La vita dopo le vacanze riparte e, ahimè, anche lavoro-impegni-lavatrici-pulizie e chi più ne ha più ne metta...
E' stato bello però chiudere in bellezza con un pranzo della domenica a casa di mia mamma dove ci siamo ritrovati con tutti i cugini, alcuni che non vedevo da qualche tempo, altri che non vedevo da anni, ma così tanti anni che l'ultimo ricordo era di quando giocavamo insieme nella campagna dagli zii.
Qualcuno con prole, altri magari un pò provati dal tempo che passa, altri invece sempre smaglianti e in forma (ma come faranno...boh...beati loro) :-)
Di fatto una bella rimpatriata, che ha fatto piacere proprio a tutti, tanto che alcuni sono partiti da Latina per non perdersi questa puntata.
Il mio Leoncino ha visto per la prima volta le sue cuginette, dalle più grandicelle fino all'ultima arrivata di 19 mesi; ha fatto il salamone tutto il tempo come tanti maschi fanno di fronte ad un infornata di femminucce ...hehehe... mentre le bimbe giocavano lui se ne stava a guardare in maniera interessatissima la lavastoviglie che lavorara o il computer.
E come non suggellare questo rientro con un bel dolce? per l'occasione ho pensato ad una cosa semplice e genuina, che facesse pensare ai morbidi ricordi dell'infanzia, quando la merenda al sole estivo non era solo una dolce pausa ma un lungo
continuum nelle giornate di giochi...
e quindi un bel Chiffon cake, che nonostante questo nome per noi "esotico" mi ricorda tanto i ciambelloni della nonna, magari questo più soffice, visto che la mia di nonna non era famosa per le sue doti culinarie!!
Questa ricetta è una mia versione elaborata della fantastica ricetta di
Angelica, dove potete trovare un utilissimo passo passo, ma la mia porta alcune varianti viste in tv da Luca Montersino, che qualche tempo fa ha fatto la stessa ricetta (la sua nella versione americana solo con albumi).
CHIFFON CAKE O ANGEL CAKE O SPONGE CAKE O CIAMBELLONE AMERICANO (o come vi pare!) :-)
285gr farina oo,
300gr zucchero,
6 uova xl
, (io ho aggiunto anche 4 albumi che avevo congelati)
195ml acqua,
120gr olio semi mais,
1 bustina lievito dolci,
1 bustina da 8 gr cremor tartaro,
pizzico sale,
scorza limone,
bacca o estratto di vaniglia (un cucchiaino);
PROCEDIMENTO:
accendere subito il forno a 160 gr...(io se mi dimentico non lo accendo più..)
Montare a neve ferma gli albumi DA SOLI
piccola premessa, nella mia versione gli albumi non vanno montati nè con il famoso pizzico di sale, il perchè lo trovate
qui, nè con il cremor tartaro, come spiegato da Montersino, in quanto interferisce con la struttura degli albumi...(e se lo dice lui, buona camicia a tutti!).
una volta montati gli albumi mettiamo in un altra ciotola i restanti ingredienti, considerando prima le polveri, poi i liquidi e poi le uova e quindi:
farina,zucchero,lievito, cremor tartaro e sale setacciati, olio,acqua,scorza,aromi, tuorli e fai montare tutto con le fruste
nb: la versione di Angelica prevede di lasciar riposare il tutto prima di impastare, ma Montersino sostiene che il tuorlo se lasciato nello zucchero cristallizza... in effetti, nei miei modesti tentativi culinari anch'io trovo che se lasciato lì per troppo tempo asciuga e diventa più difficile da lavorare...
quindi, dicevamo, una volta montati gli albumi amalgamiamo con robottino o con impastatore tutti i restanti ingredienti fino ad ottenere - come si dice nelle migliori famiglie - un "composto liscio e omogeneo".
a questo punto aggiungiamo delicatamente gli albumi, che saranno una bella massa, e impastiamo dall'alto verso il basso per incorporare aria.
versiamo tutto nello stampo, che in questa occasione è quello da chiffon cake grande... e qui dopo alcuni tentativi devo dire che a me così bene viene solo con l'apposito stampo per chiffon cake, ho provato altre volte con stampi diversi ma purtroppo il risultato non è stato lo stesso... il perchè non saprei , forse per via del fatto che va capovolto alla fine... ma procediamo con ordine...
quando il composto è pronto versarlo nello stampo rigorosamente NON imburrato
mettere a cuocere in forno a 160° per 50 min poi a 175° per 10 min.
quando è cotto, (fate la prova stecchino infallibile) tiratelo fuori ancora caldo e mettetelo a testa in giù, come per rovesciarlo (tranquilli, non lo farà... :-), magari sul collo di una bottiglia (e qui il perchè dello stampo apposito, con buco al centro) così ne beneficia la struttura morbida e spugnosa
una volta freddo riprendetelo, staccate le pareti con una spatola e il centro verrà via da solo non appena lo girate.
a questo punto è pronto da decorare, io lo preferisco semplice o con una leggera glassa alle fragole o al limone come in questo caso.
questa la fetta morbidona, salvata prima della disintegrazione!
nb: qui si vede bene anche la consistenza, deve essere morbido ed elastico
V.