In classe di Fagiolina si è verificato un caso di varicella. Per precauzione, specialmente nei confronti del bimbo-in-pancia, abbiamo quindi deciso di non mandarla a scuola per qualche giorno, almeno fino a quando non avremo capito se si tratta di un caso isolato o di una piccola epidemia.
Visto che le sfighe vanno sempre a braccetto, questa cosa è capitata proprio in una settimana in cui ho una sostituzione ad un medico di famiglia; quindi, oltre alle notti in guardia medica, ho ambulatorio tutti i giorni. Ieri solita giornata-tetris per incastrare gli impegni miei e di GF con le esigenze dei bimbi. La mia mattinata però è stata abbastanza libera, e abbiamo quindi approfittato del timido sole novembrino per una passeggiata. Passeggino per Nanetto, una scatola di latta per Fagiolina, cappellini e giacche, ed ecco i tesori che abbiamo raccolto proprio nel viale di casa:
Funghi (di dubbia commestibilità), ghiande, castagne (di ippocastano), bacche di vari colori. Un bel bouquet autunnale! Fagiolina raccoglieva, io raccontavo, Nanetto guardava e ascoltava interessato.
Avere un po' di verde intorno casa è veramente una gran fortuna!
Tri-mamma e Tri-babbo, Fagiolina, Nanetto e Fagiolino. Per prendere un gattino aspettiamo ancora un po'.
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mercoledì 9 novembre 2011
domenica 28 agosto 2011
I passi verso un desiderio
Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro di Mammafelice "Sogni e desideri 2011".
Il tema di questa settimana è: Realizzare un desiderio.
"Adesso passiamo all’azione: realizziamo uno dei nostri desideri.
Sì, passiamo all’azione. Perchè non basta esprimere i propri desideri, non basta. Bisogna anche fare in modo che si realizzino.
E allora, la tappa di oggi consiste proprio nell’individuare i modi concreti e reali per realizzare almeno uno dei nostri desideri: scegliete uno dei vostri desideri, quelli che abbiamo chiamato i 3 desideri del cuore, e fate una lista di cose da fare per realizzarlo concretamente."
I miei desideri del cuore difficilmente si possono concretizzare in una lista di tappe da seguire, specialmente il primo e il terzo. Si tratta di viverli nel quotidiano, lavorarci giorno per giorno a piccoli passi, tenendo sempre in mente l'obiettivo senza lasciarsi scoraggiare.
Per quanto riguarda il fare un'esperienza di vita all'estero, sembra che qualcosa si stia invece muovendo. Sapete quando vedete, sentite che sta passando un treno, un treno importante, e pensate:
-Ma sta succedendo per davvero? Ho paura!- E sentite i piedi pesanti, avete la sensazione di non riuscire a staccarli da terra e muoverli per salirci sopra, su quel treno. Ma credete anche che sia un'occasione, come forse nella vita ne capitano poche, come forse nella vita di qualcuno non capitano affatto. E sapete che se quell'occasione non la coglierete, poi vi sentirete degli stupidi, degli ingrati, vivrete per sempre col rimpianto.
Stiamo prendendo alcuni contatti, e pare che ci possano essere possibilità di trovare un lavoro finalmente dignitoso, gratificante e sereno. In un altro Paese.
Siamo ancora nel campo dei desideri, voglio specificarlo. Siamo ancora ben lontani da una vera e propria progettazione.
La mia mente, nelle mie purtroppo sempre più numerose notti insonni, lavora a sognare e mettere i piedi per terra, immaginare e quantificare, ipotizzare e pianificare. Se proprio vogliamo elencare delle tappe, si tratterà, nei prossimi giorni e mesi (anni?), di:
-Continuare a prendere informazioni
-Fare dei viaggi "esplorativi"
-Imparare una nuova lingua (hai detto niente!)
-Svolgere un bel po' di burocrazia
-Mettere da parte un po' di soldini
-Organizzare l'esodo della famigliuola...
E per adesso mi fermo qui, perchè solo a scriverle, queste cose, mi pare di affacciarmi su un abisso.
Domani io e GF partiamo per un giorno e mezzo di vacanza (addirittura una notte fuori!) senza prole, per festeggiare, in mega-ritardo, il nostro 5° anniversario di matrimonio.
Noi si va qua:
Magari riusciremo anche a fare una cena romantica e un tuffo in piscina! ...sempre che non arrivino telefonate di emergenza dai nonni.
Ciao!
Il tema di questa settimana è: Realizzare un desiderio.
"Adesso passiamo all’azione: realizziamo uno dei nostri desideri.
Sì, passiamo all’azione. Perchè non basta esprimere i propri desideri, non basta. Bisogna anche fare in modo che si realizzino.
E allora, la tappa di oggi consiste proprio nell’individuare i modi concreti e reali per realizzare almeno uno dei nostri desideri: scegliete uno dei vostri desideri, quelli che abbiamo chiamato i 3 desideri del cuore, e fate una lista di cose da fare per realizzarlo concretamente."
I miei desideri del cuore difficilmente si possono concretizzare in una lista di tappe da seguire, specialmente il primo e il terzo. Si tratta di viverli nel quotidiano, lavorarci giorno per giorno a piccoli passi, tenendo sempre in mente l'obiettivo senza lasciarsi scoraggiare.
Per quanto riguarda il fare un'esperienza di vita all'estero, sembra che qualcosa si stia invece muovendo. Sapete quando vedete, sentite che sta passando un treno, un treno importante, e pensate:
-Ma sta succedendo per davvero? Ho paura!- E sentite i piedi pesanti, avete la sensazione di non riuscire a staccarli da terra e muoverli per salirci sopra, su quel treno. Ma credete anche che sia un'occasione, come forse nella vita ne capitano poche, come forse nella vita di qualcuno non capitano affatto. E sapete che se quell'occasione non la coglierete, poi vi sentirete degli stupidi, degli ingrati, vivrete per sempre col rimpianto.
Stiamo prendendo alcuni contatti, e pare che ci possano essere possibilità di trovare un lavoro finalmente dignitoso, gratificante e sereno. In un altro Paese.
Siamo ancora nel campo dei desideri, voglio specificarlo. Siamo ancora ben lontani da una vera e propria progettazione.
La mia mente, nelle mie purtroppo sempre più numerose notti insonni, lavora a sognare e mettere i piedi per terra, immaginare e quantificare, ipotizzare e pianificare. Se proprio vogliamo elencare delle tappe, si tratterà, nei prossimi giorni e mesi (anni?), di:
-Continuare a prendere informazioni
-Fare dei viaggi "esplorativi"
-Imparare una nuova lingua (hai detto niente!)
-Svolgere un bel po' di burocrazia
-Mettere da parte un po' di soldini
-Organizzare l'esodo della famigliuola...
E per adesso mi fermo qui, perchè solo a scriverle, queste cose, mi pare di affacciarmi su un abisso.
Domani io e GF partiamo per un giorno e mezzo di vacanza (addirittura una notte fuori!) senza prole, per festeggiare, in mega-ritardo, il nostro 5° anniversario di matrimonio.
Noi si va qua:
Magari riusciremo anche a fare una cena romantica e un tuffo in piscina! ...sempre che non arrivino telefonate di emergenza dai nonni.
Ciao!
giovedì 4 agosto 2011
Tre desideri nel cuore
Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro 2011 "Sogni e Desideri" di Mammafelice.
Ecco lo spunto di questa settimana:
"I sogni e i desideri, così come la Felicità, hanno valore solo quando si trasformano in azione, uscendo dal mondo della fantasia.
Elencate i vostri 3 Desideri del Cuore, i più grandi, quelli che sentite profondamente vostri, quelli per cui state lottando con forza e con passione, e poi linkateli nei commenti.
Non devono essere per forza cose materiali, ma devono essere necessariamente 3 desideri veri, che possano essere realizzati, che non siano di fantasia, ma possano essere trasformati in obiettivi reali."
Ed ecco qua i miei 3 desideri:
1) Crescere dei figli liberi. Aiutarli a diventare persone senza pregiudizi, curiose, dotate di spirito critico, senza paura di esprimere emozioni e pensieri. Persone alla ricerca della verità, anche se non piacevole. Persone che non si accontentino delle apparenze, per quanto rassicuranti siano. Persone che non temano il giudizio altrui, persone capaci di pensare fuori dagli schemi.
2) Fare un'esperienza di vita all'estero. Trasferirci, tutti quanti, per qualche anno in un Paese che non ci prenda in giro, che non ci rida in faccia, che non ci sputi addosso. Un Paese dove lavorare con serenità, dove godere dei nostri diritti di cittadini, dove dare un'istruzione di qualità ai nostri figli. Un Paese dove la legalità è normale, non un' eccezione. Un Paese dove non ti prendono in giro se rispetti le regole.
3) Fare bene il mio lavoro. Aiutare chi soffre. Mettere a frutto ciò che ho studiato per essere utile agli altri. Lavorare per qualche periodo per la cooperazione internazionale, in un Paese in via di sviluppo. In fondo, ho voluto diventare un medico per questo.
Il desiderio più grande della mia vita l'ho, per fortuna, già realizzato: trovare l'amore della mia vita e costruirci una famiglia insieme. Questo non significa certo che ora la strada è in discesa. Ma avere accanto la persona che si ama, ed essere ricambiati, è un grande, enorme punto di partenza per tutto.
Ecco lo spunto di questa settimana:
"I sogni e i desideri, così come la Felicità, hanno valore solo quando si trasformano in azione, uscendo dal mondo della fantasia.
Elencate i vostri 3 Desideri del Cuore, i più grandi, quelli che sentite profondamente vostri, quelli per cui state lottando con forza e con passione, e poi linkateli nei commenti.
Non devono essere per forza cose materiali, ma devono essere necessariamente 3 desideri veri, che possano essere realizzati, che non siano di fantasia, ma possano essere trasformati in obiettivi reali."
Ed ecco qua i miei 3 desideri:
1) Crescere dei figli liberi. Aiutarli a diventare persone senza pregiudizi, curiose, dotate di spirito critico, senza paura di esprimere emozioni e pensieri. Persone alla ricerca della verità, anche se non piacevole. Persone che non si accontentino delle apparenze, per quanto rassicuranti siano. Persone che non temano il giudizio altrui, persone capaci di pensare fuori dagli schemi.
2) Fare un'esperienza di vita all'estero. Trasferirci, tutti quanti, per qualche anno in un Paese che non ci prenda in giro, che non ci rida in faccia, che non ci sputi addosso. Un Paese dove lavorare con serenità, dove godere dei nostri diritti di cittadini, dove dare un'istruzione di qualità ai nostri figli. Un Paese dove la legalità è normale, non un' eccezione. Un Paese dove non ti prendono in giro se rispetti le regole.
3) Fare bene il mio lavoro. Aiutare chi soffre. Mettere a frutto ciò che ho studiato per essere utile agli altri. Lavorare per qualche periodo per la cooperazione internazionale, in un Paese in via di sviluppo. In fondo, ho voluto diventare un medico per questo.
Il desiderio più grande della mia vita l'ho, per fortuna, già realizzato: trovare l'amore della mia vita e costruirci una famiglia insieme. Questo non significa certo che ora la strada è in discesa. Ma avere accanto la persona che si ama, ed essere ricambiati, è un grande, enorme punto di partenza per tutto.
lunedì 25 luglio 2011
Le 100 cose che mi piacciono
Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro 2011 "Sogni e Desideri" di Mammafelice.
Il tema di questa settimana è "Le 100 cose che amo".
Io, in generale, non amo molto le liste. Faccio fatica a selezionare, e poi a mettere in fila. E poi non mi piace fissare su un pezzo di carta (o su un pezzo di web, in questo caso!) quello che amo/odio/quelchevivieneinmente: mi sembra che poi, per dovere di coerenza, non si possa più cambiare idea. Uffa! Io sostengo il diritto a cambiare idea!
Comunque, la lista del mi piace/non mi piace mi ricorda tanto l'inizio de Il favoloso mondo di Amelie, film che io adoro:
Nella lista non metto l'amore per mio marito e i miei bambini. E' ovvio. Sono fuori gara.
Ecco qua 80 motivi per cui vale la pena vivere, svegliarsi alla mattina, fare fatica... completate voi la frase. Non sono in ordine di importanza. Ho lasciato 20 posti vuoti per lasciare spazio alla mia incoerenza!
1) Annusare il collo dei miei bimbi mentre dormono
2) Mangiare il gelato della nostra gelateria preferita. E poi prenderne un altro. E se ho voglia, pure un altro.
3) Guardare il tramonto al mare.
4) Fare un'immersione subacquea in notturna quando il mare è una tavola e c'è la luna piena.
5) Rompere la crosticina della crema catalana col cucchiaino.
6) Vedere e rivedere L'attimo fuggente.
7) Sperimentare una nuova ricetta.
8) Camminare scalza.
9) Le lenzuola profumate di pulito.
10) Suonare Debussy al piano.
11) Cantare tutti insieme ad un concerto.
12) Stare sotto le coperte quando fuori piove o nevica.
13) Dormire una notte tutta intera.
14) Fagiolina che mi abbraccia stretta stretta quando sto per uscire per lavorare.
15) Le risate squacqueranti di Nanetto.
16) Le lettere d'amore di mio marito.
17) La focaccia ripiena calda della nostra pasticceria preferita.
18) Guidare la macchina all'alba.
19) Fare un falò sulla spiaggia.
20) Guardare le stelle cadenti la notte di S. Lorenzo.
21) Allattare i miei bimbi.
22) Guardare la cerimonia d'apertura delle olimpiadi.
23) Cenare d'estate in terrazzo, a lume di candela.
24) Trovare le giuste diagnosi e cure per i miei pazienti.
25) Leggere, leggere, leggere. Avere tanto tempo per leggere.
26) Raccogliere i miei pomodori che sanno di pomodoro e mangiarmeli subito.
27) Trovare qualcosa di carino nel negozio di vestiti usati.
28) Girare per i mercatini di quartiere di Parigi.
29) Organizzare una bella cenetta per gli amici.
30) La bruschetta cotta sopra la brace.
31) I picnic del primo maggio.
32) Mangiare di fronte al camino in un pub irlandese.
33) Fare le coccole in piscina coi miei bimbi.
34) Dipingere.
35) Andare al cinema a piedi o in bici tre volte per settimana. Vedere tanti tanti film.
36) Godermi la meriggia*.
37) Passare ore alla National Gallery di Londra.
38) Uscire da una libreria con due sacconi pieni di libri nuovi e profumati.
39) Il sushi.
40) Bere un birra fresca con mio marito.
41) Vincere una partita a biliardo. O a freccette. O a tresette.
42) Trovare un panorama inaspettato all'uscita di una galleria.
43) Decorare una torta per una persona cui voglio bene.
44) Guardare il panorama dalla scalinata de Le Sacre Coeur a Parigi, di notte, con GF.
45) Dare un consiglio azzeccato.
46) Passare una serata con i miei due storici compagni di spetteguless.
47) Trovare le parole giuste in un'altra lingua.
48) Fare una medicazione a regola d'arte.
49) Trovare un blog interessante e leggermi tutti i post.
50) Un percorso benessere in una SPA con un'amica.
51) Fare le copertine a maglia per i miei bimbi.
52) Fare punto a pallavolo con una bella schiacciata (eh... questo è un ricordo di anni e anni fa!!).
53) Accarezzare il mio gatto.
54) La cioccolata calda con panna. La Nutella. Il cioccolato fondente extra-amaro.
55) Chiacchierare con gli amici fino all'alba.
56) Fare l'ultima discesa con gli sci al tramonto, quando le seggiovie hanno ormai chiuso e tutti se ne sono andati.
57) I viaggi: lunghi, corti, lontano, vicino, avventurosi, rilassanti, da sola, in compagnia. I viaggi sempre!
58) Sentire i primi calcetti dei bimbi nella pancia.
59) La mano di GF che mi sfiora sul banco di scuola.
60) L'odore di un libro nuovo.
61) Risolvere un cruciverba "per solutori esperti" della Settimana Enigmistica.
62) Prendersi un intero week-end per riguardarsi la trilogia de Il signore degli anelli extended version.
63) I bimbi che mi si addormentano in braccio.
64) Le capriole e i salti sul lettone.
65) Chiacchierare con GF. O anche stare zitti. Insieme.
66) Un massaggio dall'estetista.
67) Un vestito che mi sta bene.
68) Fare il presepe. Preparare i cappelletti con mamma e nonna la sera della vigilia di Natale.
69) Le riunioni di famiglia, ma senza litigate.
70) Ascoltare una canzone che mi piace a tutto volume in macchina.
71) Riguardare le foto di quando ero piccola.
72) Dire quello che penso senza peli sulla lingua.
73) Una passeggiata nel bosco che odora di muschio.
74) La cucina bella pulita e lucida.
75) Riconoscere l'odore di mio marito sui miei vestiti.
76) Gironzolare con calma al piano inferiore dell'Ikea.
77) Leggere un bel fumetto.
78) Un cameriere gentile, un ristorante attrezzato per i bambini.
79) Rimanere incantata di fronte alla Nike di Samotracia al Louvre.
80) Cucire qualcosa di carino per me o per gli altri.
* Meriggia: è la penombra sotto gli alberi nel primo pomeriggio di primavera/estate, stesi sul prato. E' uno stato, un luogo, una condizione esistenziale... ;-)
Il tema di questa settimana è "Le 100 cose che amo".
Io, in generale, non amo molto le liste. Faccio fatica a selezionare, e poi a mettere in fila. E poi non mi piace fissare su un pezzo di carta (o su un pezzo di web, in questo caso!) quello che amo/odio/quelchevivieneinmente: mi sembra che poi, per dovere di coerenza, non si possa più cambiare idea. Uffa! Io sostengo il diritto a cambiare idea!
Comunque, la lista del mi piace/non mi piace mi ricorda tanto l'inizio de Il favoloso mondo di Amelie, film che io adoro:
Nella lista non metto l'amore per mio marito e i miei bambini. E' ovvio. Sono fuori gara.
Ecco qua 80 motivi per cui vale la pena vivere, svegliarsi alla mattina, fare fatica... completate voi la frase. Non sono in ordine di importanza. Ho lasciato 20 posti vuoti per lasciare spazio alla mia incoerenza!
1) Annusare il collo dei miei bimbi mentre dormono
2) Mangiare il gelato della nostra gelateria preferita. E poi prenderne un altro. E se ho voglia, pure un altro.
3) Guardare il tramonto al mare.
4) Fare un'immersione subacquea in notturna quando il mare è una tavola e c'è la luna piena.
5) Rompere la crosticina della crema catalana col cucchiaino.
6) Vedere e rivedere L'attimo fuggente.
7) Sperimentare una nuova ricetta.
8) Camminare scalza.
9) Le lenzuola profumate di pulito.
10) Suonare Debussy al piano.
11) Cantare tutti insieme ad un concerto.
12) Stare sotto le coperte quando fuori piove o nevica.
13) Dormire una notte tutta intera.
14) Fagiolina che mi abbraccia stretta stretta quando sto per uscire per lavorare.
15) Le risate squacqueranti di Nanetto.
16) Le lettere d'amore di mio marito.
17) La focaccia ripiena calda della nostra pasticceria preferita.
18) Guidare la macchina all'alba.
19) Fare un falò sulla spiaggia.
20) Guardare le stelle cadenti la notte di S. Lorenzo.
21) Allattare i miei bimbi.
22) Guardare la cerimonia d'apertura delle olimpiadi.
23) Cenare d'estate in terrazzo, a lume di candela.
24) Trovare le giuste diagnosi e cure per i miei pazienti.
25) Leggere, leggere, leggere. Avere tanto tempo per leggere.
26) Raccogliere i miei pomodori che sanno di pomodoro e mangiarmeli subito.
27) Trovare qualcosa di carino nel negozio di vestiti usati.
28) Girare per i mercatini di quartiere di Parigi.
29) Organizzare una bella cenetta per gli amici.
30) La bruschetta cotta sopra la brace.
31) I picnic del primo maggio.
32) Mangiare di fronte al camino in un pub irlandese.
33) Fare le coccole in piscina coi miei bimbi.
34) Dipingere.
35) Andare al cinema a piedi o in bici tre volte per settimana. Vedere tanti tanti film.
36) Godermi la meriggia*.
37) Passare ore alla National Gallery di Londra.
38) Uscire da una libreria con due sacconi pieni di libri nuovi e profumati.
39) Il sushi.
40) Bere un birra fresca con mio marito.
41) Vincere una partita a biliardo. O a freccette. O a tresette.
42) Trovare un panorama inaspettato all'uscita di una galleria.
43) Decorare una torta per una persona cui voglio bene.
44) Guardare il panorama dalla scalinata de Le Sacre Coeur a Parigi, di notte, con GF.
45) Dare un consiglio azzeccato.
46) Passare una serata con i miei due storici compagni di spetteguless.
47) Trovare le parole giuste in un'altra lingua.
48) Fare una medicazione a regola d'arte.
49) Trovare un blog interessante e leggermi tutti i post.
50) Un percorso benessere in una SPA con un'amica.
51) Fare le copertine a maglia per i miei bimbi.
52) Fare punto a pallavolo con una bella schiacciata (eh... questo è un ricordo di anni e anni fa!!).
53) Accarezzare il mio gatto.
54) La cioccolata calda con panna. La Nutella. Il cioccolato fondente extra-amaro.
55) Chiacchierare con gli amici fino all'alba.
56) Fare l'ultima discesa con gli sci al tramonto, quando le seggiovie hanno ormai chiuso e tutti se ne sono andati.
57) I viaggi: lunghi, corti, lontano, vicino, avventurosi, rilassanti, da sola, in compagnia. I viaggi sempre!
58) Sentire i primi calcetti dei bimbi nella pancia.
59) La mano di GF che mi sfiora sul banco di scuola.
60) L'odore di un libro nuovo.
61) Risolvere un cruciverba "per solutori esperti" della Settimana Enigmistica.
62) Prendersi un intero week-end per riguardarsi la trilogia de Il signore degli anelli extended version.
63) I bimbi che mi si addormentano in braccio.
64) Le capriole e i salti sul lettone.
65) Chiacchierare con GF. O anche stare zitti. Insieme.
66) Un massaggio dall'estetista.
67) Un vestito che mi sta bene.
68) Fare il presepe. Preparare i cappelletti con mamma e nonna la sera della vigilia di Natale.
69) Le riunioni di famiglia, ma senza litigate.
70) Ascoltare una canzone che mi piace a tutto volume in macchina.
71) Riguardare le foto di quando ero piccola.
72) Dire quello che penso senza peli sulla lingua.
73) Una passeggiata nel bosco che odora di muschio.
74) La cucina bella pulita e lucida.
75) Riconoscere l'odore di mio marito sui miei vestiti.
76) Gironzolare con calma al piano inferiore dell'Ikea.
77) Leggere un bel fumetto.
78) Un cameriere gentile, un ristorante attrezzato per i bambini.
79) Rimanere incantata di fronte alla Nike di Samotracia al Louvre.
80) Cucire qualcosa di carino per me o per gli altri.
* Meriggia: è la penombra sotto gli alberi nel primo pomeriggio di primavera/estate, stesi sul prato. E' uno stato, un luogo, una condizione esistenziale... ;-)
lunedì 18 luglio 2011
Un'avventura da vivere insieme
Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro 2011 "Sogni e Desideri" di Mammafelice.
Il tema di questa settimana è "La felicità è un'avventura da vivere insieme".
Barbara scrive:
Non c’è modo di essere felici da soli, e solo per se stessi. Non c’è modo di godere appieno della felicità se non possiamo condividerla esageratamente, raccontarla, abbracciarla, piangerla e riderla, conservarla e dividerla in porzioni uguali. [...] Scrivete la lettera che non avete ancora scritto; fate la telefonata che avete rimandato; dite il ‘ti amo’ che non avete avuto il coraggio di dire, date l’abbraccio che non avete ancora osato dare.
E allora la scrivo qua, questa lettera:
"Caro GF, è da quando ci siamo sposati e abbiamo avuto i bambini che non ci scriviamo. Strano, per un rapporto che nacque -ormai sono vent'anni!- in maniera perlopiù epistolare. Anche se eravamo a soli 3 banchi di distanza. Adesso siamo vicini di scrivania, e ti scrivo di nuovo. Non ho grosse cose da dire, grandi emozioni da svelare, rivelazioni da fare. Ci diciamo già tutto. Magari da una parte all'altra della porta del bagno, o con i figli urlanti in braccio. E quel che non ci diciamo, lo pensiamo insieme: una testa in due! Senza di te non c'è modo che io sia felice. Di sicuro noi la nostra felicità la condividiamo "esageratamente", come dice Barbara: non c'è nulla che non viviamo insieme. Ti ricordi? La mattina del nostro matrimonio raccogliemmo i girasoli per le decorazioni in chiesa, e tutti ci dissero: "Ma siete matti? Lo sposo non deve vedere la sposa oggi!!". E noi a ridercela, perchè era bello fare anche quegli ultimi preparativi insieme.
Forse un tempo speravamo in un futuro più originale. Immaginavamo più viaggi, più scoperte, più suspence. Sognavamo altre crociere indiane, altre albe africane, altri tramonti scozzesi, altre immersioni tropicali. Ora ce ne andiamo a letto alle dieci di sera, sfiniti dopo giornate per lo più casalinghe. I salti e le capriole serali coi bambini sul lettone sono la nostra avventura quotidiana. Sono la nostra felicità condivisa.
Adesso stai vivendo un periodo di incertezze e delusioni e forse ti sembra che io non ti capisca. Forse è vero, forse no. Però ci provo, di questo puoi esserne certo. E ti appoggerò, qualsiasi cosa tu scelga. Faccio fatica ad adattarmi ai cambiamenti (retaggio familiare?). Ma se siamo insieme ce la facciamo, questo è certo. Abbiamo ancora tante avventure davanti, e che siano l'inserimento all'asilo di Fagiolina o i primi passi di Nanetto o un nuovo viaggio in India, le vivremo di sicuro insieme.
Un bacio,
Marghe."
Metto qua anche la foto del panorama dalla nostra veranda a Lobange, in Camerun. Alle 6 del mattino, appena svegli e pronti per una giornata di lavoro e impegni, prendevamo il caffè di fronte alla nebbiolina che saliva dalla foresta. Malgrado le formiche, i ragnoni nella latrina dietro casa, la mancanza d'acqua ed elettricità, la paura delle zanzare, la pioggia tropicale, le voragini in mezzo alle strade... ecco, quello era un momento unico e indimenticabile. Ed anche lì eravamo fianco a fianco.
Il tema di questa settimana è "La felicità è un'avventura da vivere insieme".
Barbara scrive:
Non c’è modo di essere felici da soli, e solo per se stessi. Non c’è modo di godere appieno della felicità se non possiamo condividerla esageratamente, raccontarla, abbracciarla, piangerla e riderla, conservarla e dividerla in porzioni uguali. [...] Scrivete la lettera che non avete ancora scritto; fate la telefonata che avete rimandato; dite il ‘ti amo’ che non avete avuto il coraggio di dire, date l’abbraccio che non avete ancora osato dare.
E allora la scrivo qua, questa lettera:
"Caro GF, è da quando ci siamo sposati e abbiamo avuto i bambini che non ci scriviamo. Strano, per un rapporto che nacque -ormai sono vent'anni!- in maniera perlopiù epistolare. Anche se eravamo a soli 3 banchi di distanza. Adesso siamo vicini di scrivania, e ti scrivo di nuovo. Non ho grosse cose da dire, grandi emozioni da svelare, rivelazioni da fare. Ci diciamo già tutto. Magari da una parte all'altra della porta del bagno, o con i figli urlanti in braccio. E quel che non ci diciamo, lo pensiamo insieme: una testa in due! Senza di te non c'è modo che io sia felice. Di sicuro noi la nostra felicità la condividiamo "esageratamente", come dice Barbara: non c'è nulla che non viviamo insieme. Ti ricordi? La mattina del nostro matrimonio raccogliemmo i girasoli per le decorazioni in chiesa, e tutti ci dissero: "Ma siete matti? Lo sposo non deve vedere la sposa oggi!!". E noi a ridercela, perchè era bello fare anche quegli ultimi preparativi insieme.
Forse un tempo speravamo in un futuro più originale. Immaginavamo più viaggi, più scoperte, più suspence. Sognavamo altre crociere indiane, altre albe africane, altri tramonti scozzesi, altre immersioni tropicali. Ora ce ne andiamo a letto alle dieci di sera, sfiniti dopo giornate per lo più casalinghe. I salti e le capriole serali coi bambini sul lettone sono la nostra avventura quotidiana. Sono la nostra felicità condivisa.
Adesso stai vivendo un periodo di incertezze e delusioni e forse ti sembra che io non ti capisca. Forse è vero, forse no. Però ci provo, di questo puoi esserne certo. E ti appoggerò, qualsiasi cosa tu scelga. Faccio fatica ad adattarmi ai cambiamenti (retaggio familiare?). Ma se siamo insieme ce la facciamo, questo è certo. Abbiamo ancora tante avventure davanti, e che siano l'inserimento all'asilo di Fagiolina o i primi passi di Nanetto o un nuovo viaggio in India, le vivremo di sicuro insieme.
Un bacio,
Marghe."
Metto qua anche la foto del panorama dalla nostra veranda a Lobange, in Camerun. Alle 6 del mattino, appena svegli e pronti per una giornata di lavoro e impegni, prendevamo il caffè di fronte alla nebbiolina che saliva dalla foresta. Malgrado le formiche, i ragnoni nella latrina dietro casa, la mancanza d'acqua ed elettricità, la paura delle zanzare, la pioggia tropicale, le voragini in mezzo alle strade... ecco, quello era un momento unico e indimenticabile. Ed anche lì eravamo fianco a fianco.
lunedì 11 luglio 2011
Il tempo della felicità
Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro 2011 "Sogni e Desideri" di Mammafelice.
Il tema di questa settimana è "Il tempo della felicità: Desidero il tempo di…Trovo il tempo di…".
Barbara ci chiede:
Per essere felici occorre anche il Tempo della felicità: tempo per sè, per i propri interessi, per annoiarsi e per creare… Che tempo dedico alla mia felicità? Quanto tempo dedico a me stessa?
Mi ricordo benissimo come trascorrevo questo periodo quando ero piccola: non c'era la scuola, molti degli amici erano in vacanza, e le mie giornate trascorrevano lente, lentissime, sonnacchiose, noiose, tra un fumetto e una corsa in bici, stesa in giardino a guardare le nuvole e ascoltare le cicale, in attesa che mamma mi chiamasse per il pranzo.
Appena tornati da qualche giorno di vacanza in montagna, boccheggianti per la fatica di spostamenti di passeggini e borsoni nella calura di quaggiù, tra Nanetto urlante e Fagiolina in fase scassa-min..ia, le domande di Barbara sembrano una provocazione. Eh sì, sono definitivamente terminati i tempi del "si parte quando ci va, ci portiamo due cose, quando abbiamo voglia ci fermiamo".
Più si cresce, più ci si accorge che il bene più prezioso è proprio il tempo. Io e GF ce lo siamo detti, sospirando (sconfortati), tante di quelle volte... E quando si diventa genitori, il tempo per sè diventa come un sorso d'acqua nel deserto: agognato, indispensabile, sempre insufficiente.
Hai voglia a sfoderare il multi-tasking, a cucinare con una mano, caricare la lavatrice con un piede e imboccare il Nanetto con l'ascella: quel che si guadagna da una parte, sfugge dall'altra, sempre. Una volta è perchè Fagiolina ha fatto la pipì per terra proprio quando stavi uscendo, un'altra perchè Nanetto ha fatto il vomitino sulla tua camicia appena stirata (uhm...stirata? E chi stira più?? Diciamo: appena lavata.), un'altra perchè se per una volta sei riuscita a metterli a dormire senza crollare anche tu, quel tempo che ti sei guadagnata te lo devi spendere per portare almeno via l'umido, che altrimenti ci va da solo al cassonetto. E non stiamo mica parlando di tirare a lucido la casa o di cucinare manicaretti! qua si sopravvive, cercando di nutrirsi, lavarsi il necessario e mettere in ordine quel tanto per non inciampare continuamente nei giochi sparsi a terra.
Eppure, chi mi legge su questo blog mi chiede: ma come fai a fare tutte queste cose? Leggere, cucire, scrivere?
Da queste pagine sembra che abbia tempo di pettinare le bambole. Letteralmente.
E invece no. E sapete come faccio?
Ho imparato a dormire meno. Cosa che mi sta anche tornando utile per il lavoro (le notti di guardia sono meno dure): l'allenamento che ti danno due gravidanze e allattamenti consecutivi è fenomenale.
Ho imparato a cucinare piatti veloci. Tutto sommato, ci si guadagna anche in salute.
Ho imparato a sopportare il disordine. Bè, questo è stato facile.
Ho imparato a fare progetti piccoli e a suddividerli in tante piccole tappe.
E, per fortuna, durante il lavoro ho tanti tempi morti: non mi posso muovere dall'ambulatorio, ma se non ci sono pazienti non ho nulla da fare, quindi posso scrivere o leggere.
Ma se mi addentrassi nel "Desidero il tempo di...", la lista è davvero lunga.
Vorrei leggere di più.
Vorrei viaggiare come facevo un tempo, come quando alcuni amici ci dissero: non conosciamo nessuno che viaggia tanto quanto voi!
Vorrei andare a darmi una restaurata, chessò, un massaggio, un ciclo di mesoterapia, perchè la scusa della gravidanza fra poco non regge più. E magari un po' di piscina o palestra non sarebbe una cattiva idea.
Vorrei uscire di più con gli amici, far tardi di notte non solo per preparare biberon, ma anche per bermi un bicchiere e ridere di qualche scemenza.
Vorrei -perchè no?- andare a ballare! Da quanto tempo non lo facciamo più?
Vorrei riprendere a suonare il pianoforte, che quel benedetto diploma me l'ho tanto sudato, e adesso è come se fossi di nuovo una principiante.
Vorrei ascoltare la musica stravaccata sul divano, e non solo in macchina durante il tragitto per il supermercato (che è sotto casa!). Oppure andare ad un concerto e saltare fino a non avere più fiato.
Vorrei fare di più all'ammmoore con mio marito: 'sti figli sono un anticoncezionale eccezionale (e scusate la rima), ma qua stiamo diventando come fratello e sorella!
Il tema di questa settimana è "Il tempo della felicità: Desidero il tempo di…Trovo il tempo di…".
Barbara ci chiede:
Per essere felici occorre anche il Tempo della felicità: tempo per sè, per i propri interessi, per annoiarsi e per creare… Che tempo dedico alla mia felicità? Quanto tempo dedico a me stessa?
Mi ricordo benissimo come trascorrevo questo periodo quando ero piccola: non c'era la scuola, molti degli amici erano in vacanza, e le mie giornate trascorrevano lente, lentissime, sonnacchiose, noiose, tra un fumetto e una corsa in bici, stesa in giardino a guardare le nuvole e ascoltare le cicale, in attesa che mamma mi chiamasse per il pranzo.
Appena tornati da qualche giorno di vacanza in montagna, boccheggianti per la fatica di spostamenti di passeggini e borsoni nella calura di quaggiù, tra Nanetto urlante e Fagiolina in fase scassa-min..ia, le domande di Barbara sembrano una provocazione. Eh sì, sono definitivamente terminati i tempi del "si parte quando ci va, ci portiamo due cose, quando abbiamo voglia ci fermiamo".
Più si cresce, più ci si accorge che il bene più prezioso è proprio il tempo. Io e GF ce lo siamo detti, sospirando (sconfortati), tante di quelle volte... E quando si diventa genitori, il tempo per sè diventa come un sorso d'acqua nel deserto: agognato, indispensabile, sempre insufficiente.
Hai voglia a sfoderare il multi-tasking, a cucinare con una mano, caricare la lavatrice con un piede e imboccare il Nanetto con l'ascella: quel che si guadagna da una parte, sfugge dall'altra, sempre. Una volta è perchè Fagiolina ha fatto la pipì per terra proprio quando stavi uscendo, un'altra perchè Nanetto ha fatto il vomitino sulla tua camicia appena stirata (uhm...stirata? E chi stira più?? Diciamo: appena lavata.), un'altra perchè se per una volta sei riuscita a metterli a dormire senza crollare anche tu, quel tempo che ti sei guadagnata te lo devi spendere per portare almeno via l'umido, che altrimenti ci va da solo al cassonetto. E non stiamo mica parlando di tirare a lucido la casa o di cucinare manicaretti! qua si sopravvive, cercando di nutrirsi, lavarsi il necessario e mettere in ordine quel tanto per non inciampare continuamente nei giochi sparsi a terra.
Eppure, chi mi legge su questo blog mi chiede: ma come fai a fare tutte queste cose? Leggere, cucire, scrivere?
Da queste pagine sembra che abbia tempo di pettinare le bambole. Letteralmente.
E invece no. E sapete come faccio?
Ho imparato a dormire meno. Cosa che mi sta anche tornando utile per il lavoro (le notti di guardia sono meno dure): l'allenamento che ti danno due gravidanze e allattamenti consecutivi è fenomenale.
Ho imparato a cucinare piatti veloci. Tutto sommato, ci si guadagna anche in salute.
Ho imparato a sopportare il disordine. Bè, questo è stato facile.
Ho imparato a fare progetti piccoli e a suddividerli in tante piccole tappe.
E, per fortuna, durante il lavoro ho tanti tempi morti: non mi posso muovere dall'ambulatorio, ma se non ci sono pazienti non ho nulla da fare, quindi posso scrivere o leggere.
Ma se mi addentrassi nel "Desidero il tempo di...", la lista è davvero lunga.
Vorrei leggere di più.
Vorrei viaggiare come facevo un tempo, come quando alcuni amici ci dissero: non conosciamo nessuno che viaggia tanto quanto voi!
Vorrei andare a darmi una restaurata, chessò, un massaggio, un ciclo di mesoterapia, perchè la scusa della gravidanza fra poco non regge più. E magari un po' di piscina o palestra non sarebbe una cattiva idea.
Vorrei uscire di più con gli amici, far tardi di notte non solo per preparare biberon, ma anche per bermi un bicchiere e ridere di qualche scemenza.
Vorrei -perchè no?- andare a ballare! Da quanto tempo non lo facciamo più?
Vorrei riprendere a suonare il pianoforte, che quel benedetto diploma me l'ho tanto sudato, e adesso è come se fossi di nuovo una principiante.
Vorrei ascoltare la musica stravaccata sul divano, e non solo in macchina durante il tragitto per il supermercato (che è sotto casa!). Oppure andare ad un concerto e saltare fino a non avere più fiato.
Vorrei fare di più all'ammmoore con mio marito: 'sti figli sono un anticoncezionale eccezionale (e scusate la rima), ma qua stiamo diventando come fratello e sorella!
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