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mercoledì 6 giugno 2018

Nuova bufera su Facebook

Nuova bufera su Facebook

Mentre Facebook cercava di diventare il servizio di social media dominante nel mondo, ha raggiunto accordi che consentono ai produttori di telefoni e altri dispositivi di accedere a una grande quantità di informazioni personali degli utenti. Lo rivela il New York Times.

Facebook ha raggiunto partenariati per la condivisione dei dati con almeno 60 produttori di dispositivi - tra cui Apple, Amazon, BlackBerry, Microsoft e Samsung - nell'ultimo decennio, a cominciare dalle applicazioni di Facebook erano ampiamente disponibili sugli smartphone. Le offerte hanno consentito a Facebook di espandere la propria portata e consentire ai produttori di dispositivi di offrire ai clienti funzionalità popolari del social network, quali messaggi, pulsanti e rubriche.

Ma i partenariati, la cui portata non è stata precedentemente segnalata, sollevano preoccupazioni circa la tutela della privacy della società e la conformità con il decreto di consenso del 2011 della Federal Trade Commission. Facebook ha consentito al dispositivo di accedere ai dati degli amici degli utenti senza il loro esplicito consenso, anche dopo aver dichiarato che non avrebbe più condiviso tali informazioni con gli estranei. Alcuni creatori di dispositivi potevano recuperare informazioni personali anche da amici degli utenti che ritenevano di aver vietato qualsiasi condivisione.



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Scopri se sei stato spiato e i tuoi dati venduti ad aziende, in totale disprezzo della privacy, e magari fai causa, grazie al Codacons. In queste ore Facebook ha diffuso il link attraverso il quale gli iscritti al social network possono verificare se i propri dati e quelli dei propri amici siano stati utilizzati da Cambridge Analytica. Lo ricorda il Codacons che lo definisce “un passo fondamentale ai fini della class action promossa dal Codacons negli Stati Uniti a tutela degli utenti italiani”.
ECCO IL LINK PER SCOPRIRLO E FARE CAUSA.



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giovedì 1 settembre 2016

nuova truffa telefonica Wangiri


Basta una telefonata per rubare il credito
Wangiri è l'ultima truffa telefonica da cui bisogna difendersi. Una chiamata da un numero sconosciuto decurta ben 1.50 euro ogni 10 secondi. L'unico modo per difendersi è non rispondere alla chiamata con il prefisso indicato e non richiamare il numero

È Wangiri l’ultima truffa telefonica 
alla quale gli italiani devono prestare particolare attenzione.

Ancora una volta una truffa telefonica, come tante ce ne sono state in passato e che hanno coinvolto tantissime persone, che loro malgrado si sono visti decurtare parecchi soldi. A lanciare l’allarme è la Questura di Vicenza direttamente dalla propria pagina Facebook.

Questa nuova truffa si chiama Wangiri 
e sembra stia mietendo tantissime vittime in questi ultimi giorni. 

Tutto inizia con una chiamata sul proprio cellulare da parte di un numero sconosciuto ma il cui prefisso è 

373, cioè quello che appartiene alla Moldavia.

In realtà la chiamata dura pochissimo. Dopo pochi secondi, infatti, cade la linea. 
Lo scopo di Wangiri è proprio quello di farsi richiamare dal malcapitato che ha ricevuto la chiamata e che, curioso di sapere chi 
in realtà lo avesse cercato, ricontatta il numero. Nel momento in cui la telefonata si apre, però, 
risponderà qualcuno ma in realtà si sentiranno soltanto dei suoni molto confusi. Wangiri, però, si è attivata decurtando ben 1,50 auro per ogni 10 secondi di conversazione.

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http://cipiri4.blogspot.it/2016/09/bollette-luce-e-gas-attenzione-alla.html





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giovedì 9 ottobre 2014

Led : nuova luce per illuminare il mondo


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Nobel ai Led : nuova luce per illuminare il mondo

Nobel per la fisica agli inventori della luce a Led

Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato a tre scienziati giapponesi: Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura per aver inventato il led a luce blu, che insieme ai già noti led a luce rossa e verde, ha permesso di ottenere led a luce bianca. La loro invenzione ha trovato un largo uso nella tecnologia di uso quotidiano e ha permesso un grande risparmio energetico. Con l’avvento del led è stato possibile avere lampade più efficienti e durevoli delle vecchie sorgenti di luce.

Negli anni novanta Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura hanno inventato dei semiconduttori capaci di produrre luce blu che ha rivoluzionato la tecnologia per l’illuminazione. Diodi capaci di produrre luce rossa e verde erano stati sviluppati da tempo, ma l’invenzione dei led a luce blu ha permesso di produrre luce bianca. Per trent’anni, prima dell’invenzione dei tre scienziati giapponesi, la comunità scientifica non era riuscita a produrre diodi capaci di emanare luce blu.

La realizzione dei diodi a emissione di luce blu da parte dei tre ricercatori nei primi anni novanta e’ stata la tappa decisiva per giungere alla luce a led.diodi a emissione di luce rossa e verde erano stati creati gia’ da tempo ma senza diodi a emissione di luce blu non era possibile a creare lampadine led a luce bianca. I tre ricercatori, dice il comitato del Nobel, sono riusciti dove tutti avevano fallito e la loro invenzione e’ stata rivoluzionaria. Come le lampade a incandescenza hanno rappresentanto il ventesimo secolo, il ventunesimo secolo sara’ identificato con le luci emesse dalle lampade a Led.

Akasaki lavorava insieme ad Amano all’università di Nagoya, mentre Nakamura lavorava alla Nichia Chemicals, un’azienda di Tokushima. “La loro invenzione è stata rivoluzionaria”, afferma il comunicato dell’Accademia reale svedese delle scienze. “La luce incandescente prodotta dalle lampade a bulbo è stata sostituita dalle lampade a led”.




Diodi
I componenti elettronici a semiconduttore, diodi e transistror, sono detti componenti attivi, poichè con essi si possono realizzare dei dispositivi ai quali applicando un segnale a bassa potenza sui terminali d'ingresso, si può prelevare un segnale corrispondente a potenze più elevate, (guadagno). Il diodo, come esempio più semplice, è considerato impropriamente un componente attivo, perchè si distingue dai componenti passivi per il fatto che presenta una resistenza bassa per i segnali di una certa polarità, mentre una resistenza alta per i segnali di polarità opposta, senza aumentare la potenza.
Il diodo, è il più semplice componente a semiconduttore, chiamato anche diodo a giunzione, il cui funzionamento è permesso grazie alla giunzione P-N, la quale permette il flusso della corrente in una sola direzione e bloccandola nel verso opposto.
Essi sono una componente principale per i circuiti elettrici, sia per le loro caratteristiche che per il loro principio di funzionamento, che è alla base di altri componenti, ricordando ad esempio i transistor bipolari, i quali utilizzano due diodi in serie.
Giunzione P-N:
La realizzazione di molti componenti attivi a semiconduttore in elettronica, è dovuta alla realizzazione ed utilizzo della giunzione P-N; essa viene realizzata sia nei diodi che nei transistor tramite processi di fabbricazione automatizzati, utilizzando essenzialmente il Germanio ed il Silicio come materiale semiconduttore. Essa è un cristallo a semiconduttore, formato da due zone o regioni,  la zona P e la zona N adiacenti l'una con l'altra e di materiali semiconduttori diversi, di cui la prima è formata appunto da silicio drogato con boro ed ha eccedenza di elettroni, mentre la seconda, è formata da silicio con una piccolissima quantità di fosforo ad eccedenza di lacune
(le lacune sono portatrici di carica elettrica le quali contribuiscono al passaggio della corrente elettrica nei semiconduttori).
Il principio di funzionamento dunque si basa sulla capacità di trasferimento di elettroni dalla zona P alla zona N, chiamato fenomeno di diffusione, ed a seconda della polarizzazione che gli si apllica ai suoi capi.
Infatti se alla zona P gli si apllica una tensione positiva rispetto alla zona N (in questo caso parliamo di polarizzazione diretta), si riduce l'altezza della barriera tra le due zone, e di conseguenza le lacune, che sono portatori maggioritari della nella zona P, passano per diffusione nella N; in quest'ultima zona aumenta la concentrazione dei portatori minoritari(lacune) ed aumenta la ricombinazione con gli elettroni. Lo stesso maccanismo viene adottato per gli elettroni liberi che passano dalla zona N alla zona P.
Bisogna ricordare che con la polarizzazione diretta, anche con piccoli variazioni di tensione, superiori al valore di soglia o tensione lavoro, pari a 0.7 Volt, si hanno forti variazioni di corrente, chiamate correnti dirette (vedere disegno curva diodo). In questo caso la corrente cresce rapidamenente al minino aumento della tensione applicata ai suoi capi.
Applicando invece una tensione esterna in modo tale che la zona P risulti negativa rispetto alla zona N (polarizzazione inversa), si aumenta l'altezza della barriera. Di conseguenza diminuiscono notevolmete i portatori maggioritari in grado di superarla, mentre aumenta il flusso di portatori dalle zone nella quale sono minoritari, alle zone in cui divengono maggioritari. Il valore di questo flusso è molto limitato dalla scarsità di questi portatori, e di conseguenza si ha una piccolissima corrente rispetto alla precedente chiamata corrente inversa. In parole povere nel caso della polarizzazione inversa, la giunzione lascia passare solo un valore piccolissimo di corrente, il quale può ritenersi quasi nullo, fino a che la tensione non scende sotto il valore critico, chiamato tensione di rottura(dall'inglese tensione di break-down), in cui la giunzione si danneggia.

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martedì 15 gennaio 2013

MySpace è tornato

E' arrivato il nuovo Myspace Dopo vari test è pronta la nuova interfaccia.

E' arrivato il nuovo Myspace

Dopo vari test è pronta la nuova interfaccia. Dietro la rinascita del progetto c'è Justin Timberlake.



 MySpace è tornato: a salvarlo e farlo tornare in vita è stato Justin Timberlake che, assieme a altri investitori ha creduto nel progetto di una nuova vita per quello che un tempo era il social network per eccellenza.

Come scrive Webnews Le novità, però, sembrano essere più che altro formali. Nessun annuncio ufficiale, al momento dal gruppo: tutto quel che si può conoscere del nuovo progetto deriva dai primi minuti sulla nuova interfaccia e dalla promessa di musica e video gratuiti senza limiti. Il tentativo è chiaramente quello di creare un riferimento che cerchi sinergie tra social networking e promozione musicale, ove il secondo elemento si fa ingrediente primo e scopo ultimo del progetto.

MySpace ha tentato più volte di reinventare sé stesso pur rimanendo fedele alla propria vocazione musicale. La nuova interfaccia rende ancor più evidente la focalizzazione sulle star e sulla scoperta di nuova musica: il logo quasi scompare, slittando a fondo pagina, e lo spazio è tutto dedicato alle copertine, al player di riproduzione e ad una console di comando con cui gestire le varie opzioni.

Se desiderate provare il nuovo MySpace è sufficiente accedere al sito ufficiale (il redirect sarà automatico verso l'indirizzo new.myspace.com) ed effettuare il login o con credenziali del network in sé, o tramite account Facebook o Twitter. -
The new Myspace from Myspace on Vimeo.
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Udite, udite: MySpace si rifà il look e lascia spazio a “New Myspace”. Pare che tutto il merito di questo cambiamento sia da attribuirsi a Justin Timberlake che nel 2011 è diventato azionista della società che controlla l’ex social network più cliccato del mondo. Il social network che è al tempo stesso una community sulla quale hanno avuto successo molti artisti del panorama musicale mondiale non è mai morto ma ha subito una parabola discendente rapidissima negli ultimi anni che ha visto sprofondare in contemporanea il suo valore e la sua reputazione. Forse anche per questo Myspace riparte in grande e riparte dalla musica. Non solo perché il suo primo sostenitore è un cantante conosciuto a livello internazionale ma anche perché è stato sempre Myspace Music il cuore pulsante di questo social, il suo vero punto di forza, dai tempi in cui era possibile uploadare sulla sua piattaforma mp3 inediti, quando ancora per gli altri social era fantascienza.

Non solo bello
Apocalittici e integrati hanno reagito fortemente alla notizia del restyling come era abbastanza prevedibile. Il restyling, di cui per ora si vede poco, sembra prendere ispirazione dai social più in voga. Oltre al Mashup con Facebook e Twitter infatti la sezione Foto sembra proprio rientrare nell’ottica Pinterest e la gestione delle amicizie rientra nell’ottica delle cerchie di Google Plus. Nella disputa se il bello è anche funzionale ovviamente dovremo lasciare ai posteri l’ardua sentenza e vedere come si evolve la situazione. Nel frattempo non si può di certo non dire che Myspace sembra aver imparato dagli errori commessi nel passato e soprattutto ha capito che non può prescindere dal contesto di riferimento, tenendo conto dell’evoluzione del mondo dei social che va sempre più verso la settorializzazione.



MySpace è stato partorito nel 2003 dalle menti di Tom Anderson e Chris DeWolfe in risposta a distanza di un anno alla rete sociale di successo denominata Friendster. Nel 2005 la News Corporation di Rupert Murdoch acquista per 580 milioni di dollari la proprietà di MySpace mantenendola in auge nel periodo di maggior successo che arriva nel 2006, quando i suoi visitatori unici superano addirittura quelli di Google. Myspace è il primo luogo in cui conoscersi, scambiare foto, condividere video e file musicali. All’apripista però subentra Facebook prima e Twitter poi e Myspace declina inevitabilmente. Nel 2008 debutta Myspace Music una joint venture con le più importanti etichette musicali al mondo, uno spazio sul quale offrire streaming gratuiti per i fan, oggetti di merchandising e biglietti per i concerti. La crisi però non fa vedere la luce fuori dal tunnel e nel giugno 2011 Murdoch vende per 35 milioni di dollari alla Specif Media assieme all’attore-cantante americano che sta facendo da traino alla rinascita del social studiato nella nuova versione come mezzo di condivisione di interessi musicali, mantenendo le specifiche originali ma con una grafica più accattivante e coinvolgente. Tra le funzioni che si possono già intuire dal demo le novità più allettanti sembrano essere “Discover”, in cui si potranno gustare succulente anteprime musicali, e “Trending”, uno strumento di music business dedicato a seguire l’andamento anche statistico dei profili degli artisti del momento. In questa nuova veste sarà possibile interagire facilmente con gli artisti e al tempo stesso la musica sarà organizzata meglio, che sia da vedere o da ascoltare, in cerchie dedicate agli artisti emergenti o a quelli sempre in hit parade.

https://new.myspace.com/
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lunedì 8 agosto 2011

Twitter la nuova home page



Twitter la nuova home page


Twitter ha lanciato qualche mese fa una nuova versione del social network con numerose novità e più facilità nell'utilizzo della piattaforma sociale.
Non tutti gli utenti però sono stati felici di passare alla nuova versione e hanno quindi deciso di mantenere la vecchia versione con la vecchia home page twitter.

Twitter ha annunciato però che la nuova home page del social diventerà obbligatoria per tutti gli utenti a breve.

Una mossa strategica per far passare tutti gli utenti alla nuova versione e plasmare nuovi cambiamenti in base alle reazioni degli utenti.
Certo è che sembra una costrizione che potrebbe portar via anche molti utenti.

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mercoledì 3 giugno 2009

superbar



Come inserire la “superbar” di Windows 7 in Windows XP

Trasparenze, icone grandissime ed estrema comodità. Non so tu, ma io sono rimasto letteralmente stregato dalla nuova barra delle applicazioni presente in Windows 7, il sistema operativo che presto rimpiazzerà Vista nei computer di tutto il mondo.

Se anche tu la pensi come me, non perderti l’occasione di provare ViGlance. Si tratta di un programma gratuito che consente di inserire la “superbar” di Windows 7 in Windows XP. Ecco come funziona.



Innanzitutto, collegati sul sito Internet di ViGlance e fai click sul pulsante nero Download che si trova a metà pagina per scaricare il programma sul tuo PC.



A scaricamento completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (ViGlance OneStep.zip) ed estraine il contenuto in una cartella qualsiasi.

Avvia quindi il programma ViGlance OneStep.exe per far partire ViGlance e vedere la classica barra delle applicazioni del tuo Windows XP trasformarsi nella super-taskbar presente nel nuovo Windows 7.



Adesso non ti rimane che imparare a conoscere meglio le potenzialità della nuova barra delle applicazioni. Come avrai notato, è caratterizzata dalla presenza di icone più grandi rispetto alla classica taskbar di Windows XP e non presenta i nomi delle finestre aperte accanto a queste ultime.

Altra interessante novità apportata da ViGlance è il raggruppamento in una singola icona di tutte le finestre aperte nell’Esplora risorse e nei vari programmi. Ad esempio, se aprirai la cartella Documenti, Risorse del computer ed il Pannello di Controllo contemporaneamente, visualizzerai una sola icona nella barra delle applicazioni, la quale, una volta evidenziata con il cursore del mouse, ti consentirà di accedere velocemente ad una delle finestre aperte mediante un comodissimo menu a scomparsa.

Insomma, di novità ce ne sono tante e, credimi, ci vuole più tempo a spiegarle che a provarle in prima persona. Che aspetti?

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