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giovedì 4 ottobre 2012

Vellutata di peperoni arrosto con gamberi

Non ne vuole sapere di andarsene l'estate. In città qualcuno ha già iniziato i riti propiziatori dell'autunno indossando pesanti stivali di pelle nera, maglie a maniche lunghe e giacchette di foggia varia. Fretta di cambio di stagione? Ah, non per me! Temo il cambio di stagione come una sciagura che due volte l'anno si abbatte sull'ordine di casa mia, così faticosamente conquistato e mantenuto a suon di minacce per chiunque accenni a comprometterlo!

Comunque è inequivocabile: le ottobrate romane sono appendici dell'estate e non anticipi d'autunno! 
Lo testimonia il fatto che le zanzare di ottobre sono le cugine evolute di quelle di luglio: piccole, silenziose, invisibili. Modello stelt. 
Lo testimonia il fatto che nei mercati romani non c'è traccia di funghi e le zucche sono anemiche, mentre troviamo ancora splendidi ortaggi estivi. Che non ho nessuna fretta di abbandonare, in attesa del fresco e di tutte le cose buone che l'autunno porta sulle nostre tavole.
Questa ricetta è modulabile a seconda della latitudine, per cui potete gustarla fredda, appena tiepida oppure calda.

Vellutata di peperoni arrosto con gamberi 

Ingredienti per 4 porzioni:

4 piccoli peperoni rossi
2 carote 
1 spicchio d'aglio
1/2 limone

1 bicchiere di passata di pomodoro 
sale
pepe
olio extra vergine d'oliva
300 gr di gamberi freschi


Lessate le carote in acqua salata. Arrostite sulla griglia del forno caldo a 200° i peperoni. Posizionate la leccarda sotto ai peperoni per raccoglierne il succo. Rigirateli almeno una volta per arrostirli in modo uniforme. In alternativa si possono arrostire sui fornelli con un spargifiamma. 
Mentre i peperoni sono in forno preparate quattro pomodorini confit e bastoncini di carota, da passare in forno cosparsi di poco olio, una spolverata di origano, pizzico di sale e uno di pepe. 
Quando sono morbidi - dopo circa 20-30 minuti in forno - lasciateli raffreddare un pò e poi spellateli, privateli dei semi e frullateli insieme alle due carote precedentemente lessate, il succo di mezzo limone, sale q.b.
Scaldate la passata di pomodoro con uno spicchio d'aglio e due cucchiai di olio extra vergine. Unite il pomodoro e la crema di peperoni. 
Regolate di sale.
Sgusciate i gamberetti, grigliateli per un paio di minuti e tuffateli nella vellutata, insieme ai pomodorini confit e i bastoncini di carota.   


I pastasciuttari apprezzeranno questa vellutata come condimento per delle ottime linguine (per me integrali). 


Con questa ricetta partecipo al contest di Mela e Cannella "Ho l'arcobaleno in bocca"

domenica 30 settembre 2012

Una ricetta da riusare: i pomodori di riso al pesce spada

Festeggiamo la 14esima Festa Nazionale del Riuso! Oggi in tutte le sedi del Mercatino dell'Usato si festeggia tra arredamento, abbigliamento e suppellettili rigorosamente di seconda - ma anche terza e quarta - mano. 

Ogni mercatino ha allestito un piccolo buffet e alcune sorprese per intrattenere i grandi e i piccoli, ciascuno alla scoperta del proprio tesoro nascosto tra gli oggetti che ad altri non servono più. 
In questi giorni lo staff del mercatino valuta volentieri abbigliamento e accessori per l'autunno e l'inverno.
Se siete già alle prese con il cambio di stagione avrete sicuramente qualche capo dell'inverno scorso che non ha passato la selezione per far parte del vostro guardaroba 2012-2013, e chissà quanta altra roba avete in giro per casa o in cantina! 

Quale migliore occasione, allora!? Andate al mercatino! 

Portate con voi qualcosa di cui volete disfarvi, funziona così: il mercatino dell'usato lo espone gratuitamente e lo vende per conto vostro facendovi ricavare il 50, il 60 o il 75% (a seconda che vendiate abbigliamento e oggettistica varia, arredamento o prodotti hi-tech). A partire dal mese seguente alla vendita riceverete a casa la lista completa degli oggetti venduti e potrete passare in negozio a ritirare il ricavato. Conveniente, no? 



Anche in cucina a volte può essere molto utile rispolverare una vecchia e classica ricetta, ritoccarla con la fantasia del momento e lasciarsi sorprendere dalla novità! Io ho fatto così con i pomodori di riso, tanto cari alla tradizione romana.  

Pomodori di riso con olive e pesce spada 

Ingredienti per 2 persone:

4 Pomodori da riso maturi e sodi

4 cucchiai di Riso 

2 Patate

una manciata di Olive taggiasche

una fetta di Pesce spada

Basilico fresco 

1 spicchio d'Aglio

4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva

Sale

Pepe


Chi ha già preparato i pomodori di riso almeno una volta sa bene che è facile sbagliare. Poi c'è chi li fa da Dio, ma quelle sono doti innate...

Dato che io, prima di arrivare ad un buon risultato ho fatto molte prove, mi sento in dovere di premettere che è necessario seguire qualche piccolo accorgimento:

1. Dopo aver svuotato i pomodori, salateli e lasciateli a testa in giù affinché perdano un pò della loro acqua. Io li lascio sgocciolare un'ora. Metto in uno scolapasta anche l'interno dei pomodori per far sì che anche la polpa sia piuttosto asciutta.

2. Utilizzare un riso dalla struttura compatta, di tipo semifino. Oppure un superfino parboiled. Quello della foto è riso thaibonnet integrale e per la cottura al forno non delude mai. 

3. Utilizzare almeno un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva per ogni cucchiaio di riso. Ho provato con meno, ma non funziona... purtroppo!

4. Non riempire i pomodori fino all'orlo! Anche se vi sembrano vuoti, il riso raddoppia durante la cottura e rompe il pomodoro!!

Detto questo la preparazione è semplicissima: in una ciotola unite la polpa dei pomodori frullata con uno spicchio d'aglio, l'olio, il sale e il pepe. Aggiungete le olive taggiasche denocciolate e tritate con il coltello, il pesce spada a dadini e il basilico spezzettato.
Sbucciate le patate e tagliatele a spicchi sul lato lungo. Così si usano nelle rosticcerie romane. Disponete i pomodori nella teglia e tutt'intorno le patate, salate e pepate a dovere, ma senza aggiungere altro olio. Lo assorbiranno dai pomodori.  
Coprite i pomodori ciascuno con la sua calottina. Le avete confuse??? *azzi vostri!!
Cuocete in forno già caldo a 200° per un'ora. Ma non coprite l'intera teglia con il foglio di alluminio, si rischia di lessare tutto! Se il vostro forno brucia troppo utilizzate la funzione che esclude il calore dall'alto dopo 35-40 minuti dall'avvio. 


Servire tiepidi.
Naturalmente potete sostituire il pesce spada con altri tipi di pesce fresco o frutti di mare (due cozze, per esempio??).
E se avete la pazienza di farlo vi invito a prepararne una versione finger con i pomodorini. Questo sì che è riuso!!

martedì 25 settembre 2012

Polipetti veraci affogati, come per magia!


Tenete la mano chiusa a pugno e puntate l'indice verso il banco del pesce. Inspirate profondamente con il naso ed espirate lentamente e in modo costante dalla bocca, ripetendo l'operazione per almeno 3 volte. 
A questo punto sarete pronti all'acquisto, avrete raccolto la giusta concentrazione, la dose ottimale di energia necessaria per fare la scelta giusta: i polipetti. 
E adesso che ci fate? Come si cucineranno mai 'sti molluschi?
Quale sarà la formula magica per realizzare una zuppetta di polipetti, una di quelle in cui ci inzuppi delle belle fette di pane tostato e che se te ne avanza un pò l'indomani è ancora più buona e ci condisci un piatto di linguine?

"Diem ex die facultatem sentiendi augeo et artem coquinaria didìco"

 Pìmpulu Pàmpulu Parimpampum!    Abracadabra!    
Salagadula-Balalalula-Megicabula! 
 Ammorvampa!   Simsalabim!  Teche maia maia co'!
Aulìulé Tuli-lem -blem-blu e Bidibi-bodibi-bu!
Per il potere di Greyskull!

"Amore caperis polypus!"   

E invece è molto più facile preparare questo profumatissimo piatto di mare, piuttosto che ripetere impronunciabili formule! Così facile che una volta fatta vi sembrerà una vera e propria magia: una zuppetta buona come al ristorante, ma anzi di più! Da servire anche come antipasto in piccole porzioni, o semplicemente sul pane tostato. Appagante!   

Polipetti affogati 


Ingredienti per 4 persone:


750-800 gr di polipetti veraci di piccole dimensioni 

700 gr di passata di pomodoro 

2 spicchi d'aglio

4 fette di pane scuro 

una manciata di olive nere

mezzo bicchiere di vino bianco secco

olio extra vergine d'oliva

peperoncino a piacere

prezzemolo

sale







In un ampio tegame scaldate almeno 3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva con i due spicchi d'aglio, il peperoncino (nella quantità che preferite) e le olive. 
Rosolate i polipetti nel tegame con l'olio e gli aromi e lasciateli sfrigolare per qualche minuto. Sfumate con del vino bianco e fatelo evaporare.
Aggiungete la passata di pomodoro, regolate di sale, e cuocete a fuoco dolce per 20-30 minuti (a seconda della dimensione dei vostri polipetti).
Nel frattempo scaldate una bistecchiera, spennellate di olio e sale le fette di pane e fatele abbrustolire qualche minuto per lato.


"Gratias ago robori telluris, robori aèris, roboris fiammae et robori aquae auxilio incantamentis"

Non dimenticate la formula magica di chiusura, è d'obbligo affinché la magia in cucina continui ancora e ancora e ancora...


lunedì 30 luglio 2012

Veloci passaggi in cucina #3 Rotolini di melanzane alla stracciatella

Dalla generosità dell'orto aziendale: melanzane e pomodori!!
Eh sì! Ho l'orto in ufficio! Non è mio, ma i ne usufruiamo in molti perché i raccolti sono davvero abbondanti! 
In fondo c'è chi dà i buoni pasto, chi ha la mensa, chi dispensa caffè... 



Rotolini di melanzana alla stracciatella 

Ingredienti per 2 persone:


6 Melanzane lunghe e piccole
2 grossi Pomodori da sugo
3 spicchi d'Aglio
200 gr circa di Stracciatella o Burrata
1 mazzetto di Rucola
50 gr di pinoli
olio extra vergine d'oliva 
sale 
pepe verde

Tagliate per il lungo le melanzane e ricavatene 10-12 fette regolari dello spessore di non più di mezzo centimetro. Grigliatele su una piastra ben calda, uniformemente su entrambi i lati, e tenetele da parte. 
Tagliate a dadini il resto delle melanzane, saltatelo in una padella antiaderente con uno spicchio d'aglio schiacciato, una presa di sale e poco olio extra vergine.
Con i due pomodoroni preparate un sugo velocissimo: tagliateli grossolanamente, privateli dei semi e scaldateli in padella con un cucchiaio di olio, un pizzico di sale e uno spicchio d'aglio schiacciato e incamiciato, da togliere dopo 5 minuti di cottura. Se necessario aggiungete un cucchiaio di acqua e a cottura ultimata, frullate con un minipimer. 



Preparate il pesto di rucola, frullando, avendo cura di farlo gradualmente e rapidamente, la rucola, i pinoli, lo spicchio d'aglio, un pizzico di sale e olio extra vergine a piacere.
Infine componete il piatto: due cucchiai generosi di sugo sul fondo, le melanzane a dadini intorno e quelle grigliate e arrotolate al centro. Riempitele con un cucchiaino di stracciatella o burrata freschissima e cospargete con il pesto di rucola. Una macinata di pepe verde e il piatto è completo! 


Ogni boccone un contrasto di dolce-amaro e di consistenze diverse. 
Da non sottovalutare!! 







venerdì 27 luglio 2012

Veloci passaggi in cucina #1: Gazpacho greco

Confesso che il primo assaggio di vacanze estive mi ha letteralmente messa ko. Assentarsi da una routine quotidiana (leggi dal posto di lavoro) in cui tutto è perfettamente dosato - come nella migliore delle ricette di cucina - per riempire completamente la giornata, implica un inevitabile sovraccarico di lavoro da smaltire pre e post vacanza. Soprattutto se devi anche coprire il posto di colleghi in ferie. Il che quasi annulla i benefici del periodo di pausa... una gran fatica, insomma!Così, tra le ferie di luglio e quelle di agosto, ho lavoro a sufficienza per stancarmi come da settembre a Natale...
A casa, su consiglio di Gigione, maestro nell'arte dell'ozio, si chiude un occhio sul disordine che impera e sulla scarsità di viveri nella dispensa e si esce, si passa più tempo possibile all'aperto, si va a trovare gli amici, si legge un libro la sera fino a tardi con le finestre aperte, ché a momenti quasi non si sentono più i rumori della strada.  
In tutto questo, i passaggi in cucina sono davvero velocissimi. Da copiare, se anche voi avete tanto bisogno di VACANZE!!!!

Gazpacho greco 

Il gazpacho è una ricetta tradizionale spagnola - e non greca, eh! - originaria dell'Andalusia, ma diffusa, con versioni e varianti diverse, in ogni regione. Si tratta di una sorta di zuppa fredda, più o meno cremosa, di pomodori, cetrioli e peperoni, con l'aggiunta di pane raffermo. Un piatto poverissimo, che si può realizzare senza cottura, perfetto per affrontare giornate calde.

Ingredienti per due porzioni:

9 pomodori a grappolo ben maturi e sodi - 1 cetriolo grande - 1 cipolla di Tropea - 1 limone - 2 spicchi d'aglio - 1/2 bicchiere di aceto - 4 fette di pane casereccio - 100 gr di feta - olive kalamata a piacere - olio extra vergine d'oliva - sale, pepe, foglioline di basilico per decorare.

Lavate 8 pomodori incideteli a croce sul fondo e sbollentateli per 3 minuti in acqua bollente. Con questa operazione sarà molto semplice spellare i pomodori e rendere il gazpacho più omogeneo e digeribile.
Tagliate a cubetti due fette di pane e saltatele in padella con uno spicchio d'aglio schiacciato, due cucchiai di olio extra vergine e un pizzico di sale.
Fate ammorbidire le altre due fette di pane - private della crosta - in una ciotola con l'aceto.
Sbucciate il cetriolo, spuntatelo e tagliatelo a metà: una parte riducetela a dadini, insieme al pomodoro rimasto; salate, pepate e tenete da parte in una ciotola.
Spellate e private dei semi i pomodori. Frullateli in un mixer con uno spicchio d'aglio, il cipollotto rosso, la metà del cetriolo, il succo del limone e la mollica di pane bagnata nell'aceto e strizzata. Regolate di sale.  


Fate riposare il gazpacho in frigo per un paio d'ore, sarà più profumato e aromatico. 
Completate il piatto con i dadini di pomodoro e cetriolo che avete tenuto da parte, le olive kalamata, i crostini di pane e la feta, la migliore che trovate, sbriciolata o a cubetti. Un pizzico di pepe e foglioline di basilico. 
Esagerate con anelli supplementari di cipolla di Tropea.    




Oltre che come rinfrescante piatto unico serale, è perfetto da servire in piccoli bicchieri come aperitivo.


Con questa ricetta partecipo al contest "...Freddo... d'estate" di Food 140




  

domenica 29 aprile 2012

La Torta Focaccia e la prima pedalata

Ieri finalmente abbiamo slegato le nostre biciclette! Abbiamo aperto i lucchetti e le abbiamo liberate dalle pesanti catene cementate che da questo inverno le tengono legate l'una all'altra nel ricovero all'aperto dove trascorrono il letargo invernale. Lo abbiamo fatto per unirci al raduno organizzato lungo Via dei Fori Imperiali per promuovere una città più a misura di ciclisti




In un pomeriggio romano assolatissimo e caldo, abbiamo spolverato, nel senso letterale del termine, le nostre bici dalla coltre di polline di pioppo che le ha ricoperte nelle ultime settimane, abbiamo gonfiato le gomme ed effettuato la ordinaria manutenzione e via verso il Colosseo!
Noi che viviamo a ridosso della pista ciclabile che attraversa Roma da nord a sud (pista tiberina) costeggiando il Tevere, da Castel Giubileo a Ponte Galeria, siamo sensibili al tema. La ciclabile la usiamo e la vorremmo usare di più! Certo, però, la nostra non è una città facile per i ciclisti. In strada e non solo.  




Pensate che i condomini che accettano di attrezzare uno degli spazi comuni per ospitare le biciclette dei condomini sono una vera rarità. La normalità è torturare verbalmente e a suon di minacce chi si appropria di un paletto per legare il suo eco-mezzo di trasporto. Quindi le difficoltà dei ciclisti a Roma, iniziano in casa propria per tutti quelli che non possono tenersi la bici in una proprietà privata (giardino, terrazzo, cantina, soffitta, box, garage...).
E fuori è anche peggio. Una bicicletta a Roma infastidisce, parcheggiata o in movimento che sia; disturba la prepotenza delle autovetture e dei loro padroni. 
E per di più, le biciclette sono oggetto di furto, sicuro al 100%. 
Non è un rischio, è una certezza. 
E non importa neppure che tipo di catorcio possiedi, è matematica, te lo fregano lo stesso! 
Ma per fortuna i ciclisti ci sono e pure tanti e con il consolidarsi della crisi economica non potranno che aumentare nel numero, nell'importanza e nella considerazione dei romani stessi e delle autorità capitoline.  


Per l'occasione ho preparato una particolare pizza-focaccia-torta rustica. 
Non saprei bene come definirla, direi che torta focaccia sia la definizione più calzante. Volevo qualcosa che fosse facile da portare e più leggera di un panino. 




Questa ricetta l'ho vista sul secondo numero di Sale&Pepe kids e mi ha incuriosita moltissimo: ne è uscito un impasto molto versatile e di rapida esecuzione. Una validissima idea per un buffet, un pic nic o per un brunch veloce.  


La Torta Focaccia


Ingredienti per uno stampo da 24 cm


180 gr di Farina 00

3 uova


100 gr di yogurt 


2 zucchine


8 pomodorini ciliegia

1 patata lessa 


80 gr di grana padano


1 bustina di lievito per 
torte salate 


prezzemolo 


erba cipollina 


olio extra vergine d'oliva


sale e pepe


Lessate la patata con la buccia, spellatela e lasciatela freddare. 
Tagliate i pomodorini e privateli dei semi. Riducete le zucchine a dadini e saltatele in padella con due cucchiai di olio. Quando sono quasi cotte unite i pomodori e la patata lessa a cubetti e cuocete tutto insieme per un paio di minuti. Poi lasciate riposare le verdure a fuoco spento, aggiustando di sale e pepe. 
Occupatevi dell'impasto sbattendo le uova con 3 prese di sale, circa 70 gr di olio extra vergine d'oliva e lo yogurt. Aggiungete il formaggio grattugiato (io ho usato grana padano, ma si può tranquillamente usare del provolone dolce o piccante, del gruyère o del pecorino a seconda dei gusti), due cucchiai di prezzemolo finemente tritato, due cucchiai di erba cipollina e gradualmente incorporate la farina. 
Per ultimo unite il lievito e mescolate benissimo. L'impasto risulta un pò duro, ma a parte il doverlo livellare per bene nello stampo rivestito di carta forno, non comporta nessun inconveniente per la buona riuscita della ricetta. 
Distribuite sul composto le verdure il più uniformemente possibile e infornate nel forno già caldo a 180° per 50 minuti. 




Con questa ricetta partecipo al contest picniKiamo! di Giovanni del blog Peccato di Gola.