Vogata
E mentre il silenzio sopisce in profonda
dolcezza le cose che l'ombra sfumò,
sul liquido argento del mare senz'onda,
nel cuor della notte fantastica, io vo.
E spinta dal cheto remeggio la barca
si culla sull'acque,vi scivola su,
leggera fra il cielo che vitreo s'inarca
e il limpido abisso che affondasi giù.
E giù dentro l'acque riflesso azzurreggia
un concavo cielo che fondo non ha;
di naufraghe stelle pur esso fiammeggia,
e lunghe ,a fisarlo,vertigini dà.
E l'anima, errante col ritmo del fiotto,
tra due firmamenti librata così
agli astri che brillan di sopra e di sotto
vi narra in silenzio,bei sogni di un dì!
"Giovanni Marradi"