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giovedì 12 gennaio 2012

Ciceri e tria. E mannaggia alla nostalgia....

Mentre cercavo la ricetta di questa ottima minestra pensavo, è recente! Beh, andandola a cercare tra le  tante dei corsi fatti alla scuola di Valeria Vocaturo, mi sono resa conto che era una lezione del maggio 2008, splendidamente tenuta da Rita Monastero.
Si tratta di una minestra di ceci con pasta fatta in casa, bella e buona, che ti riscalda quando fa freddo, la pancia e lo spirito!

Rita carissima, non passerà molto tempo ma credo proprio che presto ci rivedremo.
Voglio ascoltare ancora il tuo incitamento "Veloce veloce" e magari sentirmi dire che il mio impasto è gessoso... magari sarò migliorata in questi anni... chissà.... ce la sto mettendo tutta, il mio amore per la cucina oramai è cresciuto tanto da occupare buona parte della mia giornata. E della mia vita.

Intanto oggi ti ho ricordata con il grande affetto e la simpatia di sempre, luminosa, un calore d'estate, un profumo di buono!





CICERI E TRIA di Rita Monastero

200 gr di farina 00
100 gr di semola di grano duro
Acqua tiepida q.b.
250 gr di ceci
Carota – sedano e cipolla
1 pomodoro o 1 cucchiaio di passata
Sale e pepe
Olio d’oliva
Prezzemolo

Mettere i ceci a bagno in acqua fredda per una notte, quindi lessarli con un pezzetto di carota e qualche foglia di sedano. Preparare un trito di sedano, carota e cipolla, soffriggerlo in olio d’oliva con un pomodoro a pezzetti o un cucchiaio di passata. Unire i ceci bolliti con una parte dell’acqua di cottura e fare insaporire bene. Nel frattempo disporre a fontana sulla spianatoia la farina e lavorarla con acqua tiepida fino ad ottenere un panetto sodo. Coprirlo con un telo e farlo riposare qualche minuto; stenderlo, quindi in una sfoglia sottile e tagliarlo in striscioline o rombi. Lessare metà della pasta e friggerne l’altra metà in olio bollente sino a quando sarà appena dorata (brucia facilmente). Riunire tutto nel tegame dei ceci, dare una rimestata, cospargere con prezzemolo tritato e servire con pepe a parte.

Io niente prezzemolo anche se nell'orto spoglio, spuntano timidamente le prime piantine. Un piccolo rametto di rosmarino che con i ceci non stona affatto!

giovedì 28 luglio 2011

Voglio presentarvi Rita Monastero

Alla scuola di Valeria ho avuto il piacere di incontrare anche altre Maestre, ognuna delle quali curava le lezioni su argomenti differenti e molto affascinanti.
Se dovessi definire Rita Monastero direi di lei che è l'immagine del Salento, la bellezza, il sole, il calore, la simpatia, il suo modo di fare, le sue espressioni, i suoi rimproveri, io aggiungevo sempre poca acqua agli impasti..... e diventavano "gessosi" (parole sue), e il suo "veloce veloce" quando magari perdevamo tempo mentre ci concentravamo a fare qualcosa!!!
Rita, oltre ai lievitati, paste regionali, cioccolatini e cucina internazionale, insegna cucina pugliese.
Negli anni che ho frequentato "La Cucina di Casa di Valeria" e le lezioni di Rita Monastero, mi sono arricchita della conoscenza e della cultura della cucina pugliese, delle sue paste, le sue focacce, i suoi lievitati fritti e le sue...

COZZE RRACANATE, GRATINATE ALL'USO DI GALLIPOLI
1 kg e ½ di cozze
Per la panure:
6 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di pecorino
3 cucchiai di olio
Prezzemolo – ½ spicchio di aglio
Pepe
7-8 pomodorini o 2 pomodori grandi ramati
3 cucchiai di acqua delle cozze filtrata
Si fanno aprire le cozze in una pentola con il coperchio. Si aprono lasciando un mezzo guscio. Si riempiono con la panure e un filo d’olio e poco sale sopra. In forno a 180° per 15 min.

Mi rendo conto che quando sono qui in Toscana cucino meno pesce e non va bene, anche perchè secondo me si può trovare anche molto buono.
Allora ho voluto riproporre questa ricetta che ci siamo finiti (a fatica) in quattro, e vista la presenza di mio cognato Andrea, ho fatto immortalare da lui questa preparazione, che mi fa pensare ad una persona veramente molto molto bella!