sabato 31 maggio 2008
Ciao papà!
Il mio papino è partito per una tourneé, una lunga tourneé nella quale spero possa reincontrare gli amici musicisti che l'hanno preceduto e rivedere la mia mamma.
Ciao papino mio!
Cristina
venerdì 23 maggio 2008
Sull'incomunicabilità medico-paziente
... ma soprattutto sull'incomunicabilità medico-parenti del paziente.
Quante volte è capitato che i medici illustrino la malattia di un vostro caro - che sapete essere grave - in modo tale da farvi capire, intendere senza ombra di dubbio, che ormai non è che ci sia molto da fare, anzi, e che sia meglio rivolgersi a strutture specializzate in grado di seguirlo al meglio e tu ti ritrovi sbattuta contro una parete di scogli e devi anche fare da tramite con i parenti del malato che vivono a 900 km di distanza e sono acciaccatelli pure loro e trovare le parole per dire quello che non vorresti mai dire? Spero mai.
Poi senti un altro medico, che è in contatto con l'equipe medica che segue il tuo parente, e scopri che in realtà tu non avevi proprio capito una mazza: "sì la situazione è difficile ma non ha ciò che voi pensavate"... ah no? Bene, ma allora perchè adesso a papà gli è partita la testa e non riesce più ad essere lucido? Come mai è in uno stato confusionale tale che a volte scambia me per mia sorella, o la camera dell'ospedale per quella di casa, o che non sa se sia giorno o notte e che crede di essere stato portato via di notte per andare a suonare a Terni e di aver sentito freddo. Deve essere seguito dagli psichiatri? Questo vuol dire altre medicine a carico del suo fegato già malato che non metabolizza più. E noi che si deve fare? Come dobbiamo intendere questo repentino cambiamento? "Ma si riprende vero?" E colui che dovrebbe dare una risposta, ma non la da, tiene lo sguardo basso. "E se lo riportassimo a casa?" "Ma no! In queste condizioni?" E' allettato da un mese, l'operazione di vertebroplastica non è andata bene al 100% perchè gli hanno potuto consolidare solo una vertebra, l'altra era troppo frantumata e c'era il rischio che il liquido per cementificare cadesse nel canale midollare e attendiamo l'esito della biopsia ossea - ora, pare vogliano tentare con un'operazione neurochirurgica: ma papà gliela può fare? -, non è più in grado di espletare le sue funzioni fisiologiche in modo autonomo e ha una malattia che lo rende anche un malato a rischio infezione (soprattutto per gli altri) e ora non ci sta più con la testa - scusa papà non ti sto facendo fare una gran bella figura. Io non ci sto capendo niente e oltre a questo io e mia sorella cominciamo a sentire una spiacevole sensazione a livello epidermico perchè quando ti senti dire: "Ma ci ho parlato al telefono e mi ha risposto bene" bè, se per rispondere bene ti accontenti di un "Ciao, mi sento così così, tutto bene, ci risentiamo", detto anche con voce abbastanza flebile, e da ciò deduci che la persona sta bene allora io, che spesso gli sto anche otto ore vicino e vedo i suoi repentini mutamenti di umore e stato di coscienza, non ho capito una mazza; "Eh, ma mica vorrete metterlo in un ospizio?" si chiamano Hospice ma non sono ospizi nè tanto meno ospedali per "vecchioni", come si dice qui a Roma, e prego che quel giorno non arrivi mai e di poter portare a casa il mio papino; "Eh, potessi venire io, lo seguirei io"vieni, mi permetteresti di tirare un pò il fiato dopo 50 giorni di assistenza senza mai mancare un giorno - anzi no, oggi non ci sono andata, l'ho "mollato" ad Alessietta - dividendomi fra lavoro e ospedale; "Eh, ma che ve lo volete togliere di torno" ... e non commento più.
Non voglio apparire "santa-martire" (anche se il mio nome è quello di una santa-martire!); sia io che mia sorella facciamo ciò che si deve e occorre fare non per un senso del dovere imposto e senza sentimenti ma perchè vogliamo bene al nostro papà e vorremmo poterlo aiutare e farlo uscire da questa situazione di me**a, ma non sappiamo più come comportarci e cosa pensare. Papà forse è stato rovinato da una gestione non accorta della sua malattia; noi, forse, non siamo state capaci di imporci o di gestire al meglio il rapporto medico-paziente: ma tu, parente del paziente che non sei neanche medico, puoi forse dire la tua o dare suggerimenti? Mica sei medico!
Inoltre, in questo momento, io e Alessia siamo sole: io e Alessia, Alessia ed io. Anche se ci stanno arrivando offerte di aiuto da molte persone (e di questo ringrazio e il naturalista, quando non è preso dai suoi viaggi, ci dà una mano non indifferente), abbiamo una serie di problemi che stiamo cercando di affrontare giorno per giorno e dobbiamo pure sentirci in colpa per ciò che stiamo facendo.
Prego affinchè la mia vecchiaia - se ci arrivo - sia serena e soprattutto che io non debba pesare su nessuno e che il decadimento fisico e mentale non prenda il sopravvento.
Ma prego soprattutto che il mio papino si riprenda, non dico al 100%, penso che come prima non tornerà, ma almeno all'80-90% in modo che possa riprendere a suonare nuovamente e possa seguirmi nei miei maldestri tentativi di imparare a suonare la chitarra. Certo che essere figlia di un musicista e non suonare manco uno strumento...
Quante volte è capitato che i medici illustrino la malattia di un vostro caro - che sapete essere grave - in modo tale da farvi capire, intendere senza ombra di dubbio, che ormai non è che ci sia molto da fare, anzi, e che sia meglio rivolgersi a strutture specializzate in grado di seguirlo al meglio e tu ti ritrovi sbattuta contro una parete di scogli e devi anche fare da tramite con i parenti del malato che vivono a 900 km di distanza e sono acciaccatelli pure loro e trovare le parole per dire quello che non vorresti mai dire? Spero mai.
Poi senti un altro medico, che è in contatto con l'equipe medica che segue il tuo parente, e scopri che in realtà tu non avevi proprio capito una mazza: "sì la situazione è difficile ma non ha ciò che voi pensavate"... ah no? Bene, ma allora perchè adesso a papà gli è partita la testa e non riesce più ad essere lucido? Come mai è in uno stato confusionale tale che a volte scambia me per mia sorella, o la camera dell'ospedale per quella di casa, o che non sa se sia giorno o notte e che crede di essere stato portato via di notte per andare a suonare a Terni e di aver sentito freddo. Deve essere seguito dagli psichiatri? Questo vuol dire altre medicine a carico del suo fegato già malato che non metabolizza più. E noi che si deve fare? Come dobbiamo intendere questo repentino cambiamento? "Ma si riprende vero?" E colui che dovrebbe dare una risposta, ma non la da, tiene lo sguardo basso. "E se lo riportassimo a casa?" "Ma no! In queste condizioni?" E' allettato da un mese, l'operazione di vertebroplastica non è andata bene al 100% perchè gli hanno potuto consolidare solo una vertebra, l'altra era troppo frantumata e c'era il rischio che il liquido per cementificare cadesse nel canale midollare e attendiamo l'esito della biopsia ossea - ora, pare vogliano tentare con un'operazione neurochirurgica: ma papà gliela può fare? -, non è più in grado di espletare le sue funzioni fisiologiche in modo autonomo e ha una malattia che lo rende anche un malato a rischio infezione (soprattutto per gli altri) e ora non ci sta più con la testa - scusa papà non ti sto facendo fare una gran bella figura. Io non ci sto capendo niente e oltre a questo io e mia sorella cominciamo a sentire una spiacevole sensazione a livello epidermico perchè quando ti senti dire: "Ma ci ho parlato al telefono e mi ha risposto bene" bè, se per rispondere bene ti accontenti di un "Ciao, mi sento così così, tutto bene, ci risentiamo", detto anche con voce abbastanza flebile, e da ciò deduci che la persona sta bene allora io, che spesso gli sto anche otto ore vicino e vedo i suoi repentini mutamenti di umore e stato di coscienza, non ho capito una mazza; "Eh, ma mica vorrete metterlo in un ospizio?" si chiamano Hospice ma non sono ospizi nè tanto meno ospedali per "vecchioni", come si dice qui a Roma, e prego che quel giorno non arrivi mai e di poter portare a casa il mio papino; "Eh, potessi venire io, lo seguirei io"vieni, mi permetteresti di tirare un pò il fiato dopo 50 giorni di assistenza senza mai mancare un giorno - anzi no, oggi non ci sono andata, l'ho "mollato" ad Alessietta - dividendomi fra lavoro e ospedale; "Eh, ma che ve lo volete togliere di torno" ... e non commento più.
Non voglio apparire "santa-martire" (anche se il mio nome è quello di una santa-martire!); sia io che mia sorella facciamo ciò che si deve e occorre fare non per un senso del dovere imposto e senza sentimenti ma perchè vogliamo bene al nostro papà e vorremmo poterlo aiutare e farlo uscire da questa situazione di me**a, ma non sappiamo più come comportarci e cosa pensare. Papà forse è stato rovinato da una gestione non accorta della sua malattia; noi, forse, non siamo state capaci di imporci o di gestire al meglio il rapporto medico-paziente: ma tu, parente del paziente che non sei neanche medico, puoi forse dire la tua o dare suggerimenti? Mica sei medico!
Inoltre, in questo momento, io e Alessia siamo sole: io e Alessia, Alessia ed io. Anche se ci stanno arrivando offerte di aiuto da molte persone (e di questo ringrazio e il naturalista, quando non è preso dai suoi viaggi, ci dà una mano non indifferente), abbiamo una serie di problemi che stiamo cercando di affrontare giorno per giorno e dobbiamo pure sentirci in colpa per ciò che stiamo facendo.
Prego affinchè la mia vecchiaia - se ci arrivo - sia serena e soprattutto che io non debba pesare su nessuno e che il decadimento fisico e mentale non prenda il sopravvento.
Ma prego soprattutto che il mio papino si riprenda, non dico al 100%, penso che come prima non tornerà, ma almeno all'80-90% in modo che possa riprendere a suonare nuovamente e possa seguirmi nei miei maldestri tentativi di imparare a suonare la chitarra. Certo che essere figlia di un musicista e non suonare manco uno strumento...
giovedì 22 maggio 2008
Un premio per il mio fiorellino
Desidero ringraziare moltissimo Annamaria per il premio "Blog preferito"; ecco il banner
La motivazione:
"Tabatughina .... per quanto è coccolosa :-)"
Sìììì ^____^ la mia piccina ha ricevuto un premio e ne sono veramente contenta!
Grazie Annamaria!
Anch'io, colpita dal virus del meme dovrei:
1) inserire il banner (trovate il codice qui): fatto
2) linkare il blog che ti ha dato il meme: fatto
3) linkare altri sei blog (cifra flessibile) che meritano un premio e, se possibile, spiegare il perchè: ecco questo è un pò difficile perchè di blog da indicare ce ne sono non pochi, non ultimo quello di Annamaria che sprizza entusiasmo e creatività! Se devo fare una scelta, però, indicherei - ma non fornisco motivazioni :-P
Stella di sale, Iodagrande, Il cucchiaio di legno, Essenza alimentare, Vera Vegana, Il calderone di Marinella, Una colica d'acqua, La foresta incantata.
4) chi riceverà il meme potrà mettere il banner con la coppa in home page sul lato in modo da far vedere il premio ricevuto a tutti i visitatori: fatto!
Tabatughina, piccinaaaa ^___^ preparati a ricevere tante coccoline!!!!
Ancora un sentito grazie da parte di Tabatuga! ^___^
"Tabatughina .... per quanto è coccolosa :-)"
Sìììì ^____^ la mia piccina ha ricevuto un premio e ne sono veramente contenta!
Grazie Annamaria!
Anch'io, colpita dal virus del meme dovrei:
1) inserire il banner (trovate il codice qui): fatto
2) linkare il blog che ti ha dato il meme: fatto
3) linkare altri sei blog (cifra flessibile) che meritano un premio e, se possibile, spiegare il perchè: ecco questo è un pò difficile perchè di blog da indicare ce ne sono non pochi, non ultimo quello di Annamaria che sprizza entusiasmo e creatività! Se devo fare una scelta, però, indicherei - ma non fornisco motivazioni :-P
Stella di sale, Iodagrande, Il cucchiaio di legno, Essenza alimentare, Vera Vegana, Il calderone di Marinella, Una colica d'acqua, La foresta incantata.
4) chi riceverà il meme potrà mettere il banner con la coppa in home page sul lato in modo da far vedere il premio ricevuto a tutti i visitatori: fatto!
Tabatughina, piccinaaaa ^___^ preparati a ricevere tante coccoline!!!!
Ancora un sentito grazie da parte di Tabatuga! ^___^
martedì 20 maggio 2008
Un fiorellino tra i fiorellini
Eccolo il mio fiorellino preferito: Tabatughina!
La piccina, complice una bella giornata calda e solatia, se n'è andata sul balcone e ha preso di mira un vaso, per sua fortuna ancora vuoto. Bè, tanto vuoto non era: stavo provando a far attecchire delle foglie di aloe ma pare che l'aattecchimento non riesca... forse è la terra che è sbagliata.. peccato.
Ma non è carino il mio fiorellino? Il naturalista ha avuto giusto il tempo di prendere la macchina e scattare un pò di foto prima che la piccina si alzasse e se ne andasse.
Ma non è coccolina? :-**
A sinistra del mio fiorellino c'è il plumbaco che se sta a ripijà, dopo che l'avevo dato per quasi morto, a destra il geranio di mamma, un geranio d'annata frutto di una talea delle piante di gerani che sono a casa di papà e che risalgono ai primi tempi del matrimonio dei miei: hanno più di trent'anni. Inizialmente pensavo non prendesse perchè la fogliolina che vedete in basso, un pò verde e un pò marrone, era l'unico pezzo che non era deperito e che rimaneva attaccato al gambo. Pensavo che ormai non ci fosse più nulla da fare e invece piano piano... e spunta una foglia, e cresce il gambo, e spuntano altre foglie. Ora sta diventando veramente enorme e non so se questo è periodo giusto per poter potare un gambetto e travasarlo su un altro vaso per avere un'altra pianta di geranio. A me piacerebbe ^____^
Di fronte, ciò che si vede dalla finestra del nostro appartamento... la palazzina quasi gemella costruita a una vicinanza tale che basterebbe che allungassi una mano per farmi prestare dai vicini che so... il sale, le uova, del sapone... praticamente ci si può fare impunemente i fatti degli altri. Uffa...voglio comprare una casetta che stia nel verde e che non abbia palazzine intorno nel raggio di cento metri.
OH!
Ieri papà ha subito l'intervento di vertebroplastica: un'ora e venti per poter stabilizzare le due vertebre che erano collassate e altre che stavano cedendo più la biopsia ossea.
Incrociamo le dita e speriamo che papà si riprenda, almeno psicologicamente ma anche fisicamente - oggi verranno i fisiatri per aiutarlo ad alzarsi dal letto, dato che è da un mese che non si è schiodato da là, per poterlo portare al più presto via dall'ospedale. Hai voglia i dottori a dirci che le persone anziane in ospedale non dovrebbero entrare perchè altrimenti cominciano a sbarellare e non si riprendono più: avete ragione, ma di papà non avreste neanche visto l'unghia del piede se non avesse avuto questo crollo, per cui era necessario interventire, e alcuni episodi di fibrillazione atriale che l'hanno spinto a dirci "ragazze non mi sento affatto bene, andiamo al pronto soccorso del Policlinico" e poi da lì è iniziata l'epopea.
Ma ecco altre foto del piccolo fiorellino! Miaooooo
sabato 10 maggio 2008
Padellata di muscolo di grano
Ho voluto provare questo alimento simile al seitan ma dal gusto leggermente diverso. Perchè l'abbiano chiamato "muscolo" questo lo ignoro, si veda qui il sito del produttore che ha lanciato sul mercato questo nuovo prodotto; sicuramente a me piace un pò di più del seitan. Scorrendo le pagine del sito scopriamo che il prodotto (che viene venduto sotto forma di burger, affettato, arrosto, "fiorentina", straccetti) è diverso dal seitan poichè è composto da un impasto di farina di frumento, farina di legumi o di soia, acqua e olio con l’aggiunta di spezie.
Il risultato - ripeto è soggettivo - non è male ed io l'ho cucinato in questo modo:
Ingredienti:
una confezione di muscolo di grano (io ho utilizzato i burger che poi ho fatto a pezzetti)
un cespo di lattuga
sale e pepe
spezie ed erbette aromatiche varie (zenzero, cumino, timo, maggiorana)
olio
Ho fatto scaldare un pò l'olio in padella e poi ci ho versato il muscolo facendolo cuocere per una decina di minuti insieme a un pizzico di sale e spezie ed erbette e rimestando di tanto in tanto. Nel frattempo lavavo e capavo l'insalata; una parte - il cuore - l'ho utilizzata per farne un'insalata, l'altra l'ho fatta cuocere nella sua acqua per una decina di minuti. Terminate entrambe le cotture ho unito i due ingredienti e gli ho dato una veloce ripassata in padella per un minuto.
Ho quindi impiattato e servito unitamente a melanzane sott'olio sfilacciate e all'insalata condita con un pò di formaggio tipo "quark"prodotto dalla Biolà un'azienda a conduzione familiare che, fra l'altro, "spaccia" anche il latte crudo, ossia ha un punto fisso di distribuzione che si trova sull'Aurelia, presso la Cooperativa allevatore Testa di Lepre (gli orari sono i seguenti: 8,30-13,30 e 17,00-20,00, chiusi giovedì e domenica pomeriggio - orario estivo), e poi ha un furgoncino con il quale va a vendere il latte, se ho inteso bene, ogni giovedì pomeriggio dalle 16,30 alel 19,00 davanti al parco della Caffarella, in largo Tacchi Venturi, vicino a Colli Albani. Comunque, sul sito troverete tutte le informazioni necessarie perchè il furgoncino è itinerante e si sposta ogni giorno per quartieri diversi di Roma. Il prodotto l'ho comprato presso lo stand che avevano allestito all'isola pedonale del Pigneto in occasione di una manifestazione a sostegno del commercio equo e solidale. Non ho potuto comprare il latte perchè non avevo la bottiglia - stavo andando da papino e non immaginavo di trovarmi di fronte simile distributore - ma penso che un giovedì, se gliela faccio, lo voglio proprio provare.
Qui altre foto della magnata:
Bè, credo che il muscolo lo ricomprerò; c'è un negozietto vicino casa che vende prodotti bio e che si è specializzato nella commercializzazione del muscolo di grano, vedremo quali altre ricette mi verranno in mente.
Buon pomeriggio cari, ora vado dal babbo a cui porterò un pò di fragole e una banana: il vitto dell'ospedale è veramente una schifezza! O___o
giovedì 8 maggio 2008
La micina miagolina!
(Nella foto, di qualche mese fa: io che tento inutilmente di "indottrinare" la piccina
e lei che se ne infischia allegramente .... sigh! :-[[[ )
e lei che se ne infischia allegramente .... sigh! :-[[[ )
E' da un pò di giorni che "sento" che Tabatuga vuol lanciarmi dei messaggi, dirmi qualcosa ma forse sono io che non la capisco. ^___^
Bè, effettivamente non ho studiato il gattese, ma andiamo oltre.
Purtroppo in questo periodo la piccola viene un pò trascurata: il naturalista è in Sardegna a caccia di rane ed euprotti e torna domenica, io mi divido fra il lavoro e l'andare a trovare papà e a volte, quando je la fò, andare anche al corso di erboristeria che è alle battute finali. Di tutta questa situazione, ovviamente, ne risente la piccina perchè la lascio la mattina presto e la rivedo la sera tardi. E quando ritorno: e miao, miao, miao, miao... prrruuuu, miao, miao.... ad libitum
Appena entro in casa la saluto subito, e da lei parte un "Miaaaooo" e le faccio tante coccole; le cambio subito la ciotola con il cibo, cerco di preparare qualcosa per me ma ecco che attacca con il miagolio e vaga spersa per casa. ^O^
O mamma! "Tabatughina, vieni qua che ti faccio tante coccoline". Tuttavia non basta. Quel "miao" buttato lì mentre io mangio e lei esce mesta dalla cucina mi stringe il cuore. La notte, poi, vagola miagolante per casa, ma con un miagolio strano, profondo. Io la chiamo, oppure le vado incontro e lei mi guarda e miagola. La prendo, la accarezzo, le do tanti bacini ma pare non le bastino mai. A volte viene sul letto, mi fa nasi nasi e poi se ne va nella sua cuccia... ma piccina stai con me che ci facciamo compagnia.
Forse sente che sto vivendo una situazione particolare? Vuole forse dirmi "dai fammi tante coccoline che così ti rilassi?". Ma piccolo amore mio, io le coccoline te le faccio ogni volta che posso e quando sto sul divano a imbruttirmi di TV e tu stai accanto a me nella tua cuccia hai tutte le carezze e le coccoline di questo mondo... tuttavia i miagolii continuano. Sente troppo la solitudine?
Sta male? O mamma, ci manca solo che porto Tabby dal veterinario!
MIAOOOOOOO
lunedì 5 maggio 2008
L'aransiculo
Bè, mi son detta: "E' ora di dire basta a questa reclusione mentale. Forza Cris, reagisci. Scrivi qualcosa sur blogghe seguito da almeno tre lettori affezionati (denghiù #^___^#)
Fagli vedere come hanno riposto male la fiducia in te :-DD
Ma no scherzo... forse. ^O^
Tutto 'sto "pipponen" per proporre una ricetta che spesso papà preparava (o gliela preparava mamma perchè sapeva che a lui piaceva).
Ad essere sincera da piccola mi faceva un pò ribrezzo: il sapore asprigno-acidulo delle arance combinato con l'olio, un pò di sale e prezzemolo non è che mi esaltasse. E infatti 'sto piatto se lo mangiava solo papà. Crescendo, però, si cominciano ad apprezzare alcuni sapori che durante l'infanzia avevi schifato e l'aransiculo è uno di questi.
Perchè l'ho chiamato "aransiculo"? Perchè l'ho sempre associato a mio papà (siculo) e penso sia un piatto caratteristico della terra di "Pino" (mio papà ^__^)
Poi, se sia tipico di altre regioni "nin zo"! Attendo conferme.
Quella nella foto, però, è una versione un pò schifida: ritornando dal luogo ameno in cui ormai mi reco tutti i giorni, e aprendo il frigorifero all'interno del quale la mia voce riverberava in una simpatica eco, l'arancia mi guardava impetrante attendendo di finire i suoi giorni dentro lo stomaco di qualcuno, piuttosto che marcire lentamente e allora, presa da infinita pena e per porre fine alle sofferenze dell'arancia, mi sono gettata in questa impresa. Solo che mi mancava il prezzemolo, che ho sostituito con dell'origano. Certo, non è la stessa cosa, epperò il connubio olio-sale-arancia non era male.
Dai papino, che preparo anche per te questo piattino e te lo porto in ospedale... che allegria :-[[[
P.S.: approfitto per fare gli auguri di compleanno alla cara Alessiettuccettina che ieri ha traguardato la boa dei 39.... uauauauauaua! Ma soprattutto perchè oggi: è uscita dalla clausura forzata dovuta alla varicella!!! Yeahhhh!!!! Quanto te sei dimagrita, Alessì! Ma perchè a me non succede mai? Esami universitari, concorsi, influenze e raffreddori, stress non hanno mai scalfito il mio profilo da "mugika"... e porca paletta!!!!
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