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Ferrari, Charles Leclerc, quel calcolo errato e una gara che (forse) si poteva vincere

Paolo Viganò

Pubblicato 16/09/2024 alle 09:31 GMT+2

F1 - Il prodigioso sorpasso in pista di Piastri su Leclerc si è rivelato decisivo, poiché la Ferrari si è poi scoperta incapace di sfruttare il DRS. E le dichiarazioni finali dei piloti fanno pensare a una valutazione sbagliata da parte dei ferraristi.

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La vittoria di Oscar Piastri nel Gp dell'Azerbaijan a Baku, al termine di una gara maestosa del giovane australiano, ha le sembianze della rivincita della McLaren su Maranello dopo Monza. Perché è una vittoria fatta di azzardo, strategia, velocità di punta e gestione gomme, al contrario di quanto farebbe pensare la linearità degli eventi del Gp. Lo confermano le dichiarazioni dei protagonisti a fine gara, che lasciano trasparire un possibile rimpianto Ferrari per una gara che, forse, si poteva anche vincere. Leclerc ha fatto capire di non essersi preoccupato più di tanto del sorpasso subito poco dopo il pit stop, convinto che con una migliore gestione gomme e l'utilizzo dell'ala mobile avrebbe potuto restituire la pariglia. Piastri ha ammesso che se la Ferrari fosse rimasta, o tornata, davanti alla McLaren, probabilmente avrebbe vinto con margine. E dunque ha azzardata l'attacco.

SORPASSO DECISIVO

Più che mai decisivo è quindi il sorpasso di Piastri su Leclerc, che doveva essere l'inizio di un lungo duello e invece è stato il gol dell'1-0 finale. Tra i pensieri incrociati in seno ai due team, ecco la prodigiosa manovra del pilota, che decide la gara con un sorpasso nato sì dal DRS in rettilineo, ma portato a termine puramente in staccata, con una frenata profondissima eppure chiusa perfettamente in uscita. Leclerc è chiaramente sorpreso dall'audacia e dalla distanza da cui parte l'attacco. Pensa di poter gestire la situazione e riportarsi sotto, ma scopre ben presto che la velocità sul dritto della sua Ferrari non è sufficiente per affiancare la McLaren. E gli sarà tornato in mente che, prima del pit stop, aveva più di cinque secondi di vantaggio su Piastri, bruciati nel giro di rientro e nell'introduzione cauta del nuovo set di gomme. Il sorpasso è una perla, la successiva gestione dell'australiano, sostanzialmente priva di errori, è una prova di maturità vera. Il monegasco mastica amaro: sa che se non si fosse esposto all'attacco della McLaren avrebbe potuto vincere.

McLAREN LEADER

Grazie anche all'inopinato crash tra Perez e Sainz, la McLaren ha conquistato a Baku la leadership della classifica Costruttori, che a questo punto ben difficilmente sfuggirà al team di Woking. Che potrebbe ancora dover lottare fianco a fianco con la Ferrari a Singapore, ma che ha poi il potenziale per dominare il finale di stagione, salvo sviluppi sorprendenti altrui. Resta la questione piloti, le ultime settimane hanno evidenziato perché a Woking non sia facile chiedere a Piastri di fare il secondo di Norris. Certo Verstappen, incappato nel suo peggior week end stagionale, ne è uscito ancora una volta con danni minimi in classifica. Portando ulteriori dubbi sul da farsi in casa papaya.

FERRARI: OCCASIONE SINGAPORE

L'occasione per rifarsi, alla Ferrari, non manca. Singapore è la Monaco d'Oriente, il palcoscenico perfetto per le caratteristiche della SF-24. Può essere l'ultima vera occasione per sfidare la McLaren, che diverrà molto più difficilmente attaccabile quando si tornerà a girare su circuiti da medio carico con curve veloci in appoggio. Laddove si misurerà la reale incidenza del nuovo fondo montato dalla Ferrari a Monza, e quindi se la rossa saprà essere veloce anche oltre il ciclo di gare 'stop and go' che sta presentando il calendario. Lì la Scuderia capirà se potrà dire la sua nel Costruttori.

GLI ALLEATI DI MAX

Se la Red Bull di Perez non ha fatto poi male a Baku, il Gp di Max Verstappen è stato totalmente anonimo, fino al sorpasso subito da Norris partito 17°. Un week end senza mai uno spiraglio di luce tecnica, quanto e più che a Monza, che sembra avere coinvolto anche il campione olandese. Il quale, in queste condizioni, faticherà non poco a difendere la leadership in classifica, anche se il vantaggio è cospicuo. Dalla sua parte ha che Norris è troppo spesso assente nei momenti che contano, e che gli 'alleati', da Piastri alle Ferrari passando per le Mercedes di luglio, hanno dato e danno una grossa mano. Certo un Mondiale giocato così brutalmente in difesa, a inizio anno, non l'avrebbe potuto mai immaginare. Se riuscirà a portarselo a casa, sarà certamente il titolo più pesante della sua carriera.

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