La soluzione al profondo vuoto della dispensa. Deliziose, nella loro semplicità , "nature" ma ottime a coppie farcite con creme, cioccolata o marmellata.
Le ferratelle, da ferro, lo strumento che serve per cuocerle, sono i primi biscotti facili facili che ho pasticciato da piccola. L'attrezzo era sempre a portata di mano, quello tradizionale che si appoggia sul fuoco e bisogna girare. Il mio ha 57 anni. L'ho ricevuto in dote, come d'usanza in Abruzzo, e ancora lo custodisco affettuosamente tra le teglie e i mille ciufelli della cucina, sostituito nell'uso ma non nel cuore da quello elettrico. Meno fatica. Non si deve girare e ne cuoce 2 contemporaneamente.
Ingredienti:
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
scorza di limone grattugiata
farina necessaria ad avere un impasto simile ad una crema piuttosto sostenuta
Di solito utilizzo 3 uova
Con una forchetta battere bene le uova insieme allo zucchero, l'olio e la scorza di limone.
Aggiungere la farina e mescolare energicamente. Aiutandosi con due cucchiaini mettere l'impasto al centro del ferro. Controllare la cottura finchè la ferratella risulta dorata.
Il vecchio ferro
Un piccolo progetto in testa da tanto tempo che aspettava un paio di ore di serenità e di voglia per essere concretizzato. Ho trovato l'idea in giro sul web, ho stampato e archiviato in attesa del momento tranquillo per mettere mano a forbici e macchina da cucire. Finalmente, un sabato pomeriggio in prossimità di Dicembre: pronta la ghirlanda, non manca molto a Natale!
Era impossibile evitare di comprarne una fetta, te la trovavi sotto il naso anche in boulangerie dove pensavo e, soprattutto, mi ripromettevo di comprare solo il pane... e invece...come potevo lasciarla lì sapendo che sarei rientrata in Italia e non avrei più goduto della sua cremosità delicata alla vaniglia?
Se davvero esiste l'inferno per i peccati di gola il mio posto è già assicurato!...ma non sarò sola!
Per la pasta:
125 gr. di burro
125 gr. di zucchero semolato
250 gr. di farina
1 uovo
un pizzico di lievito (1 gr.)
Per il flan:
6 uova
300 gr. di zucchero
140 gr. di amido
30 cl. di panna liquida fresca
120 cl. di latte
1\2 bacca di vaniglia
Preparare la pasta.
Alla farina setacciata con il lievito unire il burro e lo zucchero. Mescolare gli ingredienti con il palmo delle mani fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire quindi l'uovo ed impastare. Avvolgere l'impasto nella pellicola e riporre in frigo per 30 minuti. Stendere all'altezza di 3 mm. e rivestire uno stampo da 28 cm. Mettere di nuovo al fresco.
Preparare il flan.
Far bollire il latte con metà dello zucchero e la bacca aperta della vaniglia. Intanto in una capace ciotola battere, senza montarle, le uova con il rimanente zucchero, i semini della vaniglia e l'amido. Unire la panna, mescolare bene e quindi il latte caldo. Mescolare velocemente e portare sul fuoco finchè la crema non si addensa. Far raffreddare.
Versare la crema sulla pasta, livellare con il dorso di un cucchiaio e infornare 20 minuti a 210° e10 minuti a 240°. Gustare freddo.
Nota: ho riportato le temperature del forno secondo la ricetta originale. Io le ho abbassate e ho prolungato i tempi perchè conosco la mia bestiolina che non cuoce bene sotto!
.... Ã bientot!
Tutti pazzi per.....i fritti di latte!
In famiglia sono i più richiesti e finiscono in un nanosecondo. Non riesci a smettere di mangiarli. Troppo buoni!
1 l. di latte
250 gr. di semolino o semola per gnocchi e minestre
scorza di limone
pizzico di sale
Rosalba sembra sia nata per avere le " mani in pasta". Non si può parlare di lei senza parlare di pasticceria, di una pasticceria concreta, reale, tradizionale, "tosta", come il suo carattere. E' per questo che mi piacciono lei e le sue ricette. Questa dei biscotti all'amarena è entrata nella mia cucina e ci è rimasta. Ottimi per la colazione e comodissimi per la merenda a scuola..... anche se la scatola di latta dove li conservo viene aperta a tutte le ore!
Questa volta è un piacere! Grazie al blog di Cinzia, Dalle mie manine, ho appreso della simpatica iniziativa di Rosemary. Stiamo a vedere!
Biscotti della tradizione sarda. Si preparano per Natale, per le feste più importanti, ma non possono mancare per la ricorrenza del 2 Novembre. Tra infinite ricette, forse una per ogni famiglia, io, da abruzzese, ne ho adottata una che ho poi ritoccato per soddisfare i miei gusti. I sardi che hanno assaggiato, hanno apprezzato molto!
Ingredienti:
500 gr. di farina
200 gr. di zucchero
150 gr. di strutto
3 uova
250 gr. di noci
250 gr. di mandorle
250 gr. di uvetta
10 gr. di ammonio bicarbonato sciolto in poco latte tiepido
Scorza di arancia grattugiata, cannella, semi di 1\2 bacca di vaniglia, un pizzico di sale.
Battere le uova con lo zucchero e gli aromi, aggiungere lo strutto sciolto a bagnomaria, mescolare bene e versare al centro della farina. Unire l'ammonio bicarbonato e impastare il tutto. Aggiungere la frutta secca e continuare ad impastare. Stendere ad uno spessore di 1\2 cm., tagliare delle strisce larghe 3cm. e, da queste, dei rombi. Infornare a 190° per circa 15 minuti. Lasciare raffreddare bene e coprire ogni biscotto con la glassa. A piacere, secondo la tradizione, decorare con confettini colorati. Appunto: a piacere. A me piacciono bianchi!
Per la glassa N.1
200 gr. di zucchero semolato
100 gr. di acqua
Sambuca per aromatizzare
Far bollire fino alla temperatura di 108° e versare poco alla volta su 250 gr. di zucchero a velo sino ad avere una consistenza tale da poter essere stesa facilmente. Il restante liquido potrebbe essere utile qualora la glassa dovesse asciugare mentre stiamo coprendo i biscotti. Aggiungere il liquore.
Per la glassa N.2 (... degli altrettanto ottimi papassini della suocera!)
70 gr. di acqua
200 gr. di zucchero
1 albume
Preparare uno sciroppo denso con l'acqua e lo zucchero. Versarlo a filo, molto lentamente, sull'albume montato a neve ferma. Continuare a montare fino a completo raffreddamento.