Il quarto re

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Il quarto re
Maria Grazia Cucinotta e Raoul Bova nel film
Titolo originaleIl quarto re
PaeseItalia
Anno1998
Formatofilm TV
Generefantastico, religioso, drammatico
Durata90 min
Lingua originaleitaliano
Rapporto16:9
Crediti
RegiaStefano Reali
SoggettoSalvatore Basile, Gianmario Pagano, Francesco Arlanch
SceneggiaturaYurjy Markovič Nagibin, Enzo Decaro, Enrico Medioli
Interpreti e personaggi
Doppiatori e personaggi
FotografiaGianni Mammolotti
MontaggioAlessandro Lucidi
MusicheEnnio Morricone, Andrea Morricone
ScenografiaPaolo Benassi
CostumiStefania Rossolini, Lina Nerli Taviani
ProduttoreGuido Lombardo
Produttore esecutivoAnselmo Parrinello
Casa di produzioneTitanus
Prima visione
Data5 gennaio 1998
Rete televisivaCanale 5

Il quarto re è un film TV italiano del 1998 diretto da Stefano Reali.

Alazhar, un semplice contadino ed appassionato apicoltore, si trova coinvolto nel viaggio che i tre Re Magi hanno intrapreso alla volta di Betlemme. Questo viaggio che nasconde insidie, pericoli e trappole preparate da Satana perché non vuole che i tre Re arrivino dal Messia, ma si rivelerà essere una meravigliosa scoperta della conoscenza e della vita: Alazhar lascia la sua casa come un ragazzo e vi ritornerà come uomo. I tre Re sanno che non riusciranno mai a raggiungere la meta senza l'aiuto di quel giovane contadino e delle sue api, infatti il loro rapporto non è facile. Ma questi piccoli insetti saranno miracolosi per i Re: si trasformeranno nella coda della cometa che indicherà loro la strada. Ma il pensiero di Alazhar è sempre rivolto alla sua amatissima moglie Izhira prossima a dare alla luce il loro primogenito. Non sopportando il distacco egli cerca continuamente di riprendere la via del ritorno, costringendo i tre Re a fare ricorso alle loro arti magiche, ma che si mostreranno comunque insufficienti a trattenerlo. I tre quindi si disperdono.

Gasparre assiste a quello che sembra essere un funerale. La vedova sembra ben lontana da essere affranta, visto che ospita sin da subito Gasparre nella sua casa e giace con lui. Con un potente sonnifero nel vino, addormenta Gasparre raccontandogli il macabro rituale che riserva alle sue vittime. Rancorosa dei tradimenti di suo marito lo uccise e per vendicarsi ancora, addormenta i suoi amanti e li seppellisce vivi dopo averli avvolti nelle fasce funebre. Melchiorre e Baldassarre rischiano invece di morire di fame, uno sotto una frana, l'altro nel deserto.

Alla fine convinto dalle sue api decide di salvare i Re Magi finiti nelle trappole di Satana. Raggiunge e salva prima Melchiorre nel deserto, poi salva Baldassarre calandosi nel crepaccio dove rovinò miseramente. Giunti al sepolcro Alazhar, Baldassare e Melchiorre, vengono a sapere da un passante la verità. Gasparre è stato depositato del sepolcro vivo e una grossa pietra è posta sopra di esso. Baldassare, esortato da Alazhar a fare affidamento sui suoi poteri magici e sulla Fede in Dio, riesce a muovere la pietra. Alazhar si cala con una corda e libera Gasparre.

A quel punto il Signore delle Tenebre decide di mostrarsi e eliminare di persona i Magi ma viene sconfitto da Alazhar poiché durante il duello la spada che il ragazzo usava si conficca nel terreno e forma il simbolo della Croce; in seguito una spada infuocata cade dal cielo trafiggendo Satana rispedendolo all'Inferno.

Alazhar viene ricompensato dai Re Magi con un bellissimo vestito, una spada con l'elsa d'oro, delle gemme e una corona, ma mentre passeggia col bel vestito incontra un uomo che si rivela essere Dio. Egli gli dice di accontentarsi di ciò che è e non di nascondere di essere povero, facendogli capire che deve essere orgoglioso di ciò che è e non nascondersi con gli onori del potere. Quella sera Alazhar brucia i vestiti, che si rivelano essere l'ultima tentazione di Satana che stava per compiersi per mezzo dei Re Magi, i quali credevano soltanto di fare al ragazzo dei doni. I Magi, arrivati dal Messia, riportano Alazhar con un incantesimo a casa, dove ritrova la moglie e il figlio appena nato. Per ricompensa appare sulla sua casa la stella cometa.

Il film è stato girato tra Italia e Tunisia.

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