E per continuare: shortbread con crema al limone.
E' un mangiarino che inserisco sempre nella lista per i buffet perché è velocissimo da preparare, ottimo ( sia tiepido che freddo), particolare, diverso dai soliti e trova sempre consensi. Oggi c'era tutto il necessario in frigo e senza pensarci due volte l'ho preparato per cena con piena approvazione delle streghe e di Bitto (mio marito, chiamato così dalla figlie) che lo ha dimezzato con furia famelica. Vivrebbero di sfiziosità !
La ricetta è stata presa ab illo tempore da Coquinaria.
Ingredienti:
un rotolo di pasta sfoglia
100 gr di speck
80 / 100 gr di asiago tagliato sottilmente
1 mela verde granny smith
1 uovo
semi di papavero se piacciono
Sulla pasta disporre le fette di speck quindi il formaggio e sopra le mele tagliate possibilmente con una mandolina. Arrotolare, chiudere bene e spennellare con l'uovo battuto. Cospargere di semi di papavero e infornare a 160° fino a doratura ( Montersino docet. La pasta sfoglia cotta a bassa temperatura sfoglia meglio e in modo uniforme!).
E ancora frutta! La varietà in questa stagione è fantastica e dopo fragole e ciliegie attraverso i limoni del post precedente siamo passati ai fichi. Ne mangerei a chili! Ma come tenerli in dispensa per assaporarli anche durante l'inverno? Secchi? Buonissimi, soprattutto col cioccolato! In una deliziosa confettura?
Una goduria sul pane! E caramellati? Ottimi da soli ma straordinari in abbinamento con i formaggi per un fine pasto da re...o da regine!
La ricetta è della dolcissima Ross di Coquinaria. Un bacio, Ross!
Ingredienti:
1 kg di fichi possibilmente appena raccolti e non sfatti, piuttosto sodi. Non troppo grandi.
500 gr di zucchero ( io ho sostituito 200 gr con zucchero di canna )
1 bicchiere di aceto al 6 % ( io aceto di mele al 5% )
1 bicchiere e 1\2 di acqua
A piacere: cannella o cardamomo o rum ( quest'ultimo a fine cottura)
Mettere i fichi in una pentola che li contenga diritti. Coprire con lo zucchero, l'aceto e l'acqua e far cuocere lentamente fino a quando il liquido non risulti sciropposo, occorreranno circa 2 ore.
Disporli nei barattoli sterilizzati e coprire con lo sciroppo. Chiudere e capovolgere fino a raffreddamento.
Non è necessario sterilizzare, si conservano tranquillamente per un anno.
Con questa ricetta partecipo al contest
Ne approfitto per ringraziare l'azienda Molino Chiavazza per il premio particolare: grazie di cuore!
Stavolta cambiamo frutto. Niente ciliegie, niente fragole...per oggi...!
Comunque un dolcino fresco, piacevole in questo solstizio d'estate dalle temperature già insopportabili. Io non rinuncio ad accendere il forno, mai, soprattutto quando la stiva è vuota e la ciurma reclama qualcosa di buono ( bella scusa, la ciurma!)
Ingredienti:
per la base
300 gr di farina Molino Chiavazza
75 gr di zucchero a velo
200 gr di burro
1 tuorlo
1 uovo
25 gr di miele
scorza di 1 limone
Mescolare il burro con lo zucchero, la scorza del limone e il miele.
Unire le uova, quindi la farina e impastare velocemente.
Mettere in frigo.
per la crema
100 gr di zucchero
60 gr di burro
40 gr di succo di limone
3 tuorli
1 uovo
scorza di 2 limoni
Lavorare le uova con lo zucchero, unire il succo del limone, la scorza e il burro.
Cuocere a fuoco bassissimo o a bagnomaria, sempre mescolando, fino a 82°
Lasciare raffreddare.
per la meringa italiana
150 gr di albume
300 gr di zucchero
80 gr di acqua
qualche goccia di succo di limone
Portare acqua e zucchero ad una temperatura di 120°
Intanto iniziare a montare gli albumi, continuare versando a filo lo zucchero cotto e fino a completo raffreddamento.
Con la pasta foderare degli stampini antiaderenti, io ho utilizzato dei comodissimi stampi per tartellette della Pedrini. Bucherellare con i rebbi di una forchetta e cuocere a 180° fino a una leggera doratura.
Far raffreddare. Riempire il fondo con la crema e coprire con la meringa. Gratinare con un cannello.
Per la decorazione tagliare sottilmente le fettine di limone, disporle su una teglia coperta da carta forno, cospargere di zucchero a velo e tenere in forno solo ventilato a 90° per almeno 1 ora e 1\2.
La collaborazione con il pastificio Verrigni per me ha una valenza particolare. Ci accomuna il nostro Abruzzo e l'amore per la terra, per il grano, per la pasta. Proviamo la stessa passione per la tradizione e la soddisfazione di creare le quotidiane gioie della vita, magari in un piatto.
Non sottovaluto inoltre la certezza di un prodotto di solo grano italiano coltivato e raccolto anche in Abruzzo e la consistenza di una pasta trafilata in bronzo o in oro che senza dubbio esalta il condimento, magari soltanto di olio e parmigiano.
Mi scuso per aver trascurato i vostri blog negli ultimi giorni ma... meno dieci all'alba. Riparerò alla mancanza!
Ingredienti:
1\2 kg di fusilli Verrigni
2 zucchine medie o 3 piccole
12 gamberi
bottarga
2 spicchi di aglio
olio
una fogliolina di basilico
prezzemolo
Soffriggere l'aglio nell'olio. Unire le zucchine a rondelle sottili, salare e portare a cottura.
Aggiungere i gamberi a pezzi ( lasciarne uno a persona per guarnire) e lasciare ancora qualche minuto sul fuoco. Togliere l'aglio. Unire il basilico e il prezzemolo tritati, la pasta al dente con un pochino di acqua di cottura e la bottarga. Mantecare. Comporre il piatto e cospargere con altra bottarga.
Facilissime! Le avevo adocchiate da un po' e rimandavo, in realtà pensavo fossero più complicate da fare e con la baraonda di quest'inverno "da dimenticare" neanche le prendevo in considerazione nel'ordine del giorno.
Tra uno spiraglio e l'altro di questa settimana ecco finalmente le mie amate fette biscottate.
La ricetta è presa in prestito da Anice e Cannella e quindi affidabilissima, ottima.
Ringrazio anche la Rigoni di Asiago per le confetture eccezionali e la mitica palettina puliscibarattolo, sul loro sito le dritte per averla.
Ho completato la colazione con un buon tè dell'amica Acilia per i miei acquisti on line.
La giornata comincia bene!
Ingredienti:
500 gr di farina 00 io Molino Chiavazza
75 gr di zucchero
5 gr di sale
12 gr di lievito fresco
225 gr di acqua
1 albume
4 cucchiai di olio di
1 cucchiaino colmo di malto d'orzo
Sciogliere il lievito nell'acqua ( iniziare con 200 gr) insieme al malto.
Far riposare 4 o 5 minuti.
Mettere tutti gli ingredienti nella planetaria tranne il sale che andrà aggiunto a 5 minuti dalla fine.
L'impasto deve risultare mediamente morbido e quindi regolarsi se eventualmente aggiungere altra acqua.
Impastare per una ventina di minuti circa fino ad ottenere un composto liscio.
Far riposare a temperatura ambiente coperto con una pellicola per 30 minuti.
Suddividere in tre parti, formare delle pagnottelle e lasciare riposare per altri 15 minuti. Schiacciare e stringendo bene ottenere dei filoncini, sigillarne l'unione e disporre in tegliette monouso da plumcake imburrate. ( questa volta ho usato 3 teglie ma vanno benissimo 2 per averle più alte)
Spennellare con un mix di tuorlo e latte e far lievitare per circa 1 ora a 28°
Spennellare nuovamente e infornare a 180° per circa 45 minuti. Se dovessero colorare troppo coprire con un foglio di alluminio.
Far raffreddare su una gratella e conservare i filoni ben coperti in un telo (io li ho avvolti prima in carta forno e poi in una tovaglia) per 18/24 ore.
Tagliare a fette spesse 8mm e mettere in forno a 160/180° per tostare ed asciugare bene per circa 1 ora (io meno), dipende dal forno. Io dopo averle tostate le ho lasciate 20 minuti a 60° in forno con modalità solo termoventilata.
Si conservano bene in scatole di latta.
Italian solo perché i formaggi sono propriamente italiani. Ho provato diverse ricette e la maggior parte di queste prevedeva un formaggio spalmabile che, pur piacendomi in altre preparazioni, in questo dolce non riuscivo ad apprezzare. Mi sono affezionata invece alla ricetta presa tanto tempo fa sul sito di Gennarino, una vera fonte ispiratrice, e ormai è quella adottata definitamente anche se qualche esperimento non è disdegnato.
Ingredienti:
per la base
250 gr di biscotti digestive
120 gr di burro
1 uovo
per la crema
3 uova
3 cucchiai di zucchero
250 gr di ricotta
200 gr di mascarpone
vaniglia
per il topping
2 vaschettine di fragole o una confezione di frutti di bosco anche surgelati
4 gr di colla di pesce
zucchero a piacere.
Una teglia da 26 cm ( la mia è da 30 e risulta più basso)
Impastare i biscotti tritati finemente con il burro e l'uovo e disporli sul fondo e leggermente sul bordo di una teglia apribile. Mettere in frigo.
Amalgamare bene, ammorbidendoli, ricotta e mascarpone.
Montare i tuorli con lo zucchero la vaniglia. Aggiungere delicatamente i formaggi e gli albumi montati a neve.
Versare sul fondo.
Cuocere in forno a 170° fino a che non risulti sodo al tatto, circa 45 minuti.
Spegnere e lasciare ancora una ventina di minuti con lo sportello del forno aperto.
Mettere a bagno la gelatina in acqua fredda.
Frullare le fragole. Scaldarne una piccola parte con lo zucchero e sciogliervi la gelatina. Unire il tutto, filtrare e coprire la superficie del dolce ormai freddo.
Tenere in frigo almeno 3 ore prima di servire.
Buon fine settimana!
Quest'anno le ciliegie hanno un'attrattiva particolare, mi chiamano e mi strizzano l'occhio dai banchi della frutta, io ci casco e me le porto a casa. Non ne ho mai mangiate tante gli anni scorsi e nonostante i miei quasi 50 come succede ai bambini non riesco a dire basta. E non mi sono accontentata di prenderle per la codina e di farle sparire una dopo l'altra dalla fruttiera stracolma ma il desiderio si è proiettato in dolci ciliegiosi come il clafoutis e questa speziata panna cotta.
Ingredienti:
500 ml di panna
90 gr di zucchero
2 gr di agar-agar
i semi di 6 bacche di cardamomo
Mescolare l'agar-agar con un cucchiaino di zucchero preso dalla quantità prevista.
Portare a bollore la panna con i semi di cardamomo e il resto dello zucchero. Unire l'agar-agar e continuare la cottura per 3 a fuoco basso sempre mescolando. Filtrare il composto e versarlo negli stampi.
Far raffreddare e mettere in congelatore per estrarre il dolce senza comprometterne la forma.
4 ore prima di servire sformare e spostare in frigo.
Per la zuppetta
Far bollire a fuoco basso le ciliegie snocciolate e a pezzi con una quantità di zucchero a piacere, dipende anche dalla dolcezza del frutto. Ho preferito non aromatizzare anche per non andare in contrasto con il cardamomo della panna cotta. Lasciare raffreddare.
La formina mi è piaciuta proprio tanto,
ho usato uno stampo della Pavoni!
Con questa ricetta partecipo al contest di Laura
Divini!
Il dolce esotico del cocco incontra l'aspro dell'amarena e in bocca si scioglie un insieme che si trasforma in goduria, doppia goduria.
Immaginavo sarebbe stato così!
Prima delle mie papille gustative i sapori si impadroniscono della mia mente che approva, rielabora e spinge irrefrenabilmente, con spatole e teglie, a materializzare l'impulso goloso.
Grazie a Marcella de Il goloso mondo di Minù per la ricetta e alla Toschi per le amarene eccezionali!
Ingredienti:
180 gr di farina di cocco
50 gr di farina 00
170 gr di zucchero
2 uova
vaniglia
la punta di un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
Amarene Toschi
Montare le uova con lo zucchero e la vaniglia fino a avere un composto spumoso e chiaro.
Aggiungere la farina di cocco, la farina con il lievito setacciati e il sale.
Con l'aiuto di un cucchiaio formare delle palline grandi quanto una noce e sistemarvi al centro l'amarena.
Passarle nel cocco e infornare a 180° per 15 minuti.
Spolverizzare con zucchero a velo.
Maccheroni con sugo di carne di maiale.
Ho già attinto dal museo di nonno Gigi e sono tornata a prendermi il torchio, sa macchina po faghe sos maccarrones.
Presente nella cucina di ricchi proprietari, risale alla fine dell'800 e le trafile sono in ottone
E' il pezzo n° 694 del settore CS casalinghi
E' stato solo un esperimento, una curiosità indotta dal contest del Molino Chiavazza sugli attrezzi per la pasta regionale. Ho trovato sempre grande soddisfazione impastare ma devo dire che in occasione di questa ricerca è come se l'interesse si fosse acutizzato fino alla mania. Non credo mi fermerò qui, di formati e sughi da scoprire, da provare, le mie regioni, l'Abruzzo e la Sardegna, ne offrono ancora.
Ingredienti:
per la pasta
semola rimacinata di grano duro Molino Chiavazza
acqua tiepida
un pizzico di sale
per il sugo
carne di maiale
costine di maiale
olio
cipolla
aglio
sale
salvia
maggiorana
un pizzico di noce moscata ( ottimo consiglio di nonna Lina, la mamma di Marco, mio marito)
vino bianco
passato di pomodoro
Nell'olio caldo, con aglio e cipolla, rosolare la carne a tocchetti e le costine. Salare. Sfumare con vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere il passato, sale e noce moscata, salvia e maggiorana.
Cuocere lentamente per almeno un'ora e 1 \2.
Dopo aver ottenuto un impasto piuttosto sodo e averlo fatto riposare per circa 30 minuti, formare un cilindro e inserirlo nel torchio.
Chiudere e girare...
finché la pasta non spunterà della lunghezza desiderata
Una quiche non necessita di grandi presentazioni. Abbiamo mille ricette, con svariate farciture, con brisè all'uovo, senz'uovo, panna, latte, formaggi.....inventate, testate, d'autore....e ora anche questa.