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La vita di Cherie Currie sembra un film. Le ha passate praticamente tutte: è diventata famosa a 16 anni come cantante delle Runaways (rock band femminile degli anni '70 guidata dalla strabiliante Joan Jett), ha lasciato la band dopo due anni, è passata attraverso due stupri, droghe, alcool, uomini sbagliati, un aborto, manager sfruttatori e psicopatici, un difficile rapporto con la sorella gemella Marie, una carriera rapidamente bruciata. Poi la redenzione: Cherie si disintossica, mette su famiglia, ricomincia una vita normale senza le luci dei riflettori, si scopre pure scultrice di successo (realizza sculture in legno intagliato con la motosega).
E la sua autobiografia scorre veloce raccontando tutto, e descrivendo la vita di Cherie come se fossero le scene di un film sulla vita di una giovane rockstar vittima di sé stessa e del mondo. Insomma, sembra proprio un film. E infatti ci hanno fatto un film.