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venerdì 5 febbraio 2010

Farfalle al persico, curry e pepe di sichuan




Vi auguro un bellissimo fine settimana....

E vi lascio con una ricetta facile facile.....

Un Barbatrucco per ingannare ospiti raffinati, amanti del pesce, quando vorrete servire qualcosa di delicato e particolare, ma, possibilmente, senza farvi fare un salasso in pescheria....

Un escamotage per far mangiare il pesce ad un bambino e abituarlo magari, piano piano, al sapore delle spezie ( guarda.... le farfalle al colore del sole! ).....

Oppure per aggirare un marito che non ama il pesce.

Anzi, che lo odia.

Lo odia con tutte le sue forze.

O meglio....che crede di odiarlo!....
Perchè ogni volta che "glielo propino", dopo il blocco-brontoloso-simil-imbronciato del primo minuto, ne viene poi conquistato....gli piace, gli piace....eeeeeh, se gli piace!
Ma che volete, la sua anima di Maremmano non lo ammetterà mai! :-)


Farfalle al persce persico, curry e pepe di sichuan

Dosi per tre persone

Farfalle
300 g circa di persico
uno spicchio d'aglio spremuto con l'apposito attrezzino ( eh, lo so, sono ripetitiva...ma per me l'aglio, così, acquista in profumo, e diviene più digeribile! )
qualche cucchiaio di olio EVO
quattro foglie di alloro
un cucchiaino colmo di curry
vino bianco
cinque o sei cucchiai di panna vegetale
pepe ( meglio se di sichuan )
dado vegetale, sale

Porrete in una padella abbastanza ampia l'olio con l'aglio, ma farete soltanto scaldare, non soffriggere....Infatti al primo cenno di sfrigolamento dell'olio mettere il pesce persico, tagliato a grossi tocchi, e lo cuocerete indorandolo bene da una parte e poi dall'altra, irrorandolo con un generoso spruzzo di vino, sino a quando non sarà disfatto, con mezzo dado vegetale: aggiusterete solo in fondo di sale, per non far perdere liquidi preziosi al pesce, rendendolo stopposo.....
A metà cottura aggiungerete l'alloro, spezzettato grossolanamente.
Coprirete quindi la pentola, spegnendo il fuoco, e lascerete riposare un quarto d'ora, affinchè i profumi si fondano dolcemente ed il sughetto possa un po' freddarsi.
Allora toglierete l'alloro aggiungerete la panna, in cui avrete con cura stemperato il curry.
Al momento di gettare nella padella la pasta, aggiungerete poco pepe: nella foto non si vede, dato che l'ho sbriciolato in un secondo momento, presa da raptus creativo....ma ho scelto quello di sichuan a scaldare il tutto, perchè dona un aroma "moscato" ed agrumato , senza essere troppo pungente.




martedì 22 dicembre 2009

Pasta Giovane Italia....rivisitata!


In anteprima, alcuni dei saporiti ingredienti...




Piano piano, abbiamo detto....un passo alla volta....
E ricomincio in punta di piedi, come promesso, con una ricetta timida e semplicissima....

E quale, se non una rivisitazione di una mia ricetta passata?

Mi sto riferendo a questa , che così spesso , in casa mia , fa spuntare il sorriso, anche dopo una giornata faticosa!



Pasta "Alla Giovane Italia"....rivisitata!

Ingredienti:

Tagliatelle verdi profumate al basilico
venti pomodorini ben sodi
una decina di foglie di basilico freschissimo
una manciata di pinoli
abbondante ricotta stagionata
qualche cucchiaio di olio EVO
uno spicchio d'aglio
mezzo dado vegetale
un cucchiaio di zucchero
sale all'occorrenza /pepe di macina q.b.

In breve , il gioco è fatto.

Le tagliatelle verdi agli spinaci, profumate al basilico, le potrete trovare, se avete fretta, a casa di un amico....




Altrimenti, se avete tempo e vi va di pasticciare, ma anche di inebriarvi di sentori freschi e mediterranei, potrete farvele per conto vostro, aggiungendo alle normali tagliatelle verdi, che io personalmente faccio secondo queste dosi ,qualche goccia di olio profumato al basilico...

Tostate una manciata di pinoli in un padellino, per esaltarne croccantezza ed aroma....
Grattugiate ben fine della ricotta stagionata ( se lo gradite, potrete mescolarla anche a poco parmigiano!... )

Tagliate a metà una ventina di pomodorini ben sodi, cospargeteli con un bel pizzico di sale fino e lasciateli per venti minuti circa in uno scolapasta, ad insaporirsi e a perdere l'eccesso di acqua e di acidi....

Mentre l'acqua bolle, scaldate appena qualche cucchiaio di olio EVO in una padella profonda, poi aggiungete i pomodorini , lo spicchio d'aglio schiacciato con l'apposito attrezzino ( il che lo renderà molto più digeribile, oltre a spremerne i preziosi oli essenziali ) , le foglie di basilico, abbiamo detto più o meno una decina, intere... il mezzo dado sbriciolato ed un generoso cucchiaio di zucchero.... fate saltare il tutto velocemente, aggiungete le tagliatelle cotte al dente, qualche cucchiaio di ricotta grattugiata ( ne metterete una ciotolina in tavola, affinchè ognuno si serva come vuole ), un'aggiustata di sale ed una generosa macinata di pepe.

Una pasta decisamente patriottica, nei colori e nei profumi....Buon appetito!



....Aaaaaah.....la marmorea ricotta....che bontà! Per me, un'autentica passione.....



giovedì 14 maggio 2009

Spaghetti con salmone e pistacchi tostati....




...Vi giuro....erano ottimi! A dispetto delle foto che sono poche, e pure bruttarelle....Ho realizzato la pasta in un momento in cui la fame urgeva ( non so se vi rendete conto che porzionciona ci siamo mangiati! ), quindi figuriamoci se c'era il tempo e la voglia di mettere lo spaghetto in posa con relativo sugo., ma....male facesti, cara Rometta!

Perchè questa pasta è davvero appetitosa, e mi ha riproposto uno degli accostamenti che più amo: quello del pesce con la frutta secca!

Avete presente una delle ricette della cucina ebraica, le Sardine in Saor, che nuotano beate in un mare di uvette e pinoli ....o la sicula pasta con le sarde, anch'essa allietata da fragranti uvette a contrastare il balsamico finocchietto? O la croccantezza burrosa della trota alle mandorle? Ho impressa nella mente un'immagine di me , qualche anno fa: davanti ai miei occhi il lago di Garda, specchio infinito...dopo un pranzetto a base di trota alle mandorle, annaffiato da un garrulo bianco di Custoza, lo sguardo perso all'orizzonte, ed il naso perso in un bicchierino di limoncello freddo....è un'immagine di felicità, di quiete assoluta: ed è anche per questo che amo tanto la trota alle mandorle, ed ogni piatto che riproponga un accostamento simile!


SPAGHETTI AL SALMONE E PISTACCHI (dosi, abbondanti, per due persone)

Un piccolo trancio di salmone fresco
tre cucchiai di pistacchi sgusciati
uno spicchio di aglio
un po' di peperoncino
poco vino bianco
cinque, sei cucchiai di polpa di pomodoro
un ciuffetto di prezzemolo fresco
olio EVO
sale/pepe di macina

Non dovrete far altro che mettere in una padella profonda qualche cucchiaio di olio e lo spicchietto d'aglio, spremuto con l'attrezzino apposito ( io lo uso sempre, perchè lo rende assai più digeribile...). Unite anche il peperoncino, che toglierete in seguito. Accendete il fuoco e , prima che l'aglio prenda colore, mettete nel tegame il trancio di salmone, pulito dalla pelle...Mentre il salmone rosola disfatelo grossolanamente con un cucchiaio di legno, togliendo l'osso centrale e le eventuali spine. Unite poco vino bianco e fate evaporare a fuoco alto: aggiungete quindi il pomodoro ed il sale, facendo cuocere per un quarto d'ora a fuoco moderato.
Spegnete ed aggiungete il prezzemolo tritato: gettate nel sughetto gli spaghetti, e mescolate velocemente, aggiungendo poco pepe.
Intanto avrete ben tostato i pistacchi in un padellino, o anche nel fornetto: li avrete messi tra due tovaglioli e li avrete sbriciolati grossolanamente con l'aiuto di un batticarne.
Ora, è giunto il momento di spolverarli sulla pasta, e in abbondanza....Che profumino!





giovedì 7 maggio 2009

Farfalle alle zucchine e...carne "Tinsemmhal"!




Ve lo ricordate?



Carino, vero? Se siete dei nostalgici, come me, e se vi fa piacere rivedere qualche spot degli anni '80, date un'occhiata qui !

Certo....meglio preferire il fresco al conservato, sempre....ma dite un po'....chi non ha provato il piacere di mangiarla d'estate su un letto di insalatina fresca? E l'aggiunta in polpette e polpettoni non dà forse una morbidezza ed un sapore specialissimi?

" Simmenthal è uno storico marchio alimentare italiano, specializzato nella produzione di un lesso di carne in gelatina, confezionato in scatola e destinato ad essere consumato freddo, senza bisogno di alcuna preparazione.

Il metodo di conservazione fu ideato dal ristoratore milanese Pietro Sada, nel 1881 mentre suo figlio, Gino Alfonso Sada, nel 1923 iniziò la vera produzione industriale della carne in scatola in gelatina.

Trae il nome da una valle svizzera chiamata oggi Simmental, presso Zweisimmen; il procedimento di produzione consiste nel cuocere la carne in un brodo vegetale che produce gelatina raffreddandosi. Oggi si utilizzano carni sudamericane.

A cottura ultimata, la scatoletta calda si raffredda appoggiata su un lato, sicché il grasso (oggi diminuito rispetto ad un tempo), tende a galleggiare concentrandosi all'estremità opposta della scatoletta.

Adatta alle diete ipocaloriche per il basso tenore di grassi, mentre l'apporto calorico della gelatina è trascurabile.

Il marchio appartiene oggi a Kraft Foods, che produce anche prodotti complementari alla classica carne in scatoletta." ( da Wikipedia )

E poi...confessate....chi , da piccolo, non si è fatto regalare questo oggetto, che nascondevamo magari in cartella e tiravamo fuori magari a ricreazione....e che ci faceva tanto ridere?

Questa pasta freschissima e nutriente si prepara in un attimo, e , riscaldata velocemente, al bisogno, forse è ancor più buona.

Per realizzarla può andar benissimo qualsiasi carne il gelatina: io questa volta ho utilizzato Manzotin (scusate se metto i marchi papali papali, ma è inutile girarci intorno con lunghe perifrasi....non sarà certo perchè li cita la Romy su Chez moi! che questi marchi avranno maggior credibilità di quella che già possiedono! )....E poi tutto dipende dalle vostre preferenze!

Occorrono:

Farfalle di ottima qualità ( così, se vi avanza un poco di pasta e vorrete gustarla fredda o riscaldata, non avrete sorprese... )

Uno spicchietto di aglio

Olio Evo, qualche cucchiaio

Quattro, cinque zucchine freschissime

Carne in gelatina nella quantità che preferite ( di solito con queste dosi va bene la scatoletta da 215 g...ma se vi affiderete all'occhio e al vostro gusto personale, non fallirete! )

Parmigiano grattugiato ( se volete potrete mescolarvi anche del pecorino romano, per aggiungere un tocco di sapidità....)

Prezzemolo e maggiorana , qualche fogliolina

Brandy o Marsala, se li gradite

Dado vegetale ( mezzo, all'incirca.... )

Pepe di macina


Mettete in una padella capiente l'olio e l'aglio preferibilmente spremuto con l'apposito attrezzino....Accendete il fuoco e prima che l'aglio prenda colore aggiungete le zucchine tagliate prima per la lunghezza e poi a fettine abbastanza sottili ( ma non troppo....dovranno risultare morbide, ma non divenire una purea! )




Aggiungete, sbriciolandolo, il mezzo dado vegetale di ottima qualità. Soffriggete velocemente: se vorrete ,potete sfumare con poco brandy o pochissima marsala, facendoli evaporare subito.... fate quindi stufare aggiungendo a poco a poco acqua calda fino a che le zucchine non saranno cotte, ma non disfatte....

Spegnete il fuoco.

In un piatto con una forchetta schiacciate la carne in gelatina in modo da disfare i pezzi più grandi....Unite alle zucchine nel padellone.

Il tutto deve essere fatto a fornelli ormai spenti perchè altrimenti la carne diverrebbe dura: si devono solamente amalgamare i sapori....

Prima di mettere la pasta fate intiepidire un poco: vi accorgere che col calore la gelatina tende a sciogliersi: quindi, se farete raffreddare leggermente il tutto, il sugo resterà più compatto.

Unite quindi poco prezzemolo e maggiorana tritati e infine la pasta, che farete mantecare col formaggio ( portatene però anche in tavola! ).Se vorrete ottenere il massimo della libidine aggiungete una bella noce di burro , magari però di quello a basso contenuto di colesterolo....!

Cospargete di abbondante pepe di macina. Simmenthalmente buona!



mercoledì 18 marzo 2009

Spaghetti con bottarga, lemongrass, pomodorini...



Che fare del lemongrass? Oggetto delle mie fantasie culinarie e delle mie curiosità più ardite, sono riuscita a trovarlo!... e da lì è cominciata tutta una serie di esperimenti...

Il primo è stato una coppa di fragole, a cui ho aggiunto poco zucchero, poco vino rosso, qualche goccia di crema di aceto balsamico e un tocco di lemongrass finemente grattugiato...una delizia!

Il secondo è stato questa pasta....
Piacevolmente fresca e appetitosa, ha riscosso il plauso persino di mio marito, che del pesce non è certo un estimatore....E poi, come tutti i piatti messi insieme in fretta e furia, con semplicità, con cotture velocissime, ma con ingredienti di buona qualità, è risultata una vera scoperta!

Ingredienti per due persone:

spaghetti
50 g di bottarga di muggine intera ( non di quella già polverizzata...)
una decina di pomodorini piccoli, rossi e croccanti
la parte finale, chiara e panciuta di due stecche di lemongrass, tritata finissima
due spicchi di aglio
olio EVO
sale, pepe q.b.

Mettete a bollire l'acqua...
Lavate bene i pomodorini, e tagliateli in quattro....poneteli in uno scolapasta, a perdere un poco l'acqua di vegetazione....
Grattugiate anche la bottarga, togliendo la pelle esterna e sbriciolandola il più possibile ( ma se restano dei pezzettini, saranno anch'essi deliziosi! )
Prendete due panciuti lemongrass e utilizzate solo la parte color avorio, quella finale, che triterete finissima....
Buttate gli spaghetti!
Scaldate quindi in una padella capiente qualche cucchiaio di olio extravergine con due spicchi di aglio che toglierete in seguito ( o che lascerete, magari spremendoli prima con lo spremiaglio per renderli più digeribili...), gettateci i pomodorini e fateli saltare velocemente....
Scolate la pasta al dente e gettatela , ben umida, nella padella , a fuoco alto ...
Saltate velocemente,e aggiungete la bottarga ...mescolate con vigore, aggiustando di sale ( tenendo conto che la bottarga è già ben saporita! )
...Spegnete il fuoco a spolverate di lemongrass, e di poco pepe di macina....
Ancora un salto e ...subito in tavola!

P.S. Mi rendo conto che non sia facilissimo trovare il lemongrass...io l'ho trovato ad un negozio di cibi bio, e l'ho visto anche al Vivimarket di Firenze....Se lo trovate e lo gradite, potrete conservarlo molto a lungo nello scomparto frutta del frigorifero, o anche surgelarlo!
Ma se volete provare questa pasta senza questo ingrediente, io credo che possa essere decorosamente sostituito da una piccola grattugiata di zenzero fresco insieme ad una, altrettanto piccola, di buccia di limone!




martedì 10 marzo 2009

Taleggio e prosciutto di Praga...pasta Garofalo...Vernaccia riserva...




Quando voglio preparare un piatto speciale, utilizzo sempre la pasta Garofalo: la trovo squisita, non disdegno il rapporto qualità-prezzo e mi diverte la confezione, che strizza l'occhio alla smorfia napoletana: ad ogni formato di pasta corrisponde infatti un numero preciso, con tutti...gli annessi e i connessi!


Pasta Garofalo....la mia prediletta!

Questo piatto è davvero semplice e veloce, ma di sicuro effetto...Non lo faccio spessissimo perchè, da me, è un po' difficile trovare il prosciutto di Praga...questa volta, oltretutto, ho dovuto accontentarmi di uno già confezionato a fette sottili, mentre la ricetta richiederebbe una sola , succulenta, rosea fetta, da ridurre in dadolini piccolissimi...

Quindi, dovendo fare di necessità virtù, ho ridotto in straccetti sottili il mio prosciutto, ad esaltarne la morbidezza....


Morbide, rosse, saporite onde di Praga...


Il Taleggio, poi, è una mia grande passione: è legato indissolubilmente ad una città che amo infinitamente, Brescia, in cui ho vissuto per quasi due anni e che mi ha insegnato molto...
Lo so, lo so...è un formaggio che non si può mangiare tutti i giorni ( come del resto tutti i formaggi, specialmente questi ad alto contenuto di grassi...): ma proprio perchè è un ingrediente da centellinare, questo primo suscita sempre entusiamo, quando lo presento...



La marmorea bellezza di un blocco di Taleggio: con atteggiamento michelangiolesco, lo scruto... alla ricerca del capolavoro che racchiude in sè!

Di solito affianco anche un vino di qualità; in questo caso l'incontro è stato con un bianco toscano: con una Vernaccia Riserva che aspettava il suo turno ormai da un po' di tempo...Ma l'attesa è stata ripagata! Compro la riserva dell'azienda agricola Signano ogni volta che posso: è un vino unico, particolarissimo, dal colore intenso come intenso è il suo sapore: prezioso, quasi liquoroso ma senza leziosità... asciutto quanto basta per accompagnare egregiamente un formaggio maestoso e potente come il Taleggio, che accarezza ed adula sino a tirarne fuori tutta la stagionata dolcezza....


La Vernaccia Riserva Signano...uno dei regali che ci siamo fatti nell'ultima gita a San Gimignano, la splendida città turrita!


PASTA TALEGGIO E PROSCIUTTO DI PRAGA


Pasta corta (perfette le mezze penne...)
una fetta di prosciutto di Praga (ovvero di prosciutto cotto affumicato ), spessa circa 3 mm
200 g di taleggio ( pesato con la crosta )
olio EVO
sale, pepe di macina
peperoncino
2 o tre cucchiai di latte


Mettete in una capiente padella tre o quattro cucchiai di olio extravergine: aggiungete peperoncino a piacere, calcolando che la ricetta dovrà essere abbastanza piccante, ma non troppo...Io, ad esempio, ho l'olio al peperoncino, e ne uso poche gocce!

Fate a tocchetti piccolissimi il prosciutto di Praga, e soffriggetelo velocemente nell'olio ben caldo , di modo che si colorisca, ma senza indurirsi...Spegnete la fiamma e togliete dal fuoco la padella.

Togliete la crosta al taleggio, fatelo a tocchetti e mettetelo nella padella con l'olio ormai tiepido: accendete il fuoco e fatelo andare basso, anzi, bassissimo, sino a che non vedrete che il taleggio si disfa dolcemente...Potrete aggiungere due o tre cucchiai di latte, a rendere più cremosa la preparazione. Aggiungete , al bisogno ( ma non credo ce ne sarà...) del sale, con grande moderazione, data la sapidità degli ingredienti...

Nel frattempo avrete messo a bollire l'acqua, e avrete messo su la pasta.
Continuate a tenere in caldo a fuoco dolcissimo la crema di taleggio: scolate le mezze penne al dente, lasciandole ben umide, e gettatele nella padella, mescolando velocemente e con vigore.
Servite subito, con una bella macinata di pepe , mettendo in tavola anche del parmigiano grattugiato, che ognuno metterà , se vorrà, e nella quantità desiderata....

Accompagnate con un bianco di carattere...buon appetito!



Piccantissimi coralli...

mercoledì 25 febbraio 2009

Pasta ricotta e topinambur....


Che succede quando una sapida ricottina di bufala si incontra con un croccante topinambur?
Me lo sono chiesto quando ho cominciato a cucinare questa pasta: la risposta è arrivata poco dopo, il tempo esatto della cottura del sugo e delle mezze penne....una candida rivoluzione!

Sì, rivoluzione perchè i topinambur mi avevano sempre insospettito: me ne ero tenuta alla larga, perchè una volta, avendoli assaggiati, ne avevo ricavato un'impressione tutt'altro che gradevole, oltre che un bel mal di pancia...Ma nella vita è sempre bene dare a tutti una seconda chance....persino se si tratta di un tubero!

Il topinambur ( Helianthus Tuberosus ) è davvero un bulbo interessante: innanzitutto, è il bulbo di un girasole: e come tale non può non essere bello, buono, pieno di virtù!



Aiuta a tenere sotto controllo colesterolo e glicemia, è ricco di microelementi quali zinco e selenio, ma può essere digerito solamente nell'ultima parte dell'intestino: le lunghe fibre della molecola che lo caratterizza, l'inulina, possono venir scisse , infatti, soltamente qui: ed è per questo che ,in dosi eccessive, può dare qualche problemino.....

Ha comunque, sull'intestino ,un'ottima azione rinnovatrice e depurativa: è pure bello, di quella rugosa, sugosa e croccante bellezza che è propria dello zenzero, ma che si ammanta di sfumature porporine...Ma soprattutto...è buono...buonissimo...della bontà propria dei carciofi, delle patate, quella bontà spartana che li rende insostituibile pasto, frugale ma degno di un re!




Possiamo consumare il topinambur anche in risotti raffinati, fritto a bastoncini, nella bagnacauda, ( i Piemontesi lo chiamano "ciapinabò"! ), con la fonduta: come contorno appetitoso, cotto con semplice aglio e prezzemolo, o...nella pasta, come ho fatto io.....

Ho preso quattro topinambur di media grandezza, li ho ben sbucciati e puliti: quindi li ho tritati finemente.
In un tegame ho messo due grossi spicchi di aglio, che poi ho tolto, a soffriggere dolcemente in tre cucchiai di olio estravergine: una volta aggiunti i tuberi, li ho fatti stufare con poco dado vegetale e sale, sino a completa cottura.
Intanto ho messo a cuocere la pasta, scegliendo le mezze penne.
Ho stemperato nei topinambur 100 g di ricottina di bufala : ma va bene qualsiasi ricotta soda e saporita, aggiungendo anche qualche cucchiaio di latte, un soffio di prezzemolo, pepe di macina....
Ho infine fatto saltare allegramente nel sugo vegetale la pasta, mantecandola con abbondante parmigiano...il risultato ? Uno spettacolo: che bontà!