Montanari Family

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Robby, Manu, Tata, Pissi, Pepe, Oscar, Giorgio
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martedì 17 maggio 2022

Il maestro delle ombre, Donato Carrisi

 Ultimo capitolo della serie "Marcus e Sandra", mi dispiace dirlo ma, per me, il peggiore dei tre (dei primi due romanzi ve ne ho parlato qui e qui).

Trama:

Roma si trova al centro di una tempesta perfetta: una perturbazione violentissima e 24h di blackout programmato. Peccato che nessuno si ricordi della bolla emanata da papa Leone X in cui diceva che "mai, mai, mai" la città sarebbe dovuta rimanere al buio...

Nel frattempo Marcus, il penitenziere, si sveglia in una cripta sotterranea, nudo e senza più memoria di ciò che gli è accaduto negli ultimi giorni. Partendo da un messaggio scritto da lui stesso cerca di ricostruire i propri passi, ma, come già accaduto in passato, ha bisogno dell'aiuto di Sandra per venirne a capo. Nel frattempo il blackout ha scatenato una strana follia in città che improvvisamente sembra popolata da zombie dallo sguardo vuoto.

Quella di Marcus e Sandra è una lenta discesa nell'inferno di una profezia vecchia di secoli. Cosa troveranno i sopravvissuti all'alba del giorno dopo? Chi si cela dietro i fatti che Marcus non riesce a ricordare?

Seppur partendo da presupposti molto stuzzicanti, il romanzo non decolla mai veramente. Un Marcus che pare fragile a causa dell'amnesia, in difficoltà rispetto al solito, una Sandra invece molto più forte e determinata: i due personaggi sono sempre belli, ma sono un po' tutto quello che si salva in questa storia strana che, non me ne voglia l'autore che io sono una povera profana, sembra un po' eccessiva.

Quello che non posso proprio perdonargli è di non aver sciolto i nodi dei romanzi precedenti: Marcus continua a vive, ignaro, una vita non sua. Inoltre il finale è buio: si può intuire cosa sarà dei protagonisti, ma non viene detto chiaramente, un po' come se Carrisi non fosse certo di volersi separare da loro definitivamente. Ma forse, come si evince dalle note finali dell'autore, qui il punto non era tanto la trama in se, qui il punto era distruggere Roma in poche ore. Il romanzo ha qualcosa di gotico, Roma perennemente sotto la pioggia, distrutta da un'esondazione del Tevere, al buio assoluto; forse non a caso poi molte scene sono ambientante in luoghi sotterranei, bui ed angusti, c'è sicuramente una scelta stilistica in questo.

Si toccano anche temi molto interessanti come la dipendenza che abbiamo tutti dall'energia elettrica: più di ogni altra cosa il blackout ci getta nello smarrimento, senza la nostra tecnologia, senza televisione, senza impianti d'allarme, ci sentiamo nudi ed in preda agli elementi. Soprattutto oggi siamo irrimediabilmente dipendenti dagli smartphone e da internet, senza di loro ci sentiamo tagliati fuori dalla vita. 

Un pensiero poi, del personaggio di Vitali, mi ha molto colpita e mi ha fatto pensare alla pandemia; parlando dei fatti terribili accaduti: "Vitali sapeva che la gente avrebbe dimenticato in fretta, nessuno avrebbe imparato nulla da quella notte. Tranne, forse, i morti."

La lettura è avvincente come al solito, ma nel complesso non sono rimasta entusiasmata come per i due libri precedenti.


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀ e 1/2


martedì 26 aprile 2022

La ragazza dagli occhi di carta, Ilaria Tuti (racconto)

 Buongiorno a tutti!

Il libro di oggi, prequel della serie di Teresa Battaglia scritto prima di "Fiori sopra l'inferno", è un racconto breve di Ilaria Tuti dove troviamo per la prima volta tutti i protagonisti a noi già noti.

C'è una Teresa Battaglia già informata della sua malattia, malattia che però qui è appena agli esordi e le causa solo qualche piccolissima dimenticanza.

C'è Marini, il suo braccio destro, che già manifesta un attaccamento protettivo nei confronti del suo superiore.

Ci sono tutti gli altri personaggi più o meno secondari che poi ritroveremo nei romanzi successivi.

Trama:

Un uomo coperto di sangue non suo viene fermato da una volante in evidente stato confusionale; nello zaino ha una mano di donna tranciata di netto e la foto di una ragazza a cui, sugli occhi, sono stati incollate due ellissi di carta. Presumibilmente la ragazza della foto è anche la "proprietaria" della mano, quindi c'è probabilmente un cadavere da cercare, di cui però Teresa ed i suoi uomini non conoscono l'identità...

Diciamo subito che questa breve storia non aggiunge e non toglie nulla ai libri che l'hanno poi seguita. Probabilmente, ipotizzo, era un primo esperimento letterario che metteva in campo personaggi che sono poi stati affinati successivamente. L'ambientazione, il ritmo narrativo e l'atmosfera sono quelle che poi troveremo in "Fiori sopra l'inferno". C'è sempre qualcosa di molto inquietante nella natura di Ilaria Tuti: boschi, radure, laghi montani, tutto sottende un senso d'inquietudine, di attesa per non dire proprio di paura. Nella purezza dell'ambiente alpino si nasconde la corruzione umana che quasi contamina l'ambiente, questo concetto nei libri della Tuti è sempre presente. Ed in questo racconto c'è il germe di tutto. 

Quindi, ribadisco, una storia che racchiude in divenire tutti i temi della serie del commissario Battaglia, uno stile che, a mio parere, è già quello che troveremo in seguito, una conduzione del phatos già buonissima. Carino da leggere, senza aspettative ma come puro esercizio di lettura, se già si conosce la serie.

Ilaria Tuti


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

venerdì 30 aprile 2021

L'istituto, Stephen King - VdL

 Negli ultimi anni, ma farei meglio a dire decenni, i lavori di King mi hanno suscitato sentimenti molto contrastanti. Io stessa, che lo considero uno dei miei autori favoriti, per un certo periodo ho faticato a ritrovarmi in alcuni suoi romanzi, primo fra tutti "L'acchiappasogni" che ho abbandonato senza tanti rimpianti.

Poi c'è stato un meraviglioso ritorno con "22/11/63", che personalmente considero uno dei suoi capolavori. Poi di nuovo buio ma per un limite mio, non ce la faccio quasi mai a leggere libri che mi suscitano angoscia e inquietudine. Quest'ultimo romanzo ci è arrivato in casa un po' a sorpresa, infatti si tratta di un regalo del nonno per la Pissi. Visto che lei era impegnata con altro, io non ho proprio saputo resistere e ... beh eccoci qui!

Nei mesi scorsi ho letto pareri contrastanti (neanche a dirlo), ma, per quanto mi riguarda, devo dire che in questo romanzo ho trovato uno dei migliori lavori di King degli ultimi tempi. Non disdegno i suoi mostri infernali, ma per i miei gusti lo apprezzo di più quando la paura è più radicata alla realtà e meno a faccende demoniache o extraterrestri.

Rispondendo ad un impulso improvviso, Tim, ex poliziotto della costa Ovest, cede il proprio posto sull'aereo che dovrebbe portarlo a New York e si avventura in un viaggio coast-to-coast che lo deposita temporaneamente, almeno nelle sue intenzioni, a DuPray in North Carolina. DuPray non è Castel Rock ma ci assomiglia parecchio: piccolo paese perso nel nulla dove, sotto sotto, qualcosina d'inquietante (nella persona del proprietario del motel) c'è. Tim si ferma qui e diventa guardia notturna, con l'intenzione di mettere via qualche soldo e di proseguire poi il viaggio per New York.

Contemporaneamenten, a Minneapolis. Luke è un dodicenne con un QI decisamente superiore alla media. Frequenta perciò una scuola speciale per ragazzi molto dotati e si accinge a svolgere i test d'ingresso per il MIT e contemporaneamente per l'Emerson College di Boston. Un genietto insomma, ma anche un ragazzino che ama la pallacanestro, i videogiochi e la pizza con i genitori. Luke ha anche un'altra piccola dote, che i genitori prendono con molta naturalezza e che in effetti non lo fa sentire più speciale di altri: quando è emotivamente carico, in positivo o negativo, riesce a spostare leggermente gli oggetti. In altre parole è telecinetico. Ma, niente di che, piccole vibrazioni.

Una notte però accadrà qualcosa che cambierà tutta la vita di Luke: una squadra paramilitare penetra in casa mentre tutti dormono e lo rapisce.

Luke si sveglierà all'Istituto, una struttura dove vengono portati ragazzini rapiti in varie parti del Paese; all'Istituto i ragazzi vengono sottoposti a esami medici, iniezioni non specificate, che a volte li fanno stare malissimo, ed altre cose decisamente poco piacevoli, il tutto al fine di far sì che "vedano i puntini colorati". In breve Luke scopre che gli altri ragazzi hanno "poteri" simili o superiori ai suoi: telecinesi e telepatia. A loro viene spiegato che si trovano lì perché "arruolati" al servizio del Paese per cui devono svolgere un compito al fine del quale verrà cancellata loro la memoria e verranno rimandati a casa. Appena arrivano i ragazzi sono destinati alla Prima Casa e qui Luke fa amicizia con Kalisha, George, Nick e Avery Dixon il più piccolo ma il più dotato. Dopo gli esami della Prima Casa, dove subiscono anche le angherie dei sorveglianti che ottengono l'obbedienza a suon di schiaffi e scosse elettriche, vengono spostati alla Seconda Casa. A quel punto ognuno di loro ha già capito che la Seconda Casa è l'anticamera dell'inferno e che lì non si fa più ritorno.

Ma Luke riesce a fuggire e la sua fuga lo porta a DuPray e fra le braccia di Tim che dapprima non riuscirà a credere all'incredibile storia del ragazzo, ma fatti terribili lo convinceranno che è tutta pura realtà. Ma Luke non è solo fuggito ... Luke ha promesso di tornare a salvare i suoi amici...

Ho già detto molto, ma assolutamente non svelerò quale attività si svolge nella Seconda Casa perché è la parte nevralgica del romanzo. E nemmeno vi svelerò se Luke e Tim riusciranno a tornare all'Istituto e a salvare i piccoli prigionieri.

Quel che conta dire è che davvero, in varie parti del romanzi, troviamo la potenza evocativa di King. La prima parte con la descrizione del viaggio di Tim ed il suo arrivo a DuPray io l'ho trovata superba: il miglior King d'annata, sembra proprio di essere lì, nel cuore della Carolina del Nord.

La parte dedicata all'Istituto mi ha molto angosciata perché quando si parla di angherie e soprusi a spese di bambini mi sale altro che la bile!! Non è un romanzo horror, non ci sono scene splatter, o almeno sono poche e soft, ma la paura dei ragazzi trasuda da ogni pagina.

Insomma anche se il succo della storia è ovviamente fantastico e paradossale, King riesce a farcelo sembrare se non reale perlomeno possibile. Uno scrittore magistrale, che nella sua carriera letteraria a volte ha un po' inciampato, ma che quando imbrocca il binario giusto ti prende, ti trascina e ti coinvolge fino all'ultima pagina. Che poi, via, uno scivolone capita a tutti a questo mondo no?

Se reggete il genere, ovviamente, lo straconsiglio!

Stephen King


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀ 1/2

Altri suggerimenti di lettura potete trovarli sul blog di Paola, ideatrice del venerdì del libro.






venerdì 22 gennaio 2021

VdL - L'uomo scomparso, Jeffery Deaver

 Sono un'appassionata di Lincoln Rhyme fin dalla sua prima, più famosa, avventura, quella del Collezionista di ossa. Non amo nessuno dei film e/o serie televisive che ne hanno tratto e non ho mai perso tempo a guardarne alcuna (tranne il primo film con Denzel Washington, una grande delusione).

Lincoln e Amelia si trovano qui alla loro quinta indagine insieme, come professionisti e come coppia, e stavolta l'intrigo è davvero complesso ed il colpevole sembra davvero imprendibile.

Il Negromante uccide simulando spettacoli d'illusionismo; l'unica, non piccola differenza, è che le vittime muoiono davvero e lui svanisce nel nulla. Un omicida apparentemente senza identità, senza volto e senza un movente. Come sempre nelle trame in cui Rhyme è protagonista, il tempo scorre impietoso verso una scadenza che nasconde chissà quali massacri; ma stavolta la lucida logica di Lincoln fa fatica a precedere i passi di un assassino che però è anche un artista dello spettacolo, imprevedibile e volubile. Stavolta lui ed Amelia avranno bisogno dell'aiuto di qualcuno che in quel mondo vive, una giovane illusionista che li guiderà in una realtà che non conoscono.

Beh, diciamo che Lincoln Rhyme difficilmente sbaglia il colpo (non li ho letti tutti però). Il ritmo è buono, di colpi di scena ce ne sono anche troppi, i personaggi non si smentiscono ed hanno un'altra piccola evoluzione personale durante lo svolgimento dei fatti. Diciamo che al limite si potrebbe obiettare che stavolta la fantasia di Deaver abbia lavorato ad un ritmo forsennato, costruendo una storia al limite ultimo del verosimile. Ma gli si può perdonare. La spiegazione finale dei fatti di Lincoln Rhyme è sempre impeccabile e gli si perdona volentieri qualche eccesso di licenza poetica.

Se vi piace il genere è sicuramente consigliato.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate sul blog di Paola

venerdì 18 dicembre 2020

VdL - Il sogno di volare, Carlo Lucarelli - Serie Grazia Negro V

 Ed eccoci! Per la gioia di qualcuno, ma, spero, non di tutti, siamo arrivati all'epilogo (almeno per ora) della serie dedicata all'ispettore di polizia Grazia Negro!

Anche per quest'avventura investigativa troviamo un killer col nome di un animale, Il Cane, e una canzone che fa da leitmotiv, appunto "Il sogno di volare" di Andrea Buffa. Ma qui cambia qualcosa. Grazia è in crisi con se stessa e con Simone, il sogno di maternità dell'ultimo libro è svanito, ma ha lasciato macerie su cui è difficile ricostruire. 

Anche Bologna non è più la stessa. Sono passati 10 anni ed i segni che hanno lasciato su questa città sono evidenti. Non è più la città tranquilla di una volta, quando una donna usciva da sola di notte senza eccessivi timori; l'immigrazione ha interessato profondamente il tessuto sociale, cambiandolo, creando a volte tensioni, generando comunque nuovi problemi di convivenza. Anche la criminalità organizzata si è infiltrata in queste zone, per esempio nel settore edilizio, portando con se i suoi ben noti problemi. Bologna non è più la stessa, nessuno vuole più bene a questa città e lei stessa non si vuole più bene; c'è grigiore e stanchezza nelle sue strade, manca il noto senso di aggregazione e la vivacità sociale che l'hanno sempre contraddistinta. Proprio di questi argomenti parla la canzone colonna sonora del libro.

Ma vediamo brevemente la trama.

C'è un nuovo serial killer a Bologna, che uccide con furore cieco. Attacca. Come un cane rabbioso. Morde le sue vittime al petto come volesse mangiare loro il cuore. Grazia ora lavora all'antimafia, ma viene interpellata perchè la prima vittima è il nipote di un noto camorrista e si suppone si tratti di una vendetta trasversale. Per la prima volta all'indagine partecipano anche i carabinieri, così Grazia si trova a collaborare col coetaneo capitano Pierluigi. Come si sa la collaborazione fra polizia e carabinieri è spesso complicata, ma i due giovani entrano in sintonia e condividono le rispettive scoperte. Col passare dei giorni Pierluigi si ritrova evidentemente infatuato di Grazia, ma lei sta vivendo un momento molto delicato con Simone e, fra questo e la caccia al killer, non ha proprio tempo di badare ad altro. Ma il cuore di Grazia avrà un sussulto, una botta di ribellione o libertà, non lo sappiamo, che le farà cambiare strada ... a che prezzo lo scopriremo poi.

Riflettendo potrei concludere che questo è il romanzo più completo della serie. L'analisi dei personaggi è profonda, il ritmo narrativo ti prende, difficilissimo capire la conclusione prima del tempo stabilito dall'autore. Il personaggio di Grazia matura forse completamente durante la narrazione; chiariti i dubbi e scomparse le paure, vissuti nuovi dolorosi lutti, alla fine sarà pronta ad affrontare la sua vita, quella privata che deve necessariamente rimanere separata da quella professionale. Grazia capirà che per sopravvivere deve reclamare qualcosa anche per se: tempo, amore ed una bolla di serenità in cui ritirarsi quando l'orrore delle indagini diventa intollerabile.

Con questo romanzo, per ora o forse per sempre, salutiamo Grazia, ma la lasciamo senza rimpianti, certi che la sua vita ha imboccato la strada giusta e che molta felicità l'attende in futuro.


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Trovate gli altri suggerimenti di lettura di oggi sul blog di Homemademamma ideatrice del Venerdì del Libro.

PS: e con questa recensione vi saluto, vi auguro Buone Feste e vi do appuntamento a dopo l' Epifania con le mie nuove letture!

venerdì 11 dicembre 2020

VdL - Acqua in bocca, Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli - Serie Grazia Negro IV

 Quando un grande come Camilleri incontra altro grande come Lucarelli ... beh, aspettiamoci i fuochi d'artificio!

Una collaborazione nata per gioco, durante le riprese di un documentario, che sfocia in una "jam session" senza precedenti, un lavoro a quattro mani che unisce in un'unica storia due personaggi meravigliosi come il commissario Montalbano e l'ispettore Grazia Negro.

Un insolito omicidio, avvenuto a Bologna, in cui la vittima viene trovata con un pesciolino in bocca, spinge Grazia a mettersi in contatto con il commissario Montalbano. Ne nasce una collaborazione assolutamente non autorizzata che li porterà in losche faccende ordite dai servizi segreti deviati. Rischieranno anche la vita, ma insieme risolveranno il mistero.

L'intero racconto è composto da colloqui epistolari, pizzini, articoli di giornale ed estratti d'interrogatori. Mai i due personaggi si parlano faccia a faccia, almeno non davanti a noi lettori. Ed in effetti è proprio così che la stesura del libro è stata portata avanti, con una specie di scambio epistolare: un autore mandava all'altro il proseguo della storia, magari scombinando anche le carte in tavola e rendendo la vita difficile al proprio collega. "Narra la leggenda" che in un paio di occasioni Camilleri abbia messo in crisi il buon Lucarelli costringendolo a riflettere anche per settimane su come proseguire l'intrico.

Bello, come vedere due grandi musicisti che duettano. Breve ma intenso. Consiglio.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Altri suggerimenti li trovate sul blog di Paola, ideatrice del venerdì del libro.

venerdì 4 dicembre 2020

VdL - Un giorno dopo l'altro, Carlo Lucarelli - Serie Grazia Negro III

 Questo è stato il primo romanzo della serie che ho letto in un ormai lontano 2001 o giù di lì... mi piacque molto. Quella descritta era la Bologna dove vivevo, che vivevo ... quanti ricordi, profumi, emozioni...

In questa serie i romanzi sono uniti da un filo rosso, cioè una canzone ed un animale: in questo caso la canzone è"Un giorno dopo l'altro" di Luigi Tenco ed l'animale è il pitbull.

Una serie di delitti, commessi con precisione chirurgica, convince Grazia di avere a che fare con un killer professionista. Prenderlo risulterà molto più difficile del previsto.

Peculiarità di questo romanzo giallo è che l'assassino, con tanto di nome, cognome e attività, è proprio il primo personaggio che incontriamo. Inizialmente si potrebbe pensare che questo tolga patos al racconto, ma non è così. Perché questo è, di fatto, un libro giallo, sì, ma è anche un romanzo che parla di persone, di destini e di come la vita ti porta, con le sue mille svolte, ad essere quello che sei, anzi quello che sei nato per essere.

Più che nei libri precedenti, qui ogni personaggio viene approfondito. 

Grazia ha fatto un altro passo avanti nella carriera, ma la sua vita personale sembra in una situazione di stallo, non è più sicura dei suoi sentimenti per Simone ed un dubbio cruciale la metterà in crisi fino alla fine della narrazione. 

Il killer, che si fa chiamare il Pit-bull,  è di fatto un personaggio protagonista, ne conosciamo i pensieri più intimi e la lucida, crudele sicurezza che lo guida. 

Il terzo personaggio è un giovane universitario col cuore spezzato che è il solo e involontario testimone dei colloqui privati del killer. Questo metterà in pericolo la sua vita, facendogli capire cos'è veramente importante a costo anche di ritornare a casa con un pugno di mosche.

Dimenticavo di dirvi che, è vero che lessi questo libro nel 2001, ma l'ho riletto in questi giorni a quasi 20 anni di distanza, da donna matura. Ho ritrovato le emozioni di allora, la mia Bologna magica, con la sua festa dell'unità al parco Nord, i suoi portici che anche di notte non facevano paura, le biciclette e la vita da universitari ... Ho ritrovato Grazia, donna forte ma anche fragile, poliziotta intuitiva e mordace ma pure ragazza dolce e insicura. Credo che in questo libro e nell'ultimo, di cui parlerò, lo stile di Lucarelli raggiunga la pienezza; un bello stile fluido, con un ritmo che ti cattura, un'efficacia descrittiva assolutamente ammirabile. Se volete assaporare gli stralci di una città che, forse, oggi non è più così, allora questo non potete perdervelo. 

Carlo Lucarelli


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura oggi li trovate sul blog di Paola Homemademamma


venerdì 27 novembre 2020

VdL - Almost Blue, Carlo Lucarelli - Serie Grazia Negro II

 Come vi avevo promesso parlando di "Lupo Mannaro", eccomi a proseguire nella recensione della serie che vede protagonista l'ispettore di polizia Grazia Negro.

C'è un'assassino a Bologna. Un killer che si reincarna nelle sue vittime. L'ispettore Grazia Negro ha ancora un superiore, Vittorio Poletti, che la tratta un po' come una bimba e da cui Grazia un po' dipende come accadeva con Romeo in Lupo Mannaro. Ma stavolta è Grazia a svolgere le indagini, sola; sì perché nessuno crede all'esistenza di questo serial killer che, dopo aver ucciso, prende le sembianze di una delle vittime. 

A Bologna c'è anche un ragazzo cieco, Simone Martini, che la notte fruga la città con il suo scanner, ascoltando le conversazioni degli altri al suono di Almost blue di Chet Baker. 

Dallo scanner di Simone una notte esce una voce, una voce verde che fa venire i brividi. Ma più tardi esce anche un'altra voce, blu, blu come le cose più belle un ragazzo cieco dalla nascita possa immaginare: è la voce di Grazia.

Insieme, Grazia e Simone, dovranno trovare quella voce verde. La voce di qualcuno, l'Iguana, che si aggira per Bologna con delle cuffie calate sulle orecchie ed il suono del rock duro che martella forte nei timpani: l'unica musica che può attutire il suono delle campane dell'inferno.

Forse alcuni di voi avranno visto il film tratto da questo libro. Io no. Può sembrare una contraddizione ma non amo i thriller, mi fanno paura. Un libro thriller me lo gestisco io nella mia testa, ma le immagini crude sulle schermo proprio non le reggo. Dico questo perché immagino che qualche scena un po' forte in questo film ci dev'essere stata per forza. Ad ogni modo il centro della narrazione è la figura di Grazia, molto maturata rispetto al primo libro, anche se anagraficamente giovanissima. Quello che mi piace è il suo essere estremamente umana; non ci troviamo di fronte ad un supereroe, ma ad una donna vera. Appunto, una donna prima di ogni cosa; ha le sue debolezze, le sue paure, le sue intuizioni ed anche gli errori. Ama, come ogni giovane donna. Lotta e non molla la presa, come un poliziotto deve fare. Ha paura, perché quello che ha di fronte è un serial killer psicopatico e con questi c'è poco da scherzare. Ce la farà Grazia, con molti lividi, tagli, ferite, vere e spirituali e forse non tutti torneranno a casa con lei. Ma lo prenderà, perché i poliziotti si dicono "dai che lo prendiamo; prima o poi lo prendiamo". Perché è quello che le dice il suo superiore: "prendilo, bambina, prendilo".

Non un capolavoro indimenticabile, ma a me piace.

Carlo Lucarelli

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

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venerdì 20 novembre 2020

VdL - Le spose sepolte, Marilù Oliva

 La donna è al centro del romanzo "Le spose sepolte" della giovane scrittrice bolognese Marilù Oliva. Si tratta di un romanzo giallo, ma carico di tematiche di genere; la storia di fondo narra di un atipico serial killer che sembra uccidere con l'intento di vendicare donne vittime di femminicidi il cui corpo non è mai stato ritrovato. Le donne però sono, nel senso più generale, le protagoniste di questo libro.

Esiste un paese sull'Appennino bolognese in cui l'intera giunta è composta da donne, si chiama Monterocca. Il paese è una specie di "piccola Svizzera": tutto è ordinato, decoroso, perfettamente strutturato ed è tutto in mano a figure femminili. Per vivere a Monterocca occorre passare una severa selezione, quindi i cittadini sono tutti di un certo livello ed ognuno apporta il proprio sapere per il bene della comunità. Eppure sembra proprio che le pista del serial killer porti qui, a Monterocca...

Micol Medici è una giovane ispettrice. Brava, ma distratta e ritardataria motivo per cui viene puntualmente redarguita del proprio superiore (uomo) e dal collega (uomo) che vorrebbe farle le scarpe. Questo trascurando il fatto che invece spesso sono le intuizioni di Micol quelle che danno la svolta alle indagini. Sarà proprio lei a farsi strada fra i segreti che si nascondono sotto la perfetta superficie di Monterocca.

Lo spunto iniziale è veramente interessante ed anche attuale. La narrazione si snoda su due piani: il presente in cui si muove Micol con le sue investigazioni, ed il passato in cui viene narrata la storia di una bambina, la cui identità rimane ignota fino all'ultimo, vittima di una bambinaia crudele e volitiva che diventa l'amante del padre e lo spinge ad un gesto terribile.

Domanda di fondo del romanzo è: cosa succederebbe se il potere fosse in mano alle donne? Beh la risposta non è così scontata. Cosa c'è di più complicato dell'animo femminile? Quindi se è vero che le donne sono più tenaci e rigorose perché comunque sempre costrette a dimostrare il proprio valore e le proprie capacità, è anche vero che le donne sanno essere vendicative, crudeli e disposte a tutto pur di ottenere quello che vogliono. A dimostrarlo c'è la comunità di Monterocca che non è poi così idilliaca come vorrebbe sembrare. 

Veramente molto bello è l'approccio al tema del femminicidio. Vi trascrivo alcune frasi che ho sottolineato perché le ho trovate di un'efficacia disarmante.

"Quando sparisce una donna - una madre, soprattutto - non andate a costruire troppi castelli in aria. Perché la verità è spesso lampante e grida per essere ascoltata. Basta vedere chi circondava la scomparsa e basta fare la conta: una, due tre persone.

Chi conosceva? Chi frequentava? Quasi otto volte su dieci chi l'ha uccisa è colui con cui aveva il rapporto più stretto, l'unica persona che nutriva interesse - spesso economico o personale - a farla scomparire."

Le vittime di femminicidio sono donne come noi: mogli e madri, tradite proprio da chi avrebbe dovuto proteggerle e amarle. Uomini, mariti, amanti, amici, fratelli, che spesso continuano a vivere tranquillamente la loro vita perché non sono mai stati incriminati. Orribile. Ingiusto e vergognoso per una società civile.

Oltre a quella principale sono dunque molte le tematiche affrontate in questo romanzo che vi consiglio sicuramente. Le figure di donna ritratte sono tutte interessanti e, cosa molto apprezzabile, non sono statiche ma subiscono tutte un mutamento durante la narrazione. Micol stessa, che esordisce come goffa e remissiva, subisce una sorta di maturazione interiore che la porterà ad essere più sicura delle proprie capacità investigative e svilupperà anche la forza di affermarle davanti ai superiori. Anche a livello personale Micol, che convive con un volto sfregiato, troverà le motivazioni giuste per affrancarsi da un rapporto vuoto e di comodo e buttarsi senza rete in una nuova avventura emotiva.

Unica piccola pecca di questo libro che mi è veramente piaciuto (tanto che mi sono già procurata il secondo libro con Micol Medici protagonista) è il ritmo narrativo che ogni tanto rallenta un po' troppo togliendo un po' di pathos alla lettura. Per questo do 3 stelline e mezzo, ma sono fiduciosa per il seguito!


Marilù Oliva

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀ 1/2

Oggi troverete ottimi suggerimenti di lettura sul blog di Paola fondatrice del venerdì del libro.

venerdì 13 novembre 2020

VdL - Lupo mannaro, Carlo Lucarelli - Serie Grazia Negro I

 Finalmente sono riuscita a trovare questo brevissimo libro, quasi un racconto lungo, in cui fa il suo esordio un personaggio di Lucarelli che amo molto: Grazia Negro.

Qui è una giovanissima agente di polizia, recentemente trasferita a Bologna, "istintiva e selvatica" come la definisce il suo superiore Romeo. In questo romanzo troviamo il primo dei "killer animaleschi" che attraverseranno la strada di Grazia, il Lupo Mannaro, al secolo ingegner Velasco: di notte uccide a morsi giovani prostitute, di giorno è imprenditore e politico di successo. Sulle sue tracce ci sono Grazia (che in questo libro è poco più di una spalla) ed il commissario Romeo, uomo forse minato da una rara malattia e poliziotto rinunciatario, debole e con solo alcuni soprassalti d'energica iniziativa. Romeo ha già perso in partenza: Velasco confessa tranquillamente i propri delitti ma è certo di avere le spalle coperte e di farla franca. Leggendo scopriremo come finirà il duello fra i due o se starà a qualcun altro finirlo...

Il libro, del 1994, è uno spaccato della società d'allora: una società ricca e rampante, dove, coperto dai soldi, ogni sordido deviante desiderio è permesso. Anche la polizia mostra i propri limiti, dalle debolezze dei singoli alle leggi che a volte intralciato l'operato delle forze dell'ordine piuttosto che appoggiarlo. 

Sullo sfondo il rapporto fra Grazia e Romeo che oscilla fra il pupilla-mentore e il figlia-padre dove però è la figlia a doversi occupare del padre malato e poco lucido. 

Da questa esperienza uscirà la Grazia Negro di Almost Blue, più dura e più disincantata, ma anche fragile. Di tanti personaggi polizieschi che ho incontrato, Grazia è forse l'unica che mostra le sue fragilità: ha paura, piange di fronte ai soprusi, ama col candore di una ragazzina quale in fondo è. E' vera Grazia, per questo mi piace tanto.

Vi annuncio perciò che, sullo slancio di questa lettura, ho deciso di leggermi l'intera serie di Grazia Negro, quindi su questi schermi troverete le altre recensioni, anche di libri che ho già letto in passato come "Almost Blue" e "Un giorno dopo l'altro".


Carlo Lucarelli


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Sul sito di Paola fondatrice del venerdì del libro trovate altri suggerimenti di lettura!

venerdì 24 maggio 2019

VdL - Fiori sopra l'inferno , Ilaria Tuti

Buongiorno lettrici!
Il libro di oggi "Fiori sopra l'inferno" è l'opera prima di una giovane scrittrice italiana ed è stata una bellissima rivelazione.
Per l'ennesima volta di tratta di un thriller (pare che in questo periodo non riesca a leggere altro), ma diverso dal comune, per alcuni particolari mi ha ricordato Donato Carrisi che, in effetti, è lo scrittore prediletto dall'autrice.
Il personaggio principale poi, il commissario Teresa Battaglia. è veramente originale, fuori da tutti gli stereotipi del genere: di mezz'età, in sovrappeso, diabetica e con i primi sintomi di una nuova temibile malattia che comincia a farsi viva. Decisamente non la detective stilosa e/o belloccia a cui spesso siamo abituati. Questo, la sua fragilità unita alla sua forza, il suo acume straordinario e la sua profonda umanità ce la fanno amare fin da questo primo romanzo.

Gli abitanti di Travenì, un paesino di montagna abbarbicato ai confini fra Italia a Austria, vivono in una sorta di isolamento fisico ma anche sociale, non così raro nei paesi di montagna, che li rende duri, refrattari al contatto con "lo straniero di città", tendenti a risolversi da soli i loro problemi.
Ma un assassinio terribile sconvolge la quotidianità di Travenì e il commissario Teresa Battaglia, donna dai modi ruvidi e spicci, viene incaricata delle indagini. La modalità dell'omicidio, strane e particolarmente brutale, disorientano Teresa, ottima profiler che però non riesce ad incasellare nella comune casistica questo particolare assassino. Una cosa è certa le case e i boschi di Travenì non sono più un posto sicuro per nessuno, perché, Teresa ne è certa, il mostro colpirà ancora...

Un libro scritto benissimo, la suspance dosata con grande maestria, tutto ciò ti tiene incollata alle pagine. Ci sono alcuni ingredienti riconoscibili che conducono al successo quest'opera. Uno è sicuramente il bellissimo personaggio di Teresa che, come ho già detto, si distingue dal classico investigatore dei romanzi del genere. Un'altro ingrediente è, a mio parere, l'ambientazione che, personalmente ho amato molto essendo io stessa amante delle montagne. La scrittrice rende protagonista la sua regione, il Friuli, ed i suoi conterranei. Le descrizioni paesaggistiche sono eseguite così bene che ho avuto l'impressione vivida di trovarmi nei boschi di Travenì, di sentire il fruscio degli animali selvatici ed i profumi del sottobosco.
Anche lo scavo psicologico dei personaggi mi è piaciuto molto; in questo romanzo non ci sono personaggi banali, i protagonisti sono tutti ben delineati ed evolvono nel corso della narrazione. Credo che una particolare plauso lo meriti proprio la figura dell'assassino, una vittima a sua volta e vittima di qualcosa di veramente atroce. Qui il concetto di colpa vacilla vistosamente: quanto quest'uomo è veramente colpevole degli atti che compie?
Insomma un gran bel libro che consiglio calorosamente. Fatemi sapere la vostra opinione!



GIUDIZIO CRITICO: ❀❀❀❀

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