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mercoledì 2 febbraio 2011

French kisses

Febbraio, tempo di virus e influenze. Nel mio caso, si tratta di giramondite acuta. Chissà, forse è stato il cielo blu assoluto di questa bellissima giornata a scatenare questa voglia di viaggi, ma nonostante si sia nel cuore dell’inverno e le vacanze siano ancora decisamente troppo lontane, mi ritrovo in pieno mood turistico e non faccio altro che pensare a tutti i posti che mi piacerebbe visitare, spaziando dalle Cinque Terre alla Nuova Caledonia. Chiudo gli occhi e faccio girare un mappamondo immaginario, puntando il dito a caso, praticamente ‘ndo cojo cojo, che tanto non c’è un posto al mondo che non vorrei vedere e anche dove sono già stata mi piacerebbe sicuramente ritornare, e sto lì ad immaginare come potrebbe essere e cosa potremmo fare. Di tempo per fare e disfare questi incredibili castelli in aria ce n’è anche troppo, così nell’attesa di decidere una meta e far riaprire i battenti all’agenzia di viaggi, mi è venuta voglia di rituffarmi nei fantastici giorni francesi dell’estate scorsa e sono andata a riguardarli tutti, uno per uno, soffermandomi a ripensare ai luoghi, ai momenti, alle emozioni. Ecco come è nato questo piccolo collage che ne raccoglie alcuni, come un abbraccio, costellato da tanti piccoli baci. Francesi, of course.

giovedì 29 aprile 2010

Una piccola pausa fiorita

E’ sempre la prima cosa che faccio appena torno a casa dal lavoro, a meno che non stia diluviando, ed anche in quel caso uno sguardo attraverso i vetri rigati di pioggia lo getto comunque. Entro in casa, lascio chiavi e borsa sul tavolo ed esco in giardino. L’orario è perfetto, le prime ore del pomeriggio, quando la luce è bella anche in inverno, e potermi fermare a salutare le mie piante, anche se solo per pochi minuti, è un piccolo dono prezioso che mi concedo per prender fiato un attimo, rilassarmi e raccogliere i pensieri, quel tanto che basta per riuscire subito dopo a ripartire in quarta, mangiare un boccone al volo e ricominciare a correre, che le giornate sono sempre ancora stracolme di cose da fare. E’ un momento bello ed importante, in tutte le stagioni, ma devo ammettere che in questi giorni è come se questa mia breve pausa valesse di più, e non solo per lo stress che sto accumulando a vagonate. Sono gli abiti da sera e da cocktail che hanno indossato le mie piante a lasciarmi senza parole, estasiata e inebetita di fronte a tanta bellezza, e mi incanto a guardare i colori, le forme, la luce, mentre gli uccellini cinguettano un concerto ineguagliabile, beandomi di questo regalo che anche quest’anno è arrivato da sé.


mercoledì 7 ottobre 2009

Un giorno in Franciacorta

Credo fosse dagli anni delle gite scolastiche e delle settimane bianche con le amiche che non facevo più un viaggio in pullman, con i ginocchi in bocca, le soste in autogrill e i cruciverba di gruppo, che tra una risposta e una risata abbiamo sconfitto un Bartezzaghi in meno di cinque minuti, ma anche se una partenza prima dell’alba ed un rientro a notte inoltrata restano comunque una bella sfaticata, l’atmosfera della gita di gruppo è sempre piacevole. Se poi la mèta di questo pellegrinaggio è una giornata in Franciacorta, sotto uno splendido sole autunnale, per accompagnare i novelli sommeliers in una delle più importanti cantine della zona dove tra una degustazione e l’altra di règie bollicine riceveranno il loro meritato diploma, allora anche la sveglia in orario antelucano diventa un piacere. L’emozione era tanta, e non solo in coloro ai quali di lì a poco sarebbe stato appeso al collo l’argenteo taste vin, ma anche tra i semplici accompagnatori, fidanzate, mariti, amici, mogli, come la sottoscritta, che percepivano ugualmente la tensione, la soddisfazione che faceva brillare gli occhi e anche fuoriuscire qualche lacrima di gioia a tradimento. Che buffo, e che bello, vedere tanti adulti, professionisti affermati, avvocati, medici, architetti o bancari, tornare indietro nel tempo e rivivere le emozioni del giorno della laurea o del primo colloquio di lavoro, vederli sorridere felici e brandire il diploma come fosse uno scettro. E poi la scenografia, che non poteva essere più bella. Le cantine storiche di Berlucchi, bellissime e austere, con migliaia di bottiglie in file ordinatissime, in attesa dei brindisi di domani, chi verrà stappata ad un matrimonio, chi ad un compleanno, chi ad un party e chi semplicemente per la gioia di godere di un vino prezioso fatto di centinaia di bollicine che magicamente danzeranno nel calice, come note musicali liberate nel vento. L’elegantissimo aperitivo servito nel giardino privato di Palazzo Lana Berlucchi, mentre tra una chiacchiera, una foto e un bocconcino di parmigiano, cammino su un prato verdissimo e soffice come un tappeto, racchiuso tra le mura antiche come in uno scrigno e mi sento avvolgere da un’incredibile aura di serenità, come solo certi luoghi sanno dare. Il meraviglioso pranzo nei pressi, circondati da olivi e vigneti, con la macchiolina blu del lago d’Iseo che brilla incastonata tra le montagne come uno zaffiro. Poi gli applausi, le foto di rito, i ringraziamenti, qualche risata e qualche sguardo velato. E’ giunto il momento di tornare a casa, tutti a bordo! come al ritorno da una gita scolastica. Chi ride, chi si addormenta, chi rivive ogni momento. Tutti stanchi, ma tutti, assolutamente, felici.



venerdì 18 settembre 2009

Alla luce





In questi giorni sto approfittando dei rari momenti liberi per cercare di smistare le tonnellate di fotografie fatte durante l’estate, che con la digitale ci vado giù pesante e poi mi ritrovo centinaia di scatti sepolti nella cartella immagini col rischio di dimenticarmene. Impossibile stampare tutto, non basterebbero gli scaffali della Biblioteca Nazionale e tutte le cornici dell’Ikea messi insieme. Ma neanche lasciarli lì a prender polvere, quella virtuale of course, nella memoria del mio pc. Così mi son data l’obiettivo di creare dei montaggi da riversare su dvd, piazzarli a due centimetri dalla nuova tv che impera in soggiorno e vedere se durante i bui pomeriggi invernali a qualcuno verrà la voglia di riguardare un po’ di foto. Sul galletto ho qualche serio dubbio, che oltre ad essere refrattario allo scatto lo è anche allo sfogliare gli albums, siano essi su carta o su schermo, ma sulla pulcina nutro invece forti speranze, visto che da qualche tempo si diverte un mondo a guardare le foto di quando eravamo giovani e belli e, con la spietata sincerità dei bambini, ce lo fa pure notare. In ogni caso, se il progetto proseguirà a questi ritmi, si tratterà dei bui pomeriggi invernali del duemiladodici, ma non si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera? Così, mentre visionavo foto, rinominavo e creavo sottocartelle, mi sono innamorata di alcune foto un po’ particolari, certamente non da cornice e forse neanche da montaggio, ma che non voglio rimangano sepolte dentro al computer. Sono momenti speciali, fermati alla velocità di un click, mentre il vento trasportava l’odore della salsedine, i rumori del bosco o una risata di mia figlia. Rappresentano la nostra estate, ed in ognuno vi è racchiuso un pezzetto di noi. Lasciarli al buio di uno schermo spento mi dispiaceva troppo, così ho deciso di metterli alla luce qui.

mercoledì 30 gennaio 2008

Finalista

Io, la Gallina. Finalista. Non ci credo. Ma che piacere però. La mia foto "Zaino in spalla" finalista al Winter Slice. Già questa è una vittoria. Insomma, non mi monterò certo la testa. Ma son soddisfazioni, perbacco.

giovedì 10 gennaio 2008

Photo mon amour

Da sempre la fotografia è una mia grande passione, fin dalla mia prima macchinetta, una Kodak Instamatic ricevuta al compimento dei sette anni dai miei genitori. In quel momento il Cupido del click scoccò una freccia che mi centrò dritta nel cuore e nacque l'amore. L'amore per riuscire a fermare un attimo, un luogo, un brivido, un sorriso. Ho imparato da sola, senza l'ausilio di manuali o di corsi serali, orgogliosa di progredire dai miei errori, dagli scatti sbagliati, mossi, sfuocati, bruciati. Per questo mi compiaccio quando uno scatto mi piace particolarmente, anche se ben lungi dall’essere tecnicamente perfetto. Perché so che è nato solo dai miei occhi e dal mio cuore. Una volta un mio amico fotografo mi disse che avevo scattato le foto con la mia anima e quello fu il complimento più bello. Ho letto quindi con molto piacere la segnalazione di Sciura Pina di un contest fotografico tra bloggers chiamato “Winter Slice” organizzato dal blogger Andrea Opletal e sponsorizzato dalla Compagnia del Cavatappi. L’inverno, uno dei periodi più belli dell'anno per fermare in un click la magia della luce: neve, gelo, brina, pioggia, nuvole, ghiaccio, pozzanghere che riflettono il cielo. Ho deciso quindi di attingere ai miei recenti scatti montani e partecipare con queste fotografie. Con non poca emozione.

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