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mercoledì 18 aprile 2012

UNA COPERTA PER UNA LANA

Mamma, un mese sabbatico dal blog!

Non era previsto ed è volato giorno dopo giorno, passati a fare la mamma, giardinaggio, recupero di un mobile, sciarpe filate, sciarpe tinte e sciarpe sferruzzate…senza avere qualcosa di ispirante per scrivere….

Bè in realtà un lavoro fotografato c’è, l’Hemlock Throw… una copertina lavorata ai ferri in tondo che avevo tra i progetti “simpatici” da fare prima o poi.

L’occasione è  arrivata quando ho ricevuto una mail per sostenere il progetto di recupero della lana di razza cornigliese portato avanti dall’Associazione Arcadia di Parma.

In sostanza stanno cercando di far conoscere un filato di origine antica prodotto appunto nella zona del Corniglio a partire da una razza ovina selezionata apposta per i tessuti, che ai giorni nostri non ha mercato e rischia di essere perduto.

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100L’appello è rivolto a chiunque maneggi fili per farne qualcosa di creativo, a creare un manufatto che sarà inserito in una mostra itinerante di sensibilizzazione…. questo il riassunto della cosa più o meno…hemlock throw det star

Allora ho scelto questo progetto e via, appena mi è arrivato il pacchetto con il filato l’ho fatto. Spero serva a qualcosa, perchè la lana cornigliese mi è sembrata ottima in effetti; secca e corposa, un filato da indumenti robusti e pesanti, con un colore beige/grigio bellissimo, e infatti ho scelto di non tingerlo perchè mi sembrava già caratteristico così…VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Spero di avere notizie sull’esito,  non mi hanno risposto dopo che ho spedito la copertina, tentare di salvare un piccolo tesoro naturale non nuoce, e al massimo scalderò le ginocchia di qualcuno!

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Quanto al modello, bè essendo una riedizione di Jared Flood, non poteva che essere semplice e d’effetto…

martedì 6 marzo 2012

HOLDEN SHAWLETTE

Holden shawl Bute oliveQuando si dice tempismo… uno dei propositi della mia giornata, dato che il tempo non permette la gita al vivaio prevista, era di scrivere sul blog, ed ecco che apro la posta elettronica e trovo una mail di Valentina con le foto dello scialle che ho sferruzzato per lei, e che aspettavo di poter postare qui…

Bene, ovviamente non a caso, lo so…Holden shawl Bute olive det

Allora eccolo, Holden Shawlette -  e in questo caso l’inglese si avvicina molto all’italiano “scialletto”, anche se questo è un termine un po’ retrò da nonne, e gli shawlette vanno da pazzi oltreoceano forse proprio perchè sono veloci da realizzare e hanno più praticità degli scialli più grandi - un modello che abbiamo scelto insieme, che è stato abbastanza veloce da fare, ma davvero di grande effetto nella sua semplicità!

Holden shawl Bute olive 2Il filato è un tweed  scozzese sottile a un capo solo, nei toni del verde oliva, muschio, con punte di pino nero e rosa antico, bello elastico e morbidoso, lo stesso che avevo usato – tinto da me in quel caso – per lo scialle fatto a Zia ArtemisiaHolden shawl Bute olive zoom

Le foto lo rendo un po’ buio, ma in realtà non lo è, ringrazio Valentina per avermele mandate, preferisco sempre vedere le mie creazioni indossate da che le ha richieste piuttosto che da me, e ho già raccontato delle traversie quotidiane di mamme blogger &C per autoscattarsi foto… quindi vanno benissimo così!

Holden shawl Bute olive rovescio

lunedì 27 febbraio 2012

ANNIS

Uno degli ultimi lavori per me che sono riuscita a infilare tra una cosa e l’altra è lo scialle/stola Annis come preannunciato un mesetto fa; l’ho lavorato con la SeaSilk di Handmaiden che mi avevano portato dal Canada e devo dire che mi ha suscitato pensieri diversi:

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Il filato – 70% seta e 30% seacell - è sicuramente all’altezza della fama e delle aspettative, luminoso morbidissimo dal colore pieno e  ben sfumato.

Il modello è venuto bene, l’ho fatto inizialmente con i ferri n°4mm anzichè 5, e tirato giù  perchè mi avanzava un sacco di filo e perchè volevo davvero lasciarlo conforme all’originale…VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100Che posso farci sono tediosa a volte…

Alla fine appunto è risultato ben più ampio dell’originale, forse il filato è di  fatto più elastico di quello impiegato dalla designer, non lo so…fatto sta che ho la sensazione che non so quanto lo porterò, perchè è pesante e “mollo” allo stesso tempo, non so come descriverlo diversamente… ma forse questa è solo una perplessità data dal clima ancora invernale…magari con le prime giornate primaverili, quello sulle spalle sarà perfetto…VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Ultimo pensiero: devo trovare una soluzione al mio annoso problema con le foto dei capi che faccio per me: lo so, come mi è già stato fatto notare, che scrivo di lavori avviati e poi non mostro il risultato finito. Bè ammetto che a volte i miei lavori restano sui ferri per mesi perchè ne inizio inevitabilmente altri o perchè non mi convincono a pieno e spero che il tempo porti consiglio e nuove ispirazioni, ma la realtà è che non trovo il tempo per farmi fotografare e allora a volte provo da sola – come questa – e i risultati sono abbastanza pietosi…no riesco proprio a centrare un capo interamente e spuntano mobili o giocattoli e la luce fa pena… Consigli o aiuti?

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

mercoledì 11 gennaio 2012

REGALI DAL FREDDO

Ho constatato che il mio bioritmo da blogger dice che Gennaio è un mese da letargo, ogni anno mi accorgo che i post sono pochi e tutti cominciano con scuse per non avere voglia di scrivere di più…accettiamolo.

In effetti sto davvero languendo su un lavoro semplice che avevo quasi terminato e ho disfatto a zero per ricominciarlo con ferri più grandi… con caaalma…

 

La storia comincia con un meraviglioso regalo di Natale, che come spesso capita in realtà era una richiesta bella e buona, ma pur sempre esaudita, e l’oggetto prezioso davvero, quindi evviva!

Sì perchè mia cognata a Dicembre è andata in viaggio di nozze in Canada – e solo per questo immaginate in 20 giorni quante volte ho sognato di poter essere lì dato che il mio ultimo viaggio sempre che possa definirsi tale sono stati 5 giorni in Provenza due anni fa, che non si buttano via certo ma neanche sono sta avventura transoceanica… – comunque allora non potevo non buttare lì una richiesta lanifera: dal Canada non mi veniva in mente niente di meglio che HANDMAIDEN, un nome che evoca filati tinti a mano preziosissimi, e carissimi, chissà che comprarli in loco costasse meno?

Allora fatta una piccola ricerca do al volo un foglietto con indirizzi di negozi di filati nelle città dove gli sposi avrebbero fatto tappa e i colori desiderati, e, complice uno scambio di sms in diretta dal negozio di Montreal perchè i filati che avevo scritto non li avevano al momento – che storia, pensa te! - al ritorno ecco cosa mi hanno portato!

Una brillante matassa di SEASILK – 70% SETA E 30% SEACELL – color zucca, delicatamente sfumato:VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Una morbidissima matassa di MINIMAIDEN – 50% SETA E 50% LANA MERINO -  color cedro intenso e lucente:VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Dopo un Babbo Natale così munifico non potevo che iniziare subito un lavoro, ho scelto ANNIS uno scialle leggero e versatile, che appunto avevo praticamente finito, se non fosse stato che mi sembrava migliore lavorato con i ferri da 4 mm anzichè 5, peccato che avanzava un bel po’ di filato e le misure risultavano ovviamente più piccole… allora via ho chiuso gli occhi e disfatto tutto e ora l’ho ricominciato con i ferri giusti… ma perchè non fidarsi subito del modello dico io??

mercoledì 21 dicembre 2011

UNO SCIALLE PER UN GIARDINO

Ho iniziato questo progetto ad Ottobre, e ora con molto entusiasmo posso mostrarne le foto, che davvero non potrebbero esaltarlo di più.
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Ho creato questo scialle per la Zia Artemisia, perchè lo indossasse nel suo meraviglioso giardino, con un modello semplice e d’effetto, ideato da lei stessa, tutto a maglia rasata e con un bordo lavorato all’uncinetto.
6Il colore è una delle mie tinte più riuscite: primo bagno nell’edera e secondo, e terzo, gradualmente nel guado, per ottenere sfumature diverse di azzurro, verde acqua, blu scuro, petrolio…
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L’ho fatto grande, un metro di altezza per 2,10 m di larghezza… unico inconveniente non calcolato è stato il peso della lana, una vergine scozzese secca e morbida, ma leggera per gli inverni tra i boschi del Nord dove operano le mani abili della Zia… mi dispiace, non avevo calcolato l’effetto clima!
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Comunque spero davvero che queste foto bellissime - fatte da una fotografa davvero in gamba -  facciano trasparire il messaggio che questo scialle vuole portare con sè: magia, calore e buon auspicio in ogni punto lavorato, ricordi di storie entiche e di luoghi incantati….
13Non so se sia il solstizio d’inverno imminente, o comunque la fine di una altro anno intenso che si avvicina, ma sento questo lavoro tra i miei più amati, e credo possa raccontare più di me di quanto ho imparato e realizzato negli ultimi mesi.
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Quindi ringrazio davvero Zia Artemisia di avermi dato la possibilità di farlo, è una sensazione semplicemente bella pensare qualcosa che porti un valore, un messaggio e osservarlo prendere forma e soprattutto poterne vedere poi il cammino per cui è stato realizzato…
 8Chissà com’è che l’inverno mi fa uscire questi pensieri profondi…sarà che si raffreddano le meningi…

domenica 18 settembre 2011

UN PO’ TINGERE–UN PO’ RICICLARE

Da qualche tempo avevo voglia di raccontare di una delle mie letture estive a tema tintura; ci sono talmente tante risorse online sul questo tema che prima di scegliere un libro ci ho messo davvero non poco tempo, e devo ammettere che mi sono fatta influenzare anche dalla grafica e dalle foto decisamente accattivanti, ma in ogni caso questo libro è stato davvero una bella scoperta:handbook of natural plant..The Handbook of Natural Plant Dyes fornisce ricette semplici e principi di base generali, ottenibili con erbe, fiori e frutti abbastanza comuni; soprattutto – almeno per me – è stata una fonte di ispirazione perchè mi ha spronato a fare un passo indietro e fermarmi a riflettere sul senso di questa nuova passione per le tinte naturali.  L’autrice racconta delle sue esperienze di fondatrice del Permacouture Institute, un luogo dove associare concetti come la sostenibilità ambientale, l’ecologia, il riciclaggio etc alle manifatture tessili e alle fibre naturali.. chiaro non hanno scoperto l’acqua calda, ma mi hanno dato un sacco di spunti interessanti e piacevoli, mi hanno fatto ricordare gli studi e le passioni ambientaliste  che a volte dimentico e dato fiducia per portare avanti sogni e idee che a volte accantono troppo facilmente…

Bene il primo risultato di tutto questo leggere e pensare e divagare è stata la raccolta per una decina di giorni di fondi di caffé e bustine di té e usarle per tingere una delle mie matasse di lana e lino prima di buttarle nella compostiera…

che soddisfazione aver allungato la vita a semplici bevande: sono state assaporate, hanno deliziato e svegliato i nostri palati, poi hanno tinto e poi sono finite a fertilizzare in attesa di rinascere come terriccio, poetico no?

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100Dato che i risultati migliori si ottengono chiaramente con té e caffé non “usati” ho preferito mordenzare direttamente nel bagno il filato con polvere di Melograno.

Il colore è mediamente chiaro, nonostante abbia fatto bollire a più riprese  il bagno e l’abbia lasciato a freddo 24 ore. Però è davvero luminoso e brillante, caldo direi, come se a té e caffé avessi aggiunto un po’ di latte e miele!

Qui sotto la matassa è immortalata insieme ad altre due tinte con Brazilwood in primo e secondo bagno:VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

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mercoledì 3 agosto 2011

IL GUADO, TINTA TURCHINA

L’estratto di guado aspettava ormai da troppo tempo prima di essere provato, soprattutto ero curiosa di vedere la differenza delle sue tonalità rispetto all’indaco, quindi pronti via!

Questa pianta, che non vedo l’ora di coltivare quando riusciremo a trasferirci in campagna, così famosa e antica in ambito tintorio, così affascinante per aver portato fino a noi tonalità splendide di azzurro da arazzi  e tessuti medievali, in una parola….puzza tantissimo!

Intendiamoci non voglio passare per schizzinosa, a me non disturbano più di tanto gli odori della campagna, anzi, per esempio trovo molto evocativo l’odore della lana al naturale  o della stalla, ma questo mi ha proprio sorpresa anche se ne avevo letto da qualche parte… stalla concentrata, catapultata nella mia cucina…. Per fortuna sui filati finiti lavati e passati in aceto non si sente più!!!

Ho tinto per prima una matassa di lana + lino che col sambuco aveva dato sfumature bellissime – approposito grazie per i commenti copiosi!!

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Poi presa dall’entusiasmo post-ossidazione ho deciso di riattivare il bagno e immergervi una matassona di lana lambswool piuttosto fine che avevo tinto con foglie di edera raccolta sempre nel letto del fiume sotto casa, vicino al sambuco, e che aveva dato un giallino un po’ anonimo che non mi convinceva appieno.

In questo caso, dato che la matassa era piuttosto voluminosa e non volevo agitare troppo il bagno per fare danni alla tintura, ho provato a lasciare che il filato in parte affiorasse e quindi prendesse meno tinta, per vedere che effetto avrebbe fatto, eccolo, tutto sfumato tra il verde acqua, il petrolio e il blu scuro preso sul fondo:

Me la immagino già diventare uno scialle traforato!

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INFO DI SERVIZIO:

Per ora non sto mettendo su Etsy i filati tinti con pigmenti naturali perchè vorrei riservarli per i probabili mercatini d’autunno, però se a qualcuno interessano scrivetemi!!

giovedì 23 giugno 2011

UNA SETTIMANA DI TINTE

Due giorni dell’ultima settimana – bè ovviamente non tutto il giorno! – sono stati dedicati a lavori tintori, sia con estratti naturali che non…

Più che altro perchè  almeno per ora tingere con i colori artificiali da un risultato veloce, vivido e brillante e risponde abbastanza bene all’idea che ho in mente… invece maneggio  i pigmenti naturali più come esperimento, studio e ricerca, sono un universo talmente nuovo e vasto!

Allora nel primo lavoro ho tinto 100 g di lana Shetland lace con il metodo che avevo già usato una volta, dei 2 gomitoli spruzzati con gli stessi colori ma in ordine e proporzioni differenti. Questa volta ho impiegato Arancio/Ruggine, Verde Smeraldo e Violetto, ecco i risultati:

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

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VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Le variazioni dei colori sono sottili, me le immagino perfette per un lavoro a righe che diventano più sfumate che nette, slurp!

 

Il lavoro sulle tinte naturali al prossimo post, se no diventa troppo lungo questo qua.

giovedì 12 maggio 2011

VARIAZIONI DI VIOLETTO

Una mattina spesa bene, non oggi ma la settimana scorsa, non importa… basta scriverne prima o poi…

Ho voluto giocare un po’ con le tinte, e come sempre mi sono lasciata trasportare dall’entusiasmo e ho finito per pranzare alle 2  perchè avevo la cucina sottosopra!!

Sono partita da una tecnica di cui avevo letto, in cui si tinge direttamente il gomitolo, sparando i colori al suo interno, senza svolgerlo in matassa etc, quindi ho preparato 2 gomitoli di lana Shetland da lavoro lace che avevo da parte  e via.

Incredibile questa volta mi sono ricordata di fotografare tutti i passaggi… non che in altri momenti non volessi condividere i lavori fatti, ma semplicemente mi metto a farli e solo alla fine mi viene in mente che avrei potuto postarli sul blog, che ci posso fare.

Quindi ecco come funziona:

  1. Si spruzza il primo colore  - io uso siringhe da 50cc, ma vanno bene anche più piccole o contagocce addirittura – a caso nel gomitolo.
  2. si spruzza il secondo colore in modo che si sovrapponga o meno al primo - un po’ come si vuole…
  3. si spruzza il terzo colore e cosi via… tenendo conto che o il gomitolo è enorme, oppure è facile che a questo punto sia intriso di tinte e che nelle sovrapposizioni si generano tonalità secondarie e oltre… che spesso tendono a sfumature scure non proprio ricercate… quindi attenzione a non sovrabbondare.
VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Nel mio lavoro ho iniziato il primo gomitolo col blu, poi con rosa fucsia e quindi col marrone chiaro.

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Per il secondo gomitolo ho provato a invertire l’ordine dei colori, quindi marrone – fucsia – blu, giusto per capire cosa sarebbe cambiato.

110504 gomitolo II secondo colore

Poi ho messo ogni gomitolo in una busta di plastica per evitare che colasse il colore e per poterli cuocere insieme in una volta sola senza che si mescolassero:

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Ecco alla fine i gomitoli tinti ancora bagnati, quello davanti ha il marrone come primo tono , quello dietro il blu; già così si notano sfumature diverse, ma il lavoro non è ancora finito!

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

 

 

 

 

 

 

Per far asciugare bene il filo infatti ho passato i gomitoli sul niddy noddy e fatto due matasse – alla fine si torna sempre lì! – e una volta asciutte ecco come si presentano:

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Spero che in foto rendano comunque bene le sfumature, perchè dal vivo sono entusiasmanti! Quella con prevalenza di blu ha tonalità più fredde, mentre quella con base marrone tende più sul rosa, ma molti colori si sovrappongono in entrambe e le rendono perfette per un lavoro combinato a strisce o a fili alternati….

 

Il prossimo esperimento sarà sulle variazioni di arancio, dopo una vacanzina in Sardegna!

domenica 3 aprile 2011

FEATHER DUSTER

Suona davvero meglio con  il nome originale inglese, piuttosto che "piumino da polvere" - come andrebbe tradotto - comunque è finito!!
E' venuto perfetto, il filato - lana Jamieson's Shetland Spindrift - ha reso come speravo e una volta lavato e bloccato sul letto ha mostrato tutto lo splendore del punto ben stirato:
Feather duster oyster det Feather duster oyster 2
Ho impiegato quasi due ore a bloccarlo per bene, cercando di mantenere le proporzioni e di non distorcere il disegno, e  alla fine non mi sentivo più i polpastrelli di indice e pollice!
Feather duster oyster Feather duster oyster det pins
Bene comunque, alla fine ho contato 441 punti sul ferro, e circa 2 metri di larghezza x 106 di lunghezza centrale; ero talmente contenta di poter lavorare qualcosa di desiderato e apprezzato per un'amica che ci ho impiegato anche poco tempo, almeno per i miei ritmi, meno di due mesi, e  non vedo l'ora di vederlo addosso alla destinataria - Bergamotto e Benzoino, che non linkerò mai abbastanza.
Un mistero per me resta come realizzare questi disegni suggestivi in un lavoro a maglia, nonostante tanti anni di sferruzzamenti non saprei davvero da che parte iniziare a progettare un disegno come questo, forse perchè non ho mai provato, mah...
INFO DI SERVIZIO:

PER IL MOMENTO NON STO METTENDO IN VENDITA SU ETSY I FILATI TINTI CON PIGMENTI NATURALI, LI RISERVO PER I PROBABILI MERCATINI D'AUTUNNO, MA SE A QUALCUNO INTERESSANO SCRIVETEMI!!

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