giovedì 31 maggio 2012

Papino, mio papino!



(il mio papà, che cerca di insegnarmi i primi rudimenti della "mosica")


Papino mio, sono quattro anni che sei andato in tournéé, ma noi ti si pensa sempre, a te e alla mamma. Adesso c'è anche la zia Anna con voi e oggi, che vi son venuta a trovare, un pezzetto di me è rimasto da voi.
Mi raccomando, fate i bravi voi tre!
Ciao papino musicista!

sabato 19 maggio 2012

Cipolloni al forno


Vagolando per i mercati non possono non notarsi queste cipollone che non sono cicciottone, ma appiattite e belle lunghe, perfette per essere cucinate al forno con qualche condimento.
Ed ecco come le ho preparate.

Ingredienti
4 cipollone bianche piatte
pan grattato q.b
sale q.b.
olio
prezzemolo q.b.
per contorno ho utilizzato gli scarti delle cipolle, due patate e due zucchine, tritate grossolanamente.

Si inizia pulendo e lavando le cipolle e tagliando una piccola fetta in "cima" in modo da creare un certo piattume e livellare le cipollotte. Sopra questo pianoro ricavato artificialmente si andrà a posizionare il condimento che altro non è che del pan grattato condito con olio, sale e prezzemolo tritato. Io veramente ci ho aggiunto anche un pochino di quei composti già pronti che servono a creare le polpette vegetariane... sono saporiti e danno un tocco di sapore in più al tutto.
Dopo aver pulito le cipolle, le ho messe direttamente sulla teglia, ho poi adagiato sul lato tagliato di fresco il condimento su citato e poi ho guarnito con il trito di cipolla, patate e zucchine che avevo preparato, condendo anche questo con un po' di sale, olio ed erbette fini.

Le cipollone e il condimento... gnamme


Le cipollone prima di essere infornate

Ho infornato il tutto a 180° per almeno 40 minuti e poi... gnamme... cipolle morbide ma non spappolone, contornino che era diventata una bella pappolea gustosa. Insomma: da rifare!
Come si evince dalle foto, le cipollone erano quattro ma io e il naturalista solo due siam riusciti a mangiare... le altre a stasera!


La cipollona prima di essere mangiata! XD


martedì 1 maggio 2012

La zuppa di miso


Di tanto in tanto ci vuole una zuppetta di questo tipo, che rinfranca ed è semplice da preparare.
Il miso è un prodotto derivante dalla fermentazione di riso oppure orzo o soia. Io l'ho preparata con il miso di riso. Sulla bontà dei cibi fermentati rimando a questa pagina che spiega il perché e il percome utilizzare di tanto in tanto cibi sottoposti a fermentazione.
La preparazione della zuppetta è molto semplice. Ho fatto cuocere in abbondante acqua una cipolla, una carota e della verdurina (la ricetta originale prevede alghe, ma non le avevo e soprattutto non mi piacciono, sicché). Ho anche messo poco sale poiché, seppur al gusto il miso sembra saporito, quando poi viene sciolto in acqua la sua sapidità scompare.
Dopo aver fatto bollire le verdure, ho spento il fornello e ho aggiunto alla broda un cucchiaino e mezzo abbondante di pasta di miso. Ho mescolato per far sciogliere et voilà.. la zuppetta è pronta in neanche dieci minuti.

giovedì 19 aprile 2012

La torta pasqualina


Vabbè, è passata una settimana dalla Pasqua, ma questa tortina è buona in qualsiasi stagione, quindi è bene riproporla anche adesso.
Oggi, poi, per me è un giorno speciale perché è l'anniversario di matrimonio dei miei genitori che, mi auguro, lo stiano festeggiando lassù insieme a mia zia Anna, venuta a mancare dieci giorni fa. Non è che mi senta così pimpantilla, però ho pensato di utilizzare questa giornata e la ricetta per uscire dalla mia tana.
Ingredienti:

la pasta sfoglia, che si potrebbe preparare a mano ma io l'ho comprata (quattro rotoli) e quindi non posso neanche fornire le dosi, sicchè ... ^___^
4 etti di ricotta di mucca
1kg di spinaci
1 kg di bieta
2 etti e mezzo di parmigiano
noce moscata
sei uova
sale
pepe
erbette fini (timo, maggiorana, menta)

Pulire bene le verdure indi lessarle. Appena lessate, si scolano, si lasciano freddare e poi si strizzano bene per far uscire ancora l'acqua di cottura.
In the frattemp, in una ciotola mettere la ricotta con un uovo, un po' di parmigiano (a piacere), la noce moscata (a piacere), poco sale e cominciare a mescolare con vigore per formare una pappolea gradevole all'occhio e al gusto.
Le verdure strizzate si fanno ripassare in padella con un po' d'olio e sale e qualche erbetta fine. Si fanno freddare e poi si procede alla preparazione della torta.
Tirare fuori dal frigo la pasta sfoglia e con un mattarello stendere ancora un po'le sfoglie, quindi prendere una tortiera, imbibirla con poco olio e adagiarvi prima una sfoglia, ripassare su di essa un po' d'olio e stenderci sopra una seconda sfoglia. Mi raccomando: che la pasta sfoglia strabordi, e di molto, dai bordi della tortiera perché la pasta che avanzerà servirà per "costruire" il bordo della torta.
Alle verdure ripassate va aggiunto un uovo e un po' di parmigiano e altre erbette fini fresche. Si mescola il tutto e, dopo aver steso la sfoglia nella tortiera, le si buttano dentro indi adagiarvi il composto di ricotta. Livellare ben bene la ricotta e con l'aiuto di un cucchiaio scavare quatto buche, all'interno delle quali andrete a depositare i soli tuorli di, appunto, quattro uova. Le chiare vengono sbattute un pochino e vanno poi spennellate sopra le uova e la ricotta.
Prima di chiudere, spolverizzare il tutto con abbondante parmigiano, quindi chiudere con le altre due sfoglie di pasta sfoglia. La pasta che straborda cercate di lavorarla creando un bel bordo cicciotto (basta ripiegare i lembi all'interno).
Mettere il tutto in forno ben caldo (180 max 200) per 45 minuti.
Servire il giorno dopo che così si impregna bene dell'armonia di sapori di cui è composta!
Buon anniversario, mamma e papà!

lunedì 6 febbraio 2012

Santa Paletta

(Ed ecco che la micionzolina, con sguardo indagatore, scruta e controlla dall'alto della sua postazione privilegiata chi entra e chi esce dalla camera da letto. Il naturalista è intento a capire come mettere a posto lo studiolo sotto il letto!)

ma è iniziato l'anno nuovo!
Svegliaaaa!!
Bè, vi ho lasciato l'anno scorso con l'annuncio che si stava traslocando, vi risaluto quest'anno con l'annuncio che stiamo ultimando di mettere a posto la casina, che praticamente è diventata una succursale Ikea!
E il letto (a soppalco) e l'armadio, e i pensili della cucina, e la libreria dell'ingresso, e i mobili del salotto... in pratica una minirealtà Ikea. Santa Ikea che ci ha permesso di arredare in breve tempo, risparmiando ma senza che ne risentisse la qualità, il nostro piccolo nido.
Parisina parmi aver reagito bene al cambio casa.Si è innamorata del letto a soppalco e trascorre quasi tutta la giornata ronfando o tendendo agguati ai topini di gomma sparsi sul letto... ormai. Qualche volta scende per mangiare, per i bisognini, ovviamente, e per reclamare a gran voce il suo diritto ad uscire nel cortiletto, diritto che noi le neghiamo vigorosamente perché siamo fifoni e abbiamo paura che lei possa fare un balzo felino, appunto, e dileguarsi per le vie di Centocelle.
E' una gattina estremamente paurosa e timidina e non so come reagirebbe ad improvvisi stimoli esterni che le proverrebbero da ogni parte! Ufff.. adesso ci stiamo industriando per escogitare un modo per far uscire la belva feroce.
Per il resto, tutto a posto e niente in ordine. Ancora qualche scatolone da sistemare, capire bene come e dove mettere il resto del materiale dentro gli scatoloni e poi.... poi vi fornirò nuovi aggiornamenti sull'evento che ha scosso il mondo (il mio e quello del naturalista e della micina): il trasloco!
E buonanotteeeee!!!!


(Anche la micina vi dà la buonanotte dalla sua postazione privilegiata, che ormai... ^___^)

mercoledì 28 dicembre 2011

In the frattemp..

.... io, il naturalista e la micina abbiam cambiato casa! L'antivigilia e la vigilia di Natale c'è stato il trasloco che ha praticamente steso entrambi e reso perplessa la micionzolina che si domandava "ma che cappero sta succedendo?"
Ora toccherà mettere a posto, disinscatolare ciò che è stato inscatolato, buttare ciò che è stato trovato durante il trasloco e ci si è chiesti "ma questo perché l'ho preso? Che ci sta a fare?" O.o
ma soprattutto, occorrerà arredare la nuova casina che al momento è solo un coacervo di scatoloni e bustone dell'immondizia piene della qualunque e che toccherà valutare attentamente.
Spero che voi, oh pochi lettori che seguite questo blog - ma lo seguite ancora? - abbiate passato un sereno Natale e vi apprestiate a festeggiare il nuovo anno con le migliori intenzioni!
Io da par mio ritorno nell'ombra ma prometto che: anno nuovo, casa nuova e blog che s'arripiglia perché altrimenti, nevvero... anche perché, a dicembre di quest'anno il blog ha festeggiato cinque anni di onorato servizio, e seppur in affanno, esso continua a sfornare mirabili perle di arguzia. ^___^
Buon Anno fedeli lettori!
Alla prossima

sabato 12 novembre 2011

I biscotti al "BOH"

Questa è una ricetta che sa di certezza. Certezza degli ingredienti utilizzati ma soprattutto certezza nelle dosi :-))
Insomma, una ricetta fatta a naso, ma che è riuscita benissimo.
In pratica, si è voluto preparare dei biscotti seguendo l'estro del momento e quello che aggradava di più mettere all'interno.
Non ci sono, quindi, dosi prestabilite perché tutto è stato fatto ad occhio quindi non posso dar certezze - come invece avevo scritto nell'incipit per depistare, ovviamente.
L'unica certezza era la consistenza dell'agglomerato che si andava formando man mano sotto le mani: quando si è stati certi della sua morbidezza e del fatto che poteva essere lavorato con il mattarello, allora si è avuta l'illuminazione, la certezza che il composto aveva trovato il suo punto di stabilità ed era pronto per la fase due della ricetta: l'utilizzo degli stampini per dar forma ai biscotti.
Indi per cui laonde ecco come son venuti fuori i biscotti al BOH?

Ingredienti:

Farina, quanta? Boh?
Burro, quanto? Boh?
Miele, quanto? Boh?
Uvetta quanta? Boh?
Latte quanto? Boh?
lievito, una bustina (l'unica certezza, almeno per la dose)

Svolgimento:

lavorare tutti gli ingredienti di cui sopra fino a quando non si forma una palla morbidona.
Da essa prendere, di volta per volta il quantitativo necessario per tirare una piccola sfoglia per ricavarne dei biscottini con delle formine già approntate alla bisogna oppure con l'estro del momento che vi guiderà nel trovare le forme più strane da dare ai vostri biscotti.
Mettere in forno a 220° per una decina di minuti, stando attenti a controllare che non si brucino e a rigirarli appena si bruniscono sotto.
Conservarli in una scatola di alluminio e buona colazione o merenda o pranzo o spuntino di mezzanotte o quello che vi pare!

venerdì 16 settembre 2011

Gli immobiliaristi...

che saremo noi... ossia io e il compagno "Naturalista".
Da oggi, è ufficiale: siamo possessori di un alloggetto che dovremo pure un po' ristrutturare e a me oltre al torcimento di budella, che mi è venuto oggi durante il rogito, me ne sta rivenendo un altro al solo pensiero dei lavori da fare...non so da dove iniziare.
Aiutoooo
Saluti
^______________^

domenica 4 settembre 2011

"Compagna" Parisina

La "compagna" Parisina


E' da un po' che non dò notizie della micionzolina di casa ed ecco, quindi, che dopo la necessaria pausa estiva, che non ha ricaricato affatto le pile, anzi, vengo a deliziare con le novità sul fronte micesco.
La micionzolina Parisina è sempre più un amorino. Ormai è una presenza "presente" nel senso che non si nasconde più, gironzola per casa, ma il suo lato poltronesco lo mantiene regalandosi soavi e lunghe dormite sul pavimento di casa.
Quest'estate, inoltre, ha affrontato per la prima volta la trasferta Stato Pontificio-Regno Sabaudo e ritorno senza colpo ferire. Io e il naturalista eravamo un po' in pensiero perchè: e vattelapesca come avrebbe reagito ad un viaggio in macchina che dura come minimo otto ore O.o ... e invece.
Abbiamo adottato la stessa strategia che avevamo adottato con Tabatuga: pettorina con guinzaglino, io dietro con accanto il trasportino aperto e la micina con indosso la pettorina assicurata al trasportino. In questo modo poteva esplorare, ma non più di tanto, l'auto, muovendosi almeno nella zona dei sedili posteriori, con me che la tenevo d'occhio; alla bisogna, inoltre, poteva usufruire della lettierina che le avevamo messo dietro il posto di guida.




Proviamo, ci siam detti, male che vada il viaggio durerà di più, faremo più fermate... e invece.
Certo, miagolicchi vari ci sono stati, momenti in cui aveva bisogno di guardare dal finestrino per capire che cosa stesse succedendo pure, tuttavia era più il tempo che passava o accovacciata sulle mie gambe o distesa accanto al trasportino o addirittura ai miei piedi incuneandosi quasi sotto il sedile del passeggero anteriore. La lettiera l'ha utilizzata senza colpo ferire (meno male che ha fatto solo pipì ...) e come mossa precauzionale, ma doverosa, la piccina si è sciroppata il viaggio a stomaco vuoto. Eh sì. I veterinari, ma anche amici gattofili, già con Tabatuga ci avevano consigliato di non far mangiare il gatto prima della partenza per evitare che vomitasse e noi, col cuore infranto, abbiamo tenuto duro e non ci siamo fatti intenerire dagli incessanti miagolii che chiedevano cibo e cibo e cibo... Meeeeooowww, stupidi umani, mi fate mangiare? :-((( NO!
Al ritorno è stato ancora meglio perché a parte il tratto iniziale del viaggio condito da miagolii e incessanti avanti e indietro da un finestrino all'altro, ad un certo punto com'è, come non è, ha dato un'occhiata dentro al trasportino e poi... pluffete, ci si è infilata dentro, si è distesa ed ha cominciato a ronfare bellamente: qui alcune foto che incastrano la micia dormigliona



Che dire, noi siamo stati più che contenti anche perché quando siamo arrivati nel Regno Sabaudo la piccina non ha avuto remora alcuna ad esplorare la nuova casetta delle vacanze, a parte una prima puntatina sotto il letto per rinverdire i fasti della prima ora ma che sono durati pochissimo perché poi lei sotto il letto non c'è più andata. Le piaceva molto mettersi sul davanzale delle finestre (ecco una prova)


a dormire o a guardare il panorama, ma dato che per un certo periodo di tempo anche nel Regno Sabaudo è arrivato il caldo afoso micidiale, la sua cuccetta era sotto un tavolinetto mai esposto al sole, in un angolino della casa.
La parte, diciamo, meno bella è che la situazione dermatite era ad uno stallo. La micina aveva un'estesa zona sotto il collo e su lato sinistro ormai senza peli e abbastanza martoriata dalle grattate che si dava con quelle unghine affilate. Hai voglia a medicarla, metterle cremine e cremone: con una sola zampata mandava all'aria il paziente lavoro nostro di medicazione.


Ecco come si presentava la situazione prima che la portassimo dal veterinario :-(((

Dovevamo fare qualcosa. Questo qualcosa si è trasformato nella decisione di far visitare Parisina presso un veterinario di Pinerolo per fargli valutare la situazione e decidere cosa fare; appena il veterinario l'ha vista s'è spaventato non poco perché la situazione era bella estesa e non molto rassicurante (anche se non era così grave come quando la prendemmo dal gattile. Lì sì che le zone "graffiate" e prive di peli erano veramente mooolto estese). E allora vai di antibiotico (una punturina ma con effetto per due settimane) e disinfezione frequente della zona con un prodotto specifico (che comunque già facevamo su indicazione della veterinaria di Roma). A malincuore decidiamo anche di rimetterle il collarino perché altrimenti si sgrattugiava troppo sotto il collo. A onore della piccina dobbiamo dire che ella ha accettato tutto questo senza colpo ferire. E' una micina che, effettivamente, non è scalpiti molto quando dobbiamo "manipolarla" per darle le medicine o metterle il collarino. Siamo fortunati, almeno per ora. Ma non è finita: il veterinario concorda una visita di controllo dopo due settimane (ed eravamo ancora su a Pinerolo) con la dermatologa. Va bene! Quando siamo andati dalla dermatologa la situazione sotto il collo era migliorata di molto (te credo, la piccina non poteva più grattarsi) ma sul lato sinistro, la cui lesione andava anche oltre il collarino la situazione era sempre critica. Bon, consiglio della dermatologa: metterle una bandana. Eh? O.O
Eh! E mettiamole pure la bandana, santa miciolina, oltre al collarino, e anche in questo caso la micina si è fatta mettere il fazzoletto senza colpo ferire.

Parisina dallo sguardo assassino... e te credo. Guarda te come è dovuta stare tutto agosto :-((

Ora stiamo aspettando che ci invii via mail i risultati di alcune analisi del pelo, e di quello che è riuscita ad asportare dalla cute lesionata, per capire bene se le bollicine che vengono di tanto in tanto a Parisina sono dovute ad un'allergia da cibo, da ambiente o da altre cause. Nel frattempo la micina deve assumere ancora dell'antibiotico per bocca che, ovviamente, ormai accetta con rassegnato mutismo... ma abbiamo un peluche o una micia? Mah?
Però, effettivamente, l'averle messo una bandana ha di molto ridotto l'estensione della lesione e la cute si sta rimarginando. Bollicine non stanno comparendo per cui, al momento siamo abbastanza fiduciosi.
Il titolo del post lo si deve al fatto che, tornati a Roma, ho messo una bandana rossa alla piccina e da quel momento per noi è diventata "compagna" Parisina.
Piccolina aspettami che adesso ti coccolo tuttaaaaa!!!!
Meooowww tavarisch!


sabato 9 luglio 2011

Orata con patata e riduzione di birra "Isaac"

(L'orata prima della cottura e dopo la cottura)

Sì, il post è praticamente uguale a quello dell'altra volta, ma con un po' più di foto e un'aggiunta: la riduzione di birra.
E che d'è? Mah, io ho provato a seguire le istruzioni datemi da Late Think ma penso di aver sbagliato il procedimento ^___^
Tuttavia, per la preparazione dell'orata rimando al post del 25 giugno scorso, ma per la riduzione questo è quanto mi è stato indicato:
far evaporare lentissimamente in una padella antiaderente e abbastanza capiente il quantitativo di birra che si vorrà utilizzare per la riduzione. Io ho utilizzato una birra artigianale, la "Isaac" della Baladin, una birra chiara che, a detta di coloro da cui l'ho acquistata, e anche spigolando qua e là fra alcuni siti - fra cui quello della Baladin, appunto - è adatta per il pesce. Ho lasciato sfumare piano piano, a fuoco basso, circa 25 cl di birra fino a che il quantitativo di liquido non si è ridotto di parecchio; poi però m'è preso il dubbio ossia se continuavo a far sfumare non mi rimaneva nulla in padella, e quindi ho spento il fuoco e ho condito l'orata al forno con il sughetto che era rimasto. Era molto più concentrato e forte della birra iniziale, ma il fatto è che avrebbe dovuto caramellare - secondo le istruzioni - diventare forse un po' più denso, e invece...
Oh, però l'orata è venuta buona lo stesso, e anche l'aggiunta della birra sì conciata non ci stava male. Ecco le foto dell'orata cucinata con la riduzione di birra che era stata abbondantemente cosparsa sul pescino e un po' ne era rimasta in tazza



Alla prossima ricetta e vediamo che viene fuori. La riduzione la voglio riprovare!
Salutisssssimi
Burp! Pardon! :-))

sabato 25 giugno 2011

L'orata con patata ...

(Sì la foto non è un granché... accontentatevi! ^__^)

O bella, che detta così, nevvero, potrebbe dar adito.. ma andiamo subito al sodo e veniamo a spiegare questa semplicissima ricetta che, veramente, si cucina da sè.

Ingredienti (per due persone o per una persona particolarmente ghiotta)
1 orata da 1Kg (costicchia, ma una volta al mese se pò fa')
una patata
mezzo limone
sale e olio q.b.

Comprate l'orata e fatevela pulire se volete, altrimenti ve la pulite voi,
Sbucciate la patata e tagliatela a fettine. Lavate bene un limone, prendetene solo metà che affetterete finemente.
Prendete una teglia, ricopritela con carta forno, irroratela con un po' d'olio e sale, ponetevi l'orata che irrorete di olio e sale: buttate dentro le patate mentre le fettine di limone le sistemerete sul pescino come più vi aggrada, qualche ciuffo di prezzemolo, indi coprite la teglia con della carta argentata - a mò di coperchio - e via... dentro il forno a 200° circa per una mezz'oretta.
Tolta dal forno sporzionatela, pulitela, fateci ciò che vi pare ma soprattutto... magnatela. E' buona, nutriente, saziante. Accompagnatela con un'insalatina e voilà: il pranzo è servito.
Gnamme!
P.S.: la prossima ricetta vedrà l'impiego della "riduzione" di qualche cosa come suggeritomi da LateThinkCamillus

giovedì 26 maggio 2011

Born to be "waa aa aa aa aaild"

Foto tratta dal sito

Eeeeh! Sospirone!
Ho mai confessato che dentro di me si cela l'anima della road runner, di "born to be waild" ^___^ di easy rideriana memoria, di colei che "vorrei ma non posso"?
Ebbe confesso... faccio "auting": i' me vulesse accatta' la moto custom (vabbè, quelle in foto sono due chopper) ma nun tengo dinero e tanto meno il coraggio di farlo. Alla faccia dell'essere Easy Rider.
Tutto quest'interesse nacque... boh? Non ricordo neanch'io quando, ma so che ad un certo punto della vita mia, forse più verso gli anni di università, cominciai ad interessarmi a queste moto che, diciamolo, sono proprio un gran bel pezzo di ferraglia. E guardale, e immagina di percorrere e macinare chilometri (ma anche solo andare all'università) con quel tipo di moto... poi certo, ti dici "ma io non lavoro, studio, i sodi chi me li da? E i miei genitori mi gonfierebbero come una zampogna" - in senso lato, nevvero, però sicuramente non avrebbero apprezzato per nulla - e io che non ho mai osato ribellarmi apertamente, come un vero easy rider avrebbe fatto, insomma.... quel tipo di moto è rimasta sempre nel mio cuore. Gli anni passano, le passioni si smorzano ma non poi tanto, la moto rimane "in cantina" ma un evento imprevedibile riaccende il sacro fuoco, che covava sotto la cenere e aspettava solo il refolo di vento giusto per potersi scatenare.
Domenica, 22 maggio, h. 10.00, Roma - Terme di Caracalla. La sottoscritta, insieme ad altri due indomiti amici, partecipa alla maratona amatoriale "Race for the cure". Non correrà, perché nun c'ha er fisico e nun je reggerebbe la pompa, ma la passeggiata amatoriale che copre il percorso della maratona la percorrerà senza colpo ferire. Ecco, nel mentre stavo "passeggiando" lungo il percorso segnato (Caracalla, Circo Massimo, Bocca della Verità, Campidoglio, Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo e ritorno a Caracalla) ad un certo punto un "rombo di tuono" si staglia per l'aere: che d'è? che non è? Guarda bene dall'altro lato della strada e delle transenne e cosa ti vedo? Un raduno di riders! Aaaaaahhh! La mia mente è andata completamente in pappa! Mentre mi avvicinavo alle transenne gridando come una erinni e facendo gestacci che però nulla avevano di volgare ma anzi, tendevano a sostenere ed incitare i centauri motorizzati, cercavo disperatamente di far funzionare la macchina fotografica del mio cellulare. Tuttavia, tanta e tale era l'emozione che non sono riuscita a scattare neanche una foto! Tra un "Yeaaah, Woooow, Uuuaaaaoooo, Youuu - uuuuhhh" e grida belluine similari, le mie dita non riuscivano minimamente a connettersi con il cervello (o viceversa) e a far sì che quel maledetto aggeggio di cellulare potesse scattare qualche foto ricordo dei riders ma soprattutto delle moto. Che moto! O___O
E allora chi se ne importa, vai Cris... grida tutto il tuo entusiasmo per le moto, i motociclisti (alcuni veramente niente male!) e uno stile di vita che forse avresti voluto vivere e che, chissà, magari sei ancora in tempo..... :-))
Saranno passati almeno un paio di minuti buoni prima che il corteo delle moto finisse e io riprendessi il contatto con la realtà continuando a marciare instancabile verso la meta finale. Il mio cuore era in subbuglio e la mia mente pure, ma ciò che più mi ha lasciato esterrefatta è il fatto che alla mia età (43) mi sono comportata come una "groupie" ventenne che sbava dietro il suo artista/gruppo musicale preferito (vabbè, io sbavo dietro gli Iron Maiden ma questa è un'altra storia)
Che ne pensate?
Vabbè, tanto per mettere qualche pensiero in libertà su "carta" perché l'emozione e soprattutto la reazione che ho avuto domenica scorsa mi hanno lasciato veramente basita!
Dite che dovrò seriamente pensare ad acquistare una moto, usata ma tenuta bene?

martedì 19 aprile 2011

44 anni ...

sono passati da quando vi siete sposati!
Sì, lo so... non ci siete più e che si festeggia?
Ma io voglio ricordare ugualmente quel giorno di quarantaquattro anni fa quando avete deciso di camminare insieme e poi avete prodotto oltre alla mia sorellina cippi pippi ^___^, 'sto gran cervello pensante che sarei io, nevvero???


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Cari papà e mamma, auguroni per il vostro anniversario!
Cris e Alex