e "lu cavalle".
Naturalmente anche mia nonna, aiutata da mamma li preparava, e quanti ne preparava.... avendo 9 nipoti.
In cucina mi ricordo, che nella settimana santa c'era gran fermento, sacchetti di farina a gran quantità, uova raccolte giorni e giorni in anticipo per averne tante a disposizione, zuppiere e teglie allineate sui lunghi tavoli di marmo, in attesa di essere riempite e trasferite nel forno a mattoni, alimentato dalle" fascine" che solo le più esperte sapevano far arrivare a temperatura, il tutto accompagnato dal vocio delle donne e dagli occhi sbalorditi di noi bambini che attendevamo pazientemente!!!
E quante risate, quando mangiavamo aiutandoci con le dita, l'impasto rimasto intorno ai bordi delle zuppiere, era una gara a chi le faceva venire più pulite!!!
Purtroppo nonna non c'è più, i cugini sono cresciuti e sono diventati genitori, il forno a legna è caduto per la vecchiaia e la casa in campagna di nonna, è troppo piccola per ospitarci tutti.....
Ma fortunatamente mamma e le mie zie continuano a portare avanti questa tradizione le pupe e i cavalli li preparano ancora, in maniera un tantino più "moderna" ma ci sono...... e le portiamo in gita!!!
La pupa |
Senza farcitura |
lunedì 4 febbraio 2013
Fine settimana tra riti religiosi,usanze e costumi...
Questo fine settimana l'ho dedicato ai riti religiosi per il giorno della Candelora e di San Biagio.
Il 2 febbraio, la chiesa cattolica celebra la presentazione di Gesù ai Dottori del Tempio,popolarmente chiamata festa della Candelora,perchè in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti". A fine messa il parrroco ha distribuito i ceri benedetti, che si conservano in casa per essere riutilizzati durante calamità meteorologiche, oppure nell'assistenza di una persona molto malata.
Invece il 3 febbraio, la chiesa cattolica, ricorda il vescovo martire San Biagio di Sebaste.
BREVE BIOGRAFIA
Vissuto tra il III e IV secolo a Sebaste in Armenia. Era medico e venne nominato vescovo della sua città,a causa della sua fede venne imprigionato dai Romani,durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana, per punizione fu straziato con i pettini di ferro e morì decapitato.
CULTO
Il corpo di san Biagio fu sepolto nella cattedrale di Sebaste. Nel 732 una parte dei suoi resti mortali, deposti in un'urna di marmo, furono imbarcati, per esser portati a Roma dove sono tutt'oggi conservati.Un gran numero di località italiane e non, vantano di possedere un frammento del corpo del Santo.
In alcuni paesi c'è la tradizione di portare in processione dopo la celebrazione della santa messa, la statua del santo,seguita da donne con candele accese,per le vie del paese e al rientro in chiesa, c'è la benedizione della gola,con l'olio benedetto e con le candele icrociate. Questo perchè gli sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando per aver ingoiato una lisca di pesce.
TRADIZIONI E RITO CIVILE
Dopo la celebrazione della messa e della processione, c'è la tradizione di festegiare con i" tarallucci di San Biagio"che sono dei dolci a forma di piccola ciambella impastati con semini di anice. I tarallucci poi vengono riportati a casa e donati a parenti ed amici che dopo averli baciati ne mangiano per ingraziarsi la protezione di San Biagio, particolarmente a protezione della gola e dai mali di stagione.
Naturalmente da amante della buona cucina tradizionale ed appasionati di riti ed usanze, mi sono cimentata anch'io nella loro preparazione e vi lascio una foto a ricordo!!!
Il 2 febbraio, la chiesa cattolica celebra la presentazione di Gesù ai Dottori del Tempio,popolarmente chiamata festa della Candelora,perchè in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti". A fine messa il parrroco ha distribuito i ceri benedetti, che si conservano in casa per essere riutilizzati durante calamità meteorologiche, oppure nell'assistenza di una persona molto malata.
Invece il 3 febbraio, la chiesa cattolica, ricorda il vescovo martire San Biagio di Sebaste.
BREVE BIOGRAFIA
Vissuto tra il III e IV secolo a Sebaste in Armenia. Era medico e venne nominato vescovo della sua città,a causa della sua fede venne imprigionato dai Romani,durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana, per punizione fu straziato con i pettini di ferro e morì decapitato.
CULTO
Il corpo di san Biagio fu sepolto nella cattedrale di Sebaste. Nel 732 una parte dei suoi resti mortali, deposti in un'urna di marmo, furono imbarcati, per esser portati a Roma dove sono tutt'oggi conservati.Un gran numero di località italiane e non, vantano di possedere un frammento del corpo del Santo.
TRADIZIONI E RITO RELIGIOSO
In alcuni paesi c'è la tradizione di portare in processione dopo la celebrazione della santa messa, la statua del santo,seguita da donne con candele accese,per le vie del paese e al rientro in chiesa, c'è la benedizione della gola,con l'olio benedetto e con le candele icrociate. Questo perchè gli sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando per aver ingoiato una lisca di pesce.
TRADIZIONI E RITO CIVILE
Dopo la celebrazione della messa e della processione, c'è la tradizione di festegiare con i" tarallucci di San Biagio"che sono dei dolci a forma di piccola ciambella impastati con semini di anice. I tarallucci poi vengono riportati a casa e donati a parenti ed amici che dopo averli baciati ne mangiano per ingraziarsi la protezione di San Biagio, particolarmente a protezione della gola e dai mali di stagione.
Naturalmente da amante della buona cucina tradizionale ed appasionati di riti ed usanze, mi sono cimentata anch'io nella loro preparazione e vi lascio una foto a ricordo!!!
mercoledì 16 gennaio 2013
Sant'Antonio Abate
Domani la chiesa festeggerà Sant'Antonio Abate, santo venerato e festeggiato in diversi paesi limitrofi al mio,con il rito religioso e con quello civile. Considerato che sono un'amante delle tradizioni popolari voglio parlarvene.
BREVE BIOGRAFIA:
Eremita egiziano,fondatore del monacheismo cristiano e il primo degli abati.
Nacque intorno al 250 in Egitto, e morì a circa 106 anni nel deserto della Tebaide.
CULTO:
Il fuoco,il bastone e gli animali sono i simboli devozionali legati al culto di Sant'Antonio Abate, ancora presenti nella tradizione religiosa popolare e nello specifico in Abruzzo.
TRADIZIONI e RITO RELIGIOSO:
In diversi paesi c'è la tradizione di portare la mattina del 17 gennaio davanti alla chiesa,animali della stalla e dell'aia, affinché si ascolti la celebrazione della messa, si riceva la benedizione e si porti in processione la statua del santo, accompagnata da contadini, gente comune e animali domestici con un campanellinoappeso al collo; infatti la sua immaginetta o santino si trova in tutte le stalle dei contadini come auspicio e protezione delle attività agricole e salute agli animali. In alcuni paesi si benedice anche il pane che poi si distribuirà alle famiglie che lo mangeranno per devozione,ed una porzione la si fa mangiare agli animali domestici per preservarli dai malanni.
TRADIZIONI e RITO CIVILE:
Dopo la celabrazione della messa e della processione si usa festeggiare con canti,balli, rie vocazioni storiche, accensione dei fuochi,buon cibo(prevalentemente piatti a base di carne di maiale) e vino.
0..0...0
Uno dei paesi che celebra in modo particolare la festa di Sant'Antonio Abate nella sera tra il 16 e il 17 gennaio da più di cento anni è Fara Filiorum Petri (CH) Dal pomeriggio del 16 iniziano i festeggiamenti, i contadini delle varie contrade del paese trasportano nella piazza principale "le farchie" enormi cataste di canne,alte svariati metri, preparate giorni prima che si faranno bruciare, affinchè ciascuno poi, ne riporta a casa qualche tizzone spento, a difesa dei fulmini. Inoltre gruppi di giovani mascherati girano di casa in casa a " cantare Sant'Antonio " uno impersona il Santo Eremita,spesso c'è una turba di diavoli, la ragazza tentatrice e l'angelo che porta conforto. Insomma ci sarà tanto divertimento,se vi trovate da queste parti non perdete quest'antica ed allegra tradizione popolare!!!
Non mancheremo io e la mia famiglia<<<<<<<<<<<<<<
BREVE BIOGRAFIA:
Eremita egiziano,fondatore del monacheismo cristiano e il primo degli abati.
Nacque intorno al 250 in Egitto, e morì a circa 106 anni nel deserto della Tebaide.
CULTO:
Il fuoco,il bastone e gli animali sono i simboli devozionali legati al culto di Sant'Antonio Abate, ancora presenti nella tradizione religiosa popolare e nello specifico in Abruzzo.
TRADIZIONI e RITO RELIGIOSO:
In diversi paesi c'è la tradizione di portare la mattina del 17 gennaio davanti alla chiesa,animali della stalla e dell'aia, affinché si ascolti la celebrazione della messa, si riceva la benedizione e si porti in processione la statua del santo, accompagnata da contadini, gente comune e animali domestici con un campanellinoappeso al collo; infatti la sua immaginetta o santino si trova in tutte le stalle dei contadini come auspicio e protezione delle attività agricole e salute agli animali. In alcuni paesi si benedice anche il pane che poi si distribuirà alle famiglie che lo mangeranno per devozione,ed una porzione la si fa mangiare agli animali domestici per preservarli dai malanni.
TRADIZIONI e RITO CIVILE:
Dopo la celabrazione della messa e della processione si usa festeggiare con canti,balli, rie vocazioni storiche, accensione dei fuochi,buon cibo(prevalentemente piatti a base di carne di maiale) e vino.
0..0...0
Uno dei paesi che celebra in modo particolare la festa di Sant'Antonio Abate nella sera tra il 16 e il 17 gennaio da più di cento anni è Fara Filiorum Petri (CH) Dal pomeriggio del 16 iniziano i festeggiamenti, i contadini delle varie contrade del paese trasportano nella piazza principale "le farchie" enormi cataste di canne,alte svariati metri, preparate giorni prima che si faranno bruciare, affinchè ciascuno poi, ne riporta a casa qualche tizzone spento, a difesa dei fulmini. Inoltre gruppi di giovani mascherati girano di casa in casa a " cantare Sant'Antonio " uno impersona il Santo Eremita,spesso c'è una turba di diavoli, la ragazza tentatrice e l'angelo che porta conforto. Insomma ci sarà tanto divertimento,se vi trovate da queste parti non perdete quest'antica ed allegra tradizione popolare!!!
Non mancheremo io e la mia famiglia<<<<<<<<<<<<<<
Iscriviti a:
Post (Atom)