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sabato 16 maggio 2009

Tahina....la luna e tu!


Profumo di rose e gelsomini...Il velluto di un cielo profondo, trapunto di stelle grandissime...Ogni anno troviamo il modo di andarci, per ripetere la magia....

E' Les Aromes, un piccolo albergo vicino Grasse...Poche camere semplici ed allegre, ed un ristorante greco ed armeno al piano terra....fuori, grandi alberi, piccole luci appese ai rami, il canto lontano di grilli e ranocchie a ricamare un silenzio da fiaba.

E' qui che ho assaggiato la Tahina per la prima volta, e ne sono rimasta incantata...La consistenza cremosa, il sapore freschissimo dato dall'unione con lo yogurth, ma anche "caldo" e scioglievole al palato della pasta di sesamo....il tocco speziato dell'aglio e della paprika, mi hanno subito conquistato....

La tahina è una pasta ricavata dai semi di sesamo, dalla consistenza vellutata, e dal meraviglioso color nocciola.
E' molto usata nella cucina mediorientale, e si presta alle più svariate preparazioni: anche ad impreziosire un toast dolce o una tartina salata, un po' come il burro di arachidi: è chiaro, si tratta di un grasso,e quindi è bene non eccedere, ma si tratta pur sempre di sesamo, ricco di acidi grassi monoinsaturi e di acidi grassi essenziali. L'unione con lo yogurth e l'olio extravergine ne fa un alimento ricchissimo e prezioso, calorico ma anche e soprattutto benefico....Provate la Tahina sulle insalate, che condisce regalando loro un gusto tostato e rotondo...!

Salsa di Tahina e Yogurth

dosi per una ciotola

4 cucchiai ben colmi di yogurth greco
4 cucchiai di tahina ( la si trova nei negozi etnici e, una volta aperta, è bene conservarla in frigorifero )
succo di limone
sale
olio evo
paprika dolce
uno spicchio di aglio spremuto con l'attrezzino , o tritato molto molto finemente

Mescolare bene la tahina prima di utilizzarla, dato che tende a dividersi in una parte più solida e cremosa, che scende in basso, e in una oleosa, che galleggia...

Mischiate lo yogurth con la tahina: unite l'aglio ed un cucchiaio circa di succo di limone. Aggiustate di sale. Mettete un generoso giro di olio sulla superficie della crema, facendolo penetrate con morbidi giri di cucchiaio...Cospargete di paprika dolce.

Servite la tahina fresca o a temperatura ambiente, assieme ad abbondante pane arabo caldo ( vanno benissimo anche delle piadine sfogliate, un po' come per lo Tzatziki...)



P.S. Il pane arabo l'ho scovato da Lidl...quanto mi piace! Lo scaldo velocemente, e lo intingo nella salsa....Un pomodoro, poco formaggio magro...questa è la felicità!



mercoledì 6 maggio 2009

Crepes bretoni prosciutto e mele...


Mia adorata Provenza...forse fra poco tornerò da te!
Ogni anno è la stessa emozione, incontenibile: una sottile felicità si impadronisce lentamente di ogni mia più piccola cellula, alla vista della prima casa con le imposte colorate d'azzurro....



Davanti alle distese viola di lavanda...



alle acque verdi di Fontaine de Vaucluse....



al rosso delle rocce del Colorado del Roustrel....



...l'anima gioisce e si rinnova, i pensieri si fanno più leggeri, fioriscono le idee...guizzano come pesci argentati nell'acquario del mio cuore mille progetti per la casa, per il giardino: si acquistano le spezie per il lungo inverno, quelle che scalderanno le soupes de poissons, e che porteranno l'estate provenzale sulla mia tavola, quando fuori è grigio e pioggia....



Il giallo di Van Gogh mi sorriderà dal mio piatto di minestra, profumato di rouille e di zafferano....Il Misto di Spezie per Patate dell'omino del mercato di Aix, che tutti gli anni ormai mi riconosce e mi saluta con un sorriso largo e strampalato, mi farà ricordare queste belle giornate....

Cosa c'entra la Bretagna con la Provenza e con la Costa Azzurra? E' stato in una piccola créperie vicino ad Antibes che, in una serata d'estate, ma alquanto freddina, io e il mio amore abbiamo trovato rifugio ed abbiamo fatto l'incontro magico con le crepes di grano saraceno!

Accompagnate da sidro fresco e dorato, servito in larghe tazzotte di terracotta, come la tradizione vuole, ci hanno subito conquistato con la loro consistenza e col loro sapore....

Possono essere riempite come lo si desidera: ma la loro caratteristica è lo spessore, più consistente di quello delle crepes "alla parigina"( ma sono tenerissime e assai digeribili! ), ed il sapore robusto ed avvolgente.

Le varianti che più amo sono le classicissima con prosciutto cotto/emmenthal rapè/uovo precedentemente cotto all'occhio...( delizioso! ) e pancetta affumicata sottilissima/raclette....


Ma anche e soprattutto quella con purea di mele e prosciutto crudo dolce, fritto precedentemente in un padellino a renderlo croccante e gustoso ( io lo passo in un tegamino spesso ed antiaderente , senza olio o burro....)



Potrete preparare la purea di mela frullando una mela di qualità non troppo dolce con poco succo di limone, altrimenti....



La pastella deve essere preparata con largo anticipo, e d eventualmente conservata in frigorifero. Importante è avere a disposizione una buona padella antiaderente da crepes e una paletta ben flessibile: queste crepes tendono infatti a spezzarsi con grande facilità!Ho notato comunque che se imburrerete pochissimo la padella ( ne non per niente...) le crepes vengono molto migliori, ben dorate e compatte! Abbondate pure quando stenderete l'impasto : non è importante che vengano sottilissime, anzi....



Impasto per Crepes bretoni di grano saraceno:

250 g di farina di grano saraceno
250 ml di acqua
250 ml di latte
2 uova
un cucchiaino di sale
poco sidro, ma solo se vedete che la pastella è risultata troppo solida....Bon apétit!





lunedì 9 marzo 2009

Tzatziki....e piatti rotti!


Non ho mai avuto il piacere di andare in Grecia, nonostante gli studi classici e la giovinezza trascorsa tra i libri di Platone e di Euripide...Mentre sto meditando di una toccata e fuga, da compiere furtivamente forse proprio questa primavera, mi anticipo sui tempi, gustando una delizia tipicamente greca ma che tipica è ormai, anche, di casa mia, e da diversi anni...da quando, cioè, l'assaggiai a Parigi, ad un ristorante greco....

Fu una serata indimenticabile: io e mio marito eravamo allora fidanzati, ed entrammo in un ristorante greco di cui non ricordo, sinceramente , il nome....all'entrata un pasciuto signore vestito di bianco e con un piatto in mano ci chiese con gentilezza come ci chiamavamo...una volta pronunciati i nostri due nomi, il garbato signore si trasformò : li ripetè con un urlo degno di un samurai, e scaraventò il piatto a terra con tutta la forza che aveva nel polposo braccetto su una pila di cocci ,tutti evidentemente dello stesso servito...restammo per un attimo a bocca aperta, e poi...non la finivamo più di ridere!
Fu un'esperienza bellissima: il locale era allegro ed ospitale, e il cibo greco mi affascinò immediatamente con in suoi sapori netti, i colori decisi e i profumi solari e mediterranei: l'estate nel piatto, mentre fuori piovigginava, in una Parigi in pieno inverno...

Lo tzatziki da allora è diventato il cibo fresco delle prime giornate di sole, la coccola da gustare in punta di dita, usando mani e pane, accompagnata magari da della buona feta e, d'estate, da rossi pomodori maturi...quelli mitici della mia vicina, che me ne fa dono! ( P.S. Grazie Vanna! Sei troppo carina! :-D )


TZATZIKI

3oo g di yoguth greco
1 cetriolo e mezzo se grandi, 2 se piccoli
2 spicchi di aglio
olio evo
sale q.b.
aneto fresco o essiccato

Sbucciare i cetrioli, tagliarli in quattro lunghi spicchi nel senso della lunghezza ed eliminare per quanto possibile la parte interna, ricca di semi ed indigesta. Tritarli abbastanza fini, ma non troppo, con la mezzaluna, e metterli in un tovagliolo, che chiuderete e strizzerete, a far uscire gran parte dell'acqua di vegetazione...
Intanto sbucciate l'aglio e privatelo della parte interna verde, se presente...anche questa operazione serve a rendere il tutto più digeribile. Tritatelo fine o, meglio passatelo allo spremiaglio...
Unite lo yogurth all'aglio ed al cetriolo, mescolare bene aggiustando di sale , e trasferite il tutto nella terrina dove servirete lo tzatziki in tavola: aggiungere quindi diversi cucchiai di olio evo, che farete penetrare dolcemente nel composto, con delicati giri di forchetta, ma in maniera che rimanga visibile e "scorporato". Spolverizate di abbondante aneto e mettete a riposare in frigo per diverse ore. Toglietelo mezz'ora, un'ora prima di servirlo, in modo che sia molo fresco, ma non gelido....
Servitelo accompagnato da feta, pomodorini, olive greche e con del buon pane: perfetto il pane arabo caldo, ma ottima anche una buona piada sfogliata, anch'essa calda ,a fare da piacevole contasto col fresco della bianca crema di yoguth...