In ritardo e in ribellione, senza usare catene (visto che oramai ha gia' coinvolto tutti) mi accingo a dirvi frettolosamente come sempre 5 cose che non sapete di me:
UNO:
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Sono ipocondriaca.
Quando devo aprire le porte, soprattutto negli autogrill, spingo la sbarra accucciandomi a 90° (aizzando la fantasia di chi mi segue - l'ultima volta mi sono scontrata con il padre di Bill....) posando la mano nel basso e corto braccio orizzontale della maniglia, difficilmente raggiungibile e utilizzabile se non dai bambini, che generalmente, pero', hanno le mani pulite.
DUE:
Sono negata nelle discipline fisico-matematiche
Non sono mai riuscita ad imparare a menadito tutte le tabelline. Conosco quelle del 2, 3, 4, 5, 6, 9 e 11 e, in parte, quelle del 7 e dell'8. Ma quando mi chiedono 4x9 o 7x6 cado nella piu' profonda crisi che ci sia mai stata dopo il '29.
Nei compiti di logico matematica potevo sbizzarrirmi. Nonostante la mia attitudine alla creativita', mentre la professoressa menzionava problemi di coppie impossibili io mi radicavo alla realta'...i testi dei problemi erano piu' o meno cosi':
"Un principe deve arrivare alla sua principessa.
Trova tre porte.
Su una c'e' un cartello con su scritto: "Qui c'e' una principessa se e solo se c'e' una tigre".
Sulla seconda c''e scritto: "Qui c'e' una tigre se e solo se c'e' una principessa".
Sulla terza c'e' scritto:"Qui c'e' una tigre se c'e' una principessa nella prima altrimenti non c'e'".
Al posto di calcolare con sistemi binari e tabelle di verita' quale porta il principe avrebbe dovuto scegliere (ma figurati? Ma come poteva essere possibile dover scegliere tra tre porte senza combattere la cattiva matrigna a singolar tenzone???), detti la mia risposta e presi 2+. Il piu' me lo diede per la simpatia, credo.
Comunque risposi cosi': "Il principe rinuncio' a malincuore al grande amore della sua vita e se ne torno' al suo castello, infelice e scontento, amato solo dai suoi sudditi e dalla tigre affamata nascosta dietro ad una delle tre porte". La mia prof non ne fu contenta. Amava i lieti fini.
Sono influenzabile.
Non riesco a guardare i film dell'orrore. Mi terrorizzano. Non risco a defiire una linea di distacco tra realta' e fantasia e mi convinco di sentire rumori, vedere luci, avvertire presenze.
Nella mia vita sono riuscita a vedere solamente "I delitti del gatto nero" e, in parte, "La notte dei morti viventi".
A 24 anni ho provato a guardare "the mothman prophecy". Non ho dormito per 2 settimane, non sono piu' riuscita ad andare in bagno a lavarmi i denti da sola, e non sono riuscita a salire in macchina prima di averla fatta controllare al mio ex.
Sentivo voci e vedevo luci dappertutto. La sera che l'ho visto mi sono infilata nel letto di mia madre e non sono tornata a dormire nel mio per due settimane.
Mi sono messa a piangere anche per "la mummia 2" e tutti mi hanno presa in giro perche' dicono sia un comico...ma e' piu' forte di me.
QUATTRO:
La scoperta di come nascono i bambiniCome ogni bimbo nell'eta' dei perche', dei chi, dei dove, dei come e dei quando, ovverosia nell'eta' delle 5W, pure io mi interrogai nel mio ingenuo modo sul senso della vita e chiesi alla mamma la fatidica temuta domanda con la mia vocina bianca e i difetti di pronuncia che mi assillavano:
"Mammmmma, Mammmmma, come nascono i bambini?"
Qui si aprono una serie di pantagrueliche possibilita' di storie che un genitore si potrebbe inventare per non dire la verita' (ma chissa' perche', poi????): ci sono i cavoli (che ti rovinano la vita facendoti credere di essere un trovatello), la cicogna (che ti fa pensare di essere figlio d'un uccello che tra l'altro non spicca per graziosa estetica), la pianta dei bambini....
Mia madre non uso' questi mezzucci, e mi spiego' la Verita'. Solo che vista dagli occhi di una bambinetta immacolata che girava con il cerchiello, l'hula hop e tutte le sorpresine dell'ovetto kinder smontate tutto fu letto in altra chiave....Lei disse: "Sai, Laura, papa' e mamma si volevano tanto bene, ma cosi' bene che papa' ha messo un seme nella mamma e sei nata tu"
...pensa te che bellezza!!! Avevo la soluzione in mano. Gli altri bambini cercavano sotto i cavoli per vedere se c'era qualche altro bimbo con cui giocare durante le ore di merenda (da cui il detto), e io sapevo la Verita'...e guardavo nelle tasche dei maschietti se avevano dei semi...................... eh, gia'..... Nel mio immaginifico immacolato, credetti il seme una specie di chicco di riso da cui un bambino sarebbe nato. Accord my opinion, io era stata concepita durante il matrimonio dei miei, e mi ero immaginata per filo e per segno tutta la scena: una divina luce entrava dal rosone di una chiesa, illuminava mio padre e mia madre, vestita in giallo, bellissima nella sua invidiabile taglia 38. Tutto era abbagliante, ma niente risplendeva come il chicco che mio padre stringeva tra il pollice e l'indice, alzandolo agli occhi di tutti come il parroco fa durante l'Eucaristia con il corpo di Cristo. E mentre tutto abbagliava di splendore divino, mio padre riusciva non so come a infilare questo seme tra le tette di mia mamma, giusto all'altezza del cuore. E cosi' nacqui...
Ci volle del tempo a dare il giusto peso e a capire che le parole usate da mia madre erano sinonimi....
CINQUE
Temo i nomi e le diversita' di frutta e verdura A differenza di tante persone, credo di essere una dei pochi esseri al mondo a non aver mai assaggiato, per esempio, un crauto. Crauto...ma come si fa a mangiare una cosa che si chiama Crauto???? E poi e' talmente brutto!!!
Sono terrorizzata dai nomi che non mi piacciono e dalle diversita' che ogni frutto ha...quando bevo un succo di frutta o mangio una merendina, non si notano differenze sostanziali tra uno e l'altro: tutti sono creati meccanicamente e quindi "uguali". La frutta e la verdura, invece, non e' mai uguale. Ce ne sono di piu' grandi, di meno grandi, di piu' o meno colorate. Ci sono delle persone che a seconda di queste caratteristiche fisiche riescono ad individuarne il giusto punto di maturazione e la bonta'. Io no. Lo stesso motivo che mi impedisce di mangiare la frutta e la verdura per uno strano irrazioncinio inconscio (che sto comunque cercando di curare) e' quello che mi impediva di mangiare la carne (quando ancora la mangiavo)...il pensiero di non saperla tagliare come il galateo insegna, il pensiero di non sapere quale parte mangiare e quale scartare, il pensiero di un cambio di colore che non so a cosa attribuire (una mela non e' mai rossa rossa...) etutto viene da me costantemente e accuratamente sottoposto a cio' che mia madre definiva come "esame finestra": tutto veniva scrutato da ogni singola prospettiva prima di poter essere convalidato per l'acquisizione dalla mia bocca.
Forse per questo sono sempre stata magrissima: mentre mangio non faccio altro e ci impiego una vita.
Lo so, sembro pazza. Ma ognuno ha le sue paturnie....