Ripropongo qui un articolo scritto circa un anno fa per la Rivista Koiné focalizzato sulla dicotomia relativismo-universalismo.
Rimango sempre più fermamente convinto che la questione filosofica fondamentale da cui muovere per dare un orizzonte di senso alla realtà che ci circonda, saperla interpretare e quindi adoperarsi per poterla modificare, ruoti attorno al problema della verità.
Nello scritto che segue esprimo quella che vuole essere l'impostazione generale del problema. Chiariti i presupposti è poi possibile procedere oltre e dare linfa, sulle scie di una tradizione filosofica di lungo periodo, ad una filosofia della verità in cui venga compiutamente definita l'ontologia umana (ovvero la natura specifica dell'essere umano).
Riconosciuta l'esistenza di una specifica ontologia umana è possibile avviare una critica radicale delle strutture sociali e interrelazionali della società contemporanea.
Relativismo e universalismo astratto: le due facce
speculari del nichilismo. Bene e Verità come concetti “rivoluzionari” alla base
di un universalismo sostanziale e di una critica radicale del capitalismo.
Introduzione
La cultura dominante dell’Occidente capitalistico si
manifesta come un’unità inscindibile e complementare di relativismo ed
universalismo astratto.
Per comprendere come questi due “caratteri” della cultura,
dell’ideologia e della simbologia occidentale presentino una forte
complementarietà, bisogna dapprima definirli correttamente. Se in apparenza si
pongono come contrastanti, in realtà, il relativismo e quel tipo di
universalismo che definisco “astratto” non sono altro che due facce di una
stessa medaglia: quella del nichilismo. Scetticismo antiveritativo e disincanto
di fronte alla realtà, da un lato; affermazione della libertà assoluta come
valore procedurale e contemporaneo “colonialismo” culturale delle categorie
liberali occidentali, dall’altro, si fondono nel comporre la natura di quello
che si potrebbe definire in prima approssimazione “occidentalismo”. Tale
termine naturalmente non indica affatto la cultura occidentale nella sua
straordinaria e feconda stratificazione dai Greci ad oggi, bensì l’insieme di
ideologie interne all’attuale paradigma culturale integrato nell’occidente
capitalistico.