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lunedì 11 aprile 2016

L'accoglienza vs l'invadenza

Da un paio di settimane ho dato il via ad una operazione di decluttering estremo in casa. Complice il prossimo trasloco, ho deciso di liberarmi di una montagna di oggetti che giacciono da mesi, se non anni, nei meandri di casa e di rivenderli, riciclarli, regalarli e, solo se non c'è alternativa, buttarli. L'idea è quella di fare un po' di ordine, togliere di mezzo quello che tanto non porteremmo mai con noi in Danimarca e lasciare solo quello a cui siamo estremamente affezionati. Per quanto tutti quelli che vengono a casa nostra si stupiscano di quanto sia "vuota" e spartana (ci chiedono se ci siamo appena trasferiti quando, in realtà, stiamo qui da oltre 3 anni), le cose da eliminare non mancano di certo.

Ieri nel mio paesello c'è stato un mercatino svuota-soffitte in piazza e ho colto l'occasione di fare il mio banchetto di libri e oggetti usati.
Appena arrivata, alle 8,30, parcheggio temporaneamente davanti al ristorante della piazza per poter scaricare velocemente il banchetto e la mercanzia: tempo neanche 10 minuti e la padrona del ristorante (che sarebbe rimasto chiuso fino all'ora di pranzo) mi invita a spostare subito l'auto, che lì non può stare e dà fastidio.

La giornata poi è scorsa via abbastanza piacevolmente, con qualche vendita e qualche chiacchierata, complice il primo sole primaverile.
Ho scoperto che la mia vicina di banchetto di destra è anche una vicina di casa, mentre i miei vicini di sinistra erano due uomini marocchini con un tavolo enorme pieno di oggetti di ogni tipo.
L'organizzatrice del mercatino mi racconta che quest'anno ha dovuto faticare parecchio per ottenere i permessi per il mercatino: nonostante la giunta di sinistra, sembra sia indecoroso fare un'esposizione di cianfrusaglie e paccottiglia usata. Alcuni negozianti della piazza si sono lamentati e opposti, e non si sa se ci saranno altri eventi del genere. Inoltre, in questo periodo c'è un'importante mostra di quadri in città che attira molti turisti: che cosa potrebbero pensare di tutte queste cianfrusaglie che deturpano la bellezza della nostra gloriosa città??

All'ora di pranzo, mi volto un attimo verso sinistra e scorgo che si apprestano a mangiare uno stupendo cus cus da un'ENORME tajine. Una roba mai vista. Sorrido e auguro buon appetito, ma loro mi invitano, cucchiaio alla mano, ad unirmi a loro. Non ci metto molto ad accettare: troppo gentili loro e troppo invitante l'aspetto del cus cus, che io adoro! Condividiamo il pasto chiacchierando, e mi fanno notare come sia bello mangiare dallo stesso piatto, perchè i confini in quel momento non ci sono più.



Notano tra i libri usati sul mio banchetto Shah-in-shah di Kapuscinsky, (ho quasi tutti i suoi libri) che in copertina mostra una immagine di Khomeyni e da lì in un attimo cominciamo a parlare di religioni, di guerre, di sciiti e sunniti, di orrori e di pace. 


Mi raccontano brani del Corano, sorridiamo all'irrazionalità di alcuni dogmi ("ma se Gesù è il figlio di Dio, chi sono i suoi nonni?"). Io ascolto, confesso che per noi europei è molto difficile comprendere le spaccature interne all'Islam, dichiaro che a mio parere staremmo tutti meglio se non ci fossero religioni. Il tempo passa, offro loro un caffè, scherzano dicendo che è una cosa molto strana che un medico si metta a fare mercatini. Una persona "modesta", mi definiscono.

Ad un certo punto sento una nenia sommessa: uno dei due prega dopo aver steso il tappetino a terra. Si sente appena la sua voce, si avverte che è un momento di intimità.

Nel pomeriggio si materializza un vassoio d'argento con un delizioso tè alla menta che i due signori offrono orgogliosi a metà piazza.


Alle 18, arriva accanto a noi un gruppetto di persone. Piazzano proprio accanto al tavolo dei due marocchini una sorta di ambone, microfoni, altoparlanti. Infine sistemano un grande manifesto "missione in piazza" e l'immagine di Gesù. Iniziano canti a squarciagola nel microfono, bambini e adulti armati di chitarre che girano in cerchio, si allargano, invadono il corso. Raccontano al microfono di vite tristi e vuote che miracolosamente hanno acquistato un senso dopo aver conosciuto Gesù, cercano di coinvolgere la piazza. 
Sono invadenti, sono rumorosi. Non si riesce più a parlare con gli avventori del banchetto, anzi, le persone che passano corrono via veloci e non si fermano al mercatino: c'è troppo rumore, la passeggiata domenicale si fa per stare un po' in pace.
Dopo un'ora e mezza di preghiere e canti (parecchio lagnosi, tra l'altro...se questo deve essere un mezzo per fare proselitismo sarà il caso di trovare qualcosa di più accattivante!), la maggior parte di noi comincia a smontare  banchetti. Non ne possiamo più, ci è venuto il mal di testa. E la gente non si ferma neanche più a comprare, gira alla larga.

Me ne sono andata con un grande senso di fastidio, e anche di vergogna.
Avevo sperimentato la condivisione e il dialogo con questi due signori gentilissimi, avevo osservato il loro modo discreto di pregare e di vivere le loro tradizioni e convinzioni, e poi arrivano questi ferventi neocatecumenali, che devono sbandierare a tutti la loro fede, invadere gli spazi e rumoreggiare sguaiatamente di conversioni e peccato, sbatterci in faccia i loro bambini-soldato della fede. Questo secondo me è stato indecoroso, questo è stato volgare.
I due marocchini non hanno detto una parola fuori posto, neanche uno sguardo di fastidio nei loro confronti. Piuttosto una sorta di rassegnazione.
Ci siamo salutati stringendoci la mano, ma piuttosto sommessamente, le voci sopraffate dai canti microfonati.

Il ristorante, che a quell'ora apre per la cena, ha la vetrina coperta dal grande manifesto di Gesù. La padrona non fa neanche un accenno di protesta. Tutto va bene: quei canti sguaiati sono in italiano, quella piccola folla è dei nostri, tutti rispettabili e irreprensibili cittadini del paesello, famiglie per bene. Non venditori ambulanti, non spacciatori di cianfrusaglie che tanto rovinano il decoro della città. Non -non sia mai- stranieri islamici!

Ecco, io a tutti quelli che continuano a blaterare di islamici che ci sbattono in faccia la loro religione e la loro cultura, che si devono adeguare, che sono chiusi, che non vogliono integrarsi...gli avrei fatto passare una giornata come quella di ieri.

P.S. Mi chiedo infine se anche i "missionari in piazza" abbiano dovuto pagare la tassa per l'occupazione di suolo pubblico che invece è stata richiesta a tutti noi espositori.

martedì 16 settembre 2014

Un'ombra sull'inizio

L'inizio delle elementari sembra andato bene, Fagiolina ieri è tornata contenta e soddisfatta, oggi è andata con piacere.
Certo se non si fosse creata una questione enorme con religione sì/religione no l'inizio (per noi) sarebbe stato più solare e sereno. Possibile che una questione tutto sommato marginale come quella della scelta dell'ora di religione sia diventata la questione PRINCIPALE di questi importantissimi momenti? Possibile che la nostra piena facoltà di esercitare un DIRITTO di scelta (sancito dallo Stato) si trasformi in una lotta con l'Istituzione Scolastica, chiaramente in disaccordo con noi, e infastidita dalla necessità di trovarci un'alternativa? Perchè cercano di farcelo passare come un danno per la socialità della bambina... cercando di far leva sul nostro senso di colpa? Possibile che dopo 30 anni dal venir meno dell'obbligatorietà dell'insegnamento della religione cattolica a scuola ancora sia considerata una scelta strana, fastidiosa per gli insegnanti, impropria per il bambino? possibile che non ci sia una VERA ora alternativa (ci hanno proposto di andarla a prendere prima)?
Non mi si dica che durante l'ora di religione (che ufficialmente si chiama INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, non Religione, o Religioni, o Storia delle religioni, o Cultura religiosa in Italia) non si insegna la religione cattolica, ma i valori dell'amicizia, i confronti con le altre religioni, o la cultura cattolica nel nostro Paese, che non ci credo!... se la Curia nomina e invia un' insegnante non penso che questa venga solo a parlare di "volersi bene" e di "non fare male agli altri".
Inoltre: credevo che questa fatidica ora di religione (che poi in prima elementare sono DUE ORE settimanali, a differenza di inglese=1 ora, disegno=1 ora) fosse un risultato dei patti lateranensi... mentre è un retaggio fascista! http://it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_della_religione_cattolica_in_Italia
:-( ma lasciamo perdere le questioni politiche.

La nostra non è una rigida presa di posizione, ma ce la stanno facendo diventare.
Peraltro io sono cattolica, seppur non praticante, e non ho nessuna preclusione al fatto che mia figlia impari le preghiere insieme a sua nonna e che venga accompagnata alla messa dai nonni. Ma credo che una scuola statale debba essere laica, che non sia giusto che in una scuola pubblica e statale ci sia un insegnante nominato d'ufficio da un altro organo che non sia lo Stato, che la fede debba essere una scelta personale, che la possibilità di scelta e che la diversità siano valori, e non motivi di esclusione.
Il colmo è che, se per caso durante l'anno Fagiolina volesse cambiare e stare insieme ai suoi compagni durante l'ora di religione, sembra non si possa tornare indietro.

Ma soprattutto: la scelta del momento per affrontare la questione è stata veramente fuori luogo .
Non era mentre mia figlia si sedeva per la prima volta sul banco, mentre mia figlia scambiava le sue prime parole con la compagna, mentre mia figlia per la prima volta metteva la sua merenda sotto il banco che la maestra doveva prendermi da parte per discutere di questa questione. Seguita dagli occhi un pochino apprensivi di Fagiolina che subito mi ha chiesto "di cosa ti parlava la maestra?". Non se ne poteva parlare prima? Abbiamo fatto e comunicato la nostra scelta MESI fa.

Peccato. Poteva essere un momento veramente magico e indimenticabile per tutti noi, e invece è stato offuscato da questa questione veramente del tutto marginale, ai nostri occhi, rispetto a tutti gli altri significati e emozioni in ballo in questo periodo.

Come giustamente GF ha osservato, è come se mentre un aereo sta decollando un tizio va dal pilota e gli dice: "aspetta aspetta, ti devo dire una cosa importantissima... in bagno manca la cartaaaaa!!"

venerdì 16 settembre 2011

Fagiolina e le lacrime di Gesù

Credo che una delle maestre della Scuola dell'infanzia abbia raccontato a Fagiolina che Gesù e la mamma di Gesù piangono quando lei fa i capricci.
Fagiolina non ha ancora -giustamente- le idee molto chiare su chi siano questi due: la nostra casa è molto religion-free, e lei ha visto qualche crocifisso e qualche immagine a casa della nonna, la quale un paio di volte l'ha anche portata alla Messa. Cosa che le è rimasta tra l'altro molto impressa, tanto che ogni volta che vede qualcuno parlare da un podio o su un palcoscenico, ci chiede: - E' la Messa?-
Noi abbiamo deciso di non forzare in alcun modo la formazione spirituale dei nostri figli, a partire dal non imporgli un battesimo in una età in cui non sono in grado di scegliere: quando e se vorranno, saranno liberi di seguire la fede che desiderano. Non c'è manco bisogno di dire che tutto questo ha scatenato le ire e i pianti disperati della nonna-ex-catechista e la curiosità maligna di un'infinità di gente. Ma questa è un'altra storia.

Oggi GF, mentre la portava ai giardini, è passato davanti ad una chiesa.
Fagiolina:
-Babbo, è la Messa?
-No, quella è una chiesa, ma adesso la Messa non c'è.
-E' la casa di Gesù?
-...sì, in un certo senso.
-Gesù piange?
-Sì, Fagiolina.
- Ma piange sempre, Gesù?
-Ehm...
-Babbo, ma Gesù è proprio lagnoso!

Ecco, se l'avesse sentita qualcun'altro probabilmente l'avrebbe portata di corsa a lavarsi la bocca con l'acqua santa... ma a noi ci ha fatto morire dal ridere!

Nota più seria: questo ci dovrebbe anche far riflettere su quale immagine di Gesù viene data ai nostri figli: ma non potremmo raccontarglielo come una persona gioiosa, allegra, amorevole? Perchè ricordiamo solo la sofferenza di Gesù, anzichè il suo messaggio? Ma le avete mai viste certe immagini di Cristo col cuore sanguinante trafitto dalle spade in mano? A me sembrano terrificanti!