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domenica 6 novembre 2011

Tapas

Come promesso ecco alcune delle ricette servite durante la cena a base di tapas. Vengono tutte da questo fantastico libro che sicuramente verrà riutilizzato al più presto. Non solo per la quantità di preparazioni interessanti che ci sono, ma soprattutto per l'aria di convivialità e di festa che si è creata durante il pasto. L'idea di servire diverse portate praticamente tutte contemporaneamente avendo la possibilità di assaggiare in qua e in la', il tutto accompagnato da un buon vino spagnolo arrivato ditettamente da Valenza e dalle chiacchere ha fatto sì che la serata si svolgesse in grande allegria e rilassatezza. Insomma, un esperimento da ripetere

FAVE E SALSICCIA
(per 6 persone)

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  • 750 gr di fave sgranate
  • 1 cucchiaio di olio di oliva
  • 1 cipolla tritata finemente
  • 500 gr di salsiccia (o morcilla) spellata e tagliata a pezzi
  • sale qb
* Se utilizzate fave surgelate seguite le istruzioni riportate sulla confezione. Se usate quelle fresche, pulitele, portate a bollore abbondante acqua salata e lessatele scoperte per circa 5-10 minuti fino a che non sono cotte.

Scaldate l'olio in una padella, aggiungere la cipolla e farla appassire a fuoco basso per circa 7 minuti mescolando di tanto in tanto per evitare che bruci. Scolate le fave, aggiungetele in padella e fatele cuocere a fuoco molto basso per 6 minuti. Nel frattempo scaldate un altra padella e fatevi cuocere la salsiccia, mescolando di tanto in tanto. Incorporatela alle fave e fate cuocere per altri 10 minuti, mescolando al bisogno. Regolate di sale e servite calde

TORTILLA DI PATATE ALLA SPAGNOLA
(per 6 persone)

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  • olio evo per friggere le patate+2 cucchiai per cuocere la tortilla
  • 1 kg di patate tagliate a metà nel senso della lunghezza e affettate sottili
  • 8 uova
Scaldate l'olio a fuoco medio in una padella di 28 cm di diametroe cuocetevi le patate mescolando di tanto in tanto finchè non sono morbide e leggermente dorate. Sbattete energicamente, per 1 minuto, le uova con un pizzico di sale, in una ciotola capiente e agiiungete le patate mescolando con una forchetta. Scladate i due cucchiai di olio a fuoco vivo nella padella e cuocetevi il composto di uova e patate, scuotendo di tanto in tanto, finchè la parte inferiore non si è rappresa e leggermente dorata. Rovesciate la tortilla su un coperchio e un piatto e fatela scivolare di nuovo in padella per farla dorare anche dall'altro lato a fuoco basso, scuotendo di tanto in tanto. Servite calda.

EMPANADINAS DI TONNO

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per la pasta
  • 25 gr di burro
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 300 gr di farina+altra per infarinare (io ne ho dovuta aggiungere un bel po')
  • 1 uovo
  • sale
per la farcia
  • 1 cucchiaio di olio evo per friggere
  • 1 cipolla tagliata molto finemente
  • 200 gr di tonno al naturale scolato
  • 3 cucchiai di polpa di pomodoro
  • sale
Per prima cosa preparate la pasta. Versate 250 ml di acqua in una casseruola, unite il butto, l'olio eun pizzico di sale e scaldate a fuoco basso finchè il burro non si è sciolto. Quando l'acqua è calda, ma prima che bolla, togliete la casseruola dal fuoco, aggiungete la farina e mescolate, quindi unite l'uovo. Trasferite l'impasto sulla spianatoia ben infarinate e lavorate bene l'impasto aggiungendo farina fino a che non avrete una consistenza omogenea ed elastica. Coprite con un canovaccio e lasciate riposare per almeno 30 minuti.
Nel frattempo preparate la farci: scaldate l'olio in una padella e fatevi appassire la cipolla a fuoco medio per circa 6 minuti, mescolando di tanto in tanto fino a che non è traspsrente. Unite il tonno e la polpa di pomodoro, amalgamate bene e mettete da parte.
Sul piano di lavoro infarinato tirate la pasta in uns sfoglia sottile. Distribuite piccole quantità di ripieno su metà della sfoglia e quando è finito ripigatevi sopra l'altra metà. Ritagliate la sfoglia a forma di piccole mezze lune lasciando attorno al ripieno un piccol berdo. Premete con le dita sui bordi per togliere l'aria in modo che l'empanadinas non si aprano durante la cottura. Spennellatele con con dell'olio e cuocetele in forno preriscaldato a 180° fino a che non sono dorate.

venerdì 29 aprile 2011

Bye Bye April

Aprile è volato via in un baleno. Capriccioso fra i suoi giorni di pioggia e temperature estive. Un up and down di sfumature e umori che si rispecchiano anche nella mia cucina dove al desiderio di preparazioni leggere a base di frutta e verdura, si accostano a piatti ancora coccolosi che però si arricchiscono grazie alla disponibilità di tenere primizie. Questo piatto che ho preparato alcune sere fa accosta sapori decisi alla delicatezza dei piccoli bacelli e al profumo di un piccolo bouquet garni (ispiratomi da Jul's) che lega tutto in modo impeccabile. Un ricetta semplice, senza dosi precise, da comporre a proprio gusto come un gioco divertente.

SALSICCIA CON PISELLI

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In una padella capiente fate riscaldare un filo di olio, aggiungete una porzione di salsiccia per due persone tagliata a dadini e lasciate colorire. Quando la carne sarà sigillata aggiungete un bicchiere abbondante di birra e lasciate sfumare per un paio di minuti a fiamma alta. A questo punto aggiungete il bouquet garni composto da rosmarino, salvia, menta e basilico e mezzo bicchiere di passata di pomodoro, sale e pepe, mescolate e lasciate cuorecere a fiamma media. Quando il sugo è ristretto aggiungete dei piselli precedentemente cotti al vapore e lasciate insaporire per qualche minuto.

mercoledì 17 marzo 2010

Bye Bye Winter

Un ultimo saluto all'inverno, perchè qui le gionate assolate, l'aria decisamente più primaverile, la luce che mi fa compagnia anche dopo uscita dal lavoro, mi fanno assaporare la voglia di qualcosa di più leggero. E non è solo un desiderio culinario (le prime fragole che fanno capolino sui banchi del mercato, una tentazione ancora troppo fuori stagione per i miei gusti e il mio portafoglio ;) ) ma qualcosa che sento come un formicolio sottopelle. E se questa era l'ultima immagine che vi avevo fatto ammirare del mio terrazzino, ora i giacinti fanno sentire il loro inconfondibile profumo, facendo capolino dalla terra scura come piccoli lance violette.

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Credo (spero) che questa sia l'ultima ricetta dal sapore decisamente invernale. Preparata domenica scorsa per una cena fra amici, è risultata un vero successone. Certo è che andavo tranquilla dato che il procedimento seguito veniva direttamente da uno dei blog che seguo con più gusto! Grazie Onde per questo piatto dal sapore davvero particolare e intrigante (trovate la ricetta originale qui, per comodità ho ritrascritto anche qui, apportando alcune piccolissime modifiche)

SPEZZATINO DI CINGHIALE IN SALSA AL CIOCCOLATO

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Ingredienti per quattro persone: 1 Kg di spezzatino di cinghiale (io l'ho trovato dal mio macellaio di fiducia ma Onde l'ha reperito anche presso l'Esselunga o la Coop)
per la marinata: 1 cipolla/ 2 carote/ 4 foglie di alloro/ insaporitore caber per carne ( o aroma per arrosti a scelta)/ 5 bacche di ginepro/ 1 bicchiere di vino rosso/

per la cottura del cinghiale: 1 bicchiere scarso di vino rosso/3 cucchiai di aceto balsamico/ acqua bollente qb/ 1 cucchiaino di cannella/ 1 grattugiata di noce moscata/ insaporitore caber per carne qb (o aroma per arrosti a scelta)/sale/pepe/olio evo

per la salsa di cioccolato: 80 gr di fondente puro al 100%/ 3 cucchiai di grappa/2 manciate di noci tritate/1 manciata di uvetta tritata1 cucchiaio di polvere d'arancia

Procedimento

La sera prima tagliate il cinghiale a cubetti e mettetelo in un largo contenitore, insieme alla cipolla e alle carote grossolanamente affettate, all'insaporitore e alle bacche di ginepro pestate. Coprite il tutto con vino rosso e lasciate marinare almeno 12 ore, ma anche di più se possibile. Questa operazione è necessaria per lavare via dalla carne il sapore troppo pungente tipico della selvaggina, al quale il nostro palato non è più abituato. L'indomani, scolate la carne, le verdure e la foglia d'alloro dalla marinata e sciacquate il tutto brevemente. Recuperate gli ortaggi, tritateli e fateli soffriggere per circa 10 minuti in poco olio. Quindi aggiungete la carne, cospargetela ancora di preparato per arrosti e fatela rosolare. Quando tutti i bocconcini saranno "sigillati" unite l'alloro, la cannella e la noce moscata; versate il vino e fate sfumare. A questo punto versate l'aceto e fate evaporare anche quello. Aggiungete dell'acqua bollente fino a coprire la carne e fate cuocere per circa 25 minuti dal fischio se usate la pentola a pressione, per 45' dall'ebollizione in pentola tradizionale. In tal caso, versate l'acqua un po' alla volta durante la cottura.

Nel frattempo, preparate la salsa. Fate fondere il cioccolato con la grappa, quindi aggiungete tutti gli altri ingredienti e mescolate bene. Quando il cinghiale sarà cotto, versate nella salsa di cioccolato 3-4 cucchiai del liquido di cottura.

Solo dopo questo passaggio, nel caso l'intingolo della carne risulti ancora troppo liquido, fatelo ritirare.

Quindi, riportate la salsa di cioccolato a ebollizione e versatela sulla carne. Mescolate bene e lasciate riposare qualche ora prima di servire.

Riscaldate al momento.

domenica 7 febbraio 2010

Un piatto per uomini veri!

Ieri è iniziato il torneo Sei Nazioni. Io non sono una grande esperta di rugby, ma mi piace molto la tradizione e l'emozione di questo sport. Grazie alla weazel, che invece ne capisce molto più di me, ho cominciato a seguire la nostra nazionale con un po' più di attenzione, imparando qualche regola e cominciando a riconoscere alcuni giocatori.
Il torneo Sei Nazioni è nato come Home Championship nel 1883 e disputato tra le quattro Nazionali delle Isole britanniche (Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia), divenne Cinque Nazioni nel 1910 con l'ingresso della Francia, per poi diventare l’attuale torneo con l’ammissione dell'Italia nel 2000. (da Wikipidia)
Ieri pomeriggio l'Italia ha sfidato la nazionale irlandese, a Dublino, aprendo così questa nuova edizione. Approffittando di questa occasione e del fatto che un nostro caro amico è un appassionato di questo sport e per un periodo ha addirittura vissuto in Irlanda, ho pensato che sarebbe stato carino organizzare una cena post- partita e allo stesso tempo cucinare un piatto a tema. Girettando sul web sono capitata su questo sito e ho deciso di preparare il piatto più tipico dell'isola verde, l'Irish Stew. E' un piatto semplice, poco elaborato ma molto gustoso e autentico, ottimo da mangiare in una piovosa giornata invernale, accompagnato da una birra scura e dal calore di tanti amici.

IRISH STEW

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Ingredienti per 4 persone: 1 kg di spalla di agnello/4 patate grandi/ 2 cipolle grandi/ 3-4 carote di grandezza media/ 2 tazze di acqua/un mazzetto di prezzemolo/ sale e pepe qb

Con un coltello ben affilato tagliate la carne a pezzi, a cubetti di circa 2 cm di spessore. Pelate le patate e le carote a fettine di circa mezzo cm. Sbucciate, tagliate la metà le cipolle e affettatele sottilmente. In un una pentola ampia e dai bordi alti disponete gli ingredienti a strati ,cominciando e finendo con le patate. Coprite con l'acqua, salate e pepate a piacimento (io ho iniziato con un paio di pugni di sale grosso e una macinata di pepe, regolandomi poi durante la cottura) Bollite a fuoco molto lento per quattro ore e mezza circa finché la carne non sarà tenera e le patate non avranno addensato l’acqua. Completate cospargendo con il prezzemolo tritato fine.

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P.S. Alla fine, come ampiamente pronosticato da tutti, l'Italia del rugby ha perso...ma con onore. Rispetto ai maestri d'oltremanica abbiamo ancora molto da imparare ma il movimento del rugby è in forte crescita grazie ai valori autentici di grande rispetto per l'avversario e massima sportivià che trasmette. Stadi senza barriere dove tifosi avversari siedono a fianco, bevono birre e cantano insieme e giocatori che si stringono la mano dopo aver combattuto nel fango e nel sangue. Noi ci siamo proprio divertiti...La prossima è Italia-Inghilterra Domenica 14 Febbraio, ore 14.30 - Roma.

martedì 26 gennaio 2010

La cucina della mia Nonna, Pollo alla Diavola

Non sono una grande amante della carne. Però ci sono profumi che mi trasportano direttamente all'infanzia. A quelle domeniche, in cui si poteva ancora dormire fino a tardi, ed era quel profumo inconfondibile, di rosmarino, salvia e carne ai ferri che mi faceva correre in cucina, ancora in pigiama e un po' assonnata a guardare la nonna cuocere il pollo che lei chiamava alla diavola. Mi ricordo distintamente la pelle croccante e la polpa aromatizzata dalla feschezza del limone. Questa ricetta è rimasta custodita nella mia mente, poi complice queste giornate grigie e fredde è ricomparsa all'improvviso. Ho apportato solo una piccola modifica. Al posto del peperoncino ho preferito sostituire alla sua piccantezza la nota più intensa e particolare dello zenzero. Un radice ricca di profumo che ultimamente arricchisce i miei piatti conferendogli un retrogusto davvero irresistibile.
E allora bando alle chiacchiere, procuratevi un bel pollo biologico e buona cena!

POLLO ALLA DIAVOLA

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Ingredienti: 1 pollo ruspante aperto a metà/ il succo di un limone/ 2 rametti di rosmarino/ 1 mazzetto di salvia/ 1 rametto di timo/ mezzo centimetro di radice di zenzero/ sale e pepe qb

Mettete sul fuoco una griglia da cucina e lasciatela diventare incandescente. Nel frattempo lavate e tritate finemente il rosmarino e le foglie di salvia e il timo. Con un pelapatate sbucciate lo zenzero grattugiato sottilmente. Mescolate insieme le erbe aromatiche, il sale, il pepe e lo zenzero e tenetele da parte.
Lavate il pollo, già pulito e aperto dal vostro macellaio di fiducia, sotto l'acqua corrente e fredda. Non asciugatelo, disponetelo su di un piatto e cospargetelo da entrambe le parti con il succo di limone. Massaggiatelo con il trito di erbe aromatiche e zenzero, in modo da distribuire gli odori su tutta la carne. A questo punto mettete il pollo sulla griglia bella calda, coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma media per circa 30-40 minuti, avendo cura di girare il pollo a metà cottura.

martedì 12 gennaio 2010

Profumo di Oriente

Ho bisogno di un nuovo panorama.
Il profilo nero di un baobab contro un tramonto infuocato.
Il profumo sabbioso del deserto, sotto una volta celeste carica di stelle.
Passeggiare per un suk, odore di spezie e carne, sudore e incenso.
Sentire la sabbia bianca e fine di una spiaggia tropicale, mentre l'oceano si muove tumultuoso davanti a me.
Camminare lungo strade antiche, ammirarne i monumenti, stretti fra muri e cortili, fermarsi in un caffè per assaporare il dolce liquido bollente.
Attraversare la foresta, un intrico di verde e umidità, con lo zaino pesante sulle spalle, mentre le cascate ruggiano lontane dalla vista.
Vedere nuovi volti segnati da storie lontane e diverse, ascoltare racconti di persone così diverse da me.
Fissare la superficie ghiacciata di un lago, solo la neve come musica di sottofondo.
Immagini, fotografie, ricordi che mi portano lontano. Un'armonia leggera da ascoltare la mattina presto, quando è ancora tutto buio davanti a una tazza di tè fumante.
Oppure un piatto speziato, ma al contempo delicato, dal sapore del mio inverno, nato sulle ali di un viaggio fantastico

INVOLTINI DI VERZA CON POLLO E RISO SPEZIATI

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Ingredienti: una verza di medie dimensioni/ 1 cipolla/ 2 cucchiaini di curry/ 1 cucchiano di curcuma/ 1 cucciaino di zenzero/ 1 cucchiaino di cannella/ sale e pep qb/ olio extravergine di oliva/ 2 petti di pollo/ 1 bibbhierino da liquore di mirin/ 2 bicchierini da liquore di sakè/ 200 gr di riso jasmine / 280 gr di acqua


1. Eliminate le floglie più esterne della verza, lavatela e mondatela. Portatete a bollore una penrola di acqua leggermente salata e scottate le foglie di verza per circa 2-3 minuti. Colate la verza e fatela riposare su un panno di cotene.
2. Versate il riso in una pentola, copritelo con il 280 gr di acqua, salatelo leggermente con sale grosso e portatelo a cottura (l’acqua deve esse copletamente assorbita). Aggiungere al riso il mirin e mescolare affinchè il riso non si attacchi. Tenete da parte.
3. Tritate la cipolla finemente. Tagliate il petto di pollo in piccoli cubetti.. Scaldate quattro cucchiai di olio in una padella capiente e aggiungeteci tutte le spezie fino a che non saranno tostate. Unite la cipolla e fatela soffriggere per alcuni minuti. Aggiungete il pollo a pezzatti e, continuando a mescolare, fate sigillare lacarne. Sfumate con il sakè e cuocete a fuoco vivo, continuando a mescolare, fino a che tutto il sakè non siè ritirato. A questo punto inite il riso e fate saltare per un paio di minuti.
4. Spegnete il fuoco, prendete una foglia di verza, deponeteci al centro un cucchiaio di riso e pollo speziato e piegate le foglie all’interno per creare l’involtino. Chiudete con del filo da cucina o con un filo di erba cipollina. Procedete in questo modo fino ad avere esaurito gli ingredienti.
5. Cuocete gli involtini al vapore per 15 minuti.

PS scusate per la foto ma scattare con la luce elettrica di sera è davvero una tragedia

domenica 29 novembre 2009

Happy Thanksgiving...a little bit late

Arghhh il mio cervello si è completamente svuotato!!! Ho iniziato questo post già quattro volte, ma le idee scarseggiano e la frustrazione aumenta :( E' stata una settimana grigia come il tempo, ma il week end, devo ammettere è stato decisamente positivo. Alcune novità che hanno portato un po' di luce, qualcosa che mi ricorderà che ci sono legami che non si spezzano nonostante tutto. E poi oggi un piccolo regalo a una persona a cui voglio molto bene. Un pranzo in famiglia dal sapore decisamente americano. Un giorno del Ringraziamento un po' posticipato, studiato per ricreare sapori a me fino a oggi sconosciuti, ma visti talmente tante volte nei film da sembrare famigliari. E' stato divertente e interessante. Spero piaccia anche a voi!

STUFFED TURKEY BREAST

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Ingredienti: 1 petto di tacchino intero, tagliato a tasca/ 3 cucchiai di miele di castagno/ 1 bicchiere di olio extra-vergine d'oliva/ sale e rosmarino qb/ 200 ml di brodo vegetale

Ingredienti per il ripieno: 5 fette di pane in cassetta spesse circa un cm e vecchie di un giorno/ 100 gr di noci/ 1 cipolla/ 1 costa di sedano/ 60 gr di burro/ 1 mela/ 100 gr di uvetta/300 ml di brodo vegetale/ 1 mazzetto di prezzemolo/ 10 foglie di salvia/ sale e pepe qb

Mettete a marinare il petto di tacchino con l'olio, il sale e il rosmarino per almeno due ore.
Nel frattempo preparate il ripieno. Tagliate il pane a cubetti e fatelo tostare in una padella antiaderente, mescolando spesso affinché non bruci. Togliete il pane e tostate le noci, dopo averle tritate a coltello. Unitele al pane in una ciotola e tenete da parte.
Tritate la cipolla, affettate il sedano e fateli soffriggere con il burro in una padella molto capiente per una decina di minuti (se la cipolla dovesse iniziare a scurirsi aggiungete un paio di cucchiai di brodo). Unite il pane e le noci tritate e cuocete per un paio di minuti, continuando a mescolare. A questo punto unite la mela, precedentemente sbucciata e tagliata a cubetti, l'uvetta, il prezzemolo e la salvia tritati. Aggiungete un il brodo, abbassate la fiamma al minimo, coprite con un coperchio e cuocete fino a che la mela diventa morbida e il liquido sia completamente assorbito.
Accendete il forno a 150°. Farcite il tacchino con il ripieno (se dovesse avanzare potete servirlo come contorno) e sigillate l'apertura della tasca con del filo per alimenti o con degli stuzzicadenti. Mettete il tacchino in una taglia, cospargetelo con il miele, la marinata e il brodo caldo. Infornate per un'ora circa. Prima di tagliarlo eliminate il filo o gli stuzzicadenti e lasciatelo riposare alcuni minuti.

CRANBERRY CHUTNEY

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Ingredienti: 200 gr di cranberries disidratati/100 gr di datteri/ 100 gr di prugne secche denocciolate/ 1 cipolla/ ½ cup di sidro/ ½ di aceto di vino bianco/ 3 cucchiai di malto di mais/ ¾ cup di zucchero di canna/ ¾ cup di succo d'arancia/ un cucchiaino raso di senape in polvere/ un cucchiaino raso di zenzero in polvere/ una presa di sale

Lasciate rinvenire i cranberries nel sidro per circa mezz'ora. Unite tutti gli ingredienti in un tegame dal fondo spesso e portate a bollore. Abbassate la fiamma al minimo e lasciate sobbollire senza coperchio per 15/20 minuti ( il composto deve rapprendersi). Lasciate raffreddare e servite come salsa d'accompagnamento al tacchino

martedì 13 ottobre 2009

Gallina vecchia fa buon...tonno

Il brodo in casa mia è una faccenda seria. Ricordo enormi pentoloni fumanti, lasciati sul fuoco per ore e ore e poi messi a raffreddare in terrazza. Il vapore di quel liquido caldo e grasso saturava il piccolo ambiente, appannando i vetri. Le grandi chiazze dorate e viscose venivano rimosse con cura certosina a intervalli regolari, la garza ne catturava l'untuosità lasciando nella pentola un brodo sempre più chiaro e profumato. E io sentivo già nella memoria il suo sapore caldo e avvolgente, ne pregustavo il tocco morbido e delicato sul palato, immaginavo il gusto dei tortellini che ne avrebbero assorbito l'essenza. Ma come tutte le cose, il rito del brodo, aveva anche una parte poco piacevole. La sua preparazione significava infatti dover smaltire nei giorni seguenti la carne che l'aveva così sapientemente aromatizzato. E se per quanto riguardava il manzo lo stratagemma di affogarlo in ettolitri di salsa verde o senape riusciva a nasconderne la stopposità, quando toccava alla gallina, non c'era alcun modo per renderla gradevole. Per me era un supplizio mangiare quella carne sempre troppo filamentosa e con un vago retrogusto di cartone.Ma gli anni passano e può capitare, un giorno, di incappare nella soluzione che risolve ogni problema.

TONNO DI GALLINA

Tonno di Gallina
(ricetta originale su Sale&Pepe ottobre 2009)

Ingredienti: 1 gallina da un chilo pulita (la mia veniva direttamente dal contadino)/ una cipolla/ due carote/ 2 costole di sedano/ alloro/ salvia (io l'avevo solo secca, ma se l'avete usatela fresca)/ rosmarino/ bacche di ginepro/ 4 spicchi di aglio, pelati ma lasciati interi/ bacche di pepe rosa/ timo essiccato/ sale e pepe/ olio extra-vergine d'oliva q.b.

Sciacquate la gallina con cura sotto l'acqua corrente, sbucciate la cipolla, pelate le carote e lavate e spuntate le costole di sedano. Ponete la gallina e le verdure nella pentola a pressione* e copritele con 2 litri di acqua fredda, aggiungete una manciata di sale grosso e cuocete per 30 minuti da fischio.
Aprite la pentola a pressione dopo aver bagnato il coperchio con dell'acqua fredda e trasferite la gallina in una ciotola. Il brodo, una volta raffreddato e sgrassato, potete utilizzarlo come desiderate.
Una volta che la gallina si è freddata, privatela della pelle e spolpatela, tagliando la carne a pezzi piuttosto grandi. Lavate e asciugate le erbe aromatiche. In un barattolo di vetro da mezzo litro a chiusura ermetica fate uno strato con la carne di gallina, cercando si compattarla il più possibile. Ricoprite con le erbe aromatiche, le spezie, sale e pepe e procedete in questo modo fino ad aver terminato la carne. Aggiungete anche gli spicchi di aglio fra gli strati. Versate l'olio all'interno del vaso, in modo che ricopra la carne totalmente. Con le dita pressate la carne per far uscire eventuali bolle d'aria e chiudete il coperchio. Lasciate riposare il tonno di gallina per almeno due giorni in frigorifero. Si conserva a lungo (dopo 15 giorni è ancora buono)

*se non avete la pentola a pressione, mettete le verdure in una pentola con l'acqua fredda. Portate a ebollizione, salate e aggiungete la gallina. Cuocete, coperto, per circa 2 ore

Tonno di Gallina

Preparata in questo modo la gallina diventa ottima, perfetta per arricchire insalate o panini

mercoledì 30 settembre 2009

La ciccia

Qualche giorno Paoletta in questo post parlava di tagli e tipi di carne caduti un po' in disuso. Spesso è una questione di moda (il filetto è sicuramente più gettonato della trippa), a volte una questione di tempo di preparazione (la fettina di vitello si cuoce prima che un arrosto).
Io non sono una gran consumatrice di carne, se posso preferisco decisamente il pesce, ma ogni tanto la weazel carnivora vorrebbe affondare i denti in un bel pezzo succulento di ciccia. E così parte la spedizione dal macellaio di fiducia, dove sono sicura di trovare la qualità che desidero, carne proveniente da animali allevati come si deve senza utilizzo di antibiotici o mangimi che contengano sostanze chimiche. E davanti a una così splendida scelta mi viene voglia di sperimentare qualcosa di diverso dalla solita bistecca alla piastra. Così a volte nella busta della spesa finiscono cose un po' particolari...come una sella di coniglio.
Questo tipo di carne è piuttosto magra rispetto a quella di bovino e suino ed è molto più saporita del pollo. Nella mia famiglia il coniglio al sugo con le tigelle rappresenta uno di quei piatti della domenica in cui la nonna è la vera regina. Così volendo provare qualcosa di diverso, complice l'ultimo di Sale&Pepe ho preparato un arrosto. Il risultato è stato molto soddisfacente. Morbido e delicato con un ripieno saporito ma non invadente. La cottura è un po' lunga, ma la preparazione è piuttosto semplice, una ricetta da provare ve lo assicuro :) (la foto non rende per niente, sorry!)



SELLA DI CONIGLIO SPEZIATA AL LATTE

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(ricetta originale Sale&Pepe ottobre 2009)


Ingredienti: una sella di coniglio disossata/ 5 fette di prosciutto crudo San Daniele/ 10 pomodorini pachino secchi/ uno spicchio d'aglio/ mezza bustina di zafferano/ 40 gr di farina/ 40 gr di pan grattato/ una grattatina di noce moscata/un mazzetto di prezzemolo/ alloro/ una cipolla/ 1 litro di latte/ una noce di burro/ olio/ sale/ alcuni grani di pepe rosa

Rifilate la sella per darle una forma regolare, tenendo da parte i ritagli. Riducete quest'ultimi a bocconcini molto piccoli. Ricoprite l'interno della sella con il prosciutto e i ritagli del coniglio.

Mescolate la farina, il pan grattato e lo zafferano, unite anche la noce moscata e distribuitela all'interno della sella ricoprendo i ritagli di coniglio ridotti a bocconcini. Tritate il prezzemolo assieme ai pomodorini secchi e cospargeteli all'interno della sella. Salate, pepate e arrotolate. Legate l'arrosto con lo spago o gli appositi elastici e cospargete anche l'esterno con la miscela speziata rimasta.

Rosolate l'arrosto in una casseruola con il burro, l'aglio lasciato intero e la cipolla tritata e quando sarà ben dorato, bagnatelo con il latte. Unite i grani di pepe rosa, l'alloro, alzate la fiamma e portate a bollore. A questo punto coprite con un coperchio e trasferite la casseruola in forno già caldo a 140-150°. Cuocete per un'ora circa girando l'arrosto ogni quarto d'ora. Servite con il sugo di cottura frullato e leggermente addensato sulla fiamma


sabato 27 giugno 2009

Peperoni...e fa subito estate

Finalmente il sole ha bucato le nuvole. La pioggia è cessata e l'aria sa di pulito. Sembrava che l'estate non volesse più arrivare ma questo pomeriggio dorato fuga ogni dubbio. Domani magari sarà bello tutto il giorno, si potrà passeggiare fra i campi ancora umidi, guardare la campagna rigogliosa dove ormai il grano è maturo e le vacanze sembreranno ancora un pochino più vicine.

Intanto io metto il sole nei miei piatti, soddisfacendo la voglia di qualcosa di profumato e gustoso


POLLO E PEPERONI

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Ingredienti per 2 persone: 400 gr di petto di pollo/ mezza cipolla/ un peperone rosso e uno giallo non troppo grandi/ 1 cucchiaio di curry/ 1 cucchiaio di curcuma/ 1 cucchiaino di zenzero in polvere/ 1 limone biologico/ 1 cucchiaino di timo essiccato/ 10 foglie di menta/ un rametto di rosmarino/ prezzemolo qb

Tagliate il petto di pollo a striscioline. Lavate i peperoni, privateli del picciolo e dei semi e affettateli per il senso longitudinale. Affettate la cipolla e grattate la scorza del limone. In una padella piuttosto larga scaldate 3 cucchiai di olio e rosolatevi il pollo. Quando la carne è ben sigillata unite i peperoni, la scorza del limone e la cipolla, salate e cuocete a fiamma viva per un paio di minuti. Nel frattempo stemperate il curry, la curcuma e lo zenzero in un po' di acqua e poi versatele sul pollo e i peperoni, mescolate e coprite con un coperchio. Unite il succo di mezzo limone, abbassate la fiamma al minimo e cuocete per circa dieci minuti. Intanto lavate la menta, il rosmarino e il prezzemolo e sminuzzateli grossolanamente. Togliete il coperchio, aggiungete la menta, il rosmarino e il timo essiccato, mescolate bene e lasciate evaporare il liquido di cottura (ci vorranno circa 5 minuti). Impiattate e decorate con il prezzemolo fresco.

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mercoledì 10 giugno 2009

Profumi d'Oriente

Il mio primo approccio con la cucina etnica è avvenuto diversi anni fa, in un raffinato ristorante cinese del centro. Tovaglioli ripiegati a ventaglio, bacchette di bambù, mobilio in legno scuro laccato. Cameriere eteree che si spostavano silenziose da un tavolo all'altro, in uno svolazzo di raso e perfetti capelli lisci e neri. Il sapore salato e dolciastro della salsa di soia, il riso leggermente fritto, il connubio agrodolce della marinatura del maiale mi conquistarono.
A quella prima esperienza sono seguite nuove e interessante scoperte. L'amore per la cucina messicana, così sensualmente piccante, un'insana passione, soprattutto dal punto di vista economico per la cucina giapponese, in particolare per il sashimi e la salsa teryaki. I viaggi hanno poi alimentato questa curiosità. Le visite in paesi esteri si sono diventate occasione di ricerca della cucina locale, dei profumi e dei sapori dei mercati. Istanbul rimarrà per sempre legata al ricordo del dolce sapore delle spremute di melograno, la Croazia a quello deciso e agliato della carne alla griglia, la Thailandia ai curry piccanti, al pesce fresco mangiato in riva al mare e alla frutta così dolce da sembrare nettare.
Grazie a queste contaminazioni la mia cucina si è arricchita di spezie prima ignote, vasetti di polveri colorate che spesso fanno apparire la dispensa il ricettacolo di un alchimista. Ho scoperto che si può sostituire il sale con spezie che danno molto più carattere ai piatti e che giocando con gli aromi si possono trasformare anche le ricette più tradizionali in qualcosa di nuovo dal sapore vagamente esotico.

SPICY SPEZZATINO

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Ingredienti per 2 persone: 300 gr di spezzatino di vitello/ mezza cipolla/ 2 patate/ 300 gr di piselli sgranati/ 1 cucchiaio raso di curry/ 1 cucchiaio raso di curcuma/ 1 cucchiaino di zenzero in polvere/ un pizzico di cannella/ sale e pepe

Infarinate leggermente i pezzi di vitello. Lavate, sbucciate e tagliate a cubetti le patate.
Nella pentola a pressione fate soffriggere la cipolla con un goccio d’olio. Quando la cipolla è diventata trasparente, aggiungete lo spezzatino e cuocete per un paio di minuti, fino a quando la carne non è ben sigillata. Nel frattempo sciogliete le spezie in una tazza di acqua calda. Salate e pepate la carne, unite le patate, i piselli, e l’acqua con le spezie. Mescolate bene e fate insaporire per qualche minuto. A questo punto aggiungete nella pentola dell’acqua calda fino a coprire la carne e le verdure (se volete potete aggiungere anche del brodo). Chiudete la pentola a pressione e cuocete per 25/30 minuti dal fischio. Se una volta trascorso questo tempo il sugo di cottura dovesse risultare troppo liquido fate rapprendere sul fuoco vivo fino a che non avrà raggiunto la densità desiderata. Impiattate e decorate con prezzemolo fresco

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Con estremo ritardo ringrazio Luca e Sabrina, che con la loro dolcezza mi hanno onorata con questi bei premi


martedì 19 maggio 2009

Cook&Book


Adesso i ciliegi sono in fiore. I petali fluttuano leggeri, nell'aria umida e profumata. Spirali rosa accarezzano le gambe nude delle ragazze, strette nelle loro divise scolastiche. I due ragazzi passeggiano, lei lo precede di alcuni passi. Tokyo pulsa, viva e frenetica, attorno a loro.
Toru guarda la schiena sottile di Naoko. Osserva la donna che ama camminare davanti a lui. Così vicina eppure irraggiungibile. E così l'attesa diventa quotidianità, la speranza dell'amore diviene il sentimento stesso. L'università, le amicizie, le altre ragazze diventano il contorno, la colonna sonora della sua vita, mentre il pensiero di Naoko è totalizzante.
Una prosa evocativa, ogni parola ispira un'immagine. La malinconia di ciò che potrebbe essere pervade tutto il racconto. L'amore è doloroso, ma necessario e inevitabile. Come la morte.

Norwegian Wood è un libro stupendo. Murakami sa rendere i suoi protagonisti vivi e dolorosamente reali. E concentra nel suo racconto temi come l'amicizia, l'amore, la malattia e la morte senza mai scadere nel dramma, senza mai eccedere.
E mentre sfoglio le ultime pagine, seduta al tavolo di cucina, osservo l'uomo della mia vita che cucina per me e mi sento immensamente fortunata

ABBACCHIO BRODETTATO

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(sale&pepe aprile 2009)

Ingredienti: 1,5 kg di pezzi di agnello/ mezza cipolla/ 50 gr di lardo/ mezzo bicchiere di vino bianco/ mezzo cucchiaio di farina/ 3 tuorli/ mezzo limone/ olio evo qb/ noce moscata qb/ sale e pepe qb
per la marinatura: olio evo/ succo di un limone/ menta e timo a piacere/ sale e pepe

Mettete i pezzi di agnello in una ciotola capiente. Nel mixer frullate gli ingredienti per la marinata e versate l'infusione sulla carne, massaggiandola in modo che il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite la ciotola con una pellicola e lasciate riposare in frigorifero per una notte.
Scolate la carne dall'infusione. Tritate la cipolla con il lardo e soffriggete il battuto in un tegame con un filo di olio, poi rosolatevi la carne per qualche minuto. Bagnate con il vino alzando la fiamma per fare evaporare l'alcol, cospargete con la farina e mescolate. Salate, pepate e bagnate con un mestolo di acqua calda. Coprite e lasciate cuocere per 40 min.
Sbattete i tuorli con un pizzico di noce moscata e il succo del limone. Quando l'agnello è cotto , fuori dal fuoco, versateci sopra la crema di tuorli e mescolate. Rimettete sul fuoco a fiamma dolcissima fino a che l'uovo non inizia a rapprendersi.



martedì 14 aprile 2009

Profumi

Stamattina mi sono alzata e ho aperto la finestra. L'aria di primavera spingeva lievemente sui vetri. Odore salmastro nel vento, profumo di fiori e di vita nuova. La voglia di prolungare il fine settimana ancora di qualche giorno è forte. Il desiderio di prendere la macchina e imboccare l'autostrada che porta al mare diventa qualcosa di fisico che mi induce a sorseggiare il caffè direttamente sulla terrazza, lo sguardo rivolto verso est. Il sole è ormai alto e io rischio di essere in ritardo. Ma questa mattina è veramente troppo bella per affrettarsi. Ancora cinque minuti per sognare, ancora cinque minuti per ricordare il profumo di domenica, del pranzo in famiglia, delle

LINGUINE AL LIMONE E PEPE CON RAGU' DI AGNELLO

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Ingredienti per 4 persone: 500 gr di linguine al limone e pepe / un cosciotto di agnello di circa 600-700 gr / una piccola cipolla / una carota / una costa di sedano / 2 foglie di alloro/ un rametto di rosmarino/ un bicchiere di vino bianco / brodo vegetale qb /1 uovo /il succo di mezzo limone /100 gr di pecorino stagionato /prezzemolo qb

Disossate il cosciotto di agnello e tagliate la polpa in pezzi di circa due centimetri. Pulite la carota, la cipolla e il sedano e sminuzzateli finemente. Soffriggeteli poi in una padella, sufficientemente larga da contenere la carne d'agnello senza che si sovrapponga, con due cucchiai di olio e 30 grammi di burro. Dopo alcuni minuti aggiungete i pezzi di agnello, l'alloro e il rosmarino e lasciate cuocere mescolando spesso fino a che la carne non è ben sigillata (non devono vedersi parti rosee). Regolate di sale e sfumate con un bicchiere di vino bianco. Lasciate evaporare a fiamma alta. Una volta che il vino è sfumato aggiungete un mestolo di brodo, abbassate la fiamma al minimo e coprite la padella. Cuocete per circa tre ore e mezza, aggiungendo di tanto in tanto il brodo e spezzettando la carne con l'aiuto di una spatola di legno. Alla fine togliete le foglie di alloro e il rosmarino.
Una volta preparato il ragù portate a bollore l'acqua, salatela e cuocete le linguine. Nel frattempo in una ciotolina sbattete l'uovo con il succo di limone e il pecorino grattugiato. Colate la pasta al dente e fatela saltare con il ragù per circa un minuto. Spegnete il fuoco e aggiungete la crema di uovo, limone e pecorino, mescolando in modo che l'uovo non si coaguli troppo. Spolverizzate con il prezzemolo e servite ben caldo.

mercoledì 28 gennaio 2009

My Love, My Weazel

Io avevo quindici anni, ero cicciotta e portavo felpe di tre taglie più grandi. Lui di anni ne aveva diciannove, era atletico e la sua Ralph Lauren era sempre inappuntabile.
Io avevo i capelli a spazzola, perennemente scarmigliati. Lui sfoggiava un taglio classico con riga da una parte stile lord inglese.
Io ero timida, parlavo poco e sorridevo molto. Lui era estroverso e logorroico.
Io ascoltavo i Take That e Battisti. Lui parlava di rock, punk e di gruppi che non avevo mai sentito nominare.
Io leggevo tantissimo, di tutto. Lui se non erano classici neanche gli apriva.
Io facevo lo scientifico, ma amavo filosofia e storia. Lui faceva il classico e per me era un genio.
Lui mi prendeva in giro e io lo odiavo con ogni cellula del mio corpo.
Lui mi aveva rubato il cuore e lo sapeva.
Sono cambiate tantissime cose in questi anni. Siamo cresciuti assieme e quel rapporto che a me sembrava così fragile e incerto è diventato un diamante, fulgido e indistruttibile. Lui mi protegge e mi guida, io spero di ricambiarlo anche solo con un decimo dell'amore che mi dedica.

E stato lui a cucinare la nostra prima cenetta. E' sempre stato bravo ai fornelli. Peccato che io quella sera avessi un raffreddore coi fiocchi e oltre a non sentire alcun sapore, in un accesso di risa mi vidi costretta a sputare un'intera polpetta nel tovagliolo. Bianco.
Ieri sera, invece, le abbiamo cucinate assieme. Per fortuna, questa volta, nessun incidente di percorso.

POLPETTE AL SUGO

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Ingredienti per le polpette: 500g di macinato misto (vitello e suino)/ 2 uova/ 150g di parmigiano/ pane grattugiato qb/ sale, pepe e noce moscata

Mescolate tutti gli ingredienti fino a che non siano ben amalgamati fra loro. Formate delle polpette abbastanza grandi e passatele in un po' di farina. Riponete in frigo. Nel frattempo sminuzzate sottilmente mezza cipolla e fatela soffriggere nell'olio. Utilizzate una padella abbastanza grande da contenere tutte le polpette. Quando la cipolla è imbiondita aggiungete le polpette e cuocete per circa 10 minuti, fino a che la carne non forma una sottile crosta. A questo punto sfumate con un bicchiere di vino bianco. Quando l'alcol è evaporato unite la passata di pomodoro e del rosmarino, coprite e lasciate cuocere a fiamma dolce per almeno mezz'ora.

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E con questa ricetta partecipo alla raccolta di Elga "La tua prima cenetta per lui"

mercoledì 14 gennaio 2009

Krueger

C'era una volta in uno sperduto paesino sui monti Carpazi un giovane vampiretto. Il suo nome era Krueger e viveva assieme alla sua famiglia in una grande grotta al limitare del villaggio. Abitavano lì da secoli, felici di quel luogo isolato e selvaggio.
Krueger amava la sua strana e numerosa famiglia. C'era lo zio Victor, alto e sottile come un salice. La faccia pallida come la neve appena caduta e due occhi intensi e vigili. Grande studioso aveva collezionato una quantità inimmaginabile di libri, che studiava per lunghe ore seduto alla scrivania. Poi c'era zia Georgette, piccola e paffuta. Un sorriso eternamente dipinto sulle labbra. I nonni Kamilla e Stelian, due adorabili e arzilli vecchietti, i suoi genitori Radu e Stela e infine i suoi fratelli maggiori Dimitrie e Dragoi. Vivevano tutti insieme, cacciando gli animali della foresta e quando il freddo ghiacciava ogni cosa e le prede se ne stavano ben rintanate nelle loro tane salassavano qualche mucca del villaggio vicino.
Nonostante tutto però Krueger era molto infelice. Un enorme sfortuna lo affliggeva giorno e notte, non lasciandogli scampo. Krueger era ghiotto di aglio. Ne mangiava a quintali e non poteva farne a meno. Un persistente odore pungente lo avvolgeva come un mantello invisibile, impedendogli di avvicinarsi ai suoi parenti. Le rare volte che aveva tentato di uscire dalla propria stanza alla zia erano venute le convulsione, la nonna era svenuta, lo zio si era catapultato fuori dalla caverna ustionandosi alla luce del sole, sua madre non aveva smesso di lacrimare per svariati giorni e suo padre e i suoi fratelli erano stati scossi da terribili conati di vomito. Così Krueger viveva in esilio, parlando con i suoi familiari attraverso una pesante porta di legno. Aveva anche provato a smettere quella sua strana dipendenza ma dopo poche ore il bisogno impellente di addentare uno spicchio di aglio l'aveva fatto desistere.
Una mattina, mentre stava leggendo nella sua bara, un assordante rumore lo fece sobbalzare. Urla strepiti tonfi lo strapparono dalle coperte. Aprì la porta. La caverna era invasa da tutti gli abitanti del villaggio che brandivano fiaccole e ramponi. Ognuno al collo portava svariate trecce d'aglio. Avevano circondato i suoi parenti che storditi dal fetore erano crollati al suolo. Krueger avanzò nella stanza e quando gli uomini si accorsero di lui gli si avvicinarono minacciosi. Vedendo però che il giovane vampiro non veniva neutralizzato dal pungente odore dell'aglio molti si paralizzarono dalla paura. Krueger non capiva quella maleducata invasione, sentiva solo un mormorio perpetuo spezzato da qualche urlo
Mostro Belva Succhiasangue
Krueger voleva solo spiegare a quella povera gente che lui e la sua famiglia non volevano fare male a nessuno, ma quando avanzò di un passo gli uomini abbandonarono i forconi e se la diedero a gambe levate.
Quella sera, dopo essersi ripresi dallo svenimento, suo padre e sua madre, coprendosi opportunamente la bocca e il naso, entrarono nella sua stanza per ringraziarlo di averli salvati e a spiegargli che presto avrebbero dovuto lasciare la caverna. Krueger non capiva perché, avrebbe voluto andare al paese e spiegare che loro non erano mostri e che non volevano ucciderli. I genitori lo convinsero a desistere dal compiere quella pazzia, ma Krueger continuò a interrogarsi. Come potevano giudicarli senza conoscerli?
La notte successiva la famiglia abbandonò la caverna. Silenziosamente, avvolta nell'inchiostro delle tenebre, lasciandosi alle spalle solo le piantine di aglio di Krueger.

E dopo la storiella vi lascio con una ricetta un po' agliosa ma davvero squisita. Il sapore dell'aglio viene smorzato dal dolciastro della salsa che caramella i pezzetti di pollo

MANDARINE CHICKEN

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(ricetta originale su http://blogchef.net/mandarin-chicken-recipe/)

Ingredienti per 2 persone: due petti di pollo grandi/ un cucchiaino di zucchero/ un cucchiaino di sale
per la salsa: 2/3 cup di zucchero/1/4 cup di acqua / 1/4 cup di salsa di soia / 1 cucchiaio di succo di limone / 1 spicchio di aglio tritato molto finemente / 1 cucchiaino di zenzero fresco tritato molto finemente/ 4 cucchiaini di amido di mais.

Battete leggermente i petti di pollo e conditeli con lo zucchero e il sale da entrambe le parti. Grigliateli su una griglia ben calda per alcuni minuti (la carne deve essere cotta ma ancora molto morbida), poi tagliateli a strisce. In una padella (se l'avete usate il wok) mescolate la salsa di soia, lo zucchero , il succo di limone, l'aglio e lo zenzero sminuzzati e portate a bollore. Intanto sciogliete l'amido di mais nell'acqua e unitela alla salsa in ebollizione. Mescolate bene e aggiungete i pezzi di pollo. Lasciate restringere completamente la salsa mescolando continuamente (deve caramellare i pezzi di pollo rivestendoli completamente)

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sabato 3 gennaio 2009

Slowly

Inizio lento e pigro. Ore lunghe, passate vicino al caminetto, in compagnia di un buon libro, di qualcosa di caldo e della weazel. Il gelo di questi giorni è stata una fantastica scusa per starsene in casa a poltrire, a rilassarsi e a coccolarsi...e certo, si è anche cucinato. La sera del Veglione abbiamo invitato qualche amico, una divertente bourguignonne accompagnata da stuzzichini, salse e tantissime chiacchiere. Delle stupende ore per inaugurare il 2009.

VOL AU VENT CON SPUMA DI MORTADELLA

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I vol au vent li ho comprati al panificio. Per la spuma di mortadella frullate 100 gr di mortadella con 175 gr di ricotta fino a ottenere un composto cremoso (con queste dosi ho riempito 12 vol au vent). Aggiustate di sale se necessario e farcite i vol au vant aiutandovi con un cucchiaino e pressando bene la spuma. Poi ho passato la parte superioere dei vol au vent in una granella di pistacchi non salati. Si possono preparare in anticipo e conservare in frigorifero fino a un'ora prima dell'utilizzo. Si possono scaldare anche leggermente in forno prima di servirli.
E poi il primo, mentre il concerto di capodanno risuonava alla TV, ho preparato questo polpettone. Nulla di complicato, i pistacchi e le mandorle danno una croccantezza davvero gustosa.
Ci sentiamo presto, non appena mi passa un po' di questa letargia ;D

POLPETTONE CON PISTACCHI

Polpettone con pistacchi

Ingredienti: 300 gr di macinato misto (maiale e vitello)/ 1 uovo/ 50 gr di parmigiano/ la mollica di due fette di pane un po' raffermo ammorbidite in un goccio di latte/ sale, pepe, noce moscata qb/ 2 cucchiai abbondanti di pistacchi non salati/ mandorle tritate molto finemente mezzo bicchiere di brodo
Amalgamate bene tutti gli ingredienti a eccezione delle mandorle e formate il polpettone. Rotolatelo nelle mandorle tritate e adagiatelo in una teglia rivestita di carta forno leggermente unta e unite la metà del brodo. Infornate in forno già caldo a 160° e cuocete per circa 40 min. A metà cottura girate il polpettone e bagnate con il restante brodo.
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