È terminato il campionato 1999–2000 e il calcio italiano è dominato dalle squadre romane; la Roma di Capello ha appena vinto lo scudetto, strappato ai cugini laziali, vincitori l’anno precedente. Juventus, Milan e Inter sono le grandi sconfitte e meditano una pronta riscossa. La Juventus è la più furiosa di tutte; i due campionati appena trascorsi, sono finiti fra mille polemiche, errori arbitrali, “diluvi universali”, passaporti falsi e decreti pro giocatori extracomunitari dell’ultimo secondo. La triade juventina (Moggi–Giraudo–Bettega, con la supervisione di Umberto Agnelli) decide di tornare all’antico, scaricando il tecnico Ancelotti e recuperando Marcello Lippi, l’allenatore degli ultimi successi, che viene dal fallimento interista.
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venerdì 5 maggio 2017
IL 5 MAGGIO 2002
È terminato il campionato 1999–2000 e il calcio italiano è dominato dalle squadre romane; la Roma di Capello ha appena vinto lo scudetto, strappato ai cugini laziali, vincitori l’anno precedente. Juventus, Milan e Inter sono le grandi sconfitte e meditano una pronta riscossa. La Juventus è la più furiosa di tutte; i due campionati appena trascorsi, sono finiti fra mille polemiche, errori arbitrali, “diluvi universali”, passaporti falsi e decreti pro giocatori extracomunitari dell’ultimo secondo. La triade juventina (Moggi–Giraudo–Bettega, con la supervisione di Umberto Agnelli) decide di tornare all’antico, scaricando il tecnico Ancelotti e recuperando Marcello Lippi, l’allenatore degli ultimi successi, che viene dal fallimento interista.
sabato 13 giugno 2015
1.6.1967: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO
Tocca a Heriberto fare 13, tocca all’uomo che non si è mai voluto arrendere di fronte alle difficoltà e va a conquistare uno scudetto meritato con la Juve certamente meno dotata di classe del dopoguerra, fra quante hanno vinto il titolo. Ma che lotta, con l’Inter! Il campionato ha inizio a metà settembre con le folle calcistiche terribilmente deluse dall’avventura ai Mondiali d’Inghilterra, dove l’Italia è stata eliminata nientemeno che dalla Corea ed Edmondo Fabbri, il commissario tecnico, al rientro in patria, è stato accolto a pomodori in faccia. Ai Mondiali erano stati utilizzati Salvadore e Leoncini, ma nessuno dei due bianconeri era poi in campo nella decisiva e disgraziata partita con i coreani.
martedì 5 novembre 2013
16.5.1984: COPPA DELLE COPPE
Un colpo di spugna ad Atene. È il verdetto di Basilea, la deliziosa città nel nord della Svizzera, dove la Juventus conquista, il 16 maggio del 1984, la Coppa delle Coppe. Soltanto il Milan (due volte) e la Fiorentina hanno iscritto il proprio nome nell’albo d’oro italiano della manifestazione.
domenica 3 novembre 2013
25.4.1990: COPPA ITALIA
“HURRÀ JUVENTUS”:
È una lunga avventura, quella della coppa Italia 1989/90. Che inizia nell’afa di Cagliari, primo turno in partita unica ed eliminatoria diretta, il 23 agosto 1989. Passa la Juve con un “golletto” di Zavarov. Non è molto più semplice la settimana dopo venire a capo del Taranto a Torino: ancora un goal di Zavarov ed uno del nuovo acquisto Schillaci spianano comunque la strada ai turni successivi.
martedì 17 settembre 2013
11.6.1995: COPPA ITALIA
“HURRÀ JUVENTUS”:
Si comincia in agosto con il Chievo (0-0 a Torino, 3-1 a Verona), si prosegue in ottobre con la Reggiana (2-0 e 1-2). Nei quarti, c’è la Roma. All’andata a Torino Vialli e compagni non danno tregua ai giallorossi ed ipotecano la semifinale con un secco 3-0 (doppietta di Vialli e goal di Ravanelli). All’Olimpico si soffre comunque un bel po’, visto che solo un rigore di Ravanelli sullo 0-2 permette alla squadra di Lippi di rimettersi in carreggiata.
venerdì 13 settembre 2013
22.5.1977: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Bruciata nelle sue ambizioni di eterna vincitrice dalla fiammata del Torino, bruciata in Coppa dei Campioni da un’eliminazione poco gloriosa al secondo turno, la Juventus si avventa sulla stagione successiva con una sete di rivincita quale soltanto i grandi leader possono avere. E la sete di rivincita di un Boniperti che in cinque anni di timone ha avuto 3 scudetti e 2 secondi posti e proprio da quel non accontentarsi mai trae la forza per andare sempre più in alto. Così la Juventus da vita insieme al Torino al più straordinario campionato mai disputato in Italia, una volata continua fin sul traguardo, quando riesce a battere di una lunghezza i pur fortissimi rivali.
domenica 8 settembre 2013
8.12.1985: COPPA INTERCONTINENTALE
VLADIMIRO CAMINITI, “HURRÀ JUVENTUS” DELL’OTTOBRE 1992
Tokyo, 8 dicembre 1985. Di questa partita ricordo tutto, è stata sicuramente una delle più belle (tenuto conto del valore che aveva) alle quali abbia avuto la fortuna di assistere. Una sorta di godimento assoluto, anche per gli juventini che l’avranno vissuta con il cuore in gola, com’è comprensibile. Una partita da riproporre spesso a scopo didattico, una sintesi di tutto quello che il calcio può offrire: goal, emozioni, finezze tecniche, errori, tensioni. Una di quelle partite che non si vorrebbero mai veder concluse.
sabato 7 settembre 2013
8.5.1938: COPPA ITALIA
Quello della Coppa Italia è stato un torneo che per anni non ha riscosso né fortuna né giusta considerazione. La prima edizione venne disputata nel lontano 1922 e, ad aggiudicarsi il trofeo fu il Vado Ligure.
mercoledì 3 luglio 2013
IL QUINQUENNIO
ROMI GAY, “JUVENTUS IMMAGINI E STORIE” GIUGNO 1995:
La leggenda della Juventus “Fidanzata d’Italia”, della squadra capace di conquistare cinque scudetti di fila inanellando record su record e dando un contributo determinante alla Nazionale azzurra Campione del Mondo nel 1934, si dipana nel quinquennio dal 1930 al 1935, ma nasce e si sviluppa molto più indietro nel tempo. Le sue radici affondano quasi nell’indomani della Grande Guerra, negli anni Venti che assistono alla crescita ed alla sostanziale trasformazione del calcio da sport emergente in fenomeno di massa.
lunedì 1 luglio 2013
18.5.1975: SCUDETTO
“LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Dopo un’estate abbastanza amara per gli sportivi, con un’Italia al 50% bianconera eliminata nella prima fase dei Mondiali disputati in Germania (fatale un 2-1 subito dalla Polonia), torna il campionato. E gli Zoff, i Morini, i Capello, i Causio si prendono con la loro maglia a strisce quelle soddisfazioni negate dall’Azzurro: vanno a conquistare lo scudetto numero 16!
venerdì 28 giugno 2013
28.6.1942: COPPA ITALIA
DA “HURRÀ JUVENTUS”:
L’edizione 1942 vede nuovamente i bianconeri vestire i panni dei protagonisti. L’inizio è facile, a Torino la Pro Patria oppone una modesta resistenza e becca 5 reti. Ma già negli ottavi l’ostacolo è tosto: il Genoa cede di stretta misura (2-1), e nei quarti, addirittura, ci vuole un vero assedio finale per avere ragione, a Torino, del Padova, nelle cui file gioca, come mezzala sinistra, Nereo Rocco. Il goal partita è di Banfi.Semifinali, e sorte favorevole alla Juve, che deve vedersela con il non irresistibile Modena, il 12 aprile, ancora a Torino. Si decide tutto nel primo tempo: segna Sentimenti III, raddoppia Bellini, mette in cassaforte il risultato un rigore di Foni. Nella ripresa, 4° centro ad opera di Varglien II e punto della bandiera per il Modena ad opera di Barbon.
giovedì 27 giugno 2013
1964: TORNEO CITTÀ DI TORINO
DI ERMANNO VITTORIO, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL MARZO 1995:
La stagione 1963/64 della Juventus si concludeva con un quarto posto conquistato a pari merito con la Fiorentina a 38 punti, mentre il Bologna Campione d’Italia (conquisterà il titolo grazie allo spareggio con l’Inter) di punti ne aveva totalizzati 54. In quel periodo di transizione la Juventus allenata da Monzeglio, nonostante gli acquisti estivi di Nené, Menichelli, Da Costa, non era riuscita a brillare. Anzi, aveva dovuto anche subire l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino, mentre in Coppa Città della Fiere non era andata meglio: ai quarti era arrivata l’eliminazione ad opera degli spagnoli del Saragozza.Al termine della stagione venne così organizzato il torneo Città di Torino che si svolse nella seconda metà del mese di giugno. L’organizzazione del torneo, oltre ai due club cittadini, invitò anche due squadre di rango che all’epoca cominciavano i loro campionati: si trattava degli jugoslavi della Stella Rossa e dei cecoslovacchi del Dukla Praga. Gli accoppiamenti misero di fronte la Stella Rossa alla Juventus mentre il Torino dovette affrontare il Dukla.
mercoledì 26 giugno 2013
28.5.1972: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Visto che l’Inter ha fatto 11 e sembra intenzionata a mettere in discussione la posizione di leader dei bianconeri, la Juve si affretta a conquistare lo scudetto numero 14. Succede nel primo anno della presidenza Boniperti: a luglio c’è stato il cambio della guardia con l’integerrimo Catella, e la sorte consegnando il titolo tricolore al nuovo giovane presidente nel suo primo anno di regno fa chiaramente capire quale sarà l’illuminato destino del Boniperti presidente, dopo quello eccezionale del Boniperti calciatore.
giovedì 20 giugno 2013
29.6.1963: COPPA DELLE ALPI
DI GIANNI GIACONE, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL MARZO 1986:
Intercontinentale, dei Campioni, delle Coppe, Uefa, Supercoppa, Mundialito Club: quando si parla del blasone della “Signora” e si recita tutto lo scibile calcistico delle Coppe internazionali vinte dalla Juve, si finisce, fatalmente, per dimenticare qualcosa. Inevitabile, se la dimenticanza, oltre che risalire a un bel po’ di anni fa, si riferisce ad una manifestazione che da tempo non viene più disputata.Alludiamo alla Coppa delle Alpi, e l’anno, non preistorico ma poco ci manca, è il 1963. Confessiamo: era da tempo che ci premeva di ricordare quella conquista, ma sino ad oggi mancava l’occasione propizia.Come spiegare tanto interesse per una manifestazione, una conquista, quando l’albo d’oro ancora difetta dei fondamentali trionfi? Ora che la questione è felicemente sistemata, con l’incameramento della Coppa dei Due Mondi, ultima assente, ci piace fare un paio di passi indietro, e ricordare, romanticamente, dove è iniziata la lunga, sofferta, talora drammatica scalata della Juve ai vertici del calcio internazionale.
martedì 18 giugno 2013
18.9.1960: COPPA ITALIA
DA “HURRÀ JUVENTUS”:
È una faticaccia liberarsi al primo turno della solita Sampdoria (5-4, dopo i supplementari ed i rigori). Una decisiva dose di fortuna nei quarti, quando l’Atalanta viene eliminata addirittura per sorteggio, dopo il 2-2 maturato con i supplementari ed i rigori. In semifinale, un po’ di respiro: la Lazio, il 18 giugno 1960, resiste mezzora e poi crolla sotto i colpi della Juve, che passa 3 volte con Cervato su rigore, Lojodice e Charles. Ancora una volta, la finale serve da anteprima al campionato successivo. Lo stadio è lo stesso dell’anno prima, San Siro. Cambia l’avversario, la Fiorentina, che sulla carta è anche la sfidante più temibile sulla strada dello scudetto. È una delle finali più belle delle storia di questa coppa: dopo 90 minuti tirati alla morte e chiusi sull’1-1 (Charles e Montuori i marcatori), le squadre si danno ulteriore battaglia nei supplementari, con una sequenza di emozioni da cardiopalmo. Va a segno ancora Charles per la Juve, pareggia Da Costa per i viola e, quando già si profila la minaccia dei rigori, una autorete di Micheli decide la sfida infinita a favore della Juve: 3-2.
È una faticaccia liberarsi al primo turno della solita Sampdoria (5-4, dopo i supplementari ed i rigori). Una decisiva dose di fortuna nei quarti, quando l’Atalanta viene eliminata addirittura per sorteggio, dopo il 2-2 maturato con i supplementari ed i rigori. In semifinale, un po’ di respiro: la Lazio, il 18 giugno 1960, resiste mezzora e poi crolla sotto i colpi della Juve, che passa 3 volte con Cervato su rigore, Lojodice e Charles. Ancora una volta, la finale serve da anteprima al campionato successivo. Lo stadio è lo stesso dell’anno prima, San Siro. Cambia l’avversario, la Fiorentina, che sulla carta è anche la sfidante più temibile sulla strada dello scudetto. È una delle finali più belle delle storia di questa coppa: dopo 90 minuti tirati alla morte e chiusi sull’1-1 (Charles e Montuori i marcatori), le squadre si danno ulteriore battaglia nei supplementari, con una sequenza di emozioni da cardiopalmo. Va a segno ancora Charles per la Juve, pareggia Da Costa per i viola e, quando già si profila la minaccia dei rigori, una autorete di Micheli decide la sfida infinita a favore della Juve: 3-2.
domenica 16 giugno 2013
20.5.1973: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Boniperti anno secondo, Boniperti secondo scudetto, che per la Juventus, in totale, significa 15! Ma se nella prima stagione di gestione presidenziale dell’abile Giampiero il titolo era arrivato difendendo con le unghie all’ultima giornata un punticino di vantaggio, questa volta per i deboli di cuore va ancora peggio: la Juve vince il campionato a tre minuti dalla fine del campionato! Raccontiamo dall’inizio un torneo che meriterebbe un libro a sé, tante sono le emozioni ed i colpi di scena che riserva ai tifosi.
venerdì 14 giugno 2013
13.9.1959: COPPA ITALIA
DA “HURRÀ JUVENTUS”:
Con rinnovato vigore la Juve diventata Campione d’Italia per la decima volta tenta nuovamente la scalata alla Coppa. Negli ottavi, è meno semplice del previsto avere ragione dell’Alessandria, che crolla soltanto nei supplementari (6-2). Poi, nei quarti, la Fiorentina paga pedaggio al Comunale, dando via libera ad una Juve sciolta e volitiva. Segna Stivanello nel primo tempo, raddoppia Charles, poi un goal di Petris per i viola ed il suggello di Sivori per la Juve fanno 3-1.
Semifinale conquistata. Ancora a Torino, avversario il Genoa di Frignani e Barison. Proprio il giovane, massiccio attaccante rossoblu segna il momentaneo pareggio dopo che la Juve era passata in vantaggio con un rigore di Cervato. Ma nella ripresa ci pensano Sivori e Nicolè a ristabilire le distanze. Un altro 3-1, che vuol dire finale.
Passano cinque mesi, prima di vedere assegnata la coppa. San Siro ospita il 13 settembre 1959, come aperitivo al campionato, la classica sfida Juve-Inter con in palio il trofeo. L’Inter di Bolchi, Firmani ed Angelillo contro la Juve di Boniperti, Sivori e Charles. Stadio stracolmo e festante, e spettacolo all’altezza delle più rosee aspettative.
La Juve che ha perso malamente il secondo scudetto consecutivo e che vuole riprendersi il tricolore gioca una gara tutta d’attacco e fa valere la classe superiore dei suoi solisti. Charles e Cervato portano i bianconeri sul 2-0, Bicicli dimezza le distanze prima del riposo. Poi, è solo Juve: di Sivori il 3-1, di Cervato su rigore il definitivo 4-1.
Terza Coppa Italia in bacheca.
Con rinnovato vigore la Juve diventata Campione d’Italia per la decima volta tenta nuovamente la scalata alla Coppa. Negli ottavi, è meno semplice del previsto avere ragione dell’Alessandria, che crolla soltanto nei supplementari (6-2). Poi, nei quarti, la Fiorentina paga pedaggio al Comunale, dando via libera ad una Juve sciolta e volitiva. Segna Stivanello nel primo tempo, raddoppia Charles, poi un goal di Petris per i viola ed il suggello di Sivori per la Juve fanno 3-1.
Semifinale conquistata. Ancora a Torino, avversario il Genoa di Frignani e Barison. Proprio il giovane, massiccio attaccante rossoblu segna il momentaneo pareggio dopo che la Juve era passata in vantaggio con un rigore di Cervato. Ma nella ripresa ci pensano Sivori e Nicolè a ristabilire le distanze. Un altro 3-1, che vuol dire finale.
Passano cinque mesi, prima di vedere assegnata la coppa. San Siro ospita il 13 settembre 1959, come aperitivo al campionato, la classica sfida Juve-Inter con in palio il trofeo. L’Inter di Bolchi, Firmani ed Angelillo contro la Juve di Boniperti, Sivori e Charles. Stadio stracolmo e festante, e spettacolo all’altezza delle più rosee aspettative.
La Juve che ha perso malamente il secondo scudetto consecutivo e che vuole riprendersi il tricolore gioca una gara tutta d’attacco e fa valere la classe superiore dei suoi solisti. Charles e Cervato portano i bianconeri sul 2-0, Bicicli dimezza le distanze prima del riposo. Poi, è solo Juve: di Sivori il 3-1, di Cervato su rigore il definitivo 4-1.
Terza Coppa Italia in bacheca.
mercoledì 12 giugno 2013
29.8.1965: COPPA ITALIA
DA “HURRÀ JUVENTUS”:
L’edizione 1964/65 è di quelle da ricordare, per la squadra allenata da Heriberto Herrera che vede le ultime esibizioni di Sivori, in procinto di chiudere la sua lunga parentesi con la Juve. Si comincia eliminando l’Alessandria (2-1) il 6 settembre in trasferta. Poi (6 gennaio 1965) tocca al Brescia (1-0). Negli ottavi di finale, servono i supplementari pervenire a capo del Lecco, il 7 aprile. E siamo ai quarti. La sfida sul campo del Bologna è appassionante e ci vogliono i calci di rigore per passare il turno (4-3). 9 giugno, Derby della Mole che vale la semifinale. Primo tempo con molta prudenza da ambo le parti e nessuna rete. Poi, a metà ripresa, una zampata di Menichelli porta l’1-0 che Anzolin e compagni difendono fino alla fine. Ci giocheremo la Coppa, ancora una volta, in avvio della stagione successiva.
lunedì 10 giugno 2013
13.5.1984: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
È difficile che la Juventus di Boniperti e Trapattoni si conceda delle pause per due anni di seguito. Così, dopo aver dato via libera alla Roma, colleziona lo scudetto numero 21. E proprio grazie al lasciapassare di quella Coppa Italia che era sembrata allora un piccolo premio di consolazione, va a conquistare il secondo trofeo europeo della sua storia, la Coppa delle Coppe, battendo nella finale di Basilea i portoghesi del Porto.
domenica 9 giugno 2013
22.8.1926: SCUDETTO
DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Ed ecco, ventun anni più tardi, il secondo scudetto. La
squadra, se non proprio rifatta, è stata ritoccata per metà. Uomini che hanno
scritto belle pagine della storia bianconera, come Grabbi o Gianfardoni, sono
ormai a mezzo servizio; arrivano Allemandi, terzino dalle ottime risorse,
Torriani, un buon tornante, soprattutto l’ungherese Hirzer detto la Gazzella. È una Juventus molto ungherese, che oltre alla gazzella
conta su Viola e sull’allenatore Karoly. C’è poi un acquisto dell’ultima ora,
Vojak, slavo di Pola che arriva dalla Lazio. Dopo aver patito una sconfitta
salutare alla terza giornata, che fa comprendere come la concentrazione debba
essere sempre massima, i bianconeri ingranano la quarta e staccano ben presto
tutte le rivali. Giocano nel girone B della Lega Nord, conquistano il diritto a
battersi per la finale addirittura con tre giornate d’anticipo, quando a metà
maggio sconfiggono seccamente a Torino la concorrente diretta per la promozione,
la Cremonese. Perderanno poi a Reggio Emilia, ma la mente è ormai concentrata
sulla finale, sull’altro girone dove Bologna e Torino danno vita ad una lotta
serrata risolta a favore degli emiliani soltanto in extremis.
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