Si parte.
Decidiamo di risalire il fiume Stella, la più importante arteria di risorgive del Friuli, sino a Precenicco.
La riserva naturale "Foci dello Stella" comprende il delta del fiume Stella e la zona lagunare circostante; trattasi di un esteso e rigoglioso canneto intersecato da una tortuosa rete idrica che si protrae dolcemente in laguna. Il canneto è in effetti una costante e notevole espressione della riserva delle Foci dello Stella.
Ristorante lungo il fiume Stella
Casa in vendita .... bellissima, peccato che non sono riuscita a fotografare il giardino interno.
Precenicco. Qui siamo scesi a prendere un caffè. All'interno del bar ho fotografato 3 cartelli, che li posterò in un altro post.
Titiano: Chiesetta dedicata alla Madonna della neve.
La laguna di Marano rappresenta la prima grande zona marittima o pre-marittima per gli uccelli migratori provenienti dall'Europa centrale e settentrionale. È pertanto popolata da un gran numero di volatili appartenenti alle specie più diverse, da quelle più comuni (Oche, gabbiani, tortore, barbagianni, civette, colombacci, cuculi, gazze, tordi, cigni reali, aironi) alle più rare (falchi di palude e sterne in particolare). Grazie alla propria ricchezza ornitologica la laguna è stata dichiarata, nel 1979, zona protetta di valore internazionale.
Lungo il percorso abbiamo ammirato tantissimi cigni.
Reti dei pescatori stese ad asciugare.
Negli innumerevoli isolotti della laguna di Grado vivevano un gran numero di pescatori che si costruivano le abitazioni con la canna, i famosi "Casoni", questi sono l'emblema della laguna e la base d'appoggio per molti gradesi che vivono tuttora di pesca.
Alcuni sono stati trasformati in rustiche trattorie, e durante l'estate è possibile assaggiare ottimi piatti di pesce e polenta, accompagnati dall'ottimo vino locale.
Nei secoli i casoni sono stati sempre costruiti così, pianta rettangolare, tetto piramidale completamente in canna, il tutto utilizzando lo scarso materiale che si può trovare in laguna: pali in legno di varie dimensioni, canne, paglia e vimini.
Formati da un unica stanza con "fogon" (focolare) hanno la porta orientata a Ponente per ripararsi dalla Bora, il freddo vento che soffia dall'Est.I canali principali sono navigabili; le zone sicure vengono delimitate dalle briccole (paline nell’acqua). Su ogni palina c'è un gabbiano, sempre solo uno!
Guardatelo .... il sirenetto del titanic (mio marito)
La Madonnina del Mare a Grado.
Grado.
Barbana è un'isola posta all'estremità orientale della laguna di Grado, sede di un antico santuario mariano.
Si estende su circa tre ettari e dista circa cinque chilometri da Grado; è abitata in modo stabile da una comunità di frati minori francescani.
Il suo nome deriva probabilmente da Barbano, un eremita del VI secolo che viveva nel luogo e che raccolse attorno a sé una comunità di monaci.
Le origini dell'isola sono relativamente recenti: la laguna di Grado si è infatti formata tra il V e il VII secolo su di un'area precedentemente occupata dalla terraferma.
L'isola di Barbana è collegata a Grado da un regolare servizio di traghetti, con partenza dal Canale della Schiusa. Il viaggio richiede circa 20 minuti di navigazione. L'isola è inoltre dotata di un piccolo porto e può essere raggiunta anche con mezzi privati.
Il campanile, gli affreschi della cupola della chiesa e una statua in legno raffigurante la Madonna con bambino.
Gli affreschi della cupola (oltre 500 metri quadrati) sono un'opera più recente di Tiburzio Donadon (1940).
A poca distanza dalla chiesa, sul luogo dove secondo la tradizione si arenò l'immagine della Madonna, sorge la cappella dell'apparizione, costruita nel 1854 per celebrare il dogma dell'Immacolata Concezione e decorata nel 1860 dal pittore udinese Rocco Pitacco. La cappella, di forma ottagonale, ha preso il posto di una precedente edicola e custodisce le spoglie del venerabile Egidio Bullesi, un giovane istriano distintosi per il suo apostolato a Pola e a Monfalcone.
Guardate la forza della natura: questi alberi sono stati sradicati dalla furia dell'uragano del 13 luglio scorso: sono 37 gli alberi abbattuti su questa isoletta.
Ed ora si va a pranzo: a Porto Anfora
Eccomi nel mezzo delle mie amiche.
Originale il menù scritto su questa asse rustica di legno.
Antipasto e boreto
Grigliata e fritto misto.... freschissimi!
Eccoci arrivati all'isola delle conchiglie...... e quante conchiglie!
Per fortuna mi ero portata dei sacchetti (li ho sempre dietro, non si sa mai quello che si trova). Siamo rimasti lì circa 30 minuti, giusto il tempo di fare una nuotata i maschietti.... mentrenoi donne siamo simaste sull'arenile ..... io raccoglievo .... raccoglievo..... ma quante belle conchiglie!
A casa le ho divise in base alla forma, eccole qui pronte per la foto ricordo!
Su quest'isola ho ammirato i "Fiuri de tapo", mi han detto che si chiamano così..... son di un bellissimo color lilla, sono fiori protetti, guai a raccoglierli, multe salatissime!

La nostra gita sta per finire, sono già le 18,30 e bisogna rientrare in darsena.
E' stata una giornata bellissima, visitato posti altrettanto belli!
Vi lascio con un saluto che ho scritto sulla sabbia!