nn avevo assolutamente niente oggi, quando mi sono alzata.
anzi, ero bella pimpante perchè ho ancora molti lavoretti da finire e il tempo stringe.
sono uscita alle otto emmezza per il massaggio alla cervicale di rito, per almeno un mese per vedere di -tenerla a bada- al ritorno sono passata per il centro.
quello che da me si chiama così.
centro della città, negozi, bar, chiesa ecc ecc.
già mi sembravano un pò tutti di corsa , anche se manca una settimana al fatidico giorno. volevo andare a prendere una felpa per lorenzo, che ha gusti abbastanza difficili, ma quella ha detto che gli piace... ma il negozio è ancora chiuso.
apre alle dieci.
come nelle grandi città.... manca -quasi- poco, gironzolo un pò. tanto il tempo è bello...- tre ....nel frattempo acquisto un pensierino per mia sorella, anche lì, ormai c'è poca scelta.
torno, ha aperto. ma la felpa nn c'è più...figurarsi! se mi andava bene. adesso cosa gli prendo a stò benedetto ragazzo??? nn posso mica lasciarlo a bocca asciutta a natale??? e devo farlo prima che filippo sia a casa da scuola, altrimenti spiffera tutto. come sempre.
torno a casa.
e penso al natale. al giorno di natale, ai MIEI natali e mi vengono nn in mente, ma nel cuore, loro.
loro con i quali ho passato i miei natali di bambina e nn ho più accanto.
mio papà, la mia cara zia che mi ha cresciuto, quest'anno mio cognato....
e mi viene un magone, anzi "il" magone.
quel nodo che ti stringe la gola, qualcuno lo definisce come uno zerbino che ti raspa la gola. ma gira e rigira la sensazione è quella.
il dolore è quello e l'impossibilità di lenirlo è eterno.
come ho scritto nel necrologio di mio padre, ben più di ventanni fà - il vuoto che lasci nel mio cuore niente e nessun altro amore potrà colmarlo -
e avevo solo ventanni.
mio papà era tutto per me, era un mito, l'uomo che avrei voluto sposare.
e se n'è andato improvvisamente a sessantatre anni.
il giorno della befana.
adesso ci sono altri giorni di natale, sempre con persone che amo, ma nn sono più la bambina spensierata in cerca dei doni, nn c'è più mia zia con il pacco sorpresa la mattina di natale, che dopo messa passava sempre a casa nostra per bere il caffè e per gli scambi di auguri. tutta acqua passata. e se anche di acqua ne è passata in questi anni, ripeto, più di venti, nn mi arrendo al fatto di nn passare il giorno di natale con loro. vorrei che ci fosse una sedia anche per loro al tavolo quel giorno.
la sedia c'è, ma rimane vuota.
ho già letto in qualche altro blog questa sensazione, quindi nn sono l'unica.
e per chi è il primo natale senza la persona amata è senzaltro molto doloroso.
ed è un dolore solo nostro.
perdonatemi lo sfogo, ma stamattina, appunto , ho visto tutta quella frenesia nella gente, tutto quel correre per arrivare pronti al giorno di natale, ma tutta quella gente, avrà tempo di guardare negli occi le persone che amano ?
si rendono conto di quale fortuna hanno ?
la fortuna di chiamare papà, zia , giovanni ...e di poter dire loro ancora una volta: ti voglio bene.