A volte capita che si esca di casa e si dimentichi una delle nostre protesi tecnologiche a casa...(magari proprio quando aspettiamo una telefonata o un sms importanti...si controlla continuamente in modo imperterrito il telefono impostato con la suoneria al massimo, con il timore di non aver sentito lo squillo...)
Per gli opinionisti, gli studiosi del marketing e delle persone in generale, questa dimenticanza innesca la sindrome WithoutPhone: ci sentiamo persi, isolati e distaccati dal resto del mondo quando non abbiamo la facilita' di contattare chi vogliamo, per quanto magari intorno a noi la vita continui a scorrere, per quanto magari intorno a noi le persone continuino a respirare, vivere, giocare, odiare, amare...
...non ci rendiamo conto che il mondo da cui ci siamo distaccati e' solo la nostra illusione, un punto di vista da cui ci ostiniamo a vedere le cose...non ci rendiamo conto che la vita e' in quel momento, comunque. Non capiamo che il mondo e' quello, anche senza il nostro contatto effimero con quello che ci ostiniamo a ricercare.
IL mondo e' davanti ai nostri occhi, ma non lo vediamo. Ci si sente spaesati, emarginati, irraggiungibili...soli. Oltre a quello schermo che null'altro ci fa conoscere oltre a quello che gia' sappiamo, siamo noi e gli altri.
E non e' forse cosi' anche il nostro comportamento con l'Amore?
Puo' essere cosi' vicino da essere invisibile.
Ci spaurisce ritrovarcelo davanti, ammettere che siamo noi, solo noi, con il solo compito di essere noi a doverlo affrontare, a dover riconoscerlo.
E scappiamo a casa a riprendere il telefono...
Scusatemi per questo post inutile a cirzolo vizioso e per la polemica sterile fatta a me stessa senza volermi prendere in causa(e' la prassi ante pitti della settimana).
In questo momento sono brilla (forse sono gia al millesimo bicchiere dal post dell'orecchio, baol!), provata dai vari aperitivi con i colleghi, percio' mi scuso gia' anticipatamente per i probabili errori e l'incoerenza del contesto.
Stasera, mentre guidavo per la solita strada per la solita ora (anche se un po' piu' tardi del solito), riflettevo...mai come quando si e' brilli si e' lucidi. Avevo in mente delle frasi bellissime, spiazzanti (hanno spiazzato pure me che le pensavo...) ma mentre correvo a casa i pensieri sono scivol?ati via come le goccie dell'acqua sul goretex.
Vorrei poter essere brilla tutta la vita! I discorsi diventano profondi, chiari, senza i filtri formali soggettivi e quelli imposti dalla societa' bigotta che solitamente subiamo. Le paure svaniscono e tutto affoga nella felicita' e nella coraggiosa spavalderia dell'Amore vero.
Tutto sembra descrivibile, fattibile. I sognisembrano avvicinarsi, le nostre speranze concretizzarsi...ma sale l'amarezza quando ci si rende conto che quando si e' brilli proclamare l'Amore e facile, mentre quando si e' sobri diventa piu' naturale ed ammettibile odiare.
Celare l'Amore per paura di rimanere soli e isolati e' come permettere che il cellulare lasciato a casa ci impedisca di vivere interamente il mondo.
Scusatemi per il superficiale paragone...l'alcool...:)
Per gli opinionisti, gli studiosi del marketing e delle persone in generale, questa dimenticanza innesca la sindrome WithoutPhone: ci sentiamo persi, isolati e distaccati dal resto del mondo quando non abbiamo la facilita' di contattare chi vogliamo, per quanto magari intorno a noi la vita continui a scorrere, per quanto magari intorno a noi le persone continuino a respirare, vivere, giocare, odiare, amare...
...non ci rendiamo conto che il mondo da cui ci siamo distaccati e' solo la nostra illusione, un punto di vista da cui ci ostiniamo a vedere le cose...non ci rendiamo conto che la vita e' in quel momento, comunque. Non capiamo che il mondo e' quello, anche senza il nostro contatto effimero con quello che ci ostiniamo a ricercare.
IL mondo e' davanti ai nostri occhi, ma non lo vediamo. Ci si sente spaesati, emarginati, irraggiungibili...soli. Oltre a quello schermo che null'altro ci fa conoscere oltre a quello che gia' sappiamo, siamo noi e gli altri.
E non e' forse cosi' anche il nostro comportamento con l'Amore?
Puo' essere cosi' vicino da essere invisibile.
Ci spaurisce ritrovarcelo davanti, ammettere che siamo noi, solo noi, con il solo compito di essere noi a doverlo affrontare, a dover riconoscerlo.
E scappiamo a casa a riprendere il telefono...
Scusatemi per questo post inutile a cirzolo vizioso e per la polemica sterile fatta a me stessa senza volermi prendere in causa(e' la prassi ante pitti della settimana).
In questo momento sono brilla (forse sono gia al millesimo bicchiere dal post dell'orecchio, baol!), provata dai vari aperitivi con i colleghi, percio' mi scuso gia' anticipatamente per i probabili errori e l'incoerenza del contesto.
Stasera, mentre guidavo per la solita strada per la solita ora (anche se un po' piu' tardi del solito), riflettevo...mai come quando si e' brilli si e' lucidi. Avevo in mente delle frasi bellissime, spiazzanti (hanno spiazzato pure me che le pensavo...) ma mentre correvo a casa i pensieri sono scivol?ati via come le goccie dell'acqua sul goretex.
Vorrei poter essere brilla tutta la vita! I discorsi diventano profondi, chiari, senza i filtri formali soggettivi e quelli imposti dalla societa' bigotta che solitamente subiamo. Le paure svaniscono e tutto affoga nella felicita' e nella coraggiosa spavalderia dell'Amore vero.
Tutto sembra descrivibile, fattibile. I sognisembrano avvicinarsi, le nostre speranze concretizzarsi...ma sale l'amarezza quando ci si rende conto che quando si e' brilli proclamare l'Amore e facile, mentre quando si e' sobri diventa piu' naturale ed ammettibile odiare.
Celare l'Amore per paura di rimanere soli e isolati e' come permettere che il cellulare lasciato a casa ci impedisca di vivere interamente il mondo.
Scusatemi per il superficiale paragone...l'alcool...:)
4 commenti:
tu embriaga, io endormenza...perch? incazzosa? effetto alcol?
Ciao!
Sono belle queste riflessioni, anche se eri brilla, anche se ti e' emersa della tristezza..!
"Non ci rendiamo conto che la vita e' in quel momento, comunque. Non capiamo che il mondo e' quello, anche senza il nostro contatto effimero con quello che ci ostiniamo a ricercare."
Si', forse hai girato un po' su te stessa, pero' e' verissimo: La vita e' ogni attimo, non resta sospesa perche' in attesa di un evento o di una persona in particolare...La sindrome WP ha anche un sinonimo, se vogliamo: "dipendenza"!
Eppure "il ricercare" ci conduce anche!...se non ci fosse questa spinta, non avremmo stimoli! ...E pure se "apettiamo" e "dipendiamo", intanto viviamo, e comunque "speriamo"! Importante e' non fermare tutto il resto, paralizzati in un'attesa! ...Allora meglio correre a prendere il cellulare dimenticato ("ma perche' lo abbiamo dimenticato?", chiederebbe Freud!!)!
"Ma sale l'amarezza quando ci si rende conto che quando si e' brilli proclamare l'Amore e facile, mentre quando si e' sobri diventa piu' naturale ed ammettibile odiare."
Quando si e' brilli, il vantaggio sta nell'essere finalmente meno sotto controllo: non razionali, pi? in contatto con le emozioni, sensibili...Per amare occorre lasciarsi andare! Per non amare occorre usare la "ratione" e tenersi sotto controllo.
E quando si e' razionali tutto sembra stupido, infantile, ed e' piu' facile spingersi a odiare; ed e' un'esigenza celare!
bacini!!
(tra oggi o domani rispondo!)
I latini, che erano molto pi? intelligenti di noi in moooolte cose, dicevano: "In vino veritas".
Solo che ti consiglio di pensare sobriolucida quando sei sola a casa oppure quando c'? qualcuno che guida al posto tuo e di non pensare lucidalucida quando sei tu a guidare
(ed io non ho bevuti nemmeno un p? O_o )
@ Ortica....ti ho gia' risposto per chat.... :)
@Dandapit:
....allora dovremmo vivere come se fossimo sempre brilli e vedere come se fossimo sempre sobri!!!
@baol
leggendo il tuo intricato commento mi stavo chiedendo se in realta' avessi dovuto rigirarti la domanda e chiedere il numero dei bicchieri ammazzati a te...mi stai per caso raggiungendo? :)
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