Crostate

Crostata suprema al profumo di limone

00:55

Vado. Torno.  Mi ripeto:  Ã¨ la vita che comanda, come per tutti. Questo è un blog di cucina e, come avevo previsto nella sua prima pagina,  ho grande difficoltà a riportare qui la mia vita quotidiana. Forse può essere percepita nelle laconiche introduzioni dei post ma non è fondamentale che lo sia, se avessi voluto renderla leggibile l'avrei fatto palesemente come se questo spazio fosse anche un diario, ma non lo è.  Come per la gran parte delle persone che passano e leggono, anch'io attraverso periodi di felicità e di dolori. Ora prevalgono i secondi ma tornerà il sereno, il grande Eduardo diceva:  " ha da passà 'a nuttata". Aspetto ma intanto non voglio abbandonare completamente il mio Tè e briciole, è una mia creatura  ( mi capite, vero?)  mi  regala molte soddisfazioni, mi aiuta tanto, soprattutto attraverso voi che passate a lasciarmi commenti sempre affettuosi ed è a voi che chiedo scusa per non aver ricambiato.
 A presto!

Dedicata a Isa



Ingredienti:

per la frolla
300 g di farina 00
150 g di zucchero
150 g di burro
3 tuorli
8 g di lievito
scorza grattugiata di limone
se necessario un goccino di latte

per il ripieno ( ho usato 1\2 dose )
200 g di mandorle pelate, lasciate asciugare e tritate finemente
350 g di zucchero
4 uova
la scorza grattugiata di 2 limoni
1 bicchierino di limoncello
marmellata di limoni Fiordifrutta Bio Rigoni di Asiago

Impastare velocemente la frolla e lasciarla riposare per 30 minuti in frigorifero.

Montare i tuorli con lo zucchero e un paio di cucchiai di acqua calda fino a renderli spumosi.
Unire le mandorle, la scorza dei limoni, il limoncello e gli albumi montati a neve.
Imburrare una teglia da 26-28 cm e foderarla anche nei bordi con la frolla, bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta, spalmare uno strato di marmellata e riempire con il composto di mandorle.
Infornare a 180° per circa 40 minuti.

Questa volta ho utilizzato gli stampi per crostatine da 12 cm della Pedrini, molto carine da regalare.

Fritti

Castagnole all'amarena

03:21


La maschera

Vent’anni fa m’ammascherai pur’io!

E ancora tengo er grugno de cartone
che servì p’annisconne quello mio.
Sta da vent’anni sopra un credenzone
quela Maschera buffa, ch’è restata
sempre co’ la medesima espressione,
sempre co’ la medesima risata.
Una vorta je chiesi: – E come fai
a conservà lo stesso bon umore
puro ne li momenti der dolore,
puro quanno me trovo fra li guai?
Felice te, che nun te cambi mai!
Felice te, che vivi senza core! -
La Maschera rispose: – E tu che piagni
che ce guadagni? Gnente! Ce guadagni
che la genti dirà: Povero diavolo,
te compatisco… me dispiace assai…
Ma, in fonno, credi, nun j’importa un cavolo!
Fa’ invece come me, ch’ho sempre riso:
e se te pija la malinconia
coprete er viso co’ la faccia mia
così la gente nun se scoccerà… -
D’allora in poi nascónno li dolori
de dietro a un’allegria de cartapista
e passo per un celebre egoista
che se ne frega de l’umanità!
 
                                                                                                                                                         Trilussa






Ingredienti:

275 g di farina 00 Molino Chiavazza
50 g di fecola
75 g di zucchero a velo
75 g di burro 
3 uova piccole o 2 grandi
8 g di lievito
vaniglia
scorza di limone
un pizzico di sale

amarene Toschi per farcire, ben scolate dal liquido
olio di arachidi 
zucchero semolato

Impastare velocemente gli ingredienti e formare dei rotoli dal diametro di circa 3 cm.
Tagliare a tocchetti lunghi 3 cm , appiattire leggermente, inserire un'amarena e richiudere formando una pallina. Friggere in olio ad una temperatura non eccessivamente alta per permettere una cottura uniforme anche al centro.
Scolare su carta assorbente e passare nello zucchero semolato.

Con questa ricetta partecipo al contest di Profumi sapori e fantasia




Lievitati salati

Panini semidolci all'olio delle sorelle Simili

01:29






Ingredienti:


per il lievitino
300 g di farina 00 di forza ( io  farina 00 con il 30% di manitoba )
180 g di acqua
60 g di lievito di birra ( io 25 g ma allungando i tempi si può diminuire ulteriormente )

per l'impasto
700 g di farina 00 di forza ( io farina 00 con il 30% di manitoba)
320 g di acqua ( di cui ho sostituito 100 g con il latte )
150 g di olio extravergine d'oliva
80 g di zucchero ( io 20 g )
15 g di sale ( io 24 g )

Lavorare gli ingredienti del lievitino e lasciare lievitare fino a quando l'impasto sarà triplicato di volume.
Unire gli altri ingredienti ed impastare energicamente e a lungo.
Far lievitare fino al raddoppio.
Dividere l'impasto in porzioni da 80g e formare delle palline.

Riporto le parole del libro "Pane e roba dolce" per ottenere delle palline perfette:
schiacciate energicamente la pasta arrotolandola senza spostarla e allentate la pressione mano a mano che sentite la pallina formarsi. La pallina deve risultare ben liscia nella parte superiore ( quella che è stata a contatto diretto con la mano) con un buchino nella parte inferiore.

Disporre i panini su una placca da forno e far lievitare ancora fino al raddoppio.
Infornare a 210-220° per 12 minuti circa, devono risultare dorati.

Dolci della tradizione

"Pasta violada" con sciroppo all'arancia per il carnevale bosano

02:10

 "Su karrasegare 'osincu" trasforma la città in un teatro all'aperto dove tutti, grandi e piccoli, come in una compagnia ben affiatata, recitano scene che ad un forestiero appaiono difficili da comprendere. Eppure un codice ce l'hanno e rimanda ad antichi riti liberatori, senza inibizioni di sorta, nel linguaggio e nei gesti, con manifestati riferimenti sessuali che spesso imbarazzano chi non partecipa alla rappresentazione.

Già da presto la mattina del Martedì grasso Bosa si tinge di nero e gruppi vestiti a lutto urlano e piangono in coro per quel bambino abbandonato dalla madre che si è data ai bagordi del carnevale. Chiedono un goccino di latte per non farlo morire e con bambole nude e provviste di evidenti organi sessuali cercano nelle camicette e nelle giacche delle malcapitate spettatrici il seno per allattare: "s'attitidu"!
 L'imbarazzo è comprensibile!
Passa così la giornata fino al calar della sera.
All'imbrunire il nero diventa bianco, tutti si cambiano, e la città è attraversata da mille lampioncini accesi alla ricerca di Giolzi.  
Ancora una volta chi non partecipa al gioco cattura l'attenzione e la ricerca si sposta dal seno al livello delle gonne.  La festa, come l'imbarazzo per alcuni, continua. E' notte fonda quando Giolzi "ciappadu" , preso, viene bruciato, finalmente!
Nelle strade non rimane che il profumo delle frisciole... dei frati fritti e ...de "sa pasta violada".


Ingredienti:

per la pasta
250 g di semola rimacinata di grano duro Molino Chiavazza
2 uova
1 tuorlo
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio abbondante di strutto
un pizzico di sale

per lo sciroppo
1 bicchiere di acqua
1 bicchiere di zucchero
la scorza grattugiata di 2 arance


olio di oliva ( o di arachidi se si preferisce) per friggere
zucchero semolato
scorza di arancia per decorare

Nella farina a fontana mettere le uova, il sale e l'olio. Iniziare ad impastare ed aggiungere un po' alla volta lo strutto.
Lavorare fino ad avere una pasta liscia. Far riposare sotto una ciotola rovesciata per almeno 1 ora.
Prendere un pezzetto di pasta alla volta, tenendo coperta l'altra, e formare dei rotolini dal diametro di 3 o 4 millimetri e lunghi circa 20. Piegarli in 2, torcerli e chiuderli a ghirlanda.



Friggere.


Far bollire l'acqua con lo zucchero e la scorza grattugiata fino ad una tamperatura di circa 105° o comunque fino a quando assume un aspetto sciropposo.
Ancora bollente immergervi poche frittelle alla volta, rimestare per alcuni istanti delicatamente, e passare "sa pasta violada" nello zucchero semolato.



Con questa ricetta partecipo al contest del Molino Chiavazza


Dolci al cucchiaio

Flan di latte

04:03

Una coccola semplice  fatta di quei pochi ingredienti che in casa non mancano mai, una merenda nutriente, un dessert piacevole senza troppe pretese e firme prestigiose, un dolce antico qui in Sardegna ...timballa 'e latte.


Ingredienti:

1 litro di latte intero
200 g di zucchero
6 uova medie
una tazzina da caffè di marsala o scorza di limone

per il caramello
70 g di zucchero

In uno stampo da budino ( io uso uno stampo in pirex da plumcake 12x28) preparare il caramello. Seguendo il metodo Montersino è molto semplice, si inizia a far caramellare pochissimo zucchero alla volta, senza acqua, aggiungendone altro su quello già fatto. Inclinare quindi lo stampo per coprire anche una parte dei bordi. Tenere da parte.
Portare a bollore il latte con lo zucchero, e la scorza se si preferisce aromatizzarlo al limone, e lasciare raffreddare leggermente.
Con una frusta a mano rompere le uova senza far incamerare aria, unire il latte a filo e il marsala.
Filtrare direttamente nello stampo e coprire bene con un foglio di alluminio.
In una teglia che possa contenerlo disporre un tovagliolo, lo stampo e versare acqua calda fino a coprirne i due terzi.  Cuocere così a bagnomaria a 150° per 2 ore eliminando l'alluminio dopo 1 ora e mezza di cottura.
Far raffreddare bene e tenere almeno 5 o 6 ore in frigo prima di sformare.

Lievitati salati

Treccine di farro e farina integrale

01:08

Se accendiamo il forno almeno in cucina ci sarà più caldo... un profumo di pane ci avvolgerà come una copertina scozzese lasciando la neve e il gelo al di là dei vetri... come stessimo guardando un surreale paesaggio monocromatico...


Ingredienti:

per la biga
300 g di farina di farro
200 g di manitoba
2 g di lievito secco o 5 g di lievito di birra fresco
230 g di acqua
2 cucchiaini di zucchero o 1 cucchiaino di malto

Impastare velocemente e lasciare lievitare fino al raddoppio, occorrerà anche tutto il giorno o tutta la notte.

per l'impasto
300 g di farina integrale
200 g circa di acqua
30 g di olio
16 g di sale
la biga lievitata
semi di girasole o sesamo o papavero

Impastare bene e a lungo e far lievitare fino al raddoppio.
Dividere l'impasto in 6 parti e formare le treccine, disporle su una teglia unta e infarinata, spennellare leggermente di acqua, coprire con i semi, lasciare lievitare nuovamente e cuocere a 220° per circa 20\25 minuti.

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