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mercoledì 13 aprile 2011

Immobile ed eterno


Da quassù vi osservo, piccole creature.
Cercate di vincere il tempo, correndo più di lui,
cercate di lasciare traccia del vostro nome, costruendo il monumento più alto.

Io sto a metà, tra il cielo e la terra. 

Ascolto il sol bemolle di Emmanuel. 
Lei suona solo nelle occasioni più importanti,
è lei che preferisco.
Voi uomini riuscireste a confondere ogni cosa, ma non questa campana.
Quando lei si muove, allora vi fermate. 
Solo per un attimo, e la sentite.

Qualcuno alza lo sguardo e forse, di sfuggita, scorge anche me.
La gloria però è sua, Emmanuel risplende.
Io sono solo una "bizzarra figura ghignante", forse demone, forse nemico del male.
Non m'importa.
Vivo della sua potenza, della musica delle sue sorelle.

Non mi ucciderà un raggio di sole
né il più forte temporale.
Sono paziente con voi che non mi notate, 
e con voi, che rimanete incantati.
Ci sarà chi mi disprezza -in fondo ho un cuore di pietra-,
ma ci sarà anche chi m'invidia -in fondo, sono eterno-.

Mi avete dato un corpo d'animale, 
imprigionato in una forma immobile.
Non illudetevi però.
Sapete costruire gabbie, non avete antidoti contro la
fantasia.



Veronica.