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mercoledì 10 febbraio 2016

Yoga al Mao

Tutto è iniziato mentre ero alla ricerca di attività che favorissero la concentrazione, alcune mi sono piaciute talmente tanto da attivare subito la mente e "vomitare" fuori idee...
Fra queste lo Yoga, sono andata in biblioteca ed ho letto alcuni libri, ho acquistato il libro di Claudia Porta "Giochiamo allo yoga", insomma mi sono preparata ed ho iniziato a giocare con i Cioccopupetti. Ci siamo ritagliati un momento la domenica sera, dopo cena, prima di andare a dormire, abbiamo cominciato con la lettura del libro, con la conoscenza della respirazione e di alcune asana semplici.
Nelle domeniche successive siamo partiti dalla respirazione, lenta, abbinata a movimenti lenti, abbiamo giocato slow motion, abbiamo inventato una storia a catena usando le asana conosciute, ho iniziato io decidendo il luogo, poi ha continuato Gianduiotta con due personaggi (animali), poi ha continuato OvettoK, di nuovo io..., gli animali ed alcuni luoghi li rappresentavamo con le asana. Altre volte abbiamo iniziato da giochi più movimentosi, per poi tranquillizzarci, insomma mi sono sempre basata su come stavano loro.
Infine, nel letto ho usato il training autogeno, una tecnica di rilassamento, partendo dai piedi che diventano pesanti pesanti e sprofondano nel letto, ...fino ad arrivare alla testa, che diventa pesante pesante e sprofonda nel cuscino.

In definitiva lo yoga ci sta aiutando a ritrovare un senso di calma e di relax, a migliorare la capacità di attenzione e concentrazione, a stimolare l'equilibrio, a favorire la libertà di espressione.


Ormai è da un pò che pratichiamo questo nostro yoga anche se qualche domenica la saltiamo, non ci siamo fatti sfuggire, però, l'evento "Yoga in museo" tenuto presso il MAO di Torino, l’attività, è stata un’occasione per adulti e bambini per trascorrere insieme un momento di serenità, complicità e divertimento in compagnia delle opere del Museo, guidati dall'insegnante di Yoga Camilla Guillaume.
Abbiamo visitato le opere del museo tra cui Ganesha, 


poi in aula didattica c'è stato il rito iniziale con il saluto, un pò di riscaldamento con esercizi di movimento e per scaricare le energie in eccesso, a seguire le asana (posizioni) con il racconto di una storia con esercizi e dinamici, successivamente abbiamo giocato divisi in due gruppi, infine c'è stato il rilassamento ed il rito finale (saluto) con mantra rituale di congedo.


poi in aula didattica c'è stato il rito iniziale con il saluto, un pò di riscaldamento con esercizi di movimento e per scaricare le energie in eccesso, a seguire le asana (posizioni) con il racconto di una storia con esercizi e dinamici, successivamente abbiamo giocato divisi in due gruppi, infine c'è stato il rilassamento ed il rito finale (saluto) con mantra rituale di congedo.
Bella esperienza e bello il museo, particolare rispetto agli altri in cui siamo stati.

martedì 9 febbraio 2016

Metodo di studio: mappe concettuali-storia

- 4 step - "Costruire le mappe"

Le mappe concettuali sono degli schemi che sintetizzano l'argomento, fissano le informazioni da studiare. 
In classe terza non sono ancora in grado di costruirle da soli, quindi di solito si ragiona e si riflette insieme e utilizzando il libro si realizzano con la maestra, o a casa con la mamma :)
In classe quarta iniziano a scriverle da soli, sugli argomenti semplici ed in quinta dovrebbero essere in grado di elaborare da soli uno schema riassuntivo sotto forma di mappa.
In rete se ne trovano tantissime e per tutte le materie, possono servire da esempio all'adulto che deve guidare i bambini, ma ritengo che l'ideale sia di partire dal proprio libro di testo.
In storia ad esempio:
-sottolineare le informazioni importanti
-elaborare dei quadri i civiltà
-inserire parole chiave e brevi spiegazioni
Queste indicazioni sono valide dall'evoluzione dell'uomo (australopiteco,... homo abilis, homo...), per il paleolico ed il neolitico, per tutte le civiltà che si studiano in classe quarta e quinta


quadri di civiltà


Questa è la mappa eseguita in classe terza, sul paleolitico.


Questa è la mappa dei sumeri eseguita in classe quarta, abbastanza semplice, dato che gli argomenti erano pochi e facilmente riassumibili.


Questa è la mappa dei greci eseguita in classe quinta, decisamente più complessa (infatti Gianduiotta dettava ed io scrivevo), anche perchè realizzata a fine capitolo, dopo 20 pagine studiate a due alla volta, seguite da interrogazione orale. E' servita come ripasso generale prima della verifica scritta.

Ormai tutti i libri di testo danno indicazioni a fine capitolo su come riassumere e creare mappe, quindi non è poi così complicato, è utile però allenarli fin dalla classe terza, dove gli argomenti sono meno difficoltosi e si può lavorare sul metodo, quindi sul "come" più che sul "cosa", gli argomenti possono essere appresi in modo divertente utilizzando i cartoni animati o i siti per bambini, di cui parlerò nei prossimi post.


Imparare ad imparare
Studiare... perchè si deve studiare?
Quando studiare
Come si studia a scuola e/o a casa
Dove studiare
Come studiare realizzando le mappe concettuali

lunedì 8 febbraio 2016

Matisse ed il Jazz

Domenica 7 febbraio siamo andati a Torino, a Palazzo Chiablese, per una visita guidata alla mostra “Matisse e il suo tempo” e partecipare all'attività "Io gioco con l'arte", nello specifico FaceArtBook.
Piazza Castello era suggestiva con ben tre file lunghissime sotto la pioggia, una per Palazzo Madama e le sue mostre, l'altra per Palazzo Reale e l'ultima per Matisse, ma noi l'abbiamo evitata prenotando per tempo, bello vedere che c'è tanta gente che ama la cultura... anche sotto l'acqua.
Ai bambini hanno fatto indossare una maglietta arancione con il logo dell'attività, poi, pronti con le cuffiette, siamo partiti per gironzolare fra le sale. Carino il gioco organizzato, che ci ha permesso di conoscere alcuni aspetti della vita dell'artista e dei suoi amici/nemici del tempo.
Abbiamo visto quadri di Matisse, Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Mirò, Derain, Braque, Marquet, Lèger, quasi 100 opere d’arte.
Belli tutti, le odalische di Matisse e di Picasso, il Grand intérieur rouge, i fiori che non sono soggetti principali nei quadri ma solo intravisti, ci fanno ricordare i quadri visti alla Pinacoteca Agnelli per la giornata Gioiadarte.
Ma Icaro rimane il nostro preferito,


ho letto ai bambini la leggenda di Dedalo e Icaro. Bella l'idea di "disegnare nel colore" con la tecnica del papier decoupè usata in tutto il suo libro "Jazz".
La mostra ci ha dato lo spunto per cercare cos'è la musica jazz ed abbiamo guardato le opere d'arte con un occhio diverso, ascoltando e provando ad animarle con la mente e la fantasia. Il Jazz a tratti scatenatissimo ed a tratti lento, romantico, fa venir voglia di accoccolarsi vicini per stringersi forte e intanto immaginiamo Icaro che balla cercando con la punta delle ali di toccare le stelle.
Come non andare con la mente al cartone animato degli Aristogatti, in cui ad uno dei micini hanno dato il nome dell'artista come ossequio perchè jazz e Matisse sono un connubio artistico speciale.



 Cioccopupetti con le magliette 

...anche con l'arte s'impara!!!

domenica 25 ottobre 2015

Dove studiare?

Domanda banale? Forse per noi adulti, ma ho visto che per i cioccopupetti  non lo è, fosse per loro si sdraierebbero sul divano a testa in giù, Gianduiotta si porta il libro anche in bagno O.o



Imparare ad imparare
Studiare... perchè si deve studiare?
Quando studiare
Come si studia a scuola e/o a casa

lunedì 16 febbraio 2015

Metodo di studio: fasi di studio

- 3 step – "Come si studia"


e qui separo quello che ho insegnato ai miei alunni da ciò che ho elaborato con i cioccopupetti

Classe 3-4
Cioccopupetti
Ci siamo soffermati sullo studio a scuola, perchè si studia a scuola, non a casa, a casa si fermano le informazioni ripassando (sto parlando di scuola primaria, non dei successivi ordini di scuola, dove il discorso cambia). Abbiamo elencato le cose da fare insieme alla maestra.

Non sono in classe con loro, non mi è completamente chiaro come proceda la lezione, so che c’è un momento di lettura sul libro, seguito da una spiegazione a voce dell’insegnante. Quindi a casa chiedo loro di leggere da soli, ad alta voce, chiedo quali sono a loro parere le informazioni importanti, se non riescono aiuto con qualche domanda o usiamo la mappa vuota. Il grosso del lavoro avviene su libro e mappa, il riassunto scritto e verbale serve per abituarli ad rielaborare ed argomentare. Seguendo questa metodologia acquisiscono le informazioni, le rielaborano facendole proprie e le sanno esporre oralmente e per scritto, sia con domanda specifica, che a domanda parlami di…
A scuola:
- concentrati e ascolta con attenzione le spiegazioni dell’insegnante
- attento al lessico specifico
-con l'insegnante
- sottolinea a matita le informazioni importanti ed evidenzia le parole-chiave
- costruisci uno schema/mappa
- scrivi il riassunto
- se hai dei dubbi chiedi all’insegnante
- partecipa attivamente alla discussione collettiva
- ascolta le interrogazioni

A casa
- osserva bene tutta la pagina
- leggi il titolo della pagina
- leggi il titolo del paragrafo
- 1° lettura generica
- parole non chiare e/o nuove e/o difficili (cerca sul vocabolario)
- 2° lettura
- ripeti utilizzando la mappa
- ripeti con linguaggio specifico
- il giorno prima della lezione ripassa tutto

A scuola:
- concentrati e ascolta con attenzione le spiegazioni dell’insegnante
- attento al lessico specifico
- sottolinea le informazioni importanti ed evidenzia le parole-chiave (con l'insegnante)
- se hai dei dubbi chiedi all’insegnante
- partecipa attivamente alla discussione collettiva
- ascolta le interrogazioni

A casa
- osserva bene tutta la pagina
- leggi il titolo della pagina
- leggi il titolo del paragrafo
- 1° lettura generica
- parole non chiare e/o nuove e/o difficili (cerca sul vocabolario)
- 2° lettura
- sottolinea a matita i concetti importanti
- evidenzia le parole-chiave
- costruisci uno schema/mappa
- ripeti utilizzando la mappa
- scrivi un riassunto
- ripeti con linguaggio specifico
- il giorno prima della lezione ripassa tutto

Rimane una costante in entrambi i casi: bisogna scegliere bene dove/quando studiare, dato che in settimana sono a scuola fino alle 16,30 l'ideale a questa età è studiare durante il fine settimana, e ripassare il giorno prima della lezione.


domenica 16 novembre 2014

Metodo di studio: quando studiare?

- 2 tappa - "Quando"
E qui bisogna raccontare un po’ di noi, per capire, copiare e riadattare alle proprie esigenze la nostra pianificazione settimanale, si perché per poter studiare e fare i compiti bisogna essere organizzatissimi.

I cioccopupetti sono a scuola dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 16,30, (purtroppo unico tempo scuola, non ho potuto scegliere, altrimenti avrei optato per la scuola solo al mattino, con un rientro pomeridiano) il venerdì giornata corta escono alle 12,30, poi ci sono le attività sportive, il catechismo, il corso di maglia le lezioni di yoga casalingo, che sono programmate in giorni ed orari specifici, forse tutto diventa più chiaro nella tabella oraria che ho preparato (questa è quella generica, ne abbiamo una per ogni cioccopupetto  con le materie da ripassare e/o studiare):


Lo so, lo so, ad alcuni sembrerà esagerato, ma io devo farlo, sono una mamma, una moglie, una figlia, una maestra, una casalinga e se non metto nero su bianco con giorni, orari e impegni tutto ciò che devo e dobbiamo fare non riesco a farlo e pur organizzando in questo modo non sempre riesco a fare tutto (ogni tanto riesco anche a trovare il tempo di essere Stefania eh…)
Allora, in rosso ciò di cui si parla, quindi lo studio, non posso chiedere ai bimbi di studiare dopo 8 ore di scuola, quindi in settimana dopo la merenda e una piccola pausa, che di solito comprende il movimento, come una passeggiata, si ripassa l’argomento che viene studiato durante il fine settimana. *Ci sono settimane in cui c’è meno da studiare ed altre in cui ci sono più materie e quindi dobbiamo dedicare tempo anche la domenica mattina.
Un momento a parte per le tabelline che ripassiamo a mente fresca il mattino, in macchina, prima di andare a scuola e per la lettura che non è un compito (è comunque importante allenarsi), ma un piacere che ci concediamo la sera prima di andare a dormire.
Questa è la nostra routine settimanale, la conoscono bene anche i bambini, in questo modo mi evito di dover strepitare per fare i compiti, loro sanno di avere l’impegno da svolgere, sanno quando e lo fanno in modo efficace, così il resto del tempo è autogestito.

Ancora una cosa che mi sento ripete molte volte quando si parla di studio, molti genitori mi dicono di non avere tempo, perché lavorano, perché arrivano a casa stanchi, perché hanno impegni,…, beh sono molti i genitori che lavoro, chi più chi meno, qualcuno si porta il lavoro a casa (io preparo le attività e correggo a casa), ma il ruolo genitoriale deve essere al primo posto.
E’ nostra responsabilità crescere i “nostri” figli, occuparci della loro salute, del loro benessere e della loro cultura e preparazione scolastica, la scuola non deve sostituire i genitori, deve indirizzare, fornire gli strumenti, costruire il contenitore in cui i bambini devono riporre abilità e conoscenze, dapprima con l’aiuto delle insegnanti e dei genitori, poi, insegnandogli le giuste strategie, facendolo autonomamente, in modo che diventi una loro responsabilità.

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mercoledì 12 novembre 2014

Metodo di studio: studiare... perchè?

Vi siete mai chiesti  PERCHE’ si studia? I bambini vengono catapultati sui libri di testo e riempiti di informazioni, ma nessuno spiega loro perché, senza una valida motivazione non ha senso fare le cose, a maggior ragione se richiedono sforzo e sacrificio, sacrificio si perché si ruba tempo al gioco, all'attività sportiva, al semplice oziare.
Bene io sono partita proprio da qui

- 1 Tappa - "Cosa vuol dire studiare?"
Abbiamo un quadernone ad anelli su cui scriviamo le regole di italiano e matematica (prima o poi posterò anche quello) ed abbiamo iniziato ad inserire anche i lavori che facciamo per le materie di studio. Ho preso un foglio e con i pennarelli ho scritto STUDIARE, poi ho posto la domanda. Dapprima perplessi mi hanno parlato delle materie poi hanno cominciato con i concetti, ci siamo soffermati su cosa vuol dire memorizzare (nel caso delle tabelline) e studiare. Ogni risposta l'hanno scritta sul foglio, in modo da cominciare a farli ragionare a vedere i concetti come una mappa. Poi, una volta esaurite le idee abbiamo cercato il significato sul vocabolario.


 Ecco la prima mappa per associazione di idee


 - 2 Tappa "Perchè si studia?" 
E qui dapprima hanno risposto per conoscere e per sapere, poi un pò più pratici hanno pensato ad interrogazioni, verifiche e voti, poi abbiamo ragionato a lungo su cosa vuol dire pensare al futuro, costruire le basi per la propria crescita, alimentare il cervello, prepararsi ad essere degli adulti capaci di sostenere una conversazione con chiunque su qualunque argomento, degli adulti consapevoli in grado di migliorare se stessi e il mondo in cui viviamo...


... e poi si lascia libero spazio al pensiero parlando di quando erano piccoli, di come sono cresciuti imparando, di cosa stanno imparando adesso, di cosa impareranno in futuro, di cosa faranno per rendere migliore il loro futuro e di come saranno cittadini migliori.

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lunedì 10 novembre 2014

Metodo di studio: imparare ad imparare

Evviva si studia!!!

L'anno scorso Gianduiotta ha frequentato la classe terza di scuola primaria ed io ho insegnato in una classe terza.
Ho potuto lavorare sul metodo di studio contemporaneamente con i miei alunni e con mia figlia, ed è stato utile per tarare l'efficacia del mio modo di lavorare.
Sono molti anni che insegno italiano, ma è stata solo la seconda volta che mi sono occupoata dell'insegnamento di storia, una disciplina che mi è sempre piaciuta molto, so come intervenire, so come appassionare, ma ho ritenuto di dover migliorare la mia preparazione soprattutto sul metodo di studio. Durante la scorsa estate mi sono cercata in rete alcune informazioni e mi sono dedicata alla lettura  di alcuni libri tra cui quelli della Erikson che forniscono un percorso per comprendere ed assimilare i contenuti del programma di storia.
Dopo tutta la preparazione ho steso un programma per insegnare ad imparare!!! Che paroloni!! Ma in effetti la cosa più importante è proprio l'impostazione del metodo di studio, l'insegnante deve fornire agli alunni gli strumenti per potersi creare il proprio metodo, dopodichè si passa all'acquisizione delle informazioni, ma se non si ha un contenitore pronto ad immagazzinare i dati ed un sistema di archiviazione non serve a nulla infilare alla rinfusa le nozioni, che, se riescono ad entrar e a fermarsi per qualche tempo, verranno anche subito dimenticate.
Quest'anno mi si sono rivoluzionate di nuovo le materie, stessa classe, più una, due quarte, ma lavoro a stretto contatto con le materie di studio, quindi l'opera non si discosta tanto. OvettoK frequenta la terza e dato che il sistema ha funzionato lo riproporrò anche a lui, anche se, come è stato per tutti i bambini che avevo, ognuno poi adatta al suo stile, invece con Gianduiotta stiamo passando al livello successivo, cioè dalla mappa al riassunto e all'esposizione orale.
Tutto ciò che abbiamo prodotto lo scorso anno e produrremo in questo lo sistemerò in una pagina che chiamerò appunto "Metodo di studio".
Se avete voglia seguitemi in questa nuova avventura familiare/scolastica.

lunedì 20 gennaio 2014

Non i soliti esercizi di pregrafismo: Olaf e le campiture

Sono sempre alla ricerca di attività per sviluppare la manualità fine quindi propongo ad OvettoK quelle di pregrafismo, di disegno, di coloritura, producendo segni di diverso tipo, partendo da sinistra verso destra, senza mai staccare la matita o la penna dal foglio, dentro ad uno spazio via via più limitato. L'obiettivo è di fargli sperimentare strumenti e modi per produrre segni e tracce diverse, sviluppando la capacità di coordinazione oculo-manuale, in modo da possedere sicurezza nel tratto, nei diversi movimenti della mano, utilizzando uno spazio di lavoro sempre più limitato.
Qualche giorno fa abbiamo visto Frozen, ci è piaciuto tantissimo il personaggio Olaf ed ho preparato un disegno su foglio bianco da far riempire a schema libero ma con tratti piccoli.

Poi siamo passati alle campiture su quadretto da un cm, ho disegnato le parti di Olaf su un foglio di quaderno
Dapprima OvettoK ha riempito i quadretti alternando righette e puntini

Poi ha ritagliato tutti i pezzi
ha giocato a comporre il pupazzo in varie posizioni.

Infine abbiamo unito tutte le parti con i fermacampioni, in modo da poter continuare a farlo muovere
Ultimo lavoretto con i pupazzi di neve è stato un labirinto disegnato all'interno di uno snowman, non ho fatto in tempo a disegnarlo che OvettoK l'ha preso e l'ha subito completato.

Inoltre nel mese di dicembre ci siamo appassionati ai pupazzi di neve, forse nella speranza, nel caso di una nevicata, di poterne fare uno durante le vacanze di Natale. Purtroppo la neve non c'è stata, ma in casa, oltre ad Olaf, ne abbiamo realizzati tanti e di tutti i tipi:
Addobbi natalizi vinilici

lunedì 4 novembre 2013

Grafia: valutare la situazione scrittura

OvettoK è al secondo anno di scuola primaria, è un anticipatario, dopo la preparazione alla scuola primaria (qui) e un anno di scuola  e di scrittura in corsivo, ho fatto il punto della situazione, per poter stabilire un piano di intervento appropriato.
Essendo un'insegnante la mia valutazione non sarà "mammesca", sarà invece di tipo tecnico, insegno italiano e le materie espressive (arte e immagine, suono e musica, motoria) quindi per passione e per necessità mi sono specializzata in questi settori.
Ho dovuto considerare l'età scolastica classe seconda scuola primaria, l'età anagrafica 6 anni, la frattura del radio del braccio destro, avvenuta a fine giugno di quest'anno.
Schema corporeo buono
Motricità globale discretamente organizzata, coordinazione strutturata e capacità oculo manuali adeguate, lateralità crociata (dominanza occhio sinistro / mano destra / piede destro)
Organizzazione prassica discretamente adeguata
Organizzazione spaziale e temporale buone
Abilità visuo-percettive buone
Motricità settoriale controllo segmentario, lieve difficoltà nel singolarizzare i movimenti delle dita, lenti e poco fluidi, le prese sono statiche e leggermente ipotoniche, ma funzionali
Scrittura OvettoK utilizza la scrittura in corsivo in modo non ancora automatizzato, con lentezza esecutiva e affaticabilità, immaturità del tratto grafico, scarsa fluidità, irregolarità nella costruzione delle lettere e nei collegamenti tra grafemi.
Dati i risultati ho preparato un programma che mira a tre obiettivi di motricità fine:
- capacità di prensione trigitale
- fliudità nei movimenti delle dita
- controllo del gesto grafico nella scrittura in corsivo
ripartono (anche se in realtà non sono mai finite) le attività di Homeschooling - mani occupate.

lunedì 16 settembre 2013

Motricità fine: la clessidra

Al libro delle vacanze era abbinato un fascicolo di attività, fra le quali c'era la costruzione di una clessidra. Quale migliore occasione per allenare la motricità fine...
La sabbia che abbiamo utilizzato arriva da Ceriale, non è finissima, quindi con polline ed indice abbiamo tolto i sassolini che non sarebbero passati dal buco.
Non erano tantissimi (altrimenti si sarebbe annoiato), ma sufficienti per un buon allenamento.

Occorrente:
2 bottigliette di plastica
un tappo
sabbia (quantità a piacere)
nastro adesivo
imbuto
colla a caldo
fresetta
Con l'aiuto di un imbuto abbiamo messo la sabbia all'interno di una bottiglietta, CioccoPapà ha forato il tappo di una delle due bottigliette con una fresetta ed abbiamo incollato, con la colla a caldo, il tappo al contrario, dall'altro lato abbiamo avvitato la bottiglietta vuota. Abbiamo ultimato il lavoro con un giro di nastro adesivo. 
Ed ecco la clessidra finita e funzionante, abbiamo calcolato che ha una durata di circa 2 minuti.

domenica 15 settembre 2013

Storia: T-Rex, scavo archeologico di un fossile

Quest'anno il progetto educativo pensato per Gianduiotta prevede una buona parte di storia (siamo in terza), quindi lo zio, per il suo compleanno, le ha regalato
Si compone di una mattonella di gesso con ossa di cranio di dinosauro, da assemblare (3 pezzi), una mattonella di gesso con scheletro di t-rex da assemblare (13 pezzi), martello e scalpello, libretto sul T-Rex, 6 card illustrate.
Abbiamo cominciato a giocarci partendo dal libro, che fornisce molte informazioni sul mondo di questo dinosauro, da com'era fatto a come viveva, cosa magiava, una spiegazione su cosa sono i fossili e sullo scheletro fossilizzato di questo gigante del passato. Si conclude con la teoria dell'estinzione dei dinosauri.
Poi siamo passati a guardare le card, ricche di informazioni scientifiche sui dinosauri più noti: spinosaurus, brachiosaurus, stegosaurus, tirannosaurus rex, triceratopo, velociraptor.
Successivamente siamo passati alla parte più divertente: lo scavo archeologico. 
Hanno scelto la mattonella più piccola e si sono messi all'opera
Gianduiotta con martello e scalpello

OvettoK si è adattato con ciò che poteva, pur di partecipare
Urla ed emozione quando hanno cominciato ad intravedere le ossa.

In questo modo è stato semplice capire che si possono trovare le ossa, ma anche il loro calco lasciato nella terra
Ho tentato di arginare il più possibile, ma come si può notare la polvere era ovunque, non solo nel contenitore in cui c'era la mattonella, ma anche sul tavolo, sulle braccia, sui pigiami e persino sui capelli.



Una volta estratte tutte le ossa, le abbiamo lavate ed asciugate
Infine hanno assemblato tutti i pezzi per ricostruire lo scheletro...
... e lo hanno chiamato Rexi, tempo totale del gioco 2 ore!!
Il giorno dopo si sono dedicati allo scavo della mattonella più grande, stesso procedimento di prima
 si scava, scava, scava...
e si assemblano i pezzi.
I cioccopupetti si sono divertiti moltissimo, abbiamo occupato quasi tutto il fine settimana per questa attività ed hanno provato dal vero ciò che ho spiegato ed andranno a studiare a breve a scuola.

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