Correva l’anno 1477 quando l’arciduca Massimiliano d’Austria regalò a Maria di Borgogna - che avrebbe sposato quell’anno - un prezioso solitario grezzo, inventando, senza saperlo, l'uso di donare l'anello di fidanzamento. Più umilmente nelle Marche, secondo la tradizione contadina, la prima visita ufficiale del fidanzato si festeggiava cucinando il coniglio! Questa versione ricorda il tradizionale metodo di cottura delle Marche, il potacchio, caratterizzato da una base aromatica di aglio e rosmarino. Se ne discosta però, principalmente, per l'aggiunta di olive nere e l'impiego di un bouquet di erbe che in primavera abbondano!
Ingredienti per 6 persone
Un coniglio
200 g di olive nere
2-3 spicchi d'aglio
qualche pomodorino datterino fresco o un paio di pelati
un mazzetto aromatico: rosmarino, maggiorana, salvia, prezzemolo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio evo
sale e pepe
Come procedere
Pulite bene il coniglio, lavatelo anche con l'aceto - che toglie alle carni quel gusto un po' "selvatico" - e spezzatelo: tutto questo può farlo agevolmente il vostro macellaio di fiducia. Prima ancora di condirlo e cucinarlo con tutti i suoi aromi, passatelo in una padella antiaderente ben calda: dopo qualche minuto la carne "si velerà", assumendo un colore lattiginoso. Toglietela dal fuoco, non dovete rosolarla. Questo procedimento consente di preservare gli umori dell'animale, malgrado la cottura lenta e lunga. Nel frattempo tritate l'aglio e le erbe (di quest'ultime conservate circa un cucchiaino per fine cottura); fate rosolare dolcemente nella casseruola di ghisa il trito nell'olio, poi aggiungete i pezzi di coniglio lasciando che acquistino sapore. Aggiungete dopo qualche minuto il vino e lasciate sfumare. Solo a questo punto aggiungete anche olive e pomodorini o pelati. Aggiustate di sale e pepe e portate a cottura a fuoco dolce per almeno un'oretta. Se necessario aggiungere un po' d'acqua per evitare che si asciughi troppo. Prima di portare in tavola aggiungete le erbe tritate che avevate lasciato da parte, perché rafforzino l'aroma del piatto.
CONSIGLIO
Il coniglio, come spiegano le massaie, "rende poco": potete, a cottura ultimata, togliere i pezzi dal loro sughetto e buttare nella casseruola un paio di patate a dadini piccoli (il tempo di cottura deve essere breve altrimenti il sugo si asciugherà troppo e sarete costretti annacquarlo troppo). Lasciate cuocere senza mescolare troppo e alla fine ributtate il coniglio in pentola. Buon appetito!
Pulite bene il coniglio, lavatelo anche con l'aceto - che toglie alle carni quel gusto un po' "selvatico" - e spezzatelo: tutto questo può farlo agevolmente il vostro macellaio di fiducia. Prima ancora di condirlo e cucinarlo con tutti i suoi aromi, passatelo in una padella antiaderente ben calda: dopo qualche minuto la carne "si velerà", assumendo un colore lattiginoso. Toglietela dal fuoco, non dovete rosolarla. Questo procedimento consente di preservare gli umori dell'animale, malgrado la cottura lenta e lunga. Nel frattempo tritate l'aglio e le erbe (di quest'ultime conservate circa un cucchiaino per fine cottura); fate rosolare dolcemente nella casseruola di ghisa il trito nell'olio, poi aggiungete i pezzi di coniglio lasciando che acquistino sapore. Aggiungete dopo qualche minuto il vino e lasciate sfumare. Solo a questo punto aggiungete anche olive e pomodorini o pelati. Aggiustate di sale e pepe e portate a cottura a fuoco dolce per almeno un'oretta. Se necessario aggiungere un po' d'acqua per evitare che si asciughi troppo. Prima di portare in tavola aggiungete le erbe tritate che avevate lasciato da parte, perché rafforzino l'aroma del piatto.
CONSIGLIO
Il coniglio, come spiegano le massaie, "rende poco": potete, a cottura ultimata, togliere i pezzi dal loro sughetto e buttare nella casseruola un paio di patate a dadini piccoli (il tempo di cottura deve essere breve altrimenti il sugo si asciugherà troppo e sarete costretti annacquarlo troppo). Lasciate cuocere senza mescolare troppo e alla fine ributtate il coniglio in pentola. Buon appetito!
Che carino il modo in cui racconti questa ricetta!
RispondiEliminaTi ringrazio. Ciò che mi piace in cucina (oltre sperimentare e mangiar bene!!!) è soprattutto le storie che possono raccontare i cibi. Quello che raccontano della storia dei popoli attraverso i metodi di cottura e i contagi tra i continenti. E per dirla tutta: in cucina mi sento felice!
Eliminagrande Carla! ho avuto il piacere di assaggiare da mia suocera solo il pollo "in putacchio"...e poi dove ho letto che nelle marche per capire se la futura nuora sarebbe stata valida bisognava che preparasse il coniglio? mi sa che eri proprio tu che ne parlavi da qualche parte... :D
RispondiEliminaciao a presto!
Valeria
potacchio pardon...!
RispondiEliminaMa dai, non lo sapevo!
RispondiEliminaE chissà perchè proprio il coniglio...un messaggio subliminale al futuro marito???? :-)
Piatto invitantissimo, neanche a dirlo.
Probabilmente perché coniglio, oca o pollo - che oggi consideriamo piatti da tutti i giorni - erano uccisi solo per le grandi feste. Non si mangiava certo carne spesso. E il coniglio ha le carni più delicate... ma forse hai ragione tu: messaggio subliminale : )))))
RispondiEliminaL'intro alla ricetta è davvero graziosa, come del resto questo aromatica e saporita ricetta :)
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie della visita
a me piace moltissimo il coniglio, ricetta da fare!!!baci!!!!!!!!!
RispondiEliminaA me piace anche molto fritto... sono golosa!
EliminaCome ti capisco :))))
EliminaChe bella tradizione...complimenti per questo gustosissimo coniglio.
RispondiEliminaciao
Le tradizioni a volte sono talmente distanti da noi che fanno sorridere, ma a ben vedere sono piene di buon senso!
EliminaNon conoscevo questa tradizione marchigiana, chiedero' lumi alle mie amiche di Fano. Il coniglio e' una delle poche carni che mi piace, con un sughetto cosi' poi e' da leccarsi i baffi
RispondiEliminaLe amiche di Fano sapranno darti un sacco di ottime ricette: il coniglio nelle Marche entra in un sacco di preparazioni: dal sugo in bianco per il primo alla porchetta!
Eliminami segno la ricetta, ho scoperto il coniglio da quando ho aperto il blog e cerco sempre delle buone ricette, grazie!
RispondiEliminaFelice di esserti utile!
EliminaNon amo molto il coniglio, ma devo introdurre nella mia dieta più carni bianche e penso proprio che questa ricetta mi sarà di grande aiuto :D
RispondiEliminaIl coniglio è un'ottima soluzione. E questa è davvero una ricetta saporita.
RispondiEliminaQuesta ricettina è perfetta da passare alla mia mamy. Io col coniglio non ce la posso fare ma a casa piace parecchio. Quella salsina dev'essere proprio gustosa. Buon fine settimana ^_^
RispondiEliminaLe mamme sono sempre pronte a testare nuove ricette, spero le piaccia!
EliminaAdoro il coniglio e questa tua ricetta dev renderlo davvero gustoso...grazie di averl condivisa, ciao e buon fine settimana
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata.
EliminaChe delizia questo coniglio.. e la cottura, impeccabile!
RispondiEliminaCon la cottura a volte faccio disastri, ma questa volta devo dire che è andata bene : )
EliminaW il coniglio ...
RispondiEliminaSicuramente da provate .
Roberto
Devo dire che mi devo far forza ogni volta per non pensarlo tenero e peloso con il naso fremente. Se lo cucino poco è solo per questo!!!
Eliminami piace assai questa versione del coniglio. davvero saporita e chissà che profumi...
RispondiEliminaMolto profumata! Soprattutto se prima di portare in tavola aggiungi un po' di erbe fresche, perché in cottura gli aromi si perdono.
Eliminama che bontà, anche io settimana scorsa ne ho postato uno simile, da agricoltura bio, era molto buono, la prossima volta ci aggiungo anche io le olive!
RispondiEliminaHo visto!!! : )
Eliminail coniglio è buono carne bianca ma non rende è motlo è vero, bella la nota storica e la cottura tradizionale in potacchio che conoscevo poco
RispondiEliminaL'aspetto culturale è quello che mi stuzzica di più... oltre alla gola : )))
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