tempo fa abbiamo lasciato perdere il corso Suzuki,
i ritmi troppo rigidi e alcune dinamiche poco congeniali
erano diventati troppo pesanti, per non dire estremamente gravosi.
Il consiglio (da padre e da insegnante) del maestro propendeva verso ciò che lui stesso aveva definito " inculcare una passione" quale compito del genitore.
Mai una frase mi ha fatto così tanto ridere e rabbrividire nello stesso tempo.
No, i genitori non devono inculcare passioni o alcunché,
i genitori sono guide onorate del compito di rispettare la personalità unica ed irripetibile delle persone chiamate ad essere loro figli, loro *compagni* di vita.
Nessuno mette in dubbio che non sia facile,
ma, d'altronde, cosa è facile e cosa è difficile?
E' stretta ed asettica questa divisione di ruoli, genitori/figli/nonni/zii
non che sia totalmente insensata, anzi
ma talvolta (o spesso) viene sfruttata come barriera,
io sto di qua, tu di là
io decido, tu obbedisci.
Il percorso insieme a te, piccolo koala incallito, mi accede molti punti di luce
camminiamo insieme, ognuno con la propria vita, con la propria storia tracciata e da tracciare
la mia storia meravigliosamente si intreccia con la tua.
Sto partecipando da spettatrice modulata
al tuo rinato interesse per la musica ( rinato perchè doveva sbocciare da sé, rinato perchè depurato dal blocco e dalle pressioni di un ambiente diventato troppo inflessibile)
e con dedizione, al tuo cenno d'intesa, intono le melodie che tu componi e canti
(1)Casa nera, Fifi
Casa bianca qui
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(2)Casa neraaaa
casa biancaaa
casa marroncinaa
1. La casa nera è quella in cui viviamo. Ha qualificato i luoghi che frequenta in base ad una distinzione cromatica. Casa nostra ha i serramenti scuri, quasi da sembrare neri e la pavimentazione è pigmentata in modo scuro con elementi di nero. La casa bianca è quella francese, un micro-appartamento in un condominio completamente bianco. Fifi è la nostra cagnolina Ophélie
2. Il tutto cantato con una melodia e un'estensione precisa.
La vita, la tua vita è là, davanti a te.
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