Quando ero in Thailandia non sapevo cosa mangiare a colazione. I biscotti sono una cosa da "europei" o "americani" e non si trovavano facilmente al supermercato. Intendo dire biscotti normali, non cremosi o pasticciati tipo gli Oreo (buoni ma troppo dolci per i miei gusti). E poi, anche volendo ripiegare su merendine o tortine, leggendo la lista degli ingredienti non c'era una cosa che non contenesse conservanti. Conservanti ovunque, anche nello yogurt.
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5 settembre 2012
Biscotti con fiocchi d'avena e anacardi + giveaway!
Oat flakes and cashew cookies
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28 maggio 2012
L'esperienza thai per eccellenza: il mercato locale
A market tour
La mia esperienza thailandese è ormai agli sgoccioli. Tra una settimana, infatti, salirò su quell'aereo che, con un breve scalo a Zurigo, mi porterà di nuovo a casa. A dire la verità sono contenta: questi tre mesi sono stati pazzeschi però adesso credo di aver bisogno di tornare alla mia vita "europea". Sarà che sono invecchiata e non sono più quello spirito avventuroso di una volta, sarà che in queste ultime due settimane sono rimasta sola perché mio marito è rientrato in Italia prima di me e quindi ho voglia di andare da lui... sarà quello che sarà... fatto sta che sono un po' stufa.
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21 maggio 2012
Calamari stesi, foglie di neem e cardamomo
(Re)discovering cardamom
Secondo episodio della serie Gita a Chanthaburi (episodio 1 qui e episodio 3 qui). Non è stata una gita granché pianificata (il nostro unico scopo era quello di fuggire dalla metropoli e respirare aria buona) e non mi ero informata sulle escursioni da fare al di fuori del resort: solo una volta arrivata lì ho capito che per fare vere e proprie escursioni ci voleva un mezzo proprio, perché ci trovavamo - come si dice - in the middle of nowhere. Campi e frutteti a perdita d'occhio, strade desolate e nessun negozio. Nessun mezzo pubblico. Va beh, poco male. Una passeggiata verso il mare ci può bastare. Abbiamo poche pretese.
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13 maggio 2012
Aria pulita, rambutan e altre meraviglie
A fresh fruity escape from Bangkok
Dopo oltre due mesi di permanenza a Bangkok, mi sono resa conto che ci sono alcune cose che mi mancano tremendamente. E non mi riferisco alla nostalgia di casa, dei sapori italiani e di cose del genere (per trattare questo argomento mi servirebbero 3-4 post e comunque scadrei nel patetico-banale...). Mi riferisco a esigenze semplici e date normalmente per scontate, come il bisogno di respirare un po' di aria fresca (che non sia quella che esce dal condizionatore), di sentire un po' di vento sulla pelle (magari un po' frescolino, non stile aria-del-phon), di avere un po' di pelle d'oca (magari anche solo l'illusione), di respirare a pieni polmoni senza immettere necessariamente nelle vie respiratorie gas di scarico e altri agenti inquinanti di ignota natura, di fare una passeggiata nel verde (senza dover schivare le buche per terra e i fili elettrici tesi ad altezza uomo).
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23 aprile 2012
Ode alla laab gai
How to survive without cooking
L'ho scritto anche nel mio profilo: la laab gai è uno dei miei piatti preferiti in assoluto: si litiga il primo posto con i trentinissimi strangolapreti e sorpassa di poco la pizza di scarola e gli spaghetti alle vongole in bianco. Insomma, in cima alla mia classifica personale di food c'è un clamoroso scontro Trentino-Thailandia.
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11 aprile 2012
Bang Nampheung Floating Market
The importance of a good pronunciation
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8 aprile 2012
La casa degli spiriti
Happy East(er)
Ci sono due cose che i thailandesi temono: gli spiriti e il numero tredici. Hanno talmente tanta paura di questo numero che in ascensore, dopo il 12mo piano e prima del 14mo c'è il piano A. Gli spiriti, d'altra parte, sono al tempo stesso temuti e venerati e sono retaggio di antiche credenze animistiche.
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2 aprile 2012
Il menu della mia ignoranza (linguistica)
It's time to start learning Thai
Farsi consigliare da una collega thailandese un ristorante di pesce sul mare, relativamente vicino alla spiaggia, che sia carino e non la solita bettolina sotto casa ma pur sempre autentico, è abbastanza facile. Se poi la tua collega ti stampa anche la mappa di Google e ci scrive sopra le indicazioni da dare al taxista, arrivarci è altrettanto semplice. Ma se poi, una volta arrivati e preso posto a tavola, ci si accorge che il menù è scritto solo in thailandese, che non c'è un cameriere che parli l'inglese né un oriundo che possa fare da tramite, e che l'applicazione per cellulare Speak Thai è pressoché inutile in queste circostanze, beh allora le cose si complicano.
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29 marzo 2012
Green Papaya Salad
Fast(-moving) street food
Da queste parti un pasto è quasi sempre sinonimo di street food. Sono pochi i thailandesi che cucinano a casa propria, mentre sono moltissimi quelli che ordinano la cena (o parte di essa) da una delle tante bancarelle piazzate sui marciapiedi delle strade di un quartiere qualsiasi di questa immensa città. In realtà, nella maggior parte dei casi definirle "bancarelle" non è propriamente esatto. Anzi, è quasi riduttivo.
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27 marzo 2012
Le conseguenze di un acquazzone
It happens when it rains
Quando si gira per Bangkok, capita spesso di essere sorpresi da un acquazzone. Se non si è nel bel mezzo della stagione delle piogge (che inizia verso metà maggio), lo scroscio di pioggia può durare anche pochi minuti. Ma è quasi sempre sufficiente a scatenare il caos più feroce nel centro cittadino. Il traffico va letteralmente in tilt nel giro di pochi minuti e all'improvviso prendere un taxi può diventare un'impresa epica. E se si riesce a salire sul taxi, arrivare a destinazione in tempi umani può essere altrettanto arduo.
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19 marzo 2012
Il miglior phad thai shri'
The best phad thai
Quando visito un paese nuovo o una città mai vista, quello a cui tengo di più
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13 marzo 2012
Bangkok: prime impressioni
Bangkok: first days
Ho toccato per la seconda volta nella
mia vita il suolo thailandese un giovedì pomeriggio, dopo una decina
di ore di volo trascorse abbastanza in fretta. Mi ha accolto un cielo
bianco e coperto e un'afa fortissima. È
difficile dire qual è la prima cosa che colpisce di questo paese.
Probabilmente è l'odore che c'è nell'aria, un odore impossibile da
descrivere e da dimenticare. Odore di lemon grass, di fritto, di gas
di scarico, di riso al vapore e coriandolo, di strade sporche, di
citronella, di umidità e papaya.
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16 febbraio 2012
Girelle al Casolét e una valigetta
Pizza rolls with Casolet cheese
Chi ci conosce lo sa. Lo ha capito. Quando diciamo che torniamo in Italia per restarci non lo pensiamo davvero. Lo abbiamo detto e fatto tante volte, ma siamo sempre ripartiti. E poi ritornati. Perché se da una parte sentiamo regolarmente il richiamo della vita di città, della vita all'estero, dall'altra io e mio marito rimaniamo sempre vittime della nostalgia dell'Italia, della famiglia, del clima, del buon cibo… E quindi gli ultimi 9 anni della nostra vita sono stati scanditi da questo andirivieni, tra Italia e Germania. Adesso siamo in Italia dal marzo scorso… quasi un record. Che sia arrivato il momento di ripartire?
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27 agosto 2011
Un'amicizia italo-thai
Eine Thai-italienische Freundschaft
Un anno e mezzo fa sono stata in Thailandia e sono tornata ammalata. Di thailandite. Non so se qualcuno di voi ne è mai stato affetto, è un disturbo che non ti fa concentrare sulla vita reale ma ti fa fantasticare su tutto quello che hai visto, sentito, odorato e assaggiato in quel magnifico Paese. E sull'onda di questa passione, mi sono iscritta a un corso di cucina thai, nella speranza di rivivere, almeno in parte, i sapori e gli odori del paese del sorriso. Ed è iniziato tutto da lì.
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2 marzo 2011
Phad si iw gung
Una thailandese a pranzo
No, non sono impazzita. (O forse un po' sì, ma questa è un'altra storia :))))). Phad si iw gung è un piatto tipico della cucina thai, a base di vermicelli di riso, gamberi e broccoli thai. In questi giorni sono alle prese con l'ennesimo trasloco e una volta svuotato frigo, freezer e dispensa si pone un problema: che si mangia? Ieri, senza averlo programmato, è arrivata Ning, la mia amica thailandese, a prepararci un pranzetto di arrivederci coi fiocchi.
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28 gennaio 2011
Mung Bean Flour & Coconut Dessert
Un dolce-non-dolce
Questo dessert lo considero un'esperienza di gusto. Ok, forse esagero un po' nel trasformare ogni ricetta in un "evento", però da quando lo conosco mi si è aperto un mondo. Prima di tutto perché è un dessert in cui vengono bilanciati perfettamente il gusto dolce e il gusto salato e poi perché l'amido di fagioli mungo usato per creare lo strato trasparente è un ingrediente che non conoscevo e non avevo mai usato.
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