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29 gennaio 2008

Per una persona che frequenta poco e scrive raramente.. :)




Io credo che non esistano momenti sbagliati.
Io credo che tutto ciò che accade sia un segno. Nulla succede per caso, mai.


Io credo che ogni uomo sia come la terra.
Ogni uomo possiede i suoi deserti silenziosi, mutevoli e introspettivi.

Ogni uomo è dotato di colline soleggiate e ambiziose, di montagne riflessive e contemplative, di mari e di oceani di sogni e libertà, di punte di ghiaccio difficilmente scalfibili.

Io credo che qualsiasi legge del mondo sia individualizzabile.

Vento, pioggia, neve, ad esempio, sono momenti che lasciano sempre un segno.
Le carezze del vento sono lievi, dolci, giocose. Oppure dure e decise, addirittura dolorose.

A volte sradicano foreste di radicate convinzioni, altre volte carezzano dolcemente il terreno, sussurrando e creando musica e sollievo nell'anima. A volte danzano giocose con i nostri pensieri più leggeri, che come foglie si librano nell'aria trasportati da fili invisibili, oppure trasportano messaggi lontani, come la sabbia del deserto.

A volte siamo preparati al vento. Altre no.

Ma vivere di paura non è vita.


Le parole della pioggia penetrano il nostro cuore facilmente, se reso permeabile. In alcuni casi possono impiegare molto tempo, scavando faticosamente e a lungo per creare una loro storia.

Possono ripercuotersi impetuose quando sono seguite da tuoni imperanti, oppure alleviare dolore permettendo di riscoprire i profumi del bosco. Musicali, scandite, possono creare eco fondamentali.

A volte sappiamo ascoltare. Altre no.

Ma vivere solo di noi stessi non è vita.


La materna neve copre con apprensività ogni grigiore. Ci dà la possibilità di tracciare nuove impronte, nuovi pensieri.

Parla, ma solo a chi la sa ascoltare.

Ascolta, ma solo a chi le sa parlare.

Canta, ma solo a chi sa tacere.

La neve è forse la più nobile e la più difficile porta per il risveglio.

Ma la neve è una madre e ha i suoi prediletti; non molti sono coloro a cui fa saggiare del suo odore ancor prima del suo arrivo e a cui permette l'ascolto della sua lunga storia mentre sussurra con il vento, la notte. Non molti sono coloro che salva dalla sua foga quando si imbizzarrisce sulle sommità.


Tutto è regolato da leggi. Ogni avvenimento ha un suo preciso significato.

La nostra vita può essere regolata da continue burrasche, oppure da nobili brezze.

Ma tutto dipende da noi e dalla nostra capacità di gestire, ammortizzare, pazientare e rispettare ogni momento.

Perchè nessun momento e' mai sbagliato. Perche' l'Amore e il vento, i consigli e la pioggia, il il sogno e la neve arrivano sempre al momento giusto: quando meno te lo aspetti.

La vita e' in marzo. :)

30 dicembre 2007

Per apparire bisogna soffrire?



Appurato come nell'odierna epoca dell'avere l'"Apparire" sia diventata una questione di vitale importanza, tralasciando le ovvie rimostranze a tal proposito, non e' possibile eludere il rimasuglio maschilista che ancora sussiste nella nostra società, opprimendo la donna che desidera rispondere ai canoni sexy.
Piacere al sesso opposto (o allo stesso, a seconda dei punti di vista :) ) richiede molte volte preparazioni più o meno impegnative, in alcuni casi ricostruzione e, in altri più sfortunati casi, l'utilizzo di apparati specifici o dolorose costruzioni artificiali.

Da sempre il corpo (quello femminile molto più di quello maschile) è stato oggetto di torture, per dimostrare l’appartenenza ad un gruppo/etnia, rispondere ai canoni di bellezza della propria cultura o rendere la donna inerme sottolineando la sua presunta inferiorità: basta pensare alla tecnica del “Loto d’oro”che rendeva stretti e storpiati i piedi delle bambine cinesi, alle labbra delle donne africane deformate dai piattini labiali, alle pratiche di infibulazione e mutilazione dei genitali femminili, agli anelli al collo delle Birmane Padaung, alle avulsioni dentarie Masai.
In Europa le donne venivano torturate coi corsetti e bustini stritola viscere con incorporate delle stecche di balena per ottenere il famoso vitino di vespa, con i mattoni che abbassavano le spalle, con delle astute gonne che non permettevano loro di muoversi.
Queste costruzioni hanno assunto, nell'evolversi, delle forme meno spontanee e solo apparentemente lontane dall’idea di tortura. Qualsiasi donna occidentale che nell'epoca attuale desideri apparire e’ costretta a sottoporsi periodicamente a delle pratiche che gli uomini solitamente ignorano o che comunque non riconoscono loro (eccezion fatta per i narcisisti e gli uomini curati, in aumento crescente, ma non ancora considerabili come gruppo campione).
Periodicamente, e in base alla virtuosità come il celebre detto afferma, ogni donna e’ costretta a dedicarsi alla masochistica attività decespugliatoria del proprio vello. Questa tecnica consiste nell’ustionarsi spalmandosi intenzionalmente della cera calda sul corpo e nell’asportare i delicati bulbi piliferi con un deciso strappo e un relativo conseguente e straziante grido di dolore. Un coraggioso lavoro di scorticamento che a volte per timore si affida a una professionista (pagata per farlo…).
Un avanzamento della pratica e’ l’applicazione della stessa a livello visivo, a volte peggiorata in caso di strappo individuale dei peli delle sopracciglia tramite un utensile denominato pinzetta, con conseguente provocazione della ghiandola lacrimale (mai depilarsi le sopracciglia prima di un appuntamento galante!).
Non bisogna dimenticare, poi, il tempo che si perde nel dipingersi il volto; nei casi più sfortunati significa costruire un cm in più di spessore su tutto il viso (sopracciglia comprese). A peggiorare il tutto, la necessaria operazione di rimozione maschera prima di andare a letto.
Per cio' che riguarda i capelli, invece, la cosa si complica. Nel colorarsi i capelli, ad esempio, ci si ritrova costrette a stare minimo mezz’ora con i capelli che profumano di ammoniaca per poi ritrovarsi bagno e asciugamani irrimediabilmente in pan dan con il nuovo colore (o forse sono semplicemente goffa io….). A meno che non vi siano problemi con la messa in piega, giacche' poche sono poche le donne che possono permettersi di asciugarsi i capelli e uscire senza dover intervenire profondamente su probabili teste con silhouette a pagoda, bisogna calcolare altre ulteriori impieghi di tempo (e poi gli uomini si chiedono perche' le donne ci mettano tanto...)...per una messa in piega si puo' arrivare a perdere solitamente il triplo del tempo che si impiega nella fase trucco meno 5 minuti. Inoltre anche per la biancheria intima che una donna deve portare per rispondere ai soliti canoni maschilisti permane come subdolo gioco di tortura. Una donna saggia e indipendente indosserebbe un completo Sloggy in lycra. Poi ci sono donne che indossano senza lamentarsi guepiere o corpetti con irrigidenti stecche (non più di balena, ma sempre fastidiose) con i relativi prolungamenti per le autoreggenti di cui manterrai i solchi nel sottocoscia per molto più tempo di quello che speri possa durare la tua attuale love story.
Non dimentichiamo l’articolo fetish d’eccellenza: i tacchi a spillo. Vero, rassodano, ti rendono elegante e aumentano il piacere (…) ma sono effettivamente una tortura, soprattutto quando ti ritrovi come tutta la categoria delle usufruenti a maledire l’inventore dei SanPietrini.
O gli stilisti che proposero le punte strette… (quando andavano, n.d.mof)
La sensualità non si esprime così superficialmente, e ne sono convinta, poichè passione, desiderio e istinto sono legati ai sensi primordiali... eppure la stessa donna in tuta da ginnastica, con il trucco sbavato e i capelli scompigliati risulta sempre ferormonicamente inferiore di quando invece e’ curata, indossa abiti scollati, o corti, o trasparenti sottoponendosi alle torture viste prima.

L’uomo, invece, e’ “costretto” a radersi quotidianamente o sporadicamente la mattina e a seguire le basilari regole di igiene quotidiana. I suoi abiti e calzature sono generalmente comodi, e se ha freddo puo’ vestirsi in maniera adeguata.
Un uomo sciatto potrebbe essere considerato un rude affascinante. Se e’ curato, un fighetto interessante. Una donna no. Mi ci gioco la mano a Muzio Scevola.

19 ottobre 2007

MOda. MOrte.


Moda. Madama Morte, madama Morte.
Morte. Aspetta che sia l'ora, e verro' senza che tu mi chiami.
Moda. Madama Morte.
Morte. Vattene col diavolo. Verro' quando tu non vorrai.
Moda. Come se io non fossi immortale.
Morte. Immortale? Passato e' gia' piu' che il millesim'anno che sono finiti i tempi degl'immortali.
Moda. Anche Madama petrarcheggia come fosse un lirico italiano del cinque o dell'ottocento?
Morte. Ho care le rime del Petrarca, perche' vi trovo il mio Trionfo, e perche' parlano di me quasi da per tutto. Ma in somma levamiti d'attorno.
Moda. Via, per l'amore che tu porti ai sette vizi capitali, fermati tanto o quanto, e guardami.
Morte. Ti guardo.
Moda. Non mi conosci?
Morte. Dovresti sapere che ho mala vista, e che non posso usare occhiali, perche' gl'Inglesi non ne fanno che mi valgano, e quando ne facessero, io non avrei dove me gl'incavalcassi.
Moda. Io sono la Moda, tua sorella.
Morte. Mia sorella?
Moda. Si': non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla Caducita'?
Morte. Che m'ho a ricordare io che sono nemica capitale della memoria.
Moda. Ma io me ne ricordo bene; e so che l'una e l'altra tiriamo parimente a disfare e a rimutare di continuo le cose di quaggiu', benche' tu vadi a questo effetto per una strada e io per un'altra.
Morte. In caso che tu non parli col tuo pensiero o con persona che tu abbi dentro alla strozza, alza piu' la voce e scolpisci meglio le parole; che se mi vai borbottando tra' denti con quella vocina da ragnatelo, io t'intendero' domani, perché l'udito, se non sai, non mi serve meglio che la vista.
Moda. Benche' sia contrario alla costumatezza, e in Francia non si usi di parlare per essere uditi, pure perche' siamo sorelle, e tra noi possiamo fare senza troppi rispetti, parlero' come tu vuoi. Dico che la nostra natura e usanza comune e' di rinnovare continuamente il mondo, ma tu fino da principio ti gittasti alle persone e al sangue; io mi contento per lo piu' delle barbe, dei capelli, degli abiti, delle masserizie, dei palazzi e di cose tali. Ben e' vero che io non sono pero' mancata e non manco di fare parecchi giuochi da paragonare ai tuoi, come verbigrazia sforacchiare quando orecchi, quando labbra e nasi, e stracciarli colle bazzecole che io v'appicco per li fori; abbruciacchiare le carni degli uomini con istampe roventi che io fo che essi v'improntino per bellezza; sformare le teste dei bambini con fasciature e altri ingegni, mettendo per costume che tutti gli uomini del paese abbiano a portare il capo di una figura, come ho fatto in America e in Asia; storpiare la gente colle calzature snelle; chiuderle il fiato e fare che gli occhi le scoppino dalla strettura dei bustini; e cento altre cose di questo andare. Anzi generalmente parlando, io persuado e costringo tutti gli uomini gentili a sopportare ogni giorno mille fatiche e mille disagi, e spesso dolori e strazi, e qualcuno a morire gloriosamente, per l'amore che mi portano. Io non vo' dire nulla dei mali di capo, delle infreddature, delle flussioni di ogni sorta, delle febbri quotidiane, terzane, quartane, che gli uomini si guadagnano per ubbidirmi, consentendo di tremare dal freddo o affogare dal caldo secondo che io voglio, difendersi le spalle coi panni lani e il petto con quei di tela, e fare di ogni cosa a mio modo ancorché sia con loro danno.
Morte. In conclusione io ti credo che mi sii sorella e, se tu vuoi, l'ho per piu' certo della morte, senza che tu me ne cavi la fede del parrocchiano. Ma stando cosi' ferma, io svengo; e pero', se ti da' l'animo di corrermi allato, fa di non vi crepare, perch'io fuggo assai, e correndo mi potrai dire il tuo bisogno; se no, a contemplazione della parentela, ti prometto, quando io muoia, di lasciarti tutta la mia roba, e rimanti col buon anno.
Moda. Se noi avessimo a correre insieme il palio, non so chi delle due si vincesse la prova, perche' se tu corri, io vo meglio che di galoppo; e a stare in un luogo, se tu ne svieni, io me ne struggo. Sicche' ripigliamo a correre, e correndo, come tu dici, parleremo dei casi nostri.
Morte. Sia con buon'ora. Dunque poiche' tu sei nata dal corpo di mia madre, saria conveniente che tu mi giovassi in qualche modo a fare le mie faccende.
Moda. Io l'ho fatto gia' per l'addietro piu' che non pensi. Primieramente io che annullo o stravolgo per lo continuo tutte le altre usanze, non ho mai lasciato smettere in nessun luogo la pratica di morire, e per questo vedi che ella dura universalmente insino a oggi dal principio del mondo.
Morte. Gran miracolo, che tu non abbi fatto quello che non hai potuto!
Moda. Come non ho potuto? Tu mostri di non conoscere la potenza della moda.
Morte. Ben bene: di cotesto saremo a tempo a discorrere quando sara' venuta l'usanza che non si muoia. Ma in questo mezzo io vorrei che tu da buona sorella, m'aiutassi a ottenere il contrario piu' facilmente e piu' presto che non ho fatto finora.
Moda. Gia' ti ho raccontate alcune delle opere mie che ti fanno molto profitto. Ma elle sono baie per comparazione a queste che io ti vo' dire. A poco per volta, ma il piu' in questi ultimi tempi, io per favorirti ho mandato in disuso e in dimenticanza le fatiche e gli esercizi che giovano al ben essere corporale, e introdottone o recato in pregio innumerabili che abbattono il corpo in mille modi e scorciano la vita. Oltre di questo ho messo nel mondo tali ordini e tali costumi, che la vita stessa, cosi' per rispetto del corpo come dell'animo, e piu' morta che viva; tanto che questo secolo si puo' dire con verita' che sia proprio il secolo della morte. E quando che anticamente tu non avevi altri poderi che fosse e caverne, dove tu seminavi ossami e polverumi al buio, che sono semenze che non fruttano; adesso hai terreni al sole; e genti che si muovono e che vanno attorno co' loro piedi, sono roba, si puo' dire, di tua ragione libera, ancorche' tu non le abbi mietute, anzi subito che elle nascono. Di piu', dove per l'addietro solevi essere odiata e vituperata, oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiunque ha intelletto ti pregia e loda, anteponendoti alla vita, e ti vuol tanto bene che sempre ti chiama e ti volge gli occhi come alla sua maggiore speranza. Finalmente perch'io vedeva che molti si erano vantati di volersi fare immortali, cioe' non morire interi, perche' una buona parte di se' non ti sarebbe capitata sotto le mani, io quantunque sapessi che queste erano ciance, e che quando costoro o altri vivessero nella memoria degli uomini, vivevano, come dire, da burla, e non godevano della loro fama piu' che si patissero dell'umidita' della sepoltura; a ogni modo intendendo che questo negozio degl'immortali ti scottava, perche' parea che ti scemasse l'onore e la riputazione, ho levata via quest'usanza di cercare l'immortalita', ed anche di concederla in caso che pure alcuno la meritasse. Di modo che al presente, chiunque si muoia, sta sicura che non ne resta un briciolo che non sia morto, e che gli conviene andare subito sotterra tutto quanto, come un pesciolino che sia trangugiato in un boccone con tutta la testa e le lische. Queste cose, che non sono poche ne' piccole, io mi trovo aver fatte finora per amor tuo, volendo accrescere il tuo stato nella terra, com'e' seguito. E per quest'effetto sono disposta a far ogni giorno altrettanto e piu'; colla quale intenzione ti sono andata cercando; e mi pare a proposito che noi per l'avanti non ci partiamo dal fianco l'una dell'altra, perche' stando sempre in compagnia, potremo consultare insieme secondo i casi, e prendere migliori partiti che altrimenti, come anche mandarli meglio ad esecuzione.
Morte. Tu dici il vero, e cosi' voglio che facciamo.

[G.Leopardi, OPERETTE MORALI, "Dialogo tra la Moda e la Morte"]


Moda. Morte.

"Ciao, come ti chiami?"
"...."
"Che lavoro fai?"
"Lavoro nella moda"
"......Oooooooohhhh!!!!!! Ma che bello!!!....."


Chissa' perche' a tutti fa questo effetto.
Quando dico "abbigliamento", piu' professionale perche' distingue il settore dal ceppo tessile, scaturisco meno immaginifica magia nelle persone. Il "lavorare nella moda" scaturisce nella gente estranea ad essa un'idilliaca idealizzazione di luccichini che rappresentano effettivamente il 5% della realtà. Quando, per un motivo o per l'altro, per un lavoro o per l'altro, ci si ritrova dietro le quinte, ci si rende conto di come non sia sfavillante e luccicante come figura dal lato opposto. Tutti immaginano la moda come un mondo di modelle supertortelle e gnocchi da paura, party, droghe e liberta'. Invece lavorandoci, ci si rende conto di come tutto sia illusorio e falso; una costruzione idealizzata della felicita', falsa promessa di un eterna contemplazione. E anche se e' proprio questo il gioco della moda, questa coscienza della caducita', a volte cado ancora nell'oblio dell'insofferenza al mio creare finti, illusori e brevi sogni e speranze nella gente.
Discutere del fenomeno della moda sarebbe troppo complesso...ma parlare di come invece la moda non sia quel mondo facile di luce e amicizia che la gente pensa...forse anche troppo.
Ci sono pero' dei dubbi che tutti nutrono e a cui nessuno sa dare una risposta. La domanda che tutti fanno sempre non appena si sentono dire da qualcuno che lavora nel settore e' se qualcuno compra gli abiti delle sfilate, soprattutto quelli molto succinti e perche' siano sempre indossati da modelle anoressiche. Ebbene, eccovi le risposte. Sono 14 anni che rispondo a queste due domande, e posso dire di aver raggiunto una preparazione tale da impaperarmi ancora, ma solamente per la velocità con cui ripeto la risposta.

  • La sfilata non e' organizzata per vendere abiti. Non tutte, almeno. Alcune sono da considerarsi una presentazione della linea prima del campionario in modo da avere una visione di un mood piu' chiara, memorabile e significativa. Altre (quelle piu' spettacolari) sono da considerarsi come una pubblicità, come una manifestazione creata per l'immagine della vera collezione (nella quale si giustifica l'altissimo costo della sfilata). Qualcuno li compra? Gli abiti in lamine d'oro, ad esempio, che costano miliardi, sono comprati solitamente da sceicchi arabi per una delle loro cento mogli per le quali (in caso di seno scoperto o altro) decidono di apportare delle modifiche al modello...ma in genere non vengono comprati, se non da collezionisti o appassionati.
  • Non tutte le modelle sono anoressiche, perche' le agenzie di modelle sono diverse e il costo per la prestazione varia a seconda delle taglie e delle misure che hanno (vi sono delle apposite tabelle a cui fare riferimento, comunque non conformi con quelle delle persone comuni, perche' solitamente le modelle sono piu' alte, piu' magre e con delle braccia e gambe molto piu' lunghe della media). Perche' le modelle anoressiche? Qualsiasi abito vestira' sempre meglio un manico di scopa senza forma, avendo come punto fermo solo l'appiombo della spalla, rispetto ad una donna formosa. Questo e' anche il motivo per cui le taglie di alcune azienda non vestono le cosiddette taglie forti (vedere scritto il proprio marchio su un sedere largo 50 cm non e' la massima aspirazione per chi vuole vendere immedesimazione con modelle stangone...purtroppo questa e' la societa'). La societa' decide anche di mettere una schifo di maglia di Baci&abbracci il cui prodotto fa schifo, ma che costa tanto perche' nel prezzo al cliente paghi un idiota che sa muovere i piedi o la moglie che muove qualcos'altro...purtroppo la qualità degli abiti la sanno leggere solo gli addetti al settore e le nonne, che ancora tastano la mano dei materiali...le nonne fino alla mia generazione, per essere piu' specifici...ma questa e' solo una parentesi...

Il mondo della moda non e' luccicante...lo credevo anch'io, nella mia giovanile ingenuita'...invece, soprattutto per chi lavora con grandi produzioni, la moda e' sfruttamento di popolazioni in difficoltà, di bambini che avendo le mani piccole possono cucire meglio alcuni punti, di indiani che per guadagnare un millesimo di cio' che spendi per un caffe' lavorano un giorno, di omerta', di puzza di minestrone della vecchina che cuce a luce soffusa di notte gli abiti da sogno della modella nella serata di gala, di cinesi che lavorano di nascosto nei laboratori che tutti conoscono, di ore di lavoro non pagate, di animali uccisi in modo spietato per creare effetti "meravigliosi" (classico caso della pelle di struzzo, a cui vengono bruciate le piume una per una mentre e' ancora vivo per farle cicatrizzare; o della pelle di vitello ancorain grembo, che viene ammazzato poco prima della nascita per la pregiatezza della pelle, o ancora di animali domestici, attaccati ai polsi e al collo (caso Oviesse, poi smentito....mi chiedo come farebbero pero', altrimenti, a costare cosi' poco...la pelliccia made in China e' inaffidabile........).
La cosa piu' ingiuriosa e' che comunque nessuna legge preserva il cliente dall'evitare qualsiasi tipo di sfruttamento perche' il made in Italy e' una burla. La legge approva il marchio "Made in Italy" quando viene fatto un trattamento sul prodotto che ne modifichi sostanzialmente le caratteristiche estetiche. Praticamente se sfrutti i bambini indiani giorno e notte sottopagandoli per tessere una tela che poi tingi in Italia, puoi marchiarla e venderla come Made in Italy.

Bella fregatura.

Il fatto e' che quasi nessuno oramai gestisce la produzione in Italia. E anche se volessi non saresti competitivo.

25 luglio 2007

Clem Clem 80's


Quando ero una bambina la società in cui vivevo ero gerarchicamente organizzata come l'odierna, solamente che i marketinghisti dell'epoca, ancora alle prime armi con la teoria "customer satisfaction", non sottovalutavano la grande intelligenza e incorruttibilità dei bambini, a discapito di quella dei grandi. Un bambino era infatti poco influenzabile da pubblicità insulse o da bionde stupide e gonfiate con i relativi calciatori dal bell'aspetto e dal poco gusto e dalla limitata cultura che sanno solo informalmente salutare con tanti sbaciucchi ed effusioni.
Se desideravo qualcosa da bambina, i miei criteri di scelta erano serissimi: il colore, il gusto, la sorpresa, la magia, il rumore, il sogno... Ero uno dei bambini italiani stampati in quegli anni in mille esemplari, un folgorante esempio di componente del target kinder: volevo la sorpresa, il gioco e . . . il cioccolato. Se poi era più latte e meno cacao, che importava? Sapeva di cacao comunque, le sorpresine erano meravigliose, con il risultato che faceva contenti mamme e figli. Spesso capitavano le macchinine a retroricarica: le odiavo... Appena aperto il classico ovetto giallo, che a ogni ragazzo over25 italiano ora fa scendere una lagrimuccia in ricordo della gioventu', bisognava fare molta attenzione a dividere i pezzi dalla intelaiatura plastica in cui erano incastonati. Occorreva dividerli sapientemente, senza gettare nulla di indispensabile alla costruzione. In quegli anni ho maturato l'idea che fare il meccanico non poteva essere il mio destino: gettavo le ruote, il pezzo di congiunzione tra esse o montavo il motore al contrario, con il risultato della retromarcia incorreggibile oppure, peggio, di una partenza eternamente falsa.
Gli ovetti odierni non stimolano piu' la capacità applicativa meccanica o realizzatrice di progetti come facevano quelli che esitevano quando eravamo piccoli noi: mi sono ritrovata a dover montare un paio di occhiali supersonici non presenti sul personaggino solo perche' non ci sarebbe stato dentro nella confezione... le macchinine hanno i pezzi gia' divisi all'interno (con il conseguente nervoso di chi invece ha passato ore con il cioccolato semisciolto a scervellarsi) e le figurine da attaccarci sopra sono quasi inesistenti. Pure il bambino delle barrette hanno cambiato.
Senza pensare al fallimento della ditta LEGO, una ditta che ha generato uomini duri e solidi al confronto di chi ora passa ore a casa a smanettare poke-mon goloidi o playstation 3.
Le sorpresine di un tempo erano favolose. Purtroppo gli esperti aziendali si sono resi conto che, arrivati a snellire la produzione, l'ingente costo del prodotto era rappresentato proprio dalle sorprese.

L’esempio piu' eclatante e' quello delle bellissime merendine del mulino bianco che con le sorprese da collezionare ha spinto le mamme ad una rassegnazione degna di un buddista e i bambini alla bulimia conclamata. Al supermercato il mio unico pensiero era quello di arraffare il maggior numero di confezioni e distruggere la scatola per accaparrarmi l’oggetto del desiderio. Tenevo piu' alla sorpresina che alle merendine, anche se devo dire che il tegolino che Clementina mangiava offerto sempre dall'invisibile e combattivo Mugnaio Bianco non mi dispiaceva...
La sorpresa era confezionata in una scatolina da fiammiferi con sopra l’immagine del mulino nella prateria sotto un cielo azzurro. Le sorprese erano gomme a forma di merendine smontabili (cornetti, crostatine, biscotti) o giochi, anche di societa'. Tutti a scuola avevano nell'astuccio la gommina, ancora illibata nella scatolina o smangiucchiata a metà a causa di matite distratte. I brufoli e la ciccia erano meno, forse solo perche' non stavamo tutto il giorno a spippettare un cellulare o una playstation, ma uscivamo a giocare fino a quando volevamo (perche' eravamo sempre irraggiungibili, non avendo cellulare ]:) e inoltre non sapevamo neppure leggere l'orologio....)
Ogni prodotto che regalava gadget ne proponeva di bellissimi.
I bambini decidevano su qualsiasi prodotto casalingo, e tutto andava bene.
"Dixan", regalava la pantera rosa, Iridella o Garfield.
I bambini piu' Adamsosi volevano "Lavasbianca", che rispondeva alla concorrenza regalando la sua mascotte, i fantasmini che si illuminavano al buio come i luciotti. Per i bambini piu' tristi e alla ricerca di compassione (me :) ), Ava regalava Calimero, il pulcino che nessuno voleva perche' era piccolo e nero.
Con dentifricio Paperino's le tue matite erano sempre divertite con le molle sulla punta e un pupazzo di gran punta.
Cacao "Sprint" aveva sempre una sorpresa, ma era l'unico che compravo solo per il cioccolato. Ovomaltina non aveva sorprese ma ti legava la bocca per un mese. Nutella aveva le figurine o i giochini sotto il tappo. Nesquik, oltre a rendere il latte prelibato con il suo sapor di cioccolato, ci deliziava con graziosi esserini ritrovabili in bustine nel fondo del contenitore di plastica, tra cui riemergono dischi volanti di supereroi (Batman, Superman..) e le monete romane di Asterix. I primi erano dischetti di plastica con il simbolo del supereoe, che si potevano lanciare usando come leva uno stecchetto che andava meso in una fessura del disco, le monete di Asterix erano fantastici pezzi di metallo contorto che rappresentavano gli imperatori romani e avevano un suntuoso raccoglitore per la imperitura conservazione...Mitico del Nesquick la mascotte "Nesquickino" giallo a ricarica che un giorno ho aspettato per due ore davanti ad una tazza di latte perdendo il pulmino per la scuola e trovando mia madre, al ritorno da lezione, irrimediabilmente arrabbiata per l'apparente scusa. In casa mia dopo quell'episodio non giro' piu' Nesquick.
Come dimenticare poi i regali delle patatine? Noi si' che di patatine ce ne intendavamo: una specie di pipa in cui si soffiava per far restare in aria una pallina di plastica, un tubetto di plastica in cui si soffiava e che tramite una piccola ventola produceva il classico suono "wooshhh..". E ancora, i glitters, le sorprese tutte brillantate e glassate che si attaccavano e staccavano dai vetri..
E sara' mai possibile dimenticare i Melody Pops, i meravigliosi lecca lecca a forma di fischietto? Il bastoncino era una matita colorata che prestavi ai compagni antipatici dopo averla ben sbavata senza riuscire mai a togliere l'appiccicaticcio, oppure era dotato di uno stantuffino per modulare il suono e intonare le graziose canzoncine che si trovano dentro la carta.
Con Topolino si vincevano i pezzi per costruire accessori da giovane marmotta come il topobinocolo o il topotutto o la cartella della Topotombola della UPIM, con i numeri sotto la patina argentata da grattare a seconda di cio' che diceva l'ex signora Celentano in bianco vestita la serata Disney, prima del cartone animato del lunedi'.
E le buste a sorpresa per lui e per lei da 10.000 lire, in cui trovavi delle carabattole che pero' sembravano essere meravigliose?
Bho...saro' una nostalgica, ma ora non solo le sorprese di una volta non esistono piu', ma te le devi anche guadagnare.
Diventano infatti tue a patto che tu cancelli la patina argentata che cela il codice da dire o digitare quando richiesto dalla voce elettronica guida in seguito alla chiamata al numero verde dell'azienda con il modico costo di E3/min. Una persona su 100 sara' selezionata per partecipare al concorso e poter ricevere a casa tua, senza alcun impegno, un meraviglioso portachiavi in plastica dei poke-mon goloidi.
Se proprio mi capita di comprare merendine per la sorpresa, mi rendo conto della difficolta' dei ragazzini di ora. Poi ci chiediamo perche' sono senza ambizioni e sogni...ovvio che vogliono tutto subito, si son stancati di dover faticare anche per un portachiavi di plasticaccia..
...la gente si chiede poi chi compri le vecchie sorpresine in vendita su e-bay a quei prezzi esorbitanti.....IO!

30 maggio 2007

Big Clep


Il general volgo attribuisce solitamente la colpevolezza della presenza della pioggia alla naturale predisposizione al furto del governo.
Tale convizione e' fortemente espressa e riassunta nella celebre espressione di derivazione veneta ma di dubbia attribuzione: "Piove...governo ladro". Dubbia quantomeno per me. :)
In realta' la societa' puo' ritenersi conscia di come le dotte e sagge dottrine insegnino che la responsabilita' e le colpe si dividono sempre, riguardino esse una coppia, un gruppo, o un governo.
Tale convizione e' fortemente espressa e riassunta nella celebre espressione di dubbia derivazione: "Si sbaglia sempre in due".
Dubbia quantomeno per me. :)
Con cio' non intendo dire che se piove e' colpa del povero operaio che se ne sta costretto ad aspettare il tram linea 1 ogni mattina perennemente in salto di una linea come un ostacoliere, ma volevo solamente e senza preambolare culturali e prolissi discorsi inoltrare un mantra saggio del Grande Guru della non violenza: "Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".
( <---parentesi
Ovviamente gli argomenti tratteranno di superficiale e cinica argomentazione, come si addice a codesto blog, indi per cui prego chiunque si ritenga trattenuto da una modesta apertura mentale e appesantito da una cospicua e insormontabile dose di serieta' di smettere di leggere qui --------------------> . Grazie dell'attenzione. E' stato un piacere averti qui.
...e di non inoltrarsi oltre per poi lasciare commenti focosi e irritanti a cui comunque non avro' voglia ne tantomeno e soprattutto (dato il periodo di fine campionario) tempo di rispondere.
chiusa parentesi ------------> )
BIG CLEP
Potrebbe, con occhiali rosa, essere considerato un episodio baluardo del comunismo. Ma non essendolo, non posso personalmente far altro che opporre la tesi della presenza di un'irta forma di cleptomania generale, radicata in un gruppo indefinito ma riconoscibile dagli oggetti tenuti in mano (ma non sempre) da persone indistinte di indefinita provenienza sociale, sesso, eta' e cultura.
Chi fuma lo sa. Nel momento in cui si decide di acquistare un accendino, sa che acquista un bene improprio, nel senso che si spende per la societa'.
E' come investire nei vecchi BOT. A volte ritornano, come gli alieni o gli ex, alle volte facendoti scoprire tresche organizzate alle tue spalle, magari da linee, difetti o scalfitture solo a te conosciute, ma per la maggior parte si sa che e' un po' come fare beneficenza. A volte li ritrovi dopo mesi a casa di amici, magari l'accendino che avevi accuratamente scelto tra miriadi di altri, magari uno della "Smoking", perche' sono piu' belli, ricercati e introvabili, magari con il tuo segno zodiacale che non ritroverai èmai piu' ma che ti piaceva tanto... Ritrovando il mio, 7 mesi dopo a casa di un collega, ho provato la stessa senzazione di ritrovare un abito a cui mi ero affezionata che credevo di aver perso da mesi.
L’accendino (BIC o equipollente, ovviamente zippo esclusi, poiche' fanno parte del pacchetto-personal assieme al portasigarette) accomuna il mondo. Non appartiene mai a una persona in particolare, men che meno a chi lo ha acquistato. Comprando un accendino da un euro o due si acquista un biglietto per entrare nel giro degli utilizzatori di accendini; tale congregazione non si riduce solamente ai fumatori. Oltre a questi stolti ora oltraggiati dal governo ma prima favoriti (per lo meno fino a quando le entrate di tabacco superavano la necessita' della sanita' per le malattie legate al fumo) nella congregazione rientrano tutti quelli che hanno bisogno di fuoco: chi deve accendere le candele profumate attorno alla Jacuzzi, le candeline di compleanno per il figlio, il gas con gli accendigas dei cinesi e che sono, in pratica, delle prolunghe per i comunissimi accendi, i petardomani, i piromani ( :( ), i bombaioli e i tecnici di tessuto (come dimenticarsene???), gli scout in difficolta' con legnetti e rocce focaie .
Difficile rimanere senza; ci sono fumatori (come la sottoscritta) che in 10 anni non hanno mai acquistato un accendino ( [...] affetta da un morbo incurabile, il mio difetto e' un istinto incontrollabile, se ti vedo devo averti tra le mie maaniiiiiii [...] :) ) ; ora che li conto, nella mia borsa ce ne sono 5, compreso uno dal colore improbabile arancione misto diarrea + 20% giallo. Se scoprissi a chi l'ho rubato, non vorrei osare pensare al colore dei boser (perche' vigono delle strane regole di pandan tra accendino e boxer, solitamente coordinato allintimo piu' che all'out-wear [chissa' perche'?]). Riconosco di essere affetta da una forma lieve e monotematica di cleptomania, ma considerando che tale malanno affligge tutti i fumatori, nessuna eccezione, la vera distinzione avviene tra i professionisti e gli sfaccendati incapaci cronici. Con media 5, rasento il livello medio da professionista.
Non conosco nessun fumatore senza accendino, e nessuno che ne abbia mai comparto nessuno. Allo stesso modo, non conosco nessun fumatore che te lo restituisca dopo avertelo chiesto in prestito.
Allo stesso modo, se mi dovesse mancare, so che non sono costretta e comprarne, semplicemente perche' so che dal nulla se ne materializzera' uno. O svariati. In comodato d’uso, per lo piu', perche' tanto prima o poi spariranno di nuovo. E il ciclo ricominciera'.
Mai buttato un accendino perche' scarico.
Ecco. Per me gli uomini sono come accendini. :)
"Riflessione" della giornata:
Mai abituarti al MAC e poi usare il PC utilizzando i comandi da tastiera.
Meno male che hanno impostato il salvataggio automatico in mia assenza.

02 maggio 2007

Resoconto del day

Dopo le aggiunte su consiglio di spiderfedix al post precedente e le piacevoli curiosita' fatte scaturire dal barista Emmeendemme sempre in merito ad esso...

STASERA,
CURRICULUM VITAE A MANETTA.
Gia'. Proprio cosi'.
Il commissario Basettoni e' stato spodestato.

01 maggio 2007

La strana danza dei nuovi media


Nonostante la mia assenza negli ultimi tempi, i miei occhi non si sono astenuti dall'osservare inconsciamente spunti di vita quotidiana personali e/o altrui, da immortalare e cinizzare in questo blog rosa solo di colore.
La mia osservazione si e' basata sulla condizione di un complicato agglomerato androide costretto in una realta' spazio -tempo avversa: il traffico delle 8 all'imbocco delle modaiole rotatorie, che hanno oramai surclassato i democratici semafori di un tempo..
Una volta tutto era regolato da un semplice ma efficace sistema di on-off e, nel caso di falsa partenza o di silenzio, la classica e ben assestata botta o la provocatoria clacsonata rinvigoriva il fiume di traffico mattutino. Ora, invece, la democrazia non esiste piu' e le rotatorie hanno segnato l'avvio della legge della giungla cittadina in cui il temerario parte per attraversare la rotatoria mentre il timido impacciato e impaurito se ne sta ben fermo aspettando il platonico momento in cui non vedra' piu' nessuno. Cosi' i tempi di attesa si allungano; il mal de vivre e l'insostenibile logorio della vita moderna, imperanti nella nostra societa', portano alla necessita' di impiegare il tempo di attesa in azioni utili. Azioni che ingannano il tempo e che, a chi osserva perche' non riesce a trovarne di consone al suo personaggio, come la sottoscritta, dicono molto di chi le fa.
Capita spesso di ritrovare le stesse persone la mattina, come se si fosse una grande tribu' che va smpre nello stesso posto, tutti i giorni, alla stessa ora. Chissa' poi se loro torneranno prima di te, o magari dopo...io mi affeziono spesso alla gente che trovo (se guida bene e non si blocca ai semafori o alle rotatorie come la pandina rossa con relativa vecchiarda che va a 30 all'ora e che mi trovo sempre davanti quando sto tornando a casa e mi scappa la pipi).
Resta il fatto che chi fuma o chi usa il cellulare per chiamare la persona amata e darle il buongiorno, o per contattare famiglia o lavoro per sentirsi meno solo in quel tram tram affollato resta un detentore di azioni banali.
Chi non ha mai notato un guidatore che effettua una delicata opera di perlustrazione del setto nasale degna del piu' famigerato speleologo delle caverne per poi rigettare la famigerata caccola al di fuori, specie se in velocita'?
E il solito ritardatario che sembra abbia appena svaligiato un supermarket, che si ingozza di merendine e succhi di frutta mentre insozza il volante di briciole e cioccolato sciolto?
E la signora dal volto invisibile protetto da "CHI?" che sembra badare piu' alle notizie sul matrimonio Holmes-Cruise, che alla distanza che tiene con l'auto davanti?
E la stragnocca di turno la cui auto sembra un centro estetico personalizzato, che si lima le unghie mentre ancora la crema su viso e corpo deve asciugarsi e con la terza mano si pettina? ...mi chiedo quanti soldi incasserei a progettare delle piastre per capelli con l'alimentatore elettrico da auto. La sua probabile anima gemella, intanto, dall'altro lato della strada, si fa la barba col rasoio elettrico (ma solo di mercoledi').
Ringraziando e citando Mr spiderfedix, per il cui link vi riservo la fatica di ricercarlo nei commenti dato che le mie incapacita' interistiche non permettono di far illuminare il nome con collegamento relativo), aggiungo alla lista anche chi con la mano destra tiene la protesi tecnologica cellularica, e con la mano sinistra il mezzo di aspirazione tabaccoide...senza dimenticare il feticcio volante mantenuto tra vigorose cosce!
E il caso (raro la mattina) della coppia ninfo-esibizionista che vuole ripercorrere gli insegnamenti verdoniani?
Resta poi il tamarro con la nuova smart e la musica decicalcublitale che surclassa qualsiasi clacsonata e che forse fa capire perche' mai non si avanzi nessuno in quella rotatoria.
Decurtare i punti solo per il cellulare mi sembra riduttivo.

09 febbraio 2007

Sfi gatto


Ho sempre amato i felini, ma ho sempre odiato i gatti (nonostante sia vicentina :) ).
Sono approfittatori e subdoli.
Eppure oggi, mentre ero in ufficio, cosi', per caso, mi si e' sfracellato addosso il desiderio di averne uno. Si e' ficcato a capofitto tra la mia realta' e i miei sogni e mi ha presa, coinvolgendomi durante un'affannosa ricerca dei nuovi trend per la P/E 08.
Il gioco psicologico del descrivere gli animali con aggettivi per capire quali siano le qualita' che scorgiamo in persone a noi vicine assimila la visione del gatto con quella del compagno.
L'ho sempre definito "approfittatore", e cosi' ho sempre trovato gli uomini che stavano con me.
Ora invece lo definirei "indipendente" ma capace di darti sicurezze...
Strano..
Davvero strano come in questi giorni stia rivelando me stessa a me stessa, come stia capendo molti sbagli e la visione poco corretta dello stare in coppia che ho mantenuto fino a quando non e' finita con lo stronzo.
Dipendenza. Io mi annullavo nel rapporto.
Ero cieca, ubbidiente e fedele come un cane con il suo padrone. Gia', proprio cosi'. Letteralmente.
. .
Doc non si sta rivelando l'uomo della mia vita.
Ma io mi sto rivelando a me stessa come la donna della mia vita.
Eh, gia'...mi piaccio proprio, ora.
Mi piace pensare di indossare la guepierre e solamente il trench per andare da lui.
Mi piace come mi fa sentire donna, amante, complice e (?) anche oggetto.
Mi piace per come e' uomo, bambino, amante, "amico".

Cavolo.

Mi sembra di stare con una persona che non conosco quando sto sola...

25 gennaio 2007

La mia figura sul lavoro...





















http://www.altamira.it/html/test_psico/test.asp?cmdG=Q
Questo test serve a riconoscere i vari personaggi sul lavoro (il leader, il polemico, il propositivo, l'entusiasta...)

Questo tipo è motivato dalle novita' e dalle possibilita' che la sua intuizione riesce a cogliere. E' curioso, entusiasta e pieno di interessi.
Ha molti amici che lo apprezzano per le sue doti. E' empatico, spesso divertente, capace di capire le motivazioni delle persone. E' anche sensibile ai bisogni e ai sentimenti degli altri che spesso riesce a captare o a anticipare.
Generalmente ama circondarsi di persone piuttosto che rimanere da solo. Attribuisce molta importanza al calore dei sentimenti ed e' molto leale nei confronti dei suoi amici. E' una persona sensibile che rischia a volte di prendere le cose in maniera troppo personale. E' sensibile agli elogi di cui ha occasionalmente bisogno. (togliamo pure l' "occasionalmente"...)
Cerca di evitare le situazioni che comportano delle tensioni: fa fatica a sopportarle, a meno che non riesca a vederle come un problema interessante da risolvere. Ama infatti, come tutti i tipi intuitivi, affrontare e risolvere i problemi. Ai suoi occhi non c'e' nulla che non abbia una qualche soluzione!
E' dotato di molta fantasia e immaginazione e riesce spesso a trovare delle soluzioni brillanti e originali. E' indipendente e non e' un conformista. Difficilmente si lascia impressionare dall'autorita' e dalle regole. Anzi, spesso usa la sua creativita' per aggirare le regole se le considera inutili o superflue!
La sua funzione inferiore e' la sensazione. Questa situazione lo espone al pericolo di non avere i piedi per terra. Ha una gran quantita' di idee ma puo' non essere in grado di valutare se sono realistiche e realizzabili. La sua incuranza nei confronti dei dettagli e dei fatti concreti puo' portarlo a essere disordinato e a non trovare quello che cerca.
Non e' generalmente una persona precisa. Detesta la routine e le procedure complicate. Appena una cosa diventa ripetitiva, ha tendenza ad annoiarsi. Ha quindi bisogno di variare le sue attivita'. Appoggiandosi piu' al sentimento che non al pensiero, questo tipo rischia di non dedicare tempo sufficiente all’analisi dei problemi, saltando troppo rapidamente alle conclusioni e andando incontro a degli errori. Sul piano del lavoro e' piu' adatto ad avviare dei progetti che a stabilizzarli o consolidarli. E' comunque spesso una persona molto dotata, in grado di fare bene quello che le interessa. Sul piano delle relazioni di lavoro non incontra particolari difficolta'. E' un entusiasta, e' interessato ai rapporti interpersonali e sa trattare con le persone.
Questa sono io. Almeno per ora.

28 agosto 2006

Deposito di idee di geniali invenzioni ancora da inventare per creativi in crisi ...considereranno i miei diritti d' "autore"?


Come sarebbe bello se esistessero:


- Una macchinetta ingrandente e rimpicciolente di oggetti: sparirebbero la fame nel mondo e in men che non si dica tutti i comuni mortali si ritroverebbero a guidare ferrari 250Gt turbo, lamborghini miura, ford GT40, le cui case di produzione ovviemente fallirebbero perche' ci potremmo servire direttamente dai modellini Burago; inoltre molte casalinghe annoiate sarebbero piu’ contente…:)
- Un apparecchio che emani felicita’ al posto dell'aria che porta il raffreddore del condizionatore.
- Una connessione mente-oggetti che permetta a tutti di avere il potere della telecinesi. Potremmo pensare e postare direttamente nei nostri blog oppure trasportare oggetti volanti da una parte all’altra della stanza riordinando la stanza alla Mary Poppins o, ancora, evitare di fare mille giri entrando e uscendo da casa per la distrazione (quando vado a lavorare e soprattutto quendo esco la sera devo sempre calcolare 5 minuti perche' sono sempre costretta a rifare le scale 2 volte per essermi dimenticata qualcosa…saro' soprannominata antisport, ma la mia distrazione mi mantiene costantemente in forma! :) ) A tal proposito, ho letto un cartellone in ospedale che invitava a fare le scale anziche' prendere l'ascensore perche' si perdono circa 2 kilogrammi in un anno...con il mio metodo e' possibile arrivare a perderde anche 5. Quindi...w la distrazione e il disordine!
- Nell'eventualita' in cui cio' non sia possibile, per ovviare al disordine sarebbe utile inventare un cerca-oggetti da collegare di volta in volta all'oggetto perso per identificarne la posizione (adatto ai distratti disordinati come me :) )
- Un sosia robot direttamente collegato al nostro cervello che assurga tutti i compiti noiosi ma necessari a cui siamo obbligati ad adempiere con diligenza: lavorare e studiare al nostro posto, fare la spesa, ascoltare la predica della fidanzata/o, amica/o, genitore….e mentre noi ce la spassiamo come meglio desideriamo, le varie nozioni culturali, di lavoro o altro vengono comunque immagazzinate senza fatica nel nostro cervello…splendido…
- Un rigeneratore di cellule: pensate alla grande utilita' che potrebbe avere, soprattutto dopo una notte brava e ore piccole in cui il giorno stesso ci si deve presentare al lavoro (a meno che non esistino gia' i robot sostituti del punto precedente :) ) Premi un pulsante ed e' come se avessi dormito per ore...per una narcolettica come me sarebbe una vera manna, per la eminflex una rovina.
- Un congegno che messo in tasca crei un isolante idrorepellente tutto intorno a noi. Nonostante abbia oramai perso l'equivalente di una ferrari in ombrelli, dimenticandoli sempre in giro (dimentico SEMPRE tutto...) e nonostante ami pigliar la pioggia e camminare sotto i diluvi...sarebbe comunque un'invenzione di sicuro successo. Soprattutto per quando mi capita di uscire dal salone della parrucchiera. ODIO andarci, ci vado due volte l'anno e ci passo circa 4 ore per volta; e quando esco immancabilmente piove. E' come dice W. Allen "Smettero' di fumare, vivro' una settimana in piu' e in quella settimana piovera' a dirotto".
- Una scopa autosufficiente ed indipendente (e ovviamente volante) come belzebu’ di Nocciola Vildibranda Crapomena con tanto di stracci, lavatrici, asciugatrici e detersivi al seguito che liberino le donne e i purtroppo pochi uomini che le fanno dalla schiavitu’ delle pulizie. (se va a buca l'invenzione della telecinesi per le pulizie alla Poppins)

- Una vernice che renda invisibili. Potremmo spiare tutto lo spiabile, intrufolarci in carissimi posti senza sborsare un cent…e fare un sacco di altre cose che non starebbe bene fare ];-P
- Una macchina che disatomizzi i nostri corpi permettendoci di entrare in situazioni fotografate o nei quadri dei pittori…ora come ora sarei gia' nello “studio del pittore” di Courbet, oppure in un Flugel...tristezza, eh?
- Un apparecchio che permetta di capire il cagnesco, il tigresco…insomma, tutti i linguaggi degli animali.
- Un apparecchio che permetta di tramutarsi in oggetti, animali o persone con altre sembianze o di modificare le proprie misure (possiamo essere nella stessa giornata grandi come moscerini oppure come giganti…io ho sempre sognato di poter entrare in una scatola di fiammiferi…e lascio alla vostra immaginazione le altre svariate possibilita’ che questa meravigliosa macchina potrebbe offrire…
- Una macchinetta block-sblock che fermi il tempo per tutti tranne che per te…li’ si’ che ci si potrebbe cimentare in imprese pazzesche oppure prendere semplicemente tempo per decidere in una situazione imminente, districarsi velocemente da una situazione imbarazzante oppure semplicemente zittire una persona noiosa abbandonando il campo per poi farla ritrovare spiazzata quando non ti trova piu' davanti agli occhi…

- Un apparecchio che permetta di leggere nel pensiero altrui. Si eviterebbero molti tradimenti e fraintendimenti, ipocrisie e bugie...e qui mi sento presa in causa. :) evito di fare altre osservazioni...vorrei solo dire che se un giorno la inventero', per questa graziosa macchinetta potrei essere egoista e non divulgarne la scoperta.........
- Vorrei dire: un apparecchio che permetta di leggere il futuro a seconda delle scelte intraprese ma direi che probabilmente non sarebbe una gran cosa. Proporrei allora quello visto nella puntata di Futurama dell’ugardino: una macchinetta inventatata dal professor Farnsworth che permetteva di vedere cosa sarebbe successo quella volta se…. una specie di Sliding doors...sperando di non aver beccato il tuo tipo con un'altra e di aspettare per sapere cosa dice quella squadra che-non-mi-ricordo-come-si-chiama...
- Un programma computerizzato direttamente collegato alla nostra silhouette che ci permetta di modificarla a nostro piacimento. Fallirebbero tutti i chirurgi estetici, i centri benessere e non ci sarebbero piu’ sex symbol perche’ lo saremmo tutti…
- Un programma che permetta di creare un uomo/donna con carattere e fisico a nostro piacimento (proprio come il film anni 80’ sui ragazzi che creavano quella stragnocca donna- e anche di questo mi sfugge il nome - sara' mica "alzheimer"? )
- Nell’eventualita’ che sia impossibile inventare una cosa del genere si puo’ optare per la creazione di tessuti invisibili che con inserti nei fianchi permettano di camuffare comunque la linea. Sarebbero la mia fortuna! Diventerei un mega fashion designer!


- Un apparecchio che permetta di costruire, organizzare, arredare cio’ che la mente crea. Mentre si immagina una casa, dentro e fuori, essa si costruisce e arreda con il conseguente immediato fallimento di tutte le imprese di costruzioni.
- Una macchinetta che permetta l’ubiquita’, una macchina del tempo, un motore individuale che permetta di volare (se non e' possibile creare Belzebu'), un aereo di vetro o comunque trasparente, un traduttore simultaneo che permetta di parlare in tutte le lingue e dialetti del mondo, un cupido di gomma che funzioni per amori corrisposti...
MA soprattutto...
- una rosticceria che tenga DAVVERO gli gnocchi freschi (quando vado e ne ordino uno mi guardano male e mi porgono un agglomerato di pasta e farina… ma io volevo uno gnocco vero :) Forse devo provare a Boloooogna...
:)
Ma Archimede della Disney come fa ad aver creato sempre tutto prima che Paperone esponga la sua idea??? Sembra che il papero plurifantastimiliardario abbia sempre la balenata idea successone del mondo, ma Archimede c'e' sempre arrivato un attimo prima, avendo gia' costruito il tutto....
Non e' che magari un invetatutto abbia gia' costruito tutte queste cose???
VOGLIO IL CUPIDO!
:)

28 luglio 2006

TANTI AUGURI A BLOG BLOG!!!!!!!!!!!!!!


YEE!!!

E si apre il mio secondo we post lavorativo.
Devo dire che nella mia nuova occupazione il capo dell'azienda non suscita la tempesta ormonale che mi faceva tempestare prima Linetto...quindi non potrei piu' descrivermi come una Lewinsky senza Bill e senza macchia, parola chiave di questo sito.
Ma per il figlio...mh. Direi che Potrei definirmi la Lewinsky di Chelseo...

Il marines stasera non s'e' fatto sentire, signifera' che mi relega solo i giorni della settimana inutili in cui solitamente non c'e' mai nulla da fare (lunedi', martedi', giovedi')...l'istruzione e' ancora lunga...bene...questa settimana potro' postare tutte le sere, dato che non usciro' con lui.
:)

Intanto beccatevi la mia opera d'arte in pain fatta in 10 secondi (schifezza sovrumana) e queste perle di saggezza, dedicate in particolare a chi si lamenta continuamente per la vita di merda senza mai avere pensieri positivi (e qui ho due nomi in particolare ben fissati tra il mio solitario neury e il mio ineguagliabile ippocampo)


Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia,
la solitudine dell'imprigionamento,
l'agonia della tortura,
i morsi della fame,
siete piu avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo.

Se potete andare in chiesa senza la paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi,
siete piu fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.

Se avete cibo nel frigorifero,
vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire,
siete piu ricchi del 75% degli abitanti del mondo.

Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e degli spiccioli da qualche parte in una ciotola, siete fra l'8% delle persone piu benestanti al mondo.

Se potete leggere questo messaggio,
sentiatevi fortunatissimi perche' perche non siete fra i due miliardi di persone che non sanno leggere.

23 giugno 2006

L'Amore per me

A volte si vede solo quando non e' rimasto piu' nulla.
A volte si comprendono le cose solo quando le si sente dentro.
L'Amore muove il mondo, fa fare e dire cose impensabili, ci fa diventare migliori. Ci sprona a vedere tutto in modo positivo, colorato...infatuato.
Quando si ama si pensa per due e ci si ritrova a pensare come se si ragionasse con il plurale maestatis. Ci si sveglia con il solo e unico desiderio di trovare l'altro accanto a noi e di trascorrere la giornata consci che l'unica cosa che veramente ci potrebbe donare gioia sarebbe quella di rendere felice l'altro. Si desidera poter essere di piu' per poter donare ancora. In ogni momento si ringrazia per riuscire a provare sentimenti cosi' profondi, cosi' puri. Quasi disumani, dal tanto altruismo. Forse troppo grandi per poterli esprimere, trattenere, incamerare in un cuore che non li puo' contenere, perche' la sua entita' fisica non e' predisposta a tanta bellezza. L'Amore presuppone Amore per se stessi, ma il vero Amore e ' contemplazione delle proprie anime unite.
A volte ci si sente impotenti e incapaci di poter gestire un sentimento cosi' nobile. L'Amore fa vibrare le nostre anime, ci elettrizza.
A volte non si riesce a credere di poter provare cosi' tanto, di essere infusi tipo bustina da the' di cosi' tanta gioia nel cuore che ci porta a voler dare Amore anche a tutte le persone che si incontrano...perche' se si ama, si amano tutte le persone del mondo. Ci si sente circondati da un alone di benessere che si desidera condividere affinche' tutti lo possano sentire, manifestare, vedere tanto quanto lo sentiamo noi. Perche' e' troppo grande per poter provarlo da soli. Non so perche', ma quando si ama si vorrebbe dimostrare a tutti la grandezza, la gioia e la forza che questo sentimento ci da'. Amando ci si avvicina a Dio, alla divinita'. L'Amore rende piu' credibile e forte la nostra fede, il nostro credo in noi stessi e negli altri. L'Amore ci rende forti. L'Amore ci rende felici. L'Amore ci rende perfetti e completi. L'Amore rende la vita meravigliosa. Se non ci fosse, tutto sarebbe buio e nero, nulla avrebbe senso.
Ma l'Amore puo' fare anche male.
L'Amore che vogliamo donare puo' non essere accettato, capito, voluto.
L'Amore che proviamo puo' essere deriso, incompreso, non rispettato.
L'Amore che proviamo puo' essere giocato, perche' quando si ama si e' piu' fragili. Si e' disposti ad aprirsi per l'altro come un fiore che sboccia e che non e' piu' protetto dai petali chiusi che lo racchiudono e difendono. E quando l'Amore e' stato ingannato, quando ci si rende conto che gli sforzi sono stati vani...tutto diventa grigio. Ogni persona sembra voler ferire, ogni cosa sembra voler rammentare, ogni luogo far ripensare. Per quanto apparissero stupide e oramai inusuali tante cose considerate importanti ritornano nella nostra vita e nella nostra mente, continuamente, ricordandoci un amore perso e intensificando sempre piu' le fitte di dolore che il cuore sente. Come se fosse un bimbo malato a cui e' venuta a mancare la medicina.
Quando ci si impegna al massimo, cercando di dare tutto quello che ci e' possibile, quando ci si accorge di aver ingenuamente creduto a un amore bugiardo, quando ci si ritrova ad essere stati ingannati, traditi, ritrovandosi in una fitta giungla di bugie, ci si puo' ritrovare a scrivere parole senza senso in un blog senza coerenza, alle 2 e 35 di una serata in cui qualcosa brucia ancora.
Quando si crede alla Verita' e non ci si aspetta che al mondo esistano persone ignobili e cattive, venali e disilluse si finisce per soffrire. E per disilluderci anche noi.
Chi mai potra' piu' credere, dopo essere stata ferita, tradita, molto probabilmente derisa, giocata e accusata?
Non e' allora forse meglio essere cattivi, non provare nulla, pensare solo a se stessi e deliziarsi di tutte le cose che accadono pensando di meritarle senza aver fatto nulla e di desiderarle e averle senza aver riflettuto molto?
Non e' forse meglio essere egoisti e vuoti che colmi di amore ma tristi per essere stati ingannati?

25 febbraio 2006

MAITRI

Sono di nuovo rientrata a far parte del gruppo total single.
Detto cosi' sembra il nome di un dentifricio. :)
Sono stanca di storie inutili, basate sull'ineffabile egoismo e su una silenziosa e complice falsita'.
Sono stanca di mere e futili illusioni di felicita', di misere e brevi serenita' comprate e cercate senza fede.
Sono stanca dell'ipocrisia nei rapporti sostenuti dall'egoismo.
Ho dato un taglio a tutto. E ricomincio da zero.
In compenso, buone nuove nel settore professional... EVVAI!!!!

30 novembre 2005


















Stamattina ho avuto il mio primo giorno di ritardo. Dal paesello di montagna in cui vivo a quello ove e' ubicata la mia azienda c'era una pista di pattinaggio che poteva fare invidia all'Asiago Hockey!
Penso di aver calibrato tra la seconda e la terza marcia per circa 30 km! ...mi sentivo uno di quei vecchietti rincitrulliti (poveri...mi fanno tenerezza!) che vanno a 20 all'ora e ti fanno credere di non arrivare piu', a te che sei dietro. Tanto loro sono in pensione. Ma noi, con questa storia del TFR e del Cavaliere che ci vuol allungare sempre piu' il periodo lavorativo contribuendo a rafforzare il pensiero di non poterci neppure andare in pensione, come faremo??? Prenderemo un autista giovane?
MAh.
Comunque, ho timbrato alle 8 e 11!!! ...per fortuna non mi pagano. In compenso, data la coerenza della mia persona, ho voluto fare l'amplain e arrivare in ritardo anche dopo la pausa pranzo. I TortelliniDiZuccaFattiInCasa con il burro e le melanzane al funghetto mi hanno assonnata non poco, mi hanno bloccata alle macchinette del caffe' e mi sono impastata in un discorso sessualpsicologico con Matt...
Domani mi dovro' svegliare alle 6!!!! ARRRRRGHHHH!
Ancora devo decidere cosa fare per questo we. Venerdi' sera ho in programma la cena aziendale in un agriturismo, campo minato per una vegetariana secondo livello. Soprassediamo. Serata di festa tra i colleghi R&S. Sabato pensavo di trasferirmi nella residenza Vicentina e di rendere quanto mai presentabile l'appartamento che mio fratello ha lasciato come quello dei 7nani. Quelli di Biancaneve, non quelli di Vanilla Sky. Ma...sono stata invitata a snowboardare dai colleghi: per me sarebbe la prima volta, quindi la proposta mi attrae alquanto. La pista e' facilissima, e sono con altre due persone che non ci sono mai andate. Il problema e' che, per quanto lavori per una ditta che fa abbigliamento per snow...non ho nulla!!!
Comunque vorrei andare giu' domenica, perche' mio fratello parte per NY per un periodo indeterminato e mi sgombra il campo: ho un appartamento solo per me e potrebbe essere il momento di sperimentare e iniziarmi all'arte culinaria, in cui non sono mai riuscita a ben cimentarmi in tre anni di vita a Firenze e in 8 di vita fuori casa...
Potrei postare un sondaggio.
:)

05 novembre 2005

TJ Friday

La serata sarebbe dovuta terminare allo Snoopy, ma e' stata la serata a terminare me. Ero davvero cotta, non stavo in piedi dal sonno e dall'alcool...ma se devo dire la verita' era il mio obiettivo data la gentaglia che c'era in giro e sono riuscita a raggiungerlo con successo. Per quanto la mia memoria abbia agito sul mio subconscio facendomi dimenticare molto dell'accaduto...ma probabilmente e' meglio cosi'.
Certo che nonostante le mie tendenze vegetariane i miei occhi restano ben foderatoi, anzi imbottiti, di un bel San Daniele. Ma passera'.
Mi son beccata l'ennesimo bidone di Andre, oltre a quello del tortello e del tipo con cui ho fatto una degenerata figuraccia ier l'altro...
Mamma mia! Io stavo lavorando. Erano giorni che facevo un'ora o poco meno di straordinari (neppur questi pagati...ma chi me lo fa fare?). Sapendolo, mi si avvicina e, appoggiatosi con un braccio dall'altra parte del tavolo e mantenendo il suo inscrutabile e impenetrabile sguardo da trascinatore, mi dice:
"Bhe', stasera alle 5 e 30 andiamo via, che dici!"
E io, entusiasta:
"Va bene!!! Dove andiamo???"
"...come dove andiamo??? A casa no???"
Che imbecille pagnocca buzzurra betonica e fava. E soprattutto....che DE-FI-CEN-TE!!!!
Io pensavo che andassimo a bere lo spritz, ma piu' ci penso piu' la mia risposta potrebbe essere stata intesa come una convinta speranza in un arguto invito sessuale...
E che ci vuoi fare...ormai tra la figura di escremento con il motorino e poi questo...sono un disastro.

02 novembre 2005

Grey day

Oggi mi sono let-te-ral-men-te gustata gli occhi...alla faccia se l'ho fatto!!!
...nulla di divertente da raccontare. Oggi sono dovuta andare a lavoro con la mia macchinetta ancora scassata, pur se appena prelevata dal meccanico. Gliel'ho lasciata 2 giorni e ha aggiustato praticamente solo il parasale, quindi va ancora per i fatti suoi, dato che l'asse ? ancora storto. Forse dovevo fare il meccanico, con quel che guadagnano nel farti credere nei "tanti piccoli problemini che con l'andar del tempo potrebbero peggiorare"...e invece ho fatto un'altra strada.
Certo che c'e' una bella differenza tra l'avere una macchina sicura e guidarne una scassata (al cui rumoreggiare affannoso hai tra l'altro contribuito, cosa che ti impedisce anche di lamentarti con i genitori).
Mh. Ho un sonno. Ier sera sono andata a letto alle 9!!! Prima di quando mi mandavano a letto le suore. A questo punto le ipotesi sono due: o sto invecchiando o ho passato un lunedi' sera di fuoco, il che invalida la prima ipotesi. Naturalmente tengo per la seconda. Anche se si potrebbe comunque rivalidare la prima ipotesi che confermerebbe ch il mio fisico non e' piu' quello di una volta. Ma insomma...soprassediamo!
Son 2 giorni che vado avanti a brodini, mi sento una vecchietta sdentata, non una che ha male ai denti. Oggi a mensa ero seduta sola, con i miei tortellini di zucca al burro (slurp!) mogia-mogia, e Andrea si e' seduto con me per farmi compagnia...:) che carino!
...basta, sto tergiversando. Smokkiamoci una sigaretta e andiamo a docciarci.

29 ottobre 2005

Ahi! Ahi!

Ecco...poteva essere il primo ponte della mia vita, invece..mi fanno andare a lavorare!!!
...vabbe', dai! Che mi lamento a fare? Lavoro un terzo di quello che fanno i miei amici da molto meno tempo. Ma come donna devo faticare il triplo per avere la meta' del riconoscimento che un uomo riceve. Quindi forse potrei avere la facolta' almeno di sbuffare (o bofonchiare!)
E' venerdi' sera e vado fuori a divertirmi...ti pare?
Devo svagarmi, mi devo rilassare.
E' tutta settimana che lavoro come un toro:
sono elettrica e voglio una malboro.
Oppure marlboro che e' piu' corretto,
ma non mi cambia che c'ho vuoto il mio pacchetto.
...settimana carina, a parte che gia' ieri sono arrivata a casa ubriachetta (la macchina, pero', andava meglio del solito. Evidentemente ci compensiamo: quando sono storta io va diritta lei [sperando non lo faccia contro un guardrail!!!])
Mentre l'ubriacatura del venerdi' anticipava i suoi ritmi e si faceva sentire nello spritz dopo-lavoro (cosa che mi ha fatto propendere ad invitare i miei cari colleghi a cena da me a Vicenza [poverini se ci vengono e si fidano delle mie doti culinarie...:) meglio se ordino tutto al P.P.P. - Pizza Pasta in Pista])
In compenso e' stata una giornata positiva perche'ho conosciuto in modo sconcertante un tipo spassosissimo...:) ...che non rivedro' quasi sicuramente mai piu'.
Data che uno dei grandi sfoghi delle donne dopo le varie delusioni della vita che si ripercuotono a martello nel cervello (che serata rimica!) e' quello di tagliarsi i capelli (tipo Sliding doors!)...l'ho fatto. Finalmente. Sembro una nuvoletta spugnosa alla Spongebob, ma sono abbastanza contenta. Speriamo che la carica di negativita' straniera si sia concentrata sulle punte dei miei capelli mentre il parrucchiere me li tagliava CON I FILI DA ELETTRICISTA (??? ma cosa caz*o si inventano????) - che poi non so se siano proprio quelli da elettricista, perche' si usano anche per attaccare i cartellini ai vestiti...mah! Che ready-made irrazionale! Non si vedono bene, non so come si chiamano e non sapevo cosa inserire come parole chiave in Google, ma sono quelli della figura...
MAH????? Qua i xe' tutti matti!!!

16 ottobre 2005

Fine settimana devastante dal . di vista alcoolico, ieri abbiamo festeggiato la bellezza di tre compleanni (bhe'...2!) in Trentino Alto Adige (la nostra futura regione, speriamo!!!!).
Grande giornata di sole e seratona tra amici (ogni tanto mi stupisco dell'organizzazione che abbiamo -- non sarei in grado di combinare un terzo da sola...anche perche' si tratta anche di far da mangiare! ...infatti mi han messo a fare le pulizie alla Cenerentola, con l'unica differenza che Gas e Giac non erano dalla mia parte...:)
Penso di aver bevuto dai 4 ai 5 litri di birra e oggi la mia faccia e la mia pancia sembrano risentirne..sembro incinta di sei mesi e presumo che questa settimana non potro' permettermi di viziarmi fermandomi al primo respiro affannoso nel bel mezzo della corsa dopo-work.
Dopo una bella e scaricante litigata familiare, la mia macchina e' stata portata dal meccanico e ora si sente il rumore del motore...:))) almeno non si girera' piu' nessuno per cercare il camion che sta correndo a 100 all'ora!!!!
Ho recuperato tutti i numeri delle persone importanti o comunque di quelle a cui tengo a risentire. Per sbaglio ho contattato il mio ex...e ho avuto un diverbio con la zoccola di sua moglie.Vabbe'.
Resto solo dubbiosa in merito a un numero che non compare nella mie chiamate, ieri sera imperativamente registrato come "Non rispondere".
Evidentemente non meritavo che questo silenzio estenuante ed esaustivo e non valevo piu' di questo.
For for a minute there, I lost myself, I lost myself
Phew, for a minute there, I lost myself, I lost myself

10 ottobre 2005

Alla faccia del week end!

Cazzo...venerdi', ore 5e30...fine della mia workweek e inizio del bellissimo fine settimana 7-9 ottobre 2005.


Forte dell'energia che il venerdi' riemerge dopo la letargica settimana di sveglie alle sei e un quarto (bhe', non molto letargico!), di una bellissima serata (fino alle tre circa) in buona compagnia di favolosi amici, di birra e pasta (5 piatti di pasta ho fatto fuori! ma siamo impazziti?)
...rinnovo i miei piu' vivi e sentiti ringraziamenti al rotto in c*lo *oglione che mi ha rubato cellulare e macchinetta...
Ringrazio inoltre Giorgio, il best-setter della mia vita, adorato cagnol"ino" che il giorno 8/8bre e' scattato di colpo scontrando il suo cranio con il mio mento, facendomi prendere una di quelle botte in cui uno stormo di uccelli ti gironzola per la testa e in cui ti sembra di vedere tante di quelle stelle cadenti nella tua stanza da poterci esprimere i desideri di tutta una vita.
Risultato?
Labbro tremante alla tenera 14enne innamorata, taglio sulla bocca di aspetto molto vampiresco...
Questo, alle ore 9. Lo so perche' dovevo uscire proprio a quell'ora e ho fatto tardi, ma tanto la mia amica tarda sempre mezz'ora, quindi sono arrivata giusta: sono riuscita a mettermi il ghiaccio sul labbro che altrimenti il giorno dopo sarebbe stato all'Angelina Jolie (il che non mi sarebbe dispiaciuto, se almeno fosse successo in modo uniforme...).
Ringrazio le persone che non ti sanno dire la verita' e preferiscono perdersi in discorsi sterili, ridondanti di scuse e che ti dicono che sei una palla se cerchi di parlare dei problemi.
Non c'ero legata per nulla, ma e' morta mia zia. Bh?, quello che dovrebbe essere per legami di famiglia.
Ringrazio davvero Cat, che sabato mattina si e' svegliato per venire con me dai carabinieri dopo essere stato con me fino alle 5 e 30 e il mio vicino di case...
...ringrazio la mia mamma che mi ha anticipato i soldi per un cellulare, la vodafone che mi ha fatto avere GRATIS la mia nuova scheda 128K con lo stesso numero, soldi e tariffa di prima (e soprattutto con la possibilit? di salvare i numeri e poterli riprendere anche in caso di FURTO [ma qui in Italia arriva sempre tutto dopo???])
Bh?, ora basta,sto sfiorando il masochismo...
Oggi...bh?...a parte che ? luned?...:))) ho fatto una bella pausa mensa. :))))) YEEEE