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25/11/11

Pandolce genovese (basso)

pandolce genovese basso

Forse non è il caso di montarsi troppo la testa ma per essere una che con i dolci non ha mai avuto un gran feeling questa è stata una settimana decisamente fortunata. Dopo i cioccolatini, infatti, ho un altro grande classico natalizio da impacchettare e regalare e, visto che a Natale manca ancora un mese penso che non mi fermerò qui! Fra l'altro, non è che il mio umore in questo periodo sia particolarmente natalizio, anzi, ma forse proprio per questo spero che il Natale riesca a cancellare un po' di tensioni e stress.
Comunque, tornando al dolce in questione, anche il panettone genovese basso è decisamente più facile da realizzare di quanto pensassi. Basta non fidarsi ciecamente dei tempi di cottura scovati qua e là mettendosi a fare dell'altro come ho fatto io e correndo il serio rischio di bruciare tutto. A parte qualche chicco di uvetta annerita, però, questo panettone è davvero fantastico, per cui vi riporto le mie dosi, frutto di varie incursioni tra libri e web alla ricerca della ricetta più convincente. Rispetto alla ricetta tradizionale mancano le scorze d'arancia, e ci sono in più le nocciole (idea copiata dalla variante ponentina del pandolce di Fiordisale).

Panettone genovese basso

Ingredienti:
250 g farina
5 g lievito chimico
125 g burro
1 uovo
100 g zucchero a velo
40 g pinoli
20 g nocciole tostate
35 g cedro candito
170 g uvetta sultanina ammollata nel marsala
1 cucchiaio di semi di finocchio

Lavorate l'impasto come fosse una frolla. Unite cedro, pinoli e nocciole e per ultima l'uvetta sgocciolata. Rovesciate l'impasto su una teglia ricoperta di carta da forno e datele la forma del pandolce. Cuocete a 180° per circa 35-40 minuti, ma dopo 30 minuti controllate ed eventualmente abbassate la temperatura a 170°. Fate raffreddare su una gratella.

ps: il pandolce "basso" pur essendo un dolce tradizionale ligure non è molto antico, visto che contempla nella ricetta originale il lievito chimico inventato a metà Ottocento. Molto più antico è invece il pandolce "alto", lievitato naturalmente, che spero di trovare il tempo di fare a qui a Natale, sempre che trovi qualcuno che mi venda della pasta madre.

23/11/11

Gradite un cioccolatino (ripieno)?

Natale si avvicina ma quest'anno, grazie alle preziose chiacchiere culinarie con una collega, posso ufficialmente dire di aver trovato con buon anticipo il must  dei miei regali golosi 2011: i cioccolatini! Non mi ero mai cimentata finora perché credevo fossero difficili da realizzare e servisse un'attrezzatura particolare. Niente di più falso: dopo un primo tentativo (e un paio di  banalissimi errori) fatto qualche giorno fa, dopo quelli di oggi posso dire che i cioccolatini fatti in casa sono facili oltre che divertenti da preparare. E ho già in mente moltissime varianti.

cioccolatini ripieni

Cioccolatini ripieni di cioccolato bianco e cointreau

Ingredienti (per 14 cioccolatini ma dipende dallo stampo)

150 g cioccolato fondente
50 g cioccolato bianco
25 g panna
25 g burro
25 grammi cointreau

Tutto quello che serve è uno stampo per cioccolatini (io ne ho comprato uno della Silikomart e mi sono trovata bene ma, per dire, ho fatto anche un tentativo veloce con gli stampi di plastica per i cubetti del ghiaccio e mi è sembrato funzionare anche così), eventualmente un termometro per cioccolato (io non ce l'ho e con qualche accorgimento se ne può fare a meno) e un paio di spatoline.

Per prima cosa tritate il cioccolato fondente con un coltello, mettetene due terzi in un pentolino e scioglietelo a bagnomaria. Quando è ben sciolto aggiungere il restante cioccolato tritato per temperarlo. Fate attenzione che il pentolino non finisca mai a contatto con l'acqua: il cioccolato deve sciogliersi semplicemente grazie al vapore. Il cioccolato fondente fonde a 35°, fate attenzione a non portarlo a temperature più elevate ma tenetelo sul fuoco fino alla consistenza giusta, che vuol dire che deve essere abbastanza liquido. A questo punto versate il cioccolato negli stampini riempiendoli fino a 1 mm dal bordo. Battete delicatamente lo stampo sul piano di lavoro per fare uscire eventuali bolle d'aria, poi rovesciatolo su un piatto: in questo modo il cioccolato in eccesso verrà eliminato e ne rimarrà solo uno strato a formare il guscio dei vostri cioccolatini. Mettete lo stampo in frigo per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preparate la ganache mettendo a scaldare la panna in un pentolino. Spegnete il fuoco non appena accenna a bollire e aggiungete il cioccolato bianco a pezzetti, poi unite il burro e mescolate fino a far sciogliere bene il tutto, infine il cointreau mescolando ancora per amalgamare. Fate raffreddare fino a temperatura ambiente. Quando i gusci si sono rappresi mettete con l'aiuto di un cucchiaino la ganasce dentro gli stampini, lasciando sempre un mm di spazio che servirà per la copertura che chiude il cioccolatino. Mettete in frigo per un'altra mezzora o finché la ganache non si rapprende per bene (io mi sono aiutata con una decina di minuti in freezer).

A questo punto rimettete il cioccolato fondente a bagnomaria finché non è di nuovo bello liquido. Tirate fuori i vostri stampini e andate a chiudere i cioccolatini versando a filo fino al bordo. Io mi sono aiutata con un cucchiaino, altri usano delle spatoline sottili, insomma ognuno deve trovare la sua tecnica. Rimettete tutto in frigo per almeno un'altra ora, poi sformate i cioccolatini dallo stampo ed eventualmente rifilateli dall'eventuale cioccolato in eccesso aiutandovi con la lama di un coltellino.

13/09/11

La colazione dell'estate che non vuol finire

muffin 3c (caffè,cocco e cioccolato bianco)

Cielo blu, caldo e un solo pensiero in testa: riuscire a ritagliarsi ancora qualche ora/pomeriggio/week end per andare al mare. Sì perché dopo tre settimane in montagna, la voglia di mare è inesauribile. E la mattina a guardare certi colori è difficile pensare che la tua giornata dovrà necessariamente svolgersi davanti a un pc. Così ho pensato che ci volesse un dolcetto consolatorio per affrontare il rientro, da sbocconcellare con una tazza di caffè, magari dando un'occhiata alle previsioni meteo per il fine settimana!

Muffins 3 C (caffè-cocco-cioccolato bianco)

Ingredienti (x 7 piccoli muffins)

110 g farina
40 g di cocco grattugiato
100 g di cioccolato bianco fatto a pezzettini
4 cucchiaini di caffè solubile
40 g di burro fuso
50 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 uovo
70 ml di latte

Si mescolano in una ciotola tutti gli ingredienti secchi; in un altro contenitore si sbatte l'uovo con il burro fuso, il latte e il caffè. Si uniscono gli ingredienti mescolando rapidamente. Si divide l'impasto (che risulterà piuttosto liquido) in una teglia per muffins e si cuoce per circa 15 minuti a 180°.

04/05/11

Un buon rifugio

mirtilli shortbread

No, non mi riferisco ai burrosissimi biscotti della foto. Non sono mai stata una che cerca (e soprattutto trova) consolazione nei dolci. Parlavo del blog. Trascurato o, meglio, ignorato per mesi, è rimasto lì silenzioso ad aspettarmi. Ed eccomi qui, che quasi non me ne rendo conto nemmeno io, anche se magari è solo il capriccio di un momento o è tempo strappato ad altro o, ancora, tempo ritrovato per sé. Però è bello ogni tanto tornare a casa, fosse solo per fare un saluto e sentirsi a proprio agio.
Mentre attendo stasera di andare a provare la mia prima pizza da Eataly, vi lascio la ricetta semplicissima di questi fantastici shortbread. Capisco che non sia proprio il periodo più adatto, tra caldo che comincia a farsi sentire e prova costume che incombe (?) ma se, come me, a dieta non avete ancora avuto la forza di mettervi, allora fate ancora in tempo a provarli! L'idea era quella di tentare di riprodurre i Walkers shortbread con pepite di cioccolato, arrivati in questa casa in un cesto pasquale pieno roba e finiti nel giro di due giorni. Ho sostituito il cioccolato con i mirtilli ma, quanto a bontà, direi che possono sfidare gli originali!

Mirtilli shortbread

100g zucchero
200g burro
300g farina
mezzo cucchiaino di fleur de sel (io avevo del sale rosa dell'Himalaya pestato in un mortaietto)
50g mirtilli essiccati

Impastare velocemente gli ingredienti (io ho usato il kenwood), stendere l'impasto con un mattarello su un foglio di carta da forno formando un rettangolo alto circa 8 millimetri. Mettere tutto in frigo per un paio d'ore. Poi tagliare i biscotti con un coltello e infornare a 175° per circa 25-30 minuti.


ps: mi accorgo solo ora che l'ultima ricetta di questo blog erano proprio dei biscotti ai mirtilli, ma sono passati più di sette mesi e credetemi, non è che in tutto questo tempo sia stata a cucinare biscotti!

21/09/10

Cookies cioccolato bianco e cranberries

cookies cranberries e cioccolato bianco

A proposito degli acquisti culinari che prolungano il piacere della vacanza di cui parlavo qualche post fa, i cookies cioccolato bianco e cranberries li avevo scoperti lo scorso anno al Super U (io adoro i Super U!) e in questa vacanza sono stati uno degli ospiti fissi delle nostre colazioni. Un pacchetto sono riuscita anche a farlo arrivare intatto a Genova ma, com'è ovvio, non è durato più di qualche giorno. Però ho tenuto la carta della confezione, non solo e non tanto per gli ingredienti (in fondo si trattava di biscotti industriali) ma per non dimenticare che volevo assolutamente provare a rifarli! E così è stato. Di aspetto sono praticamente identici agli originali; di gusto non so, forse manca qualcosa: la farina d'avena citata tra gli ingredienti della confezione non l'avevo. La prossima volta proverò ad aggiungerla, ma anche così sono davvero ottimi.

Ingredienti:

250 g farina
125 g burro
150 g zucchero di canna
1 uovo
50 g cranberries essiccati
100 g cioccolato bianco
5 g lievito vanigliato
1 pizzico di sale

Mescolate la farina setacciata con il lievito e il burro a tocchetti. Unite lo zucchero, l'uovo e il sale e, quando tutto è amalgamato, aggiungete i cranberries e il cioccolato fatto a tocchetti piccoli col coltello. Formate due salsicciotti del diametro di circa 4 cm e mettete in frigo per almeno un'ora.
Trascorso questo tempo scaldate il forno a 180° e ricavate dai salsiccioti tanti biscotti spessi circa 4 mm. Disponeteli su una o più teglie rivestite di carta da forno ben distanziati tra loro. Cuocete per circa 10-15 minuti, finché non sono ben dorati.

18/07/09

Ricette vecchie e nuove per una cenetta estiva

Ogni tanto cerco di ricordarmi che ho ancora un blog e che, anche se non sembrerebbe, ci sono molto affezionata, ma la pigrizia con il caldo è davvero tanta. Ultimamente, poi, ci si è messo pure facebook, dove è così rapido scrivere due cose e pubblicare le foto dei piatti che il povero blog chi lo considera più?
Così approfitto di una cenetta fatta un paio di sere fa per due amiche-colleghe per pubblicare un paio di ricettine fresche e veloci che hanno contribuito a comporre una specie di cena-buffet.
Tra le cose che ho preparato e che sono già sul blog ci sono: le polpettine di alici, i pacchettini di salmone con maionese al wasabi, le acciughe marinate (però ho usato il limone e non l'aceto di mele), l'insalata di avocado, melone e salmone affumicato, che ho pubblicato di recente.
Per completare la cena ho preparato un'insalata di orzo, gamberi e zucchine, con un pesto leggero senza aglio né formaggio. Tutto bollito, a parte i gamberi cotti a vapore e poi puliti, condito col pesto e messo a riposare al fresco per un'oretta.

orzo con gamberi zucchine e pesto

Infine il dolce, altrettanto semplice e veloce, rubato a Donna Hay.

coppette cioccolato bianco e lamponi3


Di questo vi lascio anche le dosi:

Bicchierini di panna, cioccolato bianco e lamponi

200g di panna fresca
150g di cioccolato bianco
3g di gelatina in fogli
un cestino di lamponi

Mettete la gelatina a bagno nell'acqua fredda per 10 minuti. Scaldate il cioccolato in pezzi insieme alla panna senza farlo bollire. Unite la gelatina strizzata e mescolate bene. Mettete nei bicchierini (ne usciranno 4). Lavate e asciugate i lamponi e affogatene circa la metà dentro i bicchieri con panna e cioccolato. Mettete in frigo almenno due-tre ore. Prima di servire aggiungete i lamponi rimasti.

16/06/09

Cake di albicocche e mandorle

Ho poco tempo per aggiornare il blog in questo periodo, e questo mi dispiace. Così come mi è dispiaciuto non partecipare all'evento Sottilette Kraft a cui ero stata gentilmente invitata e che mi pare, leggendo qua e , sia stato un gran successo. Sarà per la prossima volta!

Lunedì 15 giugno, però, mi sono persa (letteralmente) a Terroir Vino, l'evento annuale organizzato da Filippo Ronco di Tigullio Vino a Palazzo Ducale a Genova. Un appuntamento importante per tutti gli appassinati di vino, ma anche una buona occasione per chi, come me, di vino capisce poco, per parlare direttamente coi produttori che, diciamolo, a differenza dei sommelier, hanno il dono di farsi capire anche dai profani. Ottimi vini e ottima compagnia (grazie Sandra!).

Vi lascio una ricettina veloce, con le prime albicocche della stagione, che mi sono costate un paio di pantaloni a cui ero molto affezionata (galeotta fu la recinzione illecitamente scavalcata!). Ma ne è valsa la pena, sia per le albicocche (che quelle maturate sull'albero, si sa, hanno tutt'altro sapore!), sia per quella sensazione di avere ancora 15 anni quando il giorno dopo ne ho compiuti... vabbè, lasciamo stare!

cake di albicocche e mandorle

Cake di albicocche e mandorle

150g di farina
75g di mandorle ridotte a farina più un cucchiaio a scagliette
150g di zucchero
100g di burro
2 uova
una decina di albicocche
un cucchiaio di zucchero vanigliato
9g di lievito

Lavate le albicocche, dividetele in due e corpargetele con lo zucchero a velo. Montate le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso, la farina setacciata con il lievito e le mandorle in polvere. Versate in uno stampo imburrato e infarinato, e mettete sull'impasto le albicocche e le scagliette di mandorle. Cuocete a 180° per circa 45 minuti.

25/05/09

Ciambella allo yogurt

ciambella allo yogurt

La foto è abbastanza orrida, lo so. L'ho fatta qualche giorno fa con poca luce e poca cura. In questi giorni ho parecchio da fare, senza contare che quest'estate anticipata mi dà alla testa (in senso buono!) e nei momenti liberi ho solo voglia di andare al mare e pensare alle prossime vacanze!
Inoltre non avevo intenzione di postare questa ricetta, nata da un'emergenza colazione e dalla voglia di provare uno stampo comprato più di un anno fa. E' uno stampo per ciambella troppo grande per la colazione di due persone, ma almeno una volta volevo usarlo. Poi mi sono accorta che questa semplicissima ciambella, a una settimana di distanza da quando l'ho preparata, è rimasta praticamente identica a se stessa, morbida e profumata. Sì magari ora con sto caldo può darsi che le due fette rimaste comincino a camminare da sole, ma questa è un'altra storia... Provatela, è perfetta per la colazione del mattino.
La ricetta l'ho presa dal forum di cookaround . Ho solo sostituito con la fecola parte della farina, e bagnato alla fine con uno sciroppo di limone e zucchero.

ingredienti:

175g di farina 00
75g di fecola
250gr. di zucchero
3 uova
1 vasetto di yogurt alla vaniglia
1 vasetto (quello dello yogurt) di olio di semi bio (girasole o mais)
1 bustina di lievito vanigliato
Per lo sciroppo: il succo di mezzo limone, un paio di cucchiai d'acqua e 4 cucchiai di zucchero.


Montate i tuorli con lo zucchero finché diventano spumosi.Mescolando aggiungete la farina e il lievito, poi unite lo yogurt. Riempite il vasetto vuoto dello yogurt con l’olio di semi e aggiungetelo all’impasto. Montate a neve gli albumi e uniteli all'impasto mescolando dal basso verso l'alto. Imburrate lo stampo per la ciambella e versate dentro l’impasto. Fate cuocere a 170°C nel forno fino a quando la ciambella si sarà dorata. Ci vorranno circa 40-45 minuti (verificate la cottura con uno stecchino)..
Preparate uno sciroppo con il succo di limone, l'acqua e lo zucchero e spennellate leggermente la superficie. Fate raffreddare e servite! Si conserva strabene, coperta con pellicola per alimenti!

07/05/09

La sacripantina

sacripantina1

Era da almeno un mese che avevo la fissa di provare a farla. La sacripantina è un dolce tipico genovese fatto di strati di pan di spagna, imbevuti di liquore, e crema al burro aromatizzata al caffé e cioccolato. Ha una tipica forma a cupola e fa bella mostra di sé nelle vetrine delle pasticcerie del centro. Il dolce non è particolarmente antico: l'ha inventato il pasticciere Giovanni Preti nel 1875, e la sua azienda la realizza tutt'oggi (industrialmente), anche in versione "merendina".
Io non sono un'appassionata di dolci, ma questa torta è davvero goduriosa, se amate il genere.
Visto la quantità di calorie, la mia scelta è stata quella di ridurre le dosi, facendo due piccole sacripantine. Diciamo che con una delle due abbiamo concluso la cena di ieri sera senza troppi sensi di colpa. E l'altra è pronta in frigo per oggi :-)
Avevo qualche dubbio sulla ricetta delle creme al burro. sinceramente, non sono ancora riuscita a capire se ci vanno i tuorli d'uovo (una specie di zabaione da unire alla crema al burro), oppure no.
Alla fine (anche grazie a Fiordisale!) mi sono convinta che lo zabaione non serviva. Serve però del burro di buona qualità, visto che il sapore si sentirà eccome.

sacripantina3

Queste le mie dosi:

180g di pan di spagna (preparato da voi o acquistato in pasticceria)
90g burro
100g di zucchero a velo
marsala secco per inzuppare
2 cucchiai di rhum
1 tazzina di caffé ristretto
1 cucchiaino di cacao amaro
2 amararetti secchi

Ricavate dal pan di spagna 8 dischi uguali (io ne ho ricavati 6 un pò più piccoli e 2 più grandi, per la base del dolce), togliendo il bordo, che dovrete tenere da parte. Montate il burro ammorbidito con 80g zucchero a velo. Unite il rhum e dividete a metà la crema. In una metà aggingete il caffé, poco per volta, amalgamando bene. Nell'altra il cacao. Ricoprite gli stampi con pellicola alimentare. Mettete il primo dischetto di pan di spagna, bagnandolo col marsala. Ricopritelo con la crema al caffé. Poi mettete il secondo disco, bagnate e ricoprite con la crema al cacao. Procedete così fino a esaurire i dischetti premendo delicatamente ogni dischetto inzuppato sui precedenti.Completate con l'ultimo disco (quello più grande, nel mio caso) Bagnate, premete, richiudete la pellicola sopra il dolce e mettete in frigo per tre ore. Alla fine dovranno avanzarvi un paio di cucchiaiate di crema al caffé, per completare il dolce.
Nel frattempo sbriciolate bene il pandispagna rimansto e gli amaretti (l'ideale è pestarli nel mortaio) e uniteli ai 20g di zucchero a velo rimasti. Passate le tre ore tirate fuori la sacripantina dal frigo e rovesciatela su un piatto. Spalmate in cima la crema rimasta e rivestita il tutto con le briciole. Tenete in frigo fino al momento di servire!

ps: la forma a cupola non mi è venuta; ci vorrebbe lo stampo apposito....La prossima volta proverò con un'insalatiera. In fondo era il primo tentativo, e sono piuttosto soddisfatta!

sacripantina0a

08/04/09

Cake caffè, cioccolato bianco e mandorle

cakecioccocaffé1

Questi ragazzi qui, a forza di preparare robe deliziose col caffè, mi hanno fatto venir voglia di andare oltre le mie sacre tazze di caffè mattutino. Certo, se raccontassi a Fabrizio com'è il mio caffè del mattino (e quello del pomeriggio) resterebbe certamente inorridito, ma che ci posso fare? Io adoro la brodaglia lunga, cioè proprio allungata con acqua e con aggiunta di zucchero e di latte! Adoro la mia tazzona fumante da sorseggiare lentamente davanti al pc mentre controllo la posta, leggo repubblica.it e faccio un giro per blog . E il caffè solubile (non nestlé però!) è diventato il mio miglior alleato da diversi anni, più precisamente da quando una mia amica ha distrutto, con un gesto degno dell'incredibile Hulk, la mia amata caffettiera napoletana. Con la moka, personalmente, non ho mai avuto un gran rapporto, anche se il caffè l'ho sempre preparato (soprattutto per gli ospiti) seguendo tutte le regole. Il mio fidanzato, i primi tempi che stavamo insieme, quando ancora non osava contraddirmi su niente (i bei tempi andati!), mi ha seguito per un po' lungo la strada del bollitore, ma di recente è tornato con gran soddisfazione alla sua moka, salvo poi insistere nell'andarsene in giro per la casa mentre il caffé è sul fuoco, ma questa è un'altra storia!
Comunque, dicevo, mi è venuta voglia di un dolce al caffè, e più esattamente di una roba semplice semplice per la colazione, giusto per raddoppiare le dosi mattutine di caffeina che, in questa stagione in cui dormirei dodici ore di fila, sembrano non bastare mai. La ricetta è presa da cooker con dosi però modificate. Non è esattamente dietetico, ma è davvero ottimo :-)

Ingredienti:
180g farina
180g burro
160g di zucchero
3 uova
100g di cioccolato bianco
4 cucchiaini di caffè solubile
6g di lievito
una manciata di mandorle fatte a scagliette

Fate sciogliere il burro e lasciatelo intiepidire. A parte fate fondere il cioccolato. Sbattete i tuorli con lo zucchero, unite il burro e la farina setacciata con il lievito. Mescolate bene e dividete in due l'impasto. Unite a metà dell'impasto il cioccolato bianco e all'altra metà il caffé sciolto in pochissima acqua calda. Montate gli albumi a neve, dividete a metà e incorporateli ai due impasti. Versate nello stampo da cake, alternando, e date una mescolata con un cucchiaio. Completate con i pezzetti di mandorla e infornate a 175° per circa 45 minuti.

10/03/09

Il patrimonio dei foodblogger e ...i croissant di Adina

Il tempo è davvero volato. Sono passati tre mesi dall'ultimo segnale di vita su questo blog. Me ne sono accorta solo oggi, mentre scrivevo questo post. Sto bene e, a dire il vero, non so precisamente perché non ho aggiornato il blog per così tanto tempo. Semplicemente forse avevo pochi stimoli e altro per la testa, ma poi, come sempre, dopo un po' questa casetta mi manca e mi vien voglia di tornare :-)
Questi mesi per me non sono stati sicuramente granché creativi culinariamente parlando, anche se la mia cucina è un po' cambiata, ma di questo vi racconterò un'altra volta. Diciamo per ora che sto imparando a conoscere alimenti che per molto tempo sono rimasti rigorosamente fuori dalla mia cucina (e dal mio frigo), e che ora mi ritrovo un po' a dover partire dalle "basi". Anche per questo, mi sono trovata a scopiazzare abbondantemente, e con gran soddisfazione, da vostri blog.
A proposito di scopiazzamenti, mi sembra di capire che le cose qui si stiano facendo davvero serie, e non posso non ringraziare Stella e Fiordisale, che stanno lavorando per tutti!
Tanto più che in molti casi, oltre al già poco etico (e illegale) copiare senza citare la fonte, si stanno diffondendo veri e propri raccoglitori semi-automatici di "spazzatura", che usano le nostre ricette e/o le nostre foto, messe su con cura e passione, in modo improprio anche da un punto di vista dei contenuti (qui per esempio c'è la foto della mia focaccia genovese... tanto per rendere l'idea) . E questo mi lascia piuttosto disgustata.
L'immenso patrimonio di ricette messo in rete dai fooblogger è davvero prezioso, perché consente di trovare rapidamente qualsiasi ricetta, confrontarla con altre simili, personalizzarla e magari condividere a propria volta il risultato ottenuto... Un'opportunità impensabile fino a dieci anni fa, che va tutelata con ogni mezzo!

croissant

Ecco un semplice esempio. Recentemente, mi sono rimessa all'opera con i croissant dopo circa un anno e mezzo dall'ultimo esperimento, in cui avevo utilizzato la ricetta di Mercotte. Questa volta sono stata tentata dalla ricetta di Christophe Felder che ha postato Adina qualche tempo fa. Ero un po' arrugginita quanto a impasti, stesure della sfoglia e "giri, ma sono rimasta soddisfatta. Le sfogliature sono quelle giuste, così come il sapore. La prossima volta cercherò solo di stendere più sottilmente la sfoglia finale, e tagliare i triangoli con la base un po' più grande. Però sono davvero ottimi! Un po' li ho congelati già cotti e un po' prima dell'ultima lievitazione. In entrambi i casi rendono molto bene :-)
La ricetta la trovate qui

25/05/08

Music on the air :-)

E' bellissimo questo meme che mi ha passato la Fra (grazie!) :-)
Certo è vero che io di musica non ci capisco niente: sono decisamente ignorante e fuori moda, basti sapere che a 15 anni io ascoltavo i Beatles e John Lennon.
Però la mia musica ha sempre avuto una parte molto importante nella mia vita, e ad ogni canzone riesco ad associare un ricordo e un'emozione, diciamo degli ultimi 20 anni (prima, sinceramente, no).
A pensarci bene la musica per me è spesso associata alla malinconia. Ed è solitaria. Da ragazzina, soprattutto, ma anche adesso. Se sono giù di morale metto su i miei pezzi preferiti per cantare a squarciagola e sfogarmi. Dietro a certe canzoni ricordo memorabili pianti adolescenziali, e immagino di non essere l'unica :-)
Ora cerco di contenermi un po', ma ancora oggi certa musica è per me qualcosa di intimo, che ascolto esclusivamente quando sono sola e certa che niente e nessuno disturbi il flusso delle emozioni.
Poi, invece, c'è la musica che è condivisione, quella che ha un senso solo se la si ascolata(va), quella che si balla(va) in un centro sociale o nelle manifestazioni. Ma anche questa musica per me ora suona abbastanza malinconica, forse perché sto per compiere 34 anni e la mia vita in questi anni è cambiata parecchio.
E ora viene il difficile, vale a dire scegliere SOLO 5 canzoni. Il che vuol dire escluderne altre 100, ma questo è il gioco. E allora giochiamo:

- Via del campo (F. De Andrè): perché, come in tutto De André, si respira l'odore intenso e acre dei vicoli e perché in quella via ci ho abitato per anni, avendo di fronte proprio il figlio della protagonista della canzone, il mitico Gianni Tassio.

- Ridere di te (Vasco Rossi): perché per me è una specie di dedica, che mi fece il mio miglior amico tanti e tanti anni fa. Ancora oggi quando la sento mi commuovo. E ce ne sarebbero molte altre a ricordare i miei vent'anni, ma è meglio non pensarci :-P


- Clandestino (Manu Chao): perché questa canzone rappresenta per me un lungo pezzo di vita, personale e non solo. Mi arrivò direttamente dalla Spagna, prima che diventasse in Italia il simbolo di un movimento che culminò nelle manifestazioni per il g8 di Genova.

- Ridere (Teresa De Sio e Fiorella Mannoia): perché questa è proprio una delle mie canzoni-sfogo. Da cantare a squarciagola e rigorosamente senza uomini nei dintorni :-)

- Sally (Vasco Rossi, cantata da Fiorella Mannoia): perché, oltre ad essere una canzone bellissima, ha avuto - incidentamente - un suo ruolo nel determinare la mia vita degli ultimi due anni :-P


Fatto. Ora mi piacerebbe conoscere le canzoni che amano di più: Stelladisale, Lory, Maricler, Elisa, Valeria. Sempre che ne abbiamo tempo e voglia, ovvio.


Ah, già che sono qui, vi segnalo questo cake che ho trovato su Sale e Pepe di giugno. L'ho provato perché avevo una scorta di farina di grano saraceno e non è più tempo di fare pizzoccheri (o forse sì?).
Beh, a me il sapore del grano saraceno piace un sacco, e questo cake l'ho trovato perfetto nel caffélatte a colazione :-)


cake di grano saraceno e yogurt greco


Ingredienti:
150g, farina
150g farina di grano saraceno
100g burro
145g zucchero
8g lievito
3 uova
125g yogurt greco


Mescolate nella planetaria il burro morbido con lo zucchero, poi unire lo yogurt e le uova una alla volta. Aggiungere le farine setacciate con il lievito, un pizzico di sale e mescolare bene. Mettere in uno stampo da cake imburrato e infarinato, completando co mandorle a lamelle (io ho messo della granella di zucchero). Cuocere a 180° per 35-40 minuti.

16/05/08

I muffins mirtilli e cioccolato bianco del cavoletto

muffinsmirtilli1

Di solito non sto a postare le ricette che copio paro paro da altri, però questi muffins sono stati accolti (dalla mia boccuccia e ancor più da quella del mio fidanzato!) con un tale entusiasmo che ho pensato che meritassero comunque un post.
La ricetta è del cavoletto e la trovate qui.
Io però, come suggeriva qualcuno nei comment, ho messo decisamente più zucchero (85g anziché 50g) e li ho trovati perfetti.
Buon fine settimana a tutte/i!
A noi genovesi ci toccheranno la pioggia e il papa. Pace, vedrò di consolarmi con questi muffins :-)

muffinsmirtilli2

27/02/08

Un altro dolce... e un piccolo festeggiamento

cake di mele e uvetta

Un dolce semplice, fatto con i pochi ingredienti che avevo in casa, visto che sono in clausura post febbrile, e che lo stato psico-fisico non mi permette nemmeno grossi sforzi mentali :-/
Insomma quest'influenza ha avuto un effetto abbastanza devastante, un po' come mi fosse passato sopra un tir, e ora sto raccogliendo i cocci, molto lentamente, ma per domenica mi ripiglio, prometto :-P
Però qualche cosa - seppure di simbolico - dovevo prepararlo. Eh sì perché Giovanna, ieri, festeggiando in ritardo il suo comple-blog ((auguri ancora!) mi ha fatto ricordare il mio!!
In realtà il mio blog l'ho aperto il 17 febbraio di un anno fa, tenendolo per un paio di settimane inaccessibile se non a me. In effetti, ero timida e non ero affatto sicura di voler esporre me stessa (ancor più delle mie ricette, che - di quelle - in fondo chissene importa!) al giudizio degli altri.
Da questo punto di vista, in questo anno molte cose sono cambiate e, se sono arrivata a pubblicare le mie foto sul blog e a raccontare cose anche molto personali, significa che nella blogosfera ho trovato un ambiente "amico" o, comunque ho trovato alcune persone vere, con cui confrontarmi anche se non sempre come in questo caso avrò la fortuna di conoscerle dal vivo.
E il mio piccolo blog mi ha dato la possibilità di imparare molte cose, di cucina e non solo, di scoprire nuovi sapori e di scegliere con più cura gli ingredienti, di imparare a fotografare i cibi, di leggere belle storie e di condividerne altre.
Ed così dopo un anno - e nonostante gli ultimi mesi siano stati davvero duri - il mio blog è rimasto un piacevole angolino dove trovare rifugio, magari temporaneo magari futile, però prezioso. E questo grazie a voi tutti/e!


cake di mele e uvetta

Cake di mele e uvetta con crosta croccante

140g farina
10g lievito (io ne ho messi 8g ed è rimasto un po' basso, quindi regolatevi)
90g burro
90g di zucchero
2 mele piccole o 1 grande (io avevo una grande golden delicious)
2 cucchiai di uvetta
1 cucchiaio di spezie per pain d'epices (grazie lory!)
2 uova
3 cucchiai di muesli croccante per la copertura ( il mio era all'avena e germe di grano; in alternativa fiocchi d'avena)

Sbattete le uova con lo zucchero, unite la farina setacciata con il lievito, il burro sciolto a bagnomaria, l'uvetta ammollata nel succo di mela, la mela tagliata a pezzetti e le spezie. Versate nello stampo da cake rivestito di carta da forno e ricoprite la superficie con il muesli. Infornate a 175° per circa mezz'ora.
Io questo dolce non l'ho ancora assaggiato, che il mio stomaco in questi giorni non è molto generoso, ma il profumo (che ora ricomincio a sentire, almeno quello :-P) era ottimo, e così il giudizio del mio amato assaggiatore ufficiale :-)

23/02/08

Bicchierini di cioccolato, ricotta e arancia

In quest'inizio 2008 decisamente così così non poteva non starci pure una bella influenza. Non che avere l'influenza sia di per sé un evento straordinario. Ma per me lo è. Non so da quanti anni non mi prendevo nulla, mentre adesso mi ritrovo qui tra brividi, spremute e montagne di fazzoletti di carta .
Per fortuna, le altre questioni si stanno pian piano (e facendo i dovuti scongiuri) risolvendo, e oggi posso anche starmene sotto le coperte a godermi la mia influenza, e lasciando impegni e pensieri alle spalle.
Ieri però, che ancora facevo finta di stare bene, ho preparato un dolcino coccoloso e fresco, anche perché avevo voglia di provare finalmente l'agar-agar in polvere comprato un paio di mesi fa.
Per non rischiare di sbagliare, ho utilizzato l'agar-agar solo sull'ultimo strato, usando invece le uova per la mousse di cioccolato. Devo dire che, per essere la prima volta, ho azzeccato le dosi, in quanto la gelatina era della consistenza giusta e, finalmente, posso pensare di essermi liberata della colla di pesce (che poi magari fosse pesce, ma è maiale!). E questi semplicissimi bicchierini multicolore sono piaciuti molto al mio compagno (goloso di cioccolato!), e pure alla mia gola arrossata!

bicchierini di cioccolato e arancia


Per 4 bicchierini piccoli (o due grandi per un superdolce)


100g di cioccolato fondente
2 uova
100g di ricotta fresca
8 cucchiaini di zucchero
la scorza e il succo di un'arancia
½ cucchiaino di agar-agar in polvere
un pizzico di cannella in polvere

Preparate anzitutto la mousse au chocolat, facendo sciogliere il cioccolato a bagnomaria e unendo, fuori dal fuoco, prima i tuorli e poi gli albumi montati a neve.
Mettete nei bicchierini e poi in frigo per un paio d'ore. Poi preparate la crema di ricotta, con 4 cucchiaini di zucchero e la scorza di un'arancia grattugiata. Formate un secondo strato e rimettete in frigo. Da ultimo, mettete in un pentolino il succo d'arancia e il rimanente zucchero. Fatelo sciogliere e unite la cannella e l'agar-agar. Fate bollire un paio di minuti. Lasciate intiepidire e versate nei bicchierini. Fate raffreddare il tutto per un altro paio d'ore e servite!


Ps: ho visto che mi toccano almeno due-tre meme. Appena mi rimetto prometto di fare i compiti!

12/02/08

Tortine di carote e ricotta

tortine di carote e ricotta 1


Rieccomi dopo un'altra bufera. Vi risparmio i dettagli, ma ringrazio di cuore chi mi è stato vicino in questo periodo. Una mail, un sms, un sorriso (anche virtuale) aiutano a staccare e a convincersi che la vita non può fatta essere solo di sfighe!
E così eccomi qui, a riprendere una vita più o meno normale, con la voglia di continuare a trovare un piccolo spazio anche per il blog.

Comincio con lo scusarmi con Elena/Comidademama, cui avevo promesso una ricetta per l'iniziativa collegata a M'Illlumino di meno. Non ce l'ho fatta e mi dispiace davvero molto. Simbolicamente, cercherò di preparare un piatto a basso consumo energetico la sera del 15 febbraio, con cena rigorosamente a lume di candela,in una sorta di anti San Valentino consapevole :-P

Oltre all'iniziativa di Elena, ho trovato molto interessante il post di Salsa di sapa sull'importanza di scegliere prodotti di stagione (con tanto di pratico elenco della spesa), come buona regola per mangiare cibi più saporiti, più sani e meno costosi per le nostre tasche ma anche per l'ambiente. Ovvio che le melanzane me le mangerei in ogni stagione (solo per fare un esempio), ma ho deciso di stare più attenta. Tra l'altro domenica, al mercatino dei Sapori di Palazzo Ducale, mi hanno dato ben 2 kg di carotine bio per un euro e mezzo. Noi di carote ne mangiamo molte, sopratutto crude, ma avendone in quantità industriale mi è venuta voglia di fare un dolcetto.
Di solito faccio i cake di carote con le carote crude grattugiate. Questa volta ho voluto provare a cuocerle prima e, complice la ricotta dell'impasto, ne sono uscite delle tortine morbidissime, simili alle Camille della nota marca, ma direi molto meglio .-)

tortine di carote e ricotta 2

Per 9 tortine:

140g farina
50g burro
200g carote
100g ricotta
100g zucchero
1 uovo
la scorza di un limone
8g di lievito per dolci
zucchero a velo e poco succo di limone per la glassa


Pulite le carote, tagliatele a pezzetti e cuocetele in acqua per circa 15 minuti. Fate sciogliere il burro a bagnomaria e frullate le carote insieme al burro. Sbattete l'uovo con lo zucchero e unite la farina setacciata con il levito, poi la crema di carote/burro, e infine la ricotta e la scorza grattugiata di un limone. Mescolate bene per fare un composto omogeneo e mettete negli stampini da muffins. Cuocete a 180° per circa 18-20 minuti. Fate raffreddare e rifinite con una glassa fatta con zucchero a velo e succo di limone. Ah, se sostituite il limone con un'arancia verranno, se possibile, ancora più dolci e delicate!

10/12/07

Finalmente domenica

Ieri, finalmente, mi sono gustata un anticipo del Natale che vorrò quest'anno. In questo periodo molto faticoso e stressante, anche i week end sono corsi veloci come tutto il resto della settimana. Ma ieri siamo riusciti a conquistarci il tempo per non fare nulla, o quasi. Per dormire, anzitutto. Per poltrire un po' in casa, e per andare ad un pranzo di famiglia con tanto di pargoli. Insomma, finalmente una domenica come deve essere: rilassante e rigenerante. Complice la pioggia e il clima prenatalizio, abbiamo passato la giornata tra chiacchiere, cartoni animati, trenini elettrici e alberi di Natale.


zenaseppiata

Quando verso le 16 siamo usciti di casa, la città, ancora bagnata dalla pioggia, aveva un'aria insolita, morbida e avvolgente. La foto l'ho scattata quasi verso il tramonto da Spianata Castelletto, che offre una vista unica di Genova dall'alto. Quando ho visto la nebbia sopra il porto ne sono rimasta affascinata. Non che ami la nebbia, ma a Genova è un evento così unico che non potevo non fotografarlo. E ho pensato che questa nebbia (o foschia, non saprei come chiamarla) cascasse a pennello sulla mia domenica pigra, quasi ad addolcire i contorni, e a rallentare i tempi della città, in contrasto con il ritmo frenetico dello shopping prenatalizio.


In questo clima finalmente un po' festoso ho pensato che ero ancora in tempo per partecipare all'iniziativa di FrancescaV Aspettando Natale.
Adina e il Cavoletto mi hanno fatto venir voglia di tartufini cioccolatosi. Li ho fatti in versione bianca, con cocco, cioccolato bianco e un pizzico di cannella. Davvero ottimi e velocissimi. Una vera coccola pre-natalizia, se amate il genere.

tartufinicioccococco

Ingredienti x 12 tartufini

100g di cioccolato bianco
20g burro
2 cucchiai di panna fresca
2 cucchiai di cocco disidratato + altro cocco per farci rotolare i tartufini
mezzo cucchiaino di cannella

Fate sciogliere il burro con la panna. Versatelo sopra il cioccolato a pezzetti e mescolate per far sciogliere bene. Aggiungere il cocco e la cannella. Mettete in frigo per un paio d'ore. Poi formate delle palline con le mani e passatele nel cocco disidratato. Conservate in frigo.

11/10/07

Cake di zucca e cocco profumato al cardamomo

cakezuccacoccocardamomo

Questa fanciulla qui, con i suoi bellissimi muffins speziati, mi ha fatto venir voglia di ricomprare il cardamomo, spezia che usavo tanto in passato per preparare dei meravigliosi dolcetti indiani a base di cocco e latte (prima o poi li farò, ma ci vuole il cocco fresco e tanto tempo...). Così, ho deciso di unire la mia voglia di spezie con altri esperimenti con la zucca. Questo cake è una variante di un cake alle carote e cocco che faccio spesso, ma il profumo del cardamono lo rende davvero speciale.
Purtroppo c'è stato un piccolo incidente col forno, acceso a 20° anziché a 180°, per cui il cake non è cresciuto come avrebbe dovuto (ho dovuto tirarlo fuori e ricominciare da capo) Ma, non posso considerarlo un ciofeca's day, in quanto, è davvero buonissimo! Preriscaldate per bene il forno, provate e ditemi!

Ingredienti: 200g di polpa di zucca (cotta precedentemente in forno), 100g di farina, 75g di farina di cocco, 40g di burro fuso, 2 uova, 10g di lievito, 100g di zucchero, 1 pizzico di cannella, i semini di due bacche di cardamono pestati in un mortaio, sciroppo di zucchero e altra farina di cocco per cospargere il cake.

Schiacciate la polpa di zucca cotta nello schiacciapatate, unite la farina setacciata, la farina di cocco, il lievito e il burro e mescolate. Sbattete le uova con lo zucchero e unite al resto. Aggiungete infine le spezie e mettete nello stampo da cake. Preriscaldate il forno a 180° e cuocete per una mezz'ora. Fate intiepidire, spennellate leggermente con uno sciroppo di acqua e zucchero e cospargete con la farina di cocco.

02/10/07

Strudel di mele




Se n'è scritto tanto, nei giorni scorsi, di che cosa sia o non sia un blog. Di che cosa si può o non si può fare con un blog, di quanto i blog siano la verità assoluta, e di quanto invece siano fatti da una massa di incompetenti.
Ho letto tanto e scritto nulla su quest'argomento, perché considero questo tipo di polemiche abbastanza sterili. Credo semplicemente che ognuno abbia diritto di andare per la sua strada, che non esistano vincoli, se non quelli personalissimi di ciò che ognuno di noi vuole trasmettere agli altri con il proprio blog.
Ma non sopporto le generalizzazioni e non mi piace sentir parlare della comunità dei blogger. Senza rispolverare vecchie nozioni di sociologia, penso che il blog sia semplicemente uno strumento, che ognuno usa come meglio crede.

Quello, invece, ho voglia di raccontare qui, è che cos'è il blog per me.
Il mio blog è nato come un gioco, meno di un anno fa, semplicemente perché mi sono ritrovata un po' di tempo libero, e ho pensato di usarlo per raccontare una delle mie passioni.
In questi mesi, poi, è diventato tante cose: luogo di divertimento, qualche volta di incazz...., luogo di incontro, di chiacchiere e qualche volta di amicizia. Ma, al di là dei incontri che si possono fare grazie a questo strumento, il blog è stato ed è per me un laboratorio, grazie al quale ogni giorno imparo e condivido qualcosa di nuovo, che si tratti di una ricetta, di un trucco da chef, di un nuovo libro da leggere o di un approccio alla vita e al mondo diverso dal mio.


Finita la pappardella, ecco finalmente (per me!) la ricetta dello strudel di mele, merito di un'amica che mi ha fornito la ricetta della sua pasta da strudel. Davvero leggera e perfetta: grazie Stelladisale!!
La ricetta della pasta la trovare da lei.


Ingredienti per il ripieno: mele, zucchero di canna, uvetta, pinoli, pangrattato, burro fuso, succo di mela, cannella (io ho utilizzato un mix di spezie regalatomi da Lory, con cannella, noce moscata, anice stellato, coriandolo ecc...)

Per la pasta, impastate la farina setacciata con un pizzico di sale, un pizzico di bicarbonato, 2 cucchiai d'olio e tanto vino bianco per ottenere un impasto liscio ed elastico. Coprite e fate riposare. Tostate il pangrattato nel burro, e preparate altro burro fuso. Stendete la pasta molto sottile. Spennellate col burro, poi fate uno strato di pangrattato e uno di mele tagliate a fettine sottili. Sopra le mele cospargete lo zucchero di canna, l'uvetta (che avrete sciacquato in acqua tiepida e tenuta un po' a bagno nel succo di mela), i pinoli e la cannella. Richiudere lo strudel e sigillate un po' i bordi, per evitare che il ripieno scivoli all'esterno.
Spennellate la superficie con il rimanente burro fuso, e cuocete in forno già caldo a 180° per 25-30 minuti. Spolverizzate con zucchero a velo, tagliate e servite!

27/09/07

Moelleux au chocolat



Chissà da dove mi esce tutta questa voglia di cioccolato, a me che il cioccolato continua a non fare impazzire. Sarà che la temperatura è passata da 22° a 12° gradi. Sarà che piove, sarà che è arrivato l'autunno e io non ci trovo nulla di romantico nelle foglie che cadono.
Sarà che poi seguirà l'inverno, e ogni anno il freddo lo sopporto di meno. Sarà che questo weekend niente barca, niente mare, e tocca aspettare un'altra settimana, sempre che il tempo sia clemente. Sarà che odio tirar fuori i vestiti pesanti, e che non so dov'è finito il mio berretto preferito, e non ho ancora fatto scorta di collants, perché fino a ieri andavo in giro in sandaletti. Sarà.
Resta il fatto che la depressione da freddo oggi ha colpito pesantemente tutta la famiglia, con fidanzato insolitamente lamentoso e gatta che non ne vuol sapere di dormire almeno sopra le coperte.
Per tirarci un po' su ho optato per un moelleux au chocolat, da mangiare tiepido tiepido, sotto una copertina di pile e davanti ad un film consolante, che il cinema lo rimandiamo a domani, che magari almeno non piove...

Ingredienti: 100g di cioccolato extra-fondente, 100g di burro, 2 uova, 50g di farina, 2g di lievito in polvere, 50g di zucchero, 6g di cacao amaro.


Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro. Sbattete le uova con lo zucchero, e unite la farina setacciata, il lievito e il cacao. Unite piano piano anche il cioccolato con burro. Versate in uno stampo antiaderente col bordo rimovibile. Se non lo preparate subito mettetelo in congelatore. Sennò mettetelo in forno preriscaldato a 220° per circa 7 minuti (9 se lo avete congelato). Rimuovete il bordo e mangiate il tortino tiepido, con due cucchiaini...
Potete accompagnare con panna leggermente montata, o con una salsina di lamponi e zucchero frullati, o gustarvelo così com'è.