Cronache di ordinarie giornate di pesca
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sabato 27 ottobre 2012

Light Game

Era un po' che mi stuzzicava l'idea di provare la moda del momento, il cosiddetto (impropriamente sigh! ) Rock Fishing. Ho quindi riarmato la mia cannina da trote con del micro trecciato 0,06 ( !!! ) terminale 0.18 e una manciata di gomme da 1.5". Da subito ho notato l'interesse dei piccoli labridi come le donzelle e la voracità dei serranidi alla vista di eschine di tali misure. Tutto molto divertente, tante catture, tanta varietà. Ma mi sono subito reso conto che questo giochino mi avrebbe stancato in fretta, per ora non ci vedevo nient'altro che una peschetta divertente da fare nei momenti morti estivi quando si va al mare con gli amici...



MA sono sempre stato convinto che l'ultralight in mare possa avere potenzialità enormi, soprattutto verso quelle prede non proprio classiche dello spinning nostrano, come saraghi orate o tanute. Mi sono deciso ad applicare la pesca leggera in mareggiata, per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.
Ci è voluto un po' prima di combinare la giusta scaduta, della corretta intensità per permettere di restare in pesca con artificiali da non oltre 5 cm ma alla fine il giorno per questa nuova esperienza è arrivato.

Una scaduta avanzata che imbiancava il primo metro di scogliera è stato il mio scenario di pesca di una giornata che si è rilevata ricchissima di catture di Saraghi. Le gomme hanno subito lasciato il posto alle Hard Baits, con il DUO toto 42 che è stata l'esca del giorno, stimolando l'aggressività di questi pesci a dovere.





Nelle zone alte di scogliera, mi sono affidato ad un Hardcore, minnow da 5cm palettatissimo, che, pescando da 3 metri di altezza, mi ha fruttato questo bellissimo esemplare che si avvicinava al kg di peso. Davvero uno spasso vista la potenza dell'attrezzatura utilizzata!


Da quella giornata credo mi si sia aperto un nuovo mondo nella pesca a spinning...
Alla prossima!

domenica 26 agosto 2012

Foto Report

Piccolo report fotografico di una giornata come un'altra in riva al mare, con la sola compagnia della mia passione, che sembra non esaurirsi mai, e più cerco di placarla, più diventa "affamata".

Nulla di particolare, nulla di eclatante, niente catture da sogno o spettacoli della natura, solo momenti di mare particolarmente piacevoli che danno il sorriso per affrontare meglio la vita di tutti i giorni. Ne ho approfittato per fare qualche foto, che condivido più che volentieri con il blog.

 Uno dei tanti tramonti caldi, in questo caso quasi "fumante" che fanno da cornice ad ogni mia pescata estiva.


Poco più a Sud in contemporanea, un'altro tramonto in corso, quello lunare.


Nei momenti morti mi diverto sempre a sbirciare nelle cavità della roccia, sempre ricchissime di "gustosa" vita.
Ah, se ti piglio...


E ovviamente ci sono loro, sempre (o quasi) pronti a lasciare i loro segni indelebili sulle esche.



Un bel barra finalmente si è deciso a farsi strada tra i tanti piccoletti che affollavano il sottocosta durante questa estate 2012. Allamato esterno con il Mommotti 180 ARB si è fatto rispettare in canna come pochi altri pesci della sua stazza.


E per finire un po' di riscaldamento con i jig prima dell'autunno... tornare a jiggare anche per 8 ore filate dopo che per mesi hai lanciato longjerk per neanche due ore ad uscita, richiede un po' di preparazione... :)


Alla prossima!

giovedì 7 aprile 2011

Gradite sorprese a Light Rockfishing

Come ogni anno, con il mese di aprile, si risveglia in me la voglia di Rockfishing, quello diurno dedicato a predatori o grufolatori vari, complici anche le giornate davvero quasi estive, mi organizzo per un uscita mattutina a Rockfishing leggero.

Mi armo di gamberetti di pescheria e di una mia vecchia ma fedelissima canna da bolentino, una Triana che ormai ha superato i dieci anni di "vita", e poco dopo l'alba inizio l'azione di pesca.
Scelgo di pescare monocanna, un po' per influenze spinningofile e un po' per stare leggero, obiettivo tanute e prai.

Come montatura ho optato per il PIG con finale dello 0,60 di 35cm, corto e rigido come piace a me, con amo Owner gorilla light del 4, piombo a perdere da 70gr e lenza madre trecciato da 30lb per avvertire ogni minima tocca anche a lunga distanza.

La giornata si rivela subito ricchissima di attività, tanto pescettame in giro che si avventa ad ogni lancio sull'esca. Nota molto negativa però, è che sembra esserci solo quello e nessun pezzo interessante ! Probabilmente sul fondale c'era un tappeto di perchie.

L'esperienza però mi ha insegnato che dai e dai tra un pescetto e l'altro alla fine qualche bel pezzo esce, quindi non demordo ed insisto con l'azione di pesca.

Come poi capita sempre a me, se miro a qualche preda in particolare, o non la prendo o catturo altro a cui non pensavo minimamente, e stavolta è successo proprio cosi, in tarda mattinata infatti, arrivano sul cimino toccate più deboli ma allo stesso tempo più "profonde, ferro con decisione ed ecco che arriva una risposta degna di una preda interessante, canna piegata e tentativo di fuga immediato, poi inizia la risalita verso la superficie. Niente testate durante il recupero, ma solo affondi decisi verso il fondo, segno evidente che non si tratta di sparide...

Porto a terra questa bellissima mostella, che chiude la giornata e mi fa tornare a casa più che soddisfatto, è stata decisamente una cattura graditissima!



Alla prossima !

mercoledì 7 luglio 2010

Inchiku da riva.

E' un po' che stò sperimentando queste particolari esche aritificiali che tanti risultati stanno dando a chi ci pesca dalla barca.

E' una tecnica molto particolare ed estremamente affascinante, che è riuscita a scatenare l'aggressività o la curiosità di prede negli stessi ambienti e fasce d'acqua dove le classiche esche sia di plastica che di piombo non avevano dato risultati.

Ho cercato di mantenere un'inclinazione della lenza il più verticale possibile, per non rendere l'azione di pesca troppo simile ad un classico lancia e recupera da pelagici, e quindi per farlo ho avuto un'unica opzione... pescare su fondali mooolto fondi, dai 30 metri in su. Quindi possibilità di pratica solo in pochissimi spot :(

Come esche sono ottimi i Salty Bait dai 30 ai 50gr (in realtà devo ancora testarne altre) anche se vanno cambiati gli assist o gli ami singoli di serie con cordini a doppio amo. Questa è una modifica importantissima per evitare molte slamate.

L'azione di pesca si svolge principalmente in prossimità del fondo, fedele o quasi alla pesca effettuata da un'imbarcazione, lancio l'esca, faccio arrivare sul fondo ed inizio il recupero, dopo una decina di jerkate, che vario ogni volta da piccole a lunghe e sia lente che veloci, faccio riscendere fino a che non arrivo in prossimità delle murata e li recupero tutto, mi sposto di qualche metro rilancio e ricomincio la serie... fin'ora il 90% degli attacchi sono avvenuti entro i 10 metri dal fondo.

Tra le novità che per ora stanno arrivando ci sono, sugarelli presi di giorno ad alte profondità in zone dove non se ne era mai visto uno, barracuda di giorno sempre in profondità (mai presi prima nelle stesse zone con i classici jig) e cosa che mi stà facendo impazzire, diversi inseguimenti di saraghi anche molto scattosi e ravvicinati che però.. non si sono ancora mai degnati di mordere l'esca!! La cosa positiva è che sono ancora all'inizio per cercare di capire le potenzialità di questi artificiali e immagino che le sorprese non mancheranno.



Oh e dimenticavo... tante perchie ! :-D