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martedì 23 agosto 2011

Robin Hood a Rocchetta Nervina


La settimana scorsa sono stata a Rocchetta Nervina, un piccolo borgo medievale nell'entroterra, per assistere all'annuale rappresentazione del Festival delle Fiabe.
Quest'anno era di scena Robin Hood.


Avevo scoperto 2 anni fà questo splendido paesino, quando avevo assistito a "Peter Pan" in un'atmosfera veramente magica, tanto che quando la bellissima Campanellino diceva di ripetere "Io credo alle fate", lo facevo senza paura di mentire: in quel momento tutto mi sembrava possibile!



Questa volta, forti dell'esperienza passata, abbiamo cenato all'osteria "La pecora nera", che per qualità ed onestà degli osti, già da sola varrebbe il viaggio.


I tavoli erano disposti in una piazzetta deliziosa, in cui si svolgeva una delle scene dello spettacolo itinerante: seguendo il cantastorie ci si imbatte nei vari personaggi, che rappresentano una parte della storia.








Le prove del "quadro" rappresentato nella piazzetta del ristorante


Terminata la cena ci siamo recati nella piazza principale del paese e da lì, attraversato un ponticello, siamo entrati in un altro mondo: quello di Robin Hood.



Ed ecco la gente del popolo che si lamenta per le troppe tasse



e poi dopo varie "stazioni" (al mercato, nelle prigioni, all'osteria...) ecco, sulle rive del torrente, gli amici di Robin Hood


La scena finale si svolgeva nel castello costruito in prossimità del torrente, perfettamente integrato con le costruzioni in pietra del paese,


mentre il pubblico assisteva da una terrazza naturale antistante.



Lo spettacolo era doppio: guardate che meraviglia il paese illuminato per l'occasione!




E alla fine il cattivo è vinto e i buoni vivono felici e contenti, ma (come ha detto il cantastorie) questa è la storia di Robin Hood e la realtà è un'altra cosa.
Silvia

P.S.: consiglio a tutti coloro che trascorrono le vacanze nella Liguria di Ponente di documentarsi sulle attività nei paesini dell'entroterra: ci sono sempre attività molto interessanti e ben organizzate, assolutamente da non perdere! E ci sono anche tantissimi paesini da visitare che nulla hanno da invidiare alla Provenza (tranne forse qualche negozio!)

lunedì 1 agosto 2011

Apricale, Bacì, la rosa e la spina.


"C'erano una volta un re e una regina che desiseravano tanto avere un figlio, ma questo non arrivava mai...."
Sulla prima riga della favola di Rosaspina si basa gran parte dell'omonimo, sognante, dolcissimo spettacolo a cui ho assistito solo poche ore fà ad Apricale (uno dei borghi più belli d'Italia, nell'entroterra di Bordighera).



Interpreti due attori che riescono con pochissimi oggetti  e manipolando diversi pupazzi (rane, fate, il principe e la principessa) a divertire i bimbi e a commuovere i grandi e a raccontare ad entrambi i passaggi della vita.





La rassegna di burattini di Apricale (Baracca, Turacca ...e burattini, dove Turacca è il nome della piazza in cui si svolge) è per me diventata, da qualche anno a questa parte, un appuntamento imperdibile. Probabilmente ci farò un'altra puntatina entro mercoledì (ultimo giorno).
Mentre per chi non ha bimbi è veramente stupendo assistere agli spettacoli itineranti che il Teatro della Tosse di Genova rappresenta ogni anno, sempre ad Apricale e che saranno di scena la settimana prossima con il titolo: "Il castello dei sette peccati".

Ah, dimenticavo! E Bacì?
"La capanna di Bacì" (dove Bacì è un'abbreviazione di Giovanni Battista, nome molto diffuso da queste parti: sti liguri, anche sulle parole riescono a risparmiare!) è il ristorante di Apricale in cui ho cenato questa sera. Tutto veramente buono. Specialità: zabaione con le pansarole! (=frittelle, tortelli dolci, insomma dolci di Carnevale tondi e morbidi, fritti!)


Buona settimana.
Silvia

Per altre informazioni sullo spettacolo teatrale cliccare Teatro del piccione
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