Visualizzazione post con etichetta tea time. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tea time. Mostra tutti i post

martedì 24 dicembre 2013

{Buon Natale}: i miei più dolci auguri



Ed ha già fatto capolino la vigilia di Natale. I giorni sono corsi veloci e come tutti gli anni non sono riuscita ad accompagnarvi in questo periodo di Avvento. 

Mi prendo qualche giorno di pausa. Per stare con i miei cari, per prenderla con calma, per godermi un po' di spensieratezza e per lasciare andare le preoccupazioni e i pensieri, concentrandomi solo su quello che questo 2013 mi ha insegnato, piuttosto che su quello che non mi ha dato. Pazienza se ogni tanto ci scappa qualche lacrima...è il prezzo da pagare per non aver spento nel mio cuore la speranza. Non sono mai stata "una da buoni propositi", ho sempre guardato con grande diffidenza a quella lista di promesse, spesso abbandonate a ingiallirsi strada facendo...ma quest'anno voglio mettere da parte ogni razionalità e ogni cinismo e pensarli sotto una nuova luce, come nuovi obiettivi da raggiungere per diventare più forte e per non sprecare nemmeno un secondo del tempo che ci viene concesso.

Vi (e mi) auguro di imparare a godere di ogni prezioso attimo, di essere curiosi verso la vita, di aprirvi a nuove cose e nuove persone, di arricchire le vostre conoscenze e i vostri sentimenti. E vi auguro di non smettere mai di credere. Fosse anche solo a Babbo Natale, o che avremo un Natale con la neve, o che ci sia qualcosa o qualcuno che ascolterà le nostre preghiere e realizzerà i nostri desideri.



Un caro abbraccio e una ricetta (non ridete, ma la ricetta e le foto sono dello scorso Natale) :)


Have a merry, little Christmas!

 Alessia


lunedì 11 novembre 2013

{Daily Inspirations}: Melissa Erboristeria

    

Valeria Maggiora, in arte "Melissa - Erboristeria con Salotto", è una deliziosa persona di altri tempi. No, non la conosco di persona, non ci ho scambiato ad oggi che poche parole scritte, ma è l’aurea, il fascino e l’intima eleganza che traspare da ogni sua confezione, da ogni suo scatto, da ogni suo allestimento a farmelo credere fermamente. Si percepisce distintamente una delicatezza e una raffinatezza d’animo, una profonda sensibilità. E tanto coraggio, impegno, dedizione totalizzante nel realizzare ciò che si sogna, nel fare quotidianamente ciò in cui si crede, ciò che intimamente fa “stare bene” se stessi e gli altri, foss’anche i propri clienti. Un segnale importante per tanti che desiderano realizzare i propri sogni, o almeno per la sottoscritta, che l’ha scoperta tramite Instagram.


 

Nel suo delizioso cantuccio a Torino, anzi, cit. “a 65 passi dalla Mole Antonelliana”,  aperto nel 2010 insieme alla mamma che le ha trasmesso questa passione, vende piccoli sogni: gelatine tutti frutti, pastiglie Leone, tè e tisane dai nomi evocativi (la "torta della nonna", "bonne nuit" e "il tè delle meraviglie" fra tutti), erbe officinali e tutte le spezie che si possano immaginare e desiderare, conservati in enormi barattoli di vetro in cui tuffare il naso e da cui sentori lasciarsi rapire.

giovedì 26 settembre 2013

{Daily Inspirations}: Whittard of Chelsea

tea 2

Oggi dopo tanto tempo torna la rubrica *Daily Inspirations*. Ve la ricordate? Tutto ciò che quotidianamente mi ispira e che voglio condividere con voi perché so per certo che potrà regalarvi un sorriso esattamente come è accaduto alla sottoscritta.


Il post di oggi è dedicato a Whittard of Chelsea, famosa azienda londinese di tea che ho avuto il piacere di scoprire quando ero una sbarbatella del mondo del foodblogging freelance (guardate questo reperto archeologico). Fu amore a prima vista, ancor prima che a primo assaggio. Il packaging delle loro confezioni di tea, chai e di hot chocolate è una cosa, ma una cosa….adoro le loro fantasie (occhi a cuore per quella nella foto qui sopra a tema flamingo...)!


domenica 15 settembre 2013

Settembre: cake alle more con farina di farro

cake more e farina di farro

Mi sa tanto che ci siamo dentro fino alle ginocchia. A cosa? ...all'autunno, no? Fuori piove e io non ho ancora tirato fuori le galosce di gomma, dall'armadio fanno invece capolino infradito e sandalini intrecciati. Ultimo baluardo di un'estate che ci sta proprio facendo ciao ciao con la manina.

La casa profuma di buono, ho appena sfornato una torta con mele e pere grattugiate, uvetta, nocciole e cannella. Anche i sapori si fanno più autunnali e francamente non vedo l'ora arrivi il momento delle amate caldarroste! Adoro quei cartocci fumanti (e ustionanti!) che scaldano le mani nelle giornate fredde e nebbiose del tardo autunno e dell'inverno modenese.

Forse sto correndo un po' troppo avanti. Siamo ancora a metà settembre e ci sono tante cose da fare prima che arrivi Natale. Ahhhh, ci siamo arrivati alla fine! Sembra un paradosso, ma non appena l'estate chiude i battenti, zac!, ecco che cominciamo a pensare che "è quasi Natale". Vedrete che a breve cominceremo a sfogliare i ricettari in cerca di biscotti e altri piccoli regali home made con cui deliziare i nostri amici e parenti. Non mi dite che avete già cominciato? ^__^

Ma per tornare con i piedi per terra, eccovi una ricetta che potete tranquillamente fare ora: è ancora stagione di frutti di bosco, o magari potete utilizzare quelli che avete congelato dopo averli meticolosamente raccolti durante le vostre passeggiate in montagna. Dentro un po' tutto ciò che mi piace, inclusa la farina di farro che da quando l'ho scoperta non posso più farne a meno, è diventata uno dei miei best seller in cucina! 

La ricetta è tratta da Zucchero e Sale. A presto!


lunedì 23 agosto 2010

Buon lunedì! Tè?

Tè verde freddo alla menta

Care lettrici/Cari lettori, posso offrirvi un tè (verde, con metodo di infusione a freddo & aromatizzato alla menta), nell'attesa del ritorno di Vere Ricette?
Ringrazio Il Gatto Goloso per avermi fatto conoscere questo fantastico metodo, che d'ora in avanti sarà per me il solo e unico. Amen.

Tè freddo (verde, nero, etc.) al profumo di menta


Questo procedimento è il così detto metodo di "infusione a freddo" per fare il tè e si caratterizza per non prevedere la normale infusione in acqua bollente ma direttamente in acqua fredda, cui seguirà un periodo di riposo in frigo. In questo modo il tè rimane limpido e non si forma quella sgradevole patina bianca in superficie.


Mettete in una caraffa un litro di acqua, 3 bustine di te' nero (o verde, o quello che volete voi), 2 cucchiai di zucchero, scorzette d'arancia e/o di limone a piacere e 4 foglie di menta; lasciate riposare in frigorifero per 4 ore circa (io lo faccio la sera per il giorno seguente, anche se il tempo dipende anche dal tipo di tè, il tè verde, ad esempio, richiede meno tempo di quello nero). Filtrate e servite in bicchieri ghiacciati, guarnendo con altra menta. Eventualmente potete spremere gli agrumi e aggiungerne parte al tè. Se usate il tè sfuso, calcolate un cucchiaino di foglie per tazza (circa 250 ml).

martedì 30 giugno 2009

Cherry Muffins...ed è Paoletta-mania!


Eccomi di ritorno da una settimana di mare quasi esclusivamente all'insegna del brutto tempo, fatta eccezione per gli ultimi tre giorni in cui abbiamo cercato di fare incetta di sole & abbronzatura, salutare sport da spiaggia e rigeneranti sguazzate. Per il resto tanto, tanto relax, buon cibo (della "suocera") e anche un po' di studio (ebbene sì, mi è toccato). Al rientro sono stata presa da una voglia irrefrenabile di riprendere in mano le redini del mio blog, di cucinare tante cosine, di rinnovare la grafica, di sperimentare...anche se all'atto pratico mi sento a dir poco arrugginita e mi trovo in uno strano limbo "ne ho voglia/non ne ho voglia/emmò che cosa cucino tra tutta sta roba?!": vi è mai capitato? Comunque sia oggi dopo pranzo, nell'attesa di riprendere a studiare, ho deciso di mettermi ai fornelli e di preparare un dolcino.

Devo essere in piena Paoletta-mania, dato che tra tante cose appuntate da tempo immemore il mio istinto mi ha condotto verso questi muffins che avevo visto, innamorandomene, proprio prima di partire. Complice una confezione di Duroni di Vignola acquistati giusto ieri, non ho dovuto attendere molto prima di gustare il prodotto di questa deliziosa ricetta, che ad assaggio avvenuto non posso che definire perfetta. D'altronde è la stessa Paoletta, in quel post, a regalarci un prontuario del perfetto muffin: ovviamente è già entrato nei best of del mio ricettario ;-)


Questi fantastici muffins, oltre ad essere incredibilmente buoni, hanno dalla loro una presenza estetica di tutto riguardo. Per me che cerco sempre di dare più che un occhio alla gradevole riuscita dei cibi sono stati amore a prima vista: la ciliegia incastonata nel muffin, con il picciolo che fuoriesce vezzosamente, li rende adatti anche alle occasioni più formali, specie se li preparate utilizzando dei pirottini colorati di colore rosso. Per l'occasione ho avuto modo di sperimentare anche i pirottini di silicone inviatimi dalla Silikomart (foto qui sotto), davvero di eccellente qualità dato che i muffins si sformavano perfettamente. Peccato che fossero soltanto quattro, ma per fortuna ho rimediato con dei pirottini di carta rossi regalatimi da lei.

Quello che mi ha particolarmente colpito è stata la perfetta consistenza di questi muffins, ingentiliti dal succo rilasciato dalla ciliegia durante la cottura, che assume una consistenza simile a quella della marmellata. Volendo, una volta freddi, potete spolverizzarli con dello zucchero a velo: io ho preferito non farlo, erano talmente belli già così che avevo quasi timore di rovinarli! ;-)


CHERRY MUFFINS

Ingredienti secchi:
145 gr di farina 0
145 gr di farina 00
170 gr di zucchero
2 cucchiaini e 1/2 di lievito per dolci
1/4 di cucchiaino di bicarbonato
1/4 di cucchiaino di sale

Ingredienti umidi:
1 uovo
220 ml di latte
65 gr di olio di semi

Ingredienti a pezzi:
150 gr di ciliegie, snocciolate e ridotte a 3-4 pezzetti ognuna. Farle scolare se si vede che rilasciano molta acqua.

Inoltre:
Tante ciliegie col picciolo quanti sono gli stampini. Nel mio caso ne ho tenute da parte 12, Paoletta ne ha ottenuti 16.

Prendere due ciotole. In una mettervi gli ingredienti secchi: lo zucchero e il sale, quindi la farina, il lievito e il bicarbonato setacciati insieme. Nell'altra ciotola sgusciarvi l'uovo, sbattendolo leggermente con una forchetta, quindi unire il latte e l'olio.
Rovesciare gli ingredienti umidi su quelli secchi, aggiungere gli ingredienti a pezzi, ossia le ciliegie, e mescolare con un cucchiaio da tavola solo fino a quando sono combinati e non si vede più la farina. L'impasto deve rimanere grumoso.
Riempire per 3/4 16 (nel mio caso 12) pirottini di carta, precedentemente inseriti in una teglia per muffins oppure in altrettanti cuki di alluminio. Inserire in ogni pirottino una ciliegia, lasciando fuori il picciolo e poco, poco del frutto.
Cuocere a 190°/200° in forno statico o a 170° in forno ventilato per 20-25 minuti. Sfornarli, lasciarli raffreddare e, se si desidera, spolverarizzarli di zucchero a velo.


lunedì 27 aprile 2009

Coconut swirl brownies


Non ricordo quale ricetta avessi scovato quel giorno di oltre un anno fa, giorno in cui sono venuta a conoscenza dell'esistenza di tale "latte condensato". Ricordo però che sono occorse ben cinque incursioni al supermercato, seguite da altrettante ricerche su internet, prima di scoprire che nel mio l'introvabile latte condensato non era nel reparto del latte, nè in quello dello zucchero, nè in quello degli alimenti per bambini, ma in un ben più improbabile reparto del caffè. Ero rientrata trionfante, ma probabilmente dovevo essere ben impegnata su altri fronti, dato che ho piazzato la lattina in dispensa e fino a qualche giorno fa da lì mi osservava piena di biasimo ogni volta che aprivo lo stipetto. La ricetta del tempo, ammetto, non me la ricordavo assolutamente (!), quindi ho deciso di cercarne un'altra, prima che il latte condensato passasse in tragitto diretto dal mobile al rusco.

Dopo tanto cercare mi sono determinata per questa, trovata su Cookaround: Coconut Swirl Brownies. Che dire? Si tratta di una fantastica versione di brownies (i tipici dolcetti americani al cioccolato, dalla caratteristica forma a quadrotti, che non hanno certo bisogno di presentazioni) marmorizzati con una crema di latte condensato e cocco. A ragion veduta, posso affermare che si tratta di una delle ricette più caloriche del mondo, ma è talmente deliziosa che non si può non provare, almeno una volta nella vita! Ne risultano, difatti, dei dolcetti dalla particolare morbidezza e umidità interna, assolutamente irresistibili per qualunque goloso.
La ricetta proviene dalla trasmissione
"Everyday Food" di Martha Steward. Le dosi sono per una teglia quadrata di 20x20. Tra parentesi vi riporto le dosi doppie che ho usato per una teglia rettangolare di 29x25 circa.



COCONUT SWIRL BROWNIES

Ingredienti per il composto scuro:

120 (240) gr di burro
160 (320) gr di cioccolato fondente
160 (320) gr di zucchero
100 (200) gr di farina
un (due) cucchiaino di lievito per dolci
un (due) pizzico di sale
3 (6) uova intere
una (due) bustina di vanillina

Ingredienti per il composto chiaro:

200 (400) gr di latte condensato zuccherato
80 (160) gr di polpa di cocco fresca grattugiata o farina di cocco (cocco grattugiato, cocco rapè)




Per il composto scuro:
Sciogliere in una pentola abbastanza capiente e a fuoco minimo il burro ed il cioccolato. Non appena fusi aggiungere, fuori dal fuoco, lo zucchero, quindi unire le uova, una alla volta, ed infine la farina, il lievito, il sale e la vanillina setacciati, senza mescolare troppo, ma solo quanto necessario affinchè il composto risulti ben amalgamato.

Per il composto bianco:
Versare in una ciotola il latte condensato e il cocco grattugiato e mescolarli bene. Risulterà un composto molto denso.

Foderare con carta da forno uno stampo quadrato di 20cm di diametro (o rettangolare di 29x25, se fate doppia dose - attenetevi alle dimensioni indicate per la buona riuscita del dolce) e fare uno strato con meta' del composto scuro, poi mettervi sopra 5 cucchiaiate (o 7, se nella teglia più grande) di composto chiaro.

Fare un altro strato con il composto scuro rimasto, cercando di non intaccare troppo quello sottostante, e finire con altre 5 (o 7) cucchiaiate di composto bianco messe in posizione diversa da dove sono state messe le prime.

Infilare la lama appuntita di un coltello, perpendicolarmente alla teglia, in un punto fino ad arrivare alla base del dolce e cominciare tirare l'impasto in modo da creare un effetto marmorizzato. Se usate la farina di cocco vi consiglio di non tirare troppo, ma di lasciare il composto bianco grossolano perchè dato il suo peso tende a scendere tutto in fondo, infatti difficilmente, in questo caso, vi verrà un effetto marmorizzato evidente.

Cuocere a 170° (160° nel mio ventilato) per 45-60 minuti, a seconda del grado di cottura del vostro forno. Far raffreddare completamente a temperatura ambiente (o ancora meglio in frigorifero) prima di tagliare a quadrotti e servire.


giovedì 26 marzo 2009

Plumcake allo yogurt


E' un periodo di piatti prevalentemente semplici, a casa mia. Un po' perchè studiando per un grossissimo esame il tempo è poco, un po' perchè cerco a giorni e successi alterni di stare un po' in linea per perdere (infruttuosamente, ahimè) 4-5 chili che mi si sono tremendamente affezionati all'ombelico durante l'inverno, lasciandomi una precoce ciambella salvagente in vista dell'estate...
Allora vediamo la ricetta di un dolcetto da credenza, di quelli perfetti per una rigenerante e golosa colazione che ci lasci appagati senza grossi sensi di colpa.

Ovviamente ciascuna di noi ha la sua ricetta di torta o cake allo yogurt, probabilmente tramandata in famiglia. E' così anche per me, certo, ma come fare quando abbiamo non uno, bensì due yogurt bianchi in scadenza? Facile, si cerca su Google e si trova la ricetta di un cake al doppio yogurt. Un cake davvero goloso, umido umido, impreziosito da una croccante crosticina esterna data dal caramellizzarsi dello zucchero semolato, yum!


PLUMCAKE ALLO YOGURT

Ingredienti:


180 gr di zucchero
180 gr di farina 00

250 ml (2 vasetti) di yogurt bianco

2 uova

1 bustina di lievito per dolci

50 gr di burro
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone

Procedimento:

Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere a pioggia la farina setacciata, il pizzico di sale e il burro fuso intiepidito. Unire in ultimo i due vasetti di yogurt bianco, la scorza grattugiata del limone e la bustina di lievito per dolci. Il composto risulterà cremoso.
Imburrare e cospargere di zucchero uno stampo per plumcake e versare il composto al suo interno. Livellare il composto il più possibile, prima con un cucchiaio bagnato, poi battendo lo stampo sul piano di lavoro.

Infornare in forno preriscaldato e cuocere per 40/50 minuti a 180°, avendo cura di non aprirlo per i primi 20 minuti altrimenti si affloscerà. Per verificare la cottura fare la prova dello stuzzicadente, se ne esce pulito e asciutto il plumcake è pronto. Sfornare il plumcake allo yogurt e lasciarlo raffreddare per poi capovolgerlo su di un piatto da portata e servirlo a fette.

mercoledì 11 marzo 2009

Tortine alle mandorle e mirtilli


In questi giorni uno splendido sole sta accompagnando le nostre giornate. Già nel weekend un cielo azzurrissimo e tanta luce hanno rasserenato una settimana grigia e piovosa. A casa abbiamo comprato le prime piantine, tra cui le campanelle. Sembra quasi di sentire aria di primavera, vero? Per questo motivo ho cercato una ricetta dolce che si ispirasse ai colori del viola, del violetto, del lilla, tonalità che tanto amo (si noterebbe mai da questo blog?!) per dare un po' di gioia e di colore alla colazione della domenica.

Mi sono affidata al libro "Christmas,
ricette semplici per un buon natale" di Donna Hay, che paradossalmente mi sono procurata a Natale finito. Il bello di questo libro è che, essendo Donna Hay australiana, si trovano idee semplici, veloci e molto raffinate da proporre anche in questo periodo, visto che le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Non ho fatto in tempo ad innamorarmi di queste tortine che ho scoperto che le aveva proposte anche Alex: ecco dove ricordavo di averle già viste!




Queste tortine a base di mandorle e mirtilli non sono propriamente leggerissime, vista l'elevata presenza di mandorle e burro, però ho trovato la dose perfetta per chi, essendo a dieta, vuole evitare che le tentazioni si protraggano in corso di settimana. Con questa ricetta, infatti, escono 4 tortine da 10 cm di diametro, o 3 tortine da 12 cm.

La consistenza è peculiare, sono morbidissime e ricordano un po' gli amaretti morbidi, di cui conservano e anzi presentano in maniera potenziata - grazie ai mirtilli - la freschezza al palato. Ovviamente al posto dei mirtilli potete usare altri frutti di bosco, come more o lamponi. Assolutamente perfette per la colazione, per un brunch, o ancora per una merenda consolatoria!




TORTINE DI MANDORLE AI FRUTTI DI BOSCO


Ingredienti per 4 tortine da 10 cm o 3 tortine da 12 cm di diametro:


90 gr di burro morbido
60 gr di zucchero
1 uovo
1 tuorlo

140 gr di farina di mandorle (o di mandorle finemente macinate)
1 cucchiaio e 1/2 di farina

90 gr di mirtilli (o lamponi, o more)

zucchero a velo q.b.

Scaldare il forno a 150°C. Lavare i frutti di bosco scelti e asciugarli delicatamente con un foglio di scottex.

Sbattere il burro e lo zucchero con le fruste elettriche o nel robot da cucina fino ad ottenere un composto chiaro e cremoso. Aggiungere l'uovo, il tuorlo, la farina di mandorle e la farina e sbattere fino ad avere un composto denso ma liscio e cremoso (somigliante ad una frolla montata).
Versarlo in 3-4 stampini rotondi da crostatine da 10-12 cm ben unti. Livellare la superficie e disporvi sopra i frutti di bosco. Premerli delicatamente nel composto, spolverizzare con zucchero a velo e infornare per 35-40 minuti finché le tortine non saranno dorate (a me ne sono bastati una ventina).

Si conservano in un contenitore ermetico fino a 3 giorni.

giovedì 12 febbraio 2009

Valentine's Day: Biscotti alle nocciole farciti con marmellata di lamponi


Siccome ieri sera ero un po' nervosa mi sono piazzata in cucina a fare dei biscotti, gesto che per la sottoscritta è sempre estremamente consolatorio e rilassante. Era anche un po' che non ne sfornavo, così ho pensato fosse proprio una buona idea per trascorrere la serata, visto anche il palinsesto altamente culturale proposto alla tv (Amici vi dice niente?!).

Mi sono quindi messa a sfogliare il solito "Libro d'oro dei biscotti" e sono rimasta immediatamente catturata da una ricetta, complice anche il fatto che avevo comprato proprio qualche giorno prima una marmellata di soli lamponi al Lidl, altrove introvabile. Si tratta di biscotti di croccante e profumatissima pasta frolla alle nocciole, farciti due a due con un velo di marmellata di lamponi (o di fragole). Dopo una rapida ricerca online, ho notato una certa somiglianza, spezie e cacao tralasciando, con gli Haselnussplatzchen con confettura di lamponi di Alex, quindi deduco che siano biscotti di chiara orgine tedesca.

Inizialmente partita per seguire alla lettera la ricetta, seppur dimezzando le dosi, mi sono accorta di non avere abbastanza nocciole, così ho rimediato sostituendo la parte mancante con qualche mandorla. Il risultato è stato comunque perfetto. Il profumo che si spandeva per casa era golosissimo, tant'è che appena li ho sfornati non ho resistito dall'assaggiare il solito biscotto di recupero, quello fatto con l'ultimo pezzetto di impasto, il "brutto anatroccolo" che tutti noi, ne sono sicura, lasciamo solo per il desiderio di gustarcelo subito senza sensi di colpa per i suoi fratellini più bellocci. Che dire: semplicemente divino! Ho scoperto di venerare letteralmente la frolla alle nocciole!

Nella ricetta questi biscotti erano proposti pieni, ma all'ultimo ho deciso di farne metà in questo modo e metà in versione Spitzbuben (tipici biscotti altoatesini, anche detti "monelli")/Linzer cookies (i loro gemelli austriaci)/Occhi di bue (per i più patriottici), rinnovando così lo splendido stampino con estrattore che mi ha regalato Camomilla a Natale (anche se il marrano ha fatto un po' le bizze...ma sono riuscita a domarlo!). Grazie tesora, gran bel regalo!


In questo modo, ho pensato, si potrebbero prestare benissimo per un dolce regalo di San Valentino, festa che come tante persone non ritengo particolarmente sensata e che non apprezzo festeggiare in modo commerciale, preferendo di gran lunga organizzare una bella cenetta casalinga - un po' come fosse un qualsivoglia altro giorno - o regalando un dolcetto fatto con le mie mani.
Se volete un'altra idea a tema, la potete trovare anche qui.



BISCOTTI ALLE NOCCIOLE FARCITI CON MARMELLATA DI LAMPONI

ricetta tratta da "Il libro d'oro dei biscotti" (pag.452)

Ingredienti (x 30-40 biscotti):

450 gr di farina bianca
200 gr di zucchero
130 gr di nocciole macinate finemente
250 gr di burro
2 uova leggermente sbattute
1 pizzico di sale

Inoltre:
160 gr di marmellata di lamponi (o di fragole)
50 gr di zucchero vanigliato (che ho sostituito con zucchero a velo vanigliato)

Setacciare in una terrina capiente la farina con il pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero e le nocciole macinate e mescolare con un cucchiaio di legno per amalgamare gli ingredienti. Distribuire uniformente sul composto il burro tagliato a pezzetti piccoli e incorporarlo con il cucchiaio fino ad ottenere un composto granuloso. Unire le uova senza mescolare troppo, quindi rovesciare il composto sul tagliere leggermente infarinato e lavorarlo a mano fino a formare una palla liscia. Non lavorarlo troppo, altrimenti si formeranno delle crepe al momento di tagliare i biscotti. Dare all'impasto la forma di una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e riporla in frigo per almeno 1 ora.

Scaldare il forno a 190° (180°, se ventilato). Infarinare bene il tagliere e il mattarello e stendere la pasta ad uno spessore di circa 5 mm.
Per i biscotti pieni: ritagliare i biscotti con uno stampino rotondo di circa 5 cm di diametro (il libro prevedeva 2.5, ma mi parevano troppo piccoli). Per quelli tagliati a cuore: ritagliare con uno stampino ad estrattore del diametro di 5 cm un pari numero di corone (con il buchino a cuore) e basi (piene).

Trasferire i biscotti sulla placca da forno rivestita con carta forno, aiutandosi con una spatola o un coltello per non deformarli e avendo cura di tenerli a qualche cm di distanza l'uno dall'altro. Cuocere i biscotti per 12-15 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati (a me ne sono bastati 10). Farli raffreddare sulla piastra per 5 minuti, quindi spalmarli con un po' di marmellata (per quelli pieni distribuirne un velo su uno dei due biscotti; per quelli col buchino mettere un cucchiaino al centro del biscotto sfumando un po' di marmellata verso i bordi), unirli due a due premendo con delicatezza e spolverizzarli con lo zucchero vanigliato (o con quello a velo, una volta fatti raffreddare).

Consiglio: all'atto di spolverizzare i biscotti di zucchero a velo vi si riempiranno i cuori; per far vedere la marmellata, basterà immergere la punta del dito in poca acqua e picchiettarla delicatamente su di essa; in questo modo lo zucchero si scioglierà e il cuore tornerà limpido.


giovedì 15 gennaio 2009

Biscotti di vetro (...per Natale 2009?!)


"Francamente...me ne infischio!" No, non ho appena finito di vedere per la diecimilionesima volta quel mega polpettone tragi-romantico di "Via col vento", ne ho solo carpito una nota frase per sottolineare che dopo tanto pensare ho deciso di infischiarmene bellamente del fatto che Natale sia già passato e che probabilmente questi biscotti, ultimi della produzione natalizia da regalare, non interesseranno proprio a nessuno. Quantomeno fino a Natale prossimo, ovvio! Chiaramente sono arrivata lunga, non sono riuscita a postare tutto quando doveva essere postato, ma a che pro conservare delle foto per un anno intero nei meandri del disco fisso, con tutta la probabilità che me ne dimentichi di qui a un paio di settimane?

Ecco allora l'ennesima ricetta carpita da quel mostro sacro della produzione dolciaria che è Night. Ricordo che li avevo visti quando ancora non avevo il blog e avevo scovato per puro caso il suo, riconoscendola nella Night di Cookaround: presa dall'entusiasmo avevo passato buona parte della nottata a sfogliare all'indietro il suo blog, salvando all'impazzata le ricette che più mi colpivano. Tra queste la ricetta dei biscotti di vetro, ne ero rimasta affascinata!


Come racconta Night, si tratta di biscotti irlandesi, a base di pasta frolla e con un cuore a vetrata ottenuto con briciole di caramelle dure. Sono ideali da appendere all'albero con un bel nastrino colorato (in questo caso praticate un foro nel biscotto prima di infornarlo, con l'ausilio di una cannuccia) o per completare raffinatamente un pacchetto Natalizio.

Devo dire che sono così belli da vedere (anche se a me le finestrelle non sono venute belle colorate come le sue...) e così divertenti da realizzare che non potranno che piacere ai vostri bambini anche fuori dal periodo Natalizio, magari realizzati con altre forme meno festaiole.


BISCOTTI DI VETRO

Ingredienti:

Per la pasta frolla:
300 gr di farina
150 gr di zucchero
150 di burro
1 uovo
1 pizzico di sale
(scorza di limone grattugiata o vaniglia se la volete aromatizzare, io ho preferito lasciarli "nature")

Per il cuore di vetro:
caramelle dure belle colorate (io ho usato quelle rosa al lampone e quelle rosse alla fragola della Dietorelle)

Impastare leggermente la frolla con l'ausilio di un mixer/impastatrice, lavorarla velocemente a mano quel tanto che basta ad ottenere una palla ben amalgamata, avvolgerla in pellicola trasparente e riporre in frigo per un'oretta.

Stendere la pasta abbastanza spessa, tagliare i biscotti con gli stampini che preferite e con degli stampini più piccoli creare un buco della forma che volete.

Tritare delle caramelle dure, fino a ridurle in cristalli un pò più piccoli del sale grosso (basta dare qualche colpo di mixer).
Mettere i cristalli nel buco: ne è necessaria una bella "montagnola"e anche se vi sembra che strabordi, non temete, perché la caramella si scioglie e si allarga sul fondo, creando una lastra sottilissima.

Infornare a 180° per 7-8 minuti. Devono rimanere belli chiari.

Togliere dal forno e lasciare raffreddare direttamente sulla piastra; bastano una decina di minuti affinchè i cristalli tornino duri, della consistenza della caramella che avete triturato.

lunedì 15 dicembre 2008

Pepparkakor Hearts


Semplicemente distrutta. Un weekend trascorso a confezionare pacchetti natalizi nel delirio del Centro Commerciale, pur di racimolare qualche (scarso) soldino in vista del Natale. Un lunedì di 10 ore di lavoro tra confezionamento pacchi e babysitting con annesso tema sulla casa di Babbo Natale e ripasso di geometria. L'adsl che da ieri sera non va, o se va salta ogni secondo (strano!)

Stress alle stelle, magone continuo, un niente per farmi venire le lacrime agli occhi, figuriamoci quando ieri mi si è scatenata contro la furia di un anziano sclerotico al limite dello psicopatico, che mi ha apostrofata dicendomi che sono un'incapace, che non so fare niente, che non capisco niente e che devo solo stare zitta solo perchè gli spiegavo educatamente che tre bottiglie di forme diverse incartate tutte assieme sarebbero uscite male e soprattutto il pacchetto avrebbe ceduto in pochi minuti. Buon Natale anche a lei, vecchiaccio inacidito.
Con tutti gli accidenti che gli ho giurato non mi stupirei se lo avessero imballato fuori dal supermercato, o in alternativa avesse speso le sue ultime parole offensive e poi fosse rimasto letalmente schiacciato dalle porte scorrevoli.
Non mi era mai successo che una persona sconosciuta mi si rivolgesse così, non ve lo auguro. Ancora più surreale vedere la moglie, accanto, completamente zittita per tutto il tempo del turpiloquio e anche quando mi ha visto incartare pacchi con i goccioloni che cadevano sul tavolo: no comment.

Va beh, passiamo avanti, purtroppo al mondo c'è anche questa gente che di rispetto per gli altri non ne porta, anche se conoscendomi non lo accetterò mai e continuerò a restarci male quando mi capita.


Oggi niente ricetta, solo qualche scatto per proporvi un'altra idea-regalo/decorazione con la base dei Pepparkakor. Ingredienti quindi sono: Pepparkakor a forma di cuore, cui ho fatto prima della cottura un buchino con la cannuccia per poterli appendere; glassa reale; confettini argentati.

Come notate, niente di che: ho spremuto abbondante glassa sul fondo del biscotto a simulare candida e soffice neve, poi ho cosparso di confettini argentati. Nonostante la semplicità quasi demenziale, l'effetto è molto chic e raffinato; se potessi li appenderei all'albero con i fiocchi di tulle a stelline argento che ho confezionato lo scorso anno ;-)



Dedico un cuoricino a tutte le persone sensibili, educate e rispettose degli altri, ormai merce rara, persino in periodo di festa. L'arroganza e la grettezza di sentimenti non guarda in faccia a niente e a nessuno...
Mi spiace ma queste settimane avrò poco tempo per passare da voi, anche se farò del mio meglio. Spero di farmi perdonare con un abbraccio e qualche ricettina :-)


giovedì 11 dicembre 2008

Gingerbread man


Come vi accennavo nello scorso post, con l'impasto dei Pepparkakor ho preparato dei Gingerbread man, i simpatici omini di pandizenzero della tradizione anglosassone. Ho sempre nutrito una spiccata simpatia per questi buffi biscottini dagli occhietti vispi e dalla corporatura cicciottella, che amo anche nelle decorazioni di country painting natalizio o nei biglietti augurali. D'altronde c'è anche chi gli ha intitolato un foodblog, vero Onde? ;-)

Ma la sapete la storia dell'omino di pandizenzero? No? Allora fate come me, che sono in pigiama di Hello Kitty, avvolta nel mio plaid color panna con le pecorelle, sdraiata sul letto col pc sulle gambe (God save the notebook) e...leggete qui.


Dietro questi biscotti c'è stata addirittura una preparazione grafica. Sì, sì, avete letto bene! In pratica mi sono disegnata come li avrei voluti realizzare, anche se all'atto pratico ho dovuto, per cause di forza maggiore, modificarli leggermente. Ritagliarli è stato semplice, grazie all'apposita formina (qualora non la trovaste è sufficiente disegnarli su un cartoncino, appoggiarlo sulla pasta stesa e ritagliarne il contorno con un coltellino ben affilato. Procedimento un po' lungo, lo so, ma a mali estremi...). Alcuni li ho lasciati interi, altri li ho ulteriormente ritagliati, nel pancino, con dei piccolissimi tagliabiscotti a forma di cuore e di stella, che fanno parte di un set di 10 microstampini cui facevo la punta da tempo immemore. In testa ho fatto un buchino con l'ausilio di una cannuccia, in modo da poterli legare con un nastrino all'albero di Natale.


Una volta cotti e lasciati raffreddare come da ricetta, ho preparato la mia prima glassa. Chi mi conosce sa che non sono una gran amante delle cose troppo zuccherose: glasse, marshmallow fondant e altre decorazioni non sono proprio nelle mie corde. Belle da vedere, per l'amor del cielo, ma non mi piacciono da mangiare. Per questa ragione non avevo mai fatto una glassa ed ho optato per una semplicissima glassa reale, fatta con albume e zucchero a velo (quindi più coprente di quella con acqua/succo e zucchero) e aromatizzata al succo di limone. L'ho lasciata volutamente bianca, perchè mi sembrava il modo più carino e raffinato per interpretare questi biscottini. Ecco qui la ricetta:

Ingredienti:
1 albume
1 cucchiaino di succo di limone
zucchero a velo q.b. (me ne è servito sui 180 gr)

Montare a neve l'albume con un pizzico di sale, unire il succo di limone e lo zucchero a velo e mescolare fino ad ottenere una glassa lucida e abbastanza soda. Le dosi sono indicative, vedete voi quando ottenete un composto abbastanza denso e che non coli troppo.
Per decorare, inserire la glassa in un sacchetto trasparente, tagliandone un pezzettino piccolissimo in un angolo, oppure in un conetto di carta forno, o ancora in una siringa privata dell'ago. Decorare, lasciare asciugare bene e conservare in scatole di latta.


Ovviamente il problema è sorto al momento della decorazione. Il conetto di carta si è aperto nel giro di un nanosecondo, ho consumato ben tre sacchetti da freezer, che dopo poco, mentre spremevo, facevano le bolle e scoppiavano (!!), oltre al fatto che dal taglietto che avevo fatto all'angolo usciva una quantità di glassa eccessiva (il buchetto si allargava misteriosamente via via...) e in modo non fluido, ma con riccioli, arzigogoli e ci mancava poco che azzardasse un salto carpiato. Alla fine ho risolto decorandoli con una siringa privata dell'ago; anche qui il tratto era un po' spesso ma almeno non ho fatto vittime. Risultato? Decori imprecisi e troppo spessi, ma accettabile, per essere la prima (e ultima?) volta....e glassa fin sui capelli!!!

Vi va di spiegarmi passo passo voi come fate ad ottenere decori così precisi e sottili? (mi rivolgo in particolare a Fairyskull e a Dolcetto, di cui ho apprezzato la tecnica perfetta nel decorare i biscotti con la glassa, ma chiunque volesse partecipare alla discussione è benaccetto!)



A.A.A: AIUTIAMO LUCKY!

Prima di salutarvi vorrei contribuire anche io, nel mio piccolo, ad aiutare questo piccolo amico a quattrozampe a trovare una casa e una vita migliore. Il povero Lucky, questo il suo paradossale nome, è stato adottato da una famiglia che poi ha deciso (leggo che "non possono più tenerlo", ma per me queste cose si decidono, e io non deciderei mai di dare via il mio animale, qualunque fosse il problema!) che non poteva più tenerlo con sè e ora cerca qualcuno che se ne occupi per non farlo finire al canile. Superfluo forse dire che io non posso aiutarlo concretamente, ma con questo passaparola spero che questo simpatico e sfortunato cucciolotto possa trovare un po' di serenità con una famiglia che lo senta membro integrante della stessa e non se ne voglia mai più separare. Se non potete adottarlo, spargete almeno la voce in modo tale che Lucky abbia ricambiato l'affetto incondizionato che solo un animale può dare in modo così puro e genuino.
Per info guardate sul blog di Kia, che si sta generosamente occupando della situazione di Lucky.

mercoledì 10 dicembre 2008

Pepparkakor


Tutti gli anni, in periodo natalizio, mi ripromettevo di fare quei deliziosi biscottini speziati che ho conosciuto tramite quel luogo di perdizione che per me è l'
Ikea. Trattasi ovviamente dei Pepparkakor, i tipici biscotti svedesi, estremamente natalizi come profumi e sentori, speziatissimi (cannella, zenzero e chiodi di garofano ne sono ingredienti imprescindibili), croccanti e leggermente pepati al palato. Quest'anno, complice la decisione di risolvere alcuni pensierini natalizi con confezioni di biscotti misti, è finalmente arrivato il loro momento.

Prima di decidere quali ricette fare ho ampiamente studiato in giro per la rete e ho scoperto che la ricetta dei
Pepparkakor è molto similare a quella dei Gingerbreads anglosassoni, degli Speculoos franco-belgi ed anche dei Lebkuchen tedeschi - da questi ultimi si differenziano non tanto per gli ingredienti, che gira ti rigira sono sempre gli stessi, ma quantomeno per la consistenza (i Lebkuchen più alti e morbidi, i Pepparkakor preferibilmente sottilissimi e croccanti). Nei paesi suddetti è tradizione prepararli per appenderli all'albero di Natale e sarebbe piaciuto tanto anche a me realizzarli a questo scopo, ma la presenza del mio unno felino non me l'ha consentito, avrebbero avuto vita breve.


La ricetta è del
Cavoletto e, neanche a dirlo, è ottima, nonostante io abbia dovuto correggere la quantità di farina che all'atto pratico è risultata decisamente scarsa, aggiungendone 4-5 manciate al termine dell'impasto. Se doveste riscontrare lo stesso problema, niente panico: tenete il sacchetto della farina vicino e incorporatene quanto basta ad ottenere un composto morbido, malleabile e appena appiccicoso, tanto con il riposo dell'intera notte in frigorifero si compatterà a meraviglia e risulterà facilmente stendibile.

AGGIORNAMENTO: Mi ha segnalato Micaela,e io ve lo riporto immediatamente, che ha fatto la stessa ricetta senza aggiungere farina. Anche lei ha ottenuto un composto molle, ma l'ha messo a riposare così com'era e il giorno dopo era compatto e lavorabile come plastilina. A questo punto ritengo che la ricetta poteva benissimo andare bene anche così com'era; io non mi ero fidata della consistenza ottenuta perchè non capivo come potessero uscire dei biscotti ritagliati da un composto così molle e avevo provveduto a unire altra farina. In ogni caso anche in questa seconda ipotesi specifico che il composto sembra Didò, si lavora benissimo e non si rompe!

Attenzione
: con queste dosi esce una vagonata di biscotti, ne ho contati più di 150 per svariate infornate e -ahimè- ore di lavoro. Se non dovete sfamare amici e parenti di qui a dieci anni vi consiglio di ridurre le dosi; se invece, come me, dovete regalarli, un caloroso "in bocca al lupo!" è doveroso!

Un'ultima cosa: la forma classica dei Pepparkakor è quella a fiorellino semplice, non glassato. Io ne ho realizzati alcuni a fiorellino e altri a stellina, non glassati; altri li ho ritagliati a cuore, e poi glassati e decorati con perline argentate; altri ancora...beh, poteva mancare il Gingerbread Man? Certo che no, è una vita che lo sogno! E allora via anche di Omini di Pandizenzero di varie foggie e decorati con glassa. Per questo motivo ho deciso di dividere il tutto in 3 post, vista la gran quantità di foto scattate, anche se la ricetta base permane la stessa, che è questa di seguito.



PEPPARKAKOR


Ingredienti x circa 150 biscotti:

540 gr di farina (+ 4/5 manciate*)
182 gr di burro
140 gr di miele (io ho usato il millefiori, vi consiglio comunque un miele scuro, o in alternativa della melassa)
126 gr di zucchero di canna scuro (ho utilizzato zucchero di canna integrale dell'Ecuador - Altro Mercato)
50 gr di zucchero semolato
1 cucchiaio e mezzo di cannella in polvere
1 cucchiaio e mezzo di zenzero in polvere
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere (anche tritati da voi, se non li trovate)
2 cucchiaini di lievito per dolci
180 gr di acqua


In un pentolino scaldare l’acqua insieme al miele, gli zuccheri e le spezie e, mescolando di continuo, portare a ebollizione. Spegnere, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare finché non sia del tutto fuso.
In una ciotola capiente versare la farina e il lievito, mescolare e aggiungere a filo il composto al miele ancora caldo. Mescolare bene finché l’impasto sia omogeneo; *se necessario, aggiungere altra farina (a me ne sono occorse 4/5 manciate) fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile senza che attacchi troppo. Avvolgere nella pellicola trasparente e conservare in frigorifero per una notte: non preoccupatevi se sembra molto morbido, il giorno dopo sarà bello compatto.

Lavorare poco impasto per volta, conservando il rimanente in frigorifero. Stendere la pasta su un tagliere leggermente infarinato, ad uno spessore di circa 2mm (se li volete croccanti, altrimenti teneteli un pelo più alti). Ritagliare i biscotti con stampini a piacere e disporli su una placca rivestita con carta da forno. Far cuocere a 170° per una decina di minuti e lasciar raffreddare su una griglia. Conservare in scatole di latta.