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Σάββατο 25 Ιανουαρίου 2025
La Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania, con il più profondo dolore, annuncia la dormizione nel Signore di Sua Beatitudine, l'Arcivescovo Anastasios di Tirana, Durazzo e di Tutta l'Albania.
Παρασκευή 27 Δεκεμβρίου 2024
Σάββατο 14 Δεκεμβρίου 2024
Παρασκευή 25 Οκτωβρίου 2024
Il soldato SVO ucciso si è svegliato mentre andava all'obitorio e ha parlato di un vecchio con una croce sul cappello.
Il soldato SVO ucciso si è svegliato mentre andava all'obitorio e ha parlato di un vecchio con una croce sul cappello.
Il proiettile del cecchino era esplosivo. Ha danneggiato più organi e le ha rotto la spina dorsale. "Non avrebbe dovuto respirare affatto", dice il medico che lo ha operato. Non respirava. Mentre si preparavano all'operazione, il polso scomparve. Ma mentre andava all'obitorio si è svegliato... L'infermiera che l'ha visto è svenuta.
Dyulustan Ivanov (originario della Yakutia) ha visitato l'altro mondo e ciò che ha visto lì lo ha sorpreso. "Era un vecchio così alto con la barba bianca e una croce sul cappello... Ha detto che era troppo presto per me..." spiega il combattente della SVO.
Questo ragazzo non era fedele. Tuttavia, sulla base della sua descrizione dettagliata, il sacerdote concluse che San Luca di Crimea apparve a Deuce. Quando al ferito fu mostrata una fotografia del santo, lo riconobbe immediatamente.
Per il combattente Yakut, questo fenomeno è diventato un punto di svolta. Ben presto fu battezzato e la sua fidanzata e sua sorella fecero lo stesso con lui.
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Κυριακή 29 Σεπτεμβρίου 2024
Anziano Gavriel Agioreitis. Autosufficienza???!!!
Τετάρτη 28 Αυγούστου 2024
Sui gradini della Tomba di Theotokos nel Getsemani, .....
Δευτέρα 19 Αυγούστου 2024
🇮🇹 Il 19 di agosto, memoria del nostro santo padre Bartolomeo il Nuovo, fondatore del Sacro Monastero della Nuova Odigitria, chiamato «dei Padri» presso Rossano in Calabria.
Κυριακή 4 Αυγούστου 2024
Σάββατο 29 Ιουνίου 2024
Santa Venera di Gala e S.Venera di Acireale: l’intreccio di due tradizioni. Di Francesco Giunta
Δευτέρα 11 Μαρτίου 2024
VASILEIOS A. TSIGKOS, Dogmatica della Chiesa ortodossa. Vol. 1: Premesse - Teofanie - Triadologia - Cristologia.Ένα νέο βιβλίο στα ιταλικά για την ορθόδοξη δογματική.
VASILEIOS A. TSIGKOS, Dogmatica della Chiesa ortodossa. Vol. 1: Premesse - Teofanie - Triadologia - Cristologia
Il libro del prof. Tsigkos – il manuale di studio per i suoi studenti di Dogmatica nella Facoltà Teologica di Salonicco – «è retto da un principio basilare: “I dogmi… mirano a portare l’uomo alla creazione di rapporti di amore e di comunione con il Dio trinitario, con il prossimo e con l’ambiente in cui egli vive e si muove. Per questo sono ritenuti indicatori sicuri del cammino nella vita in Cristo”. Egli si muove, così, nell’area più centrale della tradizione ortodosso-patristica e il suo discorso emana il profumo della nostra teologia esicasta. Rimane, in particolare, fedele, alla “salda unità e correlazione esistente tra dogma, ethos e culto”. Il culto, del resto, della nostra Chiesa è, in fondo, l’eterna scuola del Popolo di Dio, che offre quotidianamente la possibilità di “cantare” la nostra fede… L’illustre collega accoglie giustamente la caratterizzazione patristica della Chiesa come “ospedale spirituale” e centro di cura, rinnovando il percorso tracciato, in anni recenti, da p. Romanidis ed estendendolo all’ambiente accademico… Egli sottolinea giustamente che “il metodo sicuro della teologia, quale interpretazione della retta dottrina, è quello empirico, esperienziale. Questo, del resto, è stato il metodo degli Apostoli, dei Padri e dei concili ecumenici e, in generale, di tutta la vita della Chiesa”» (p. Georgios D. Metallinos – retro della copertina).
Nel sito seguente, la presentazione del libro di TSIGKOS, con la possibilità di leggerne e di scaricarne le prime 50 pagine (su un totale di 304):
https://www.asterios.it/
Δευτέρα 26 Ιουνίου 2023
UN CALICE E UN PANE DI FUOCO Liturgia ed eucaristia della Chiesa
UN CALICE E UN PANE DI FUOCO
Liturgia ed eucaristia della Chiesa
Il libro: «Il canto del cigno di un prete carismatico» (K. Delikostantis): è esattamente questo il presente testo di padre Michail Kardamakis, di cui l’Autore non è riuscito a vedere la stampa, perché pubblicato, in Grecia, nel 2009, a un anno di distanza dalla sua morte. Un canto… Un canto sul «mistero dei misteri» (Simeone di Tessalonica); sull’«apice di tutti beni» (Nicola Cabasilas); su quella che l’Autore stesso definisce «la manifestazione continua della Chiesa e, attraverso di essa, del Regno – nella storia e per la storia –»: un canto sull’eucaristia. Un canto che, dopo un’introduzione, si articola nei seguenti capitoli, dai titoli di per sé già illuminanti, già iniziatici: «Evento universale»; «In rendimento di grazie a Dio»; «Con tutti i santi»; «Mensa nuziale»; «Comunione al fuoco»; «Bellezza celeste»; «Andiamo in pace». Un canto alla Chiesa e alla sua liturgia, che costituiscono insieme, indissolubilmente, «il corpo della verità di Dio nel mondo», una verità che si dà a conoscere, però, non nei segni di forza o di potenza di Dio, ma nell’amore sacrificale di lui: in un Corpo dato, in un Sangue versato… Un canto a quella suprema realtà che rivela la Chiesa (e sempre così la rigenera) come cuore amante che insaziabilmente si immerge nel fuoco dell’amore dell’Amato, per ardere di quel medesimo amore e trasfigurare, con esso, ogni minuscola tessera di mondo e di umanità. Un canto che prende anche in esame, en passant, le stonature o le storpiature che l’eucaristia – la quale è, sic et simpliciter, «l’identità della Chiesa» – ha conosciuto e conosce: quando viene ridotta, pietisticamente, a un fatto individuale e privato, a uso e consumo del singolo, o quando, socialmente, viene convertita in un fatto formale, utile alla compagine statale e alle sue autorità, con la maschera di maestosità e di solennità, di spettacolo e di immagine con cui la si agghinda. Dimenticando il suo nucleo di fuoco: «il seme e la fiamma della verità, che libera la storia dall’assurdo o dal demoniaco, cioè dall’inganno o dalla menzogna, aprendola alla perfezione escatologica, all’unico vero Dio». L’eucaristia – lo sottolinea con forza padre Michail –, nella sua vera verità, ci battezza davvero «nel fuoco e nella luce della Croce e della Risurrezione»; ci unge davvero «con i soffi e le fiamme dello Spirito della Pentecoste»; ci fa concelebrare davvero «il miracolo della santità sacrificale e dell’amore santificante»; ci fa invocare ed attendere davvero «il Regno di Dio nel cuore del mondo». Cosa dunque ricercare di più? Cosa bramare di più? Quando «non è possibile andare oltre, né aggiungere nulla» (Nicola Cabasilas) all’eucaristia…
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INCONTRI CON UN MONACO DEL MONTE ATHOS
INCONTRI CON UN MONACO DEL MONTE ATHOS
«Essere rapiti «in Spirito» – come il veggente di Patmos – sulla Santa Montagna. In tanti. Compreso chi, fisicamente, non ci può andare (perché vecchio, malato, donna). Bussare a una foresteria. Ed essere ricevuti da un monaco: Basilio, igumeno, un tempo, di Stavronikíta, poi di Ivíron. Accomodarci, tranquilli. E godere dei doni ospitali: un bicchiere d’acqua, un caffè, un dolcetto di origine turca. Vedere, stupiti, le braccia dell’Athos stringersi attorno a noi in un abbraccio che dice: “Benvenuti. Dio vi vuol bene”. Poi sentire Basilio parlare. Per quindici volte, per quindici giorni. Per tutto il tempo della nostra permanenza sulla Montagna. E andarcene via consolati. Pieni di quello Spirito che lì, sulla Montagna, ci aveva portati. E seminare ovunque consolazione…» (dalla Premessa).
Quindici testi dell’archimandrita Basilio. Conferenze, in origine, o articoli. Che, raccolti in un volume, ci permettono di intravedere – sono feritoie – l’anima dell’Athos (le lotte e le lacrime, i palpiti, i pensieri, i santi amati, gli autori più cari…). E rappresentano quindi una guida possibile per chi voglia addentrarsi in profondità nella Santa Montagna. Non trattano, generalmente, di storia, di arte, di cultura athonite. Non trattano di ciò che nell’Athos è visibile. Ma aprono davanti ai nostri occhi ciò che lì non si vede né si può vedere. Ciò che ha creato, innerva, anima quella storia, quell’arte, quella cultura. E ciò che lì non si vede né si può vedere ha un nome soltanto: Amore. Un eros folle per Colui che nutre un folle eros per l’uomo. «La nostra religione è amore, è eros, è entusiasmo, è follia, è brama del divino», confessa un monaco e santo athonita, Porfirio, citato da Basilio. Una guida all’Athos “interno”, “invisibile”, questo libro. Che diventa una guida, semplicemente, a Cristo. Perché l’Athos vive di Cristo – che è tutta la sua anima –. E ricorda mutamente a ogni uomo che Cristo, e solo Cristo, è il tutto dell’uomo.
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