A rifletterci su, le parole svelano una grande ricchezza .
Cercavo le parole giuste per un augurio di Natale, e mi sono trovata queste tre, vocaboli diversi da una unica radice:
Grazia, Gratitudine, Gratuità.
Che sia quindi un Natale di Grazia, da sperimentare nelle piccole e nelle grandi cose. E visto che la Grazia non la si compra né costruisce, ma la si riceve (gratis) l'unica cosa è farle spazio: che sia un Natale di amicizia, riconciliazione, comprensione reciproca, pazienza. Che il vincolo degli affetti custodisca e tramandi il valore della famiglia e della solidarietà.
Che sia anche un Natale di Gratitudine, che ci tolga dalla testa di aver meritato ciò che abbiamo avuto dalla vita, che spesso invece è solo arrivato nelle nostre mani. Materiali o spirituali che siano, che i nostri doni ci insegnino a dire grazie, e ci ricordino l'impegno che ogni ricchezza richiede. Che la felicità non si trasformi in autocompiacimento, ma resti in ascolto delle necessità altrui.
Che sia un Natale di Gratuità. La cosa più bella: un passaparola di affetto, che se ne infischia del profitto, delle logiche economiche, delle competenze e giurisdizioni.
Un minuto del mio tempo , è gratis.
Due passi insieme, anche se ho da fare.
Se hai bisogno, chiama, una soluzione si trova insieme.
Che sia un Natale di canto e di gioia, che ci sveli ogni cosa illuminata da uno sguardo d'amore.