Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post

martedì 1 novembre 2011

Valenza

Ultimamente la mia anima nomade sta avendo il sopravvento su ogni altro istinto...le fughe di fantasia si fondono con la ricerca di piccoli break dalla vita quotidiana. Bisogno di aria nuova, di ascoltare lingue sconosciute, come se prendessi parte a un concerto o a una lirica estranea. La necessità di sentirmi straniera per ritrovare me stessa. Così metto dentro la valigia quel poco che serve, trovo la scusa delle gare della weazel per organizzar
e brevi trasferte che si rivelano una sorprendente boccata di aria fresca.
Valenza incanta per le sue chiese con tesori inaspettati, le sue strade strette in cui si alternano taperie e ristoranti, per la visione eterea della sua cittadella delle arti, archi sospesi sull'acqua, architettura leggera come il pensiero. Al ritorno porto con me il colore dorato della stazione, mentre la pioggia rendeva l'asfalto uno specchio per il cielo, le passeggiate con il naso all'insù in ammirazione dei decori liberty dei palazzi e la briosità del popolo spagnolo. Mi servirà per affrontare l'inizio di questo inverno con le sue giornate grigie e umide. I ricordi mi daranno la giusta poesia che contrasterà i momenti di noia. Perchè è questo il più grande regalo che un viaggio possa darti. Le sensazioni, le immagini, i profumi rimangono dentro e ti trasformano un pochino....in attesa del prossimo giro.
città delle arti
la città delle arti

valencia
il porto-avenida de francia-estacion de norte

la cattedrale

il mercato centrale di valencia
il mercato centrale

graffiti@valencia
graffiti

lights@valencia
lights

E il prossimo post...TAPAS...lasciatemi solo il tempo di ricopiare tutte le ricette

giovedì 20 ottobre 2011

Norimberga e Monaco

Il rientro dalla Germania si è rivelato più intenso del previsto. Il tran tran quotidiano mi ha travolta completamente rubandomi il tempo e la voglia di mettermi ai fornelli. I fogliettini delle ricette da provare si accumulano inesorabilmente così come i miei progetti di cucito senza trovare la giusta realizzazione. Il week end invece è volato via , trascorso in una bolla fuori dal tempo. E se anche ringrazio di tutto cuore questi due giorni passati nelle magiche terre di Alae Noctis di certo non ho avuto la possibilità di spignattare. In attesa che giungano tempi più tranquilli da dedicare alla mia cucina (dato che anche questo fine settimana sarò via per altri lidi) vi lascio con le foto che continuo a sfogliare quasi quotidianamente, come se il potere di queste immagini mi desse la possibilità ogni volta di staccare la spina e ritagliarmi una piccola vacanza.

markets&food@norimberga
MARKETS&FOOD@NORIMBERGA

norimberga - monuments
MONUMENTS@NORIMBERGA

monaco
MONACO

monaco by night
MONACO BY NIGHT



sabato 8 ottobre 2011

I'm Back

Ed eccomi di nuovo qui, al rientro dal mio viaggetto in Germania. Dieci giorni davvero spettacolari. Essere di nuovo a Berlino mi ha emozionata. Non solo per la bella atmosfera vissuta durante i giorni della maratona, a cui ha partecipato la weazel (io ho solo fatto da spettatrice ;) ) ma per il piacere sia di scoprire nuovi angoli della città che avevo tralasciato nel viaggio precedente sia quello di  riattraversare luoghi familiari. Anche le altre tappe mi hanno lasciato colpita: Norimberga è un vero e proprio gioiello medievale, mentre Monaco mi ha mostrato il suo aspetto festaiolo grazie all'Oktoberfest. Sono tornata con un sacco di foto e il desiderio di trasferirmi nella capitale tedesca. Troppe differenze positive mi hanno fatto pensare a quante cose non funzionino più in Italia. Ma questa è un'altra storia. Oggi voglio solo iniziare a condividere con voi un po' di quello che ho vissuto negli ultimi giorni. 

BERLIN

berlin marathon 2011
MARATHON

Wall Art
WALL ART

berlin by night
BY NIGHT

Berlin Monuments
MONUMENTS

Walk on Berlin
WALK ON BY

berlin mueseum
MUSEUMS

The Wall
THE WALL

Orto Botanico Berlino
ORTO BOTANICO

people in berlin
PEOPLE

Eating in Berlin
EATING

giovedì 3 giugno 2010

Le 11,5 fatiche della Val Pusteria

La Val Pusteria ci accoglie sotto una pioggerella costante che ci accompagnarà quasi incessantemente per tutta la nostra permanenza. Le Tre Cime di Lavaredo sono cinte da una coltre di cotone lattiginoso che le avvolge come una calda sciarpa, mentre più sotto il paesaggio è un digradarsi di tonalità di verde che vanno dallo smeraldo dei boschi alle tinte quasi fluorescenti dei campi dove brucano mucche dal pelo fulvo e lungo. L' Hotel Emma è un'istituzione di Villabassa, e anche se la discendente che conduce l'impresa di famiglia sembra aver perso la squisita gentilezza con cui venivano accolti gli ospiti, l'ambiente è affascinante ed estemamente accurato. Pannelli di legno lucido e profumato, stube in maiolica decorata dai colori pastello, una piccola ma perfetta area relax, dotata di sauna e bagno turco, che risolleveranno dalla stanchezza post gara le nostre gambe affaticate. Anche le cene si rivelano confortanti, zuppe dalla cremossità a dir poco eccellente, semifreddi e strudel che sono veri e propri capolavori dolciari, pani scuri e profumati, birre che alleggeriscono la mente e rallegrano l'atmosfera. Anche tutti gli altri pasti saranno un inno alle materie prime che solo qui si possono trovare: canederli in cui il formaggio si lega allo spek in un matrimonio di sapori perfetto, rosticciata di carne al sapore di cumino accompagnata da patate speziate e crauti, gulash con polenta, frutti di bosco e gelato in cui il sapore del latte è avvolgente. Ma in realtà non siamo solo qui per godere del fantastico cibo e dell'incantevole paesaggio del Sud-Tirolo. E' la corsa che ci ha chiamato! La Cortina-Dobbiaco è alla sua 11^ edizione e quest'anno saremo anche noi tra i partecipanti. La Weazel correrà i 30 km della gara ufficiale mentre io mi limiterò a perrcorrere la distanza più breve, 11,5 km. La mattina della gara si mostra grigia, fredda e piovosa. Passo una buona ora rabbrividendo sotto le gocce gelate che piovono da un cielo gravido, le montagne completamente racchiuse nella loro muraglia di nuvole. Lo speaker continua a ripetere il count down che ci separa dall'inzio della corsa, in sottofondo musica pop anni '90 da il ritmo ai miei brividi. Guardo gli altri partecipanti sfoggiare mise che ricordano più una sfilata di carnevale che una gara sportiva e mi chiedo quanto possa risultare ridicola io avvolta in una busta di plastica!!! Poi lo starter da il via. I primi chilometri sono il solito slalomeggiare fra le altre persone per cercare di aqcuistare il mio ritmo. Ho dimenticato l'i-pod a casa e stupidi ritornelli di Britney Spears mi si inchidano nel cervello! Per fortuna nonostante il tempo non accenni a migliorare e l'idea che una qualche maledizione meterologica contraddistingua tutte le mie gare, il percorso è stupendo. Adoro gli sterrati e mi godo il poter attraversare boschi di pini e il costeggiare le rive del Lago di Landro. Corro "a sensazione", dando tutta me stessa, è una gara breve ma abbastanza dura. Il traguardo è la stazione di Dobbiaco. Ci arrivo con le mani congelate, zuppa di acqua e felice come una bimba davanti ai regali di Natale. 53'.19'', traglio il nastro virtuale registrando il mio tempo migliore. Un tè caldo e biscotti nell'attesa che anche la weazel concluda la sua gara.

Lunedì è l'ultimo giorno di vacanza. Dopo aver saggheggiato il supermercato di Villabassa acquistando ogni prodotto tipico possibile e immaginabile, ci dirigiamo verso Vipiteno.

IMG_6548
My creation
My creation

La perfezione dei giardini e delle strade ha qualcosa di teoutonico che rende l'atmosfera sensibilmente non familiare, mi sembra di aver passato ormai da giorni, un confine immaginario. Mi aggiro fra i negozi di articoli per la casa, attrezzatura da montagna, panifici, librerie con una sorta di febbre compulsiva da acquisto. Ne esco con un bottino ricco di cosette davvero interessanti, fra cui spiccano l'attrezzo per cucinare gli spätzle, un libro sulla cucina tipica alto atesina e il libro di Elisabetta. La vacanza è finita, scappiamo dal temporale che ci ha sorpresi per rientrare nell'afosa Bologna. Non so se riuscirei a vivere qui, ma amo la natura ancora così selvaggia che vi si trova, i sapori genuini che si possono assaggiare, il silenzio, l'aria pulita che sa di erba, fiori e alberi secolari. Presto ritornerò per qualche giorno, in previsione di un trekking! Non vedo l'ora. Intanto vi lascio con un po' di scatti e con la promessa di qulche ricetta carpita in questi giorni ;)


Visualizzazione ingrandita della mappa

giovedì 29 aprile 2010

Sardegna - parte seconda

Alghero: la cinta muraria, ancora intatta, circonda la città. Un collana di pietra grigio rossastra che separa le case color pastello dalle onde smeralde del mare. Passeggiamo per le vie silenziose sotto un cielo carico di nuvole, il vento salato che brucia le guance si mescola al grido dei gabbiani. Il porto è un susseguirsi di scafi candidi, solo qualche strana imbarcazione emerge come un punto colorato fra quel'omogeneo biancore.

My creation
My creation

Le grotte di Nettuno: queste fomazioni carsiche si trovano a poca distanza da Alghero. I 654 gradini che si snodano lungo la scogliera di roccia bianca e porosa si affacciano su uno strabiombo verticale. Il mare si infrange lungo la costa, il blu si trasforma in una vaporosa schiuma lattiginosa.
Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo

My creation

Porto Cervo: questa cittadina affacciata su un mare dai riflessi cristallini e abbacinanti è una disneyword per ricchi. Stretti viottoli dai muri perfettamente bianchi, tanto da ricordare un'italica Santorini, sono un susseguirsi di vetrine di attelier dove manichini sfoggiano abiti e accessori dai prezzi proibitivi e bar dove il caffè costa più dell'oro. Scappo da questa Sardegna così fastidiosamente finta da sembrare un bel fiore di plastica piantato in un campo.

My creation

Capo d'Orso: ci inerpichiamo lungo una scalinata ricavata nella roccia marmorea. Sotto di noi risplende il profilo della Costa Smeralda, come una diva stesa a prendere il sole. L'aria è un elemento vivo, ti afferra, si insinua fra i vestiti, scompiglia i capelli e pensieri. Il profilo dell'orso di pietra è appena accennato ma la fantasia fa il resto. Il rumore del vento diventa quasi un bramito, terra cielo e mare si confondono in una sfumatura infinita di colori.

My creation

mercoledì 21 aprile 2010

Sardegna - parte prima

La sardegna in questa stagione è un esplosione di profumi e colori. Un alternarsi continuo di elementi che risvegliano i sensi.
Il tragitto che da Livorno ci conduce a Olbia è un pixel bianco che si muove su una tavola caleidoscopica di blu. Poi all'opprivo il profilo ceruleo della Corsica. Una linea innevata contro il cielo turchese.
San Teodoro è un piccolo nucleo di villette distribuite fra la linea netta e lucente dell'Orientale Sarda, confine fra il Tirreno e le colline verde smeraldo punteggiate dal giallo intenso degli alberi di mimosa. Macchie di fiori violetti, che ricordano i quedri dei macchiaioli, rompono la predominante verdacea, insieme al rosso delle rocce che spuntano dai declivi e che ricordano il filo che lega questa regione alla vicina Toscana, alle sue Crete, alle colline maremmane, al profumo inconfondibile dei pini marittimi e alla presenzacostante dello scampanellio del bestiame che come fiocchi di neve punteggiano i campi da qui al di là del Mediterraneo.

My creation

Corriamo verso il tramonto. Il rosa antico del cieolo che sfuma nel celeste più intenso della notte si mescola al violetto dei fiori di campo che costeggiano la strada.

My creation

Tavolara si profila davanti a noi, dorso roccioso di una tonalità lilla polverosa, separata dalla terra dall'argenteo brillare dell'acqua. Le scarpe da corsa le lasciamo abbandonate sulla sabbiaancora tiepida, così fina e bianca da ricordare quella dei tropici. i piedi si immergono nella schiuma giacciata, sollevando schizzi evanescenti come bolle di sapone.

My creation
My creation

La notte scende discreta, solo il canto degli uccelli notturni a tenerci compagnia.

lunedì 19 aprile 2010

Back Home

Eccomi tornata dalle vacanze. Oddio che shock! No ok non mi lamento, sarebbe veramente infame per chi ha passato questa settimana al lavoro o incastrati nel tempo ancora terribilmente variabile di Bologna. La Sardegna invece è stata una nuova e brillante scoperta. Ci ero già stata due volte ma sempre e solo durante il periodo estivo dove la calca di gente e il caldo che ti fiacca e ti costringe a cercare l'ombra in ogni angolo possibile la rende leggermente troppo caotica e arsa per i miei gusti. Ma questa volta la Sardegna mi ha lasciata estasiata. I suoi profumi, che oltre al quello del mirto che ricordavo bene, si sono uniti a quello intenso della mimosa e dei fiori di campo, dell'erba verde smeraldo dove greggi di pecore pascolavano placidamente dall'alba al tramonto, fra il rumore delle api e delle campane delle mucche dalla pelo bianco. E' diventato un quadro dei macchiaioli, un cielo dove galleggiavano banchi di colori intensi e abbacinanti. Ma quello che più mi ha colpito è stato il silenzio. Correre undici chilometri avendo come solo e unico compagno di corsa il sottofondo della natura. Una colonna sonora fatta di cinghuettii, fruscii, il rumore del vento che si confondeva alla risacca del mare. E poi il mio respiro, i suono ritmico dei mie passi, il sangue che pulsa nelle vene, il sapore del sale che si rapprende sulla pelle. Il fatto di non staccare completamente dalla tecnologia, niente TV, niente internet, solo la voglia di leggere e ritrovare un nuovo ritmo, più naturale, appunto. Una vacanza che è diventata anche occasione di riprendere contatto con me stessa. Di pensare al futuro. Di meditare su quello che voglio cambiare nella mia vita.
Oggi si ritorna alla normalità. Il lavoro mi ha aspettato al varco, così come il solito tran tran e la necessità di incastrare tutti i vari impegni. Però alcune cose che mi sono ripromessa di fare spero proprio di portarle a termine vedremo. Questo mio angolino sarà anche un modo per tenere il bilancio dei miei progressi. Intanto sono di nuovo qui e dato che mi piace sempre lasciarvi con una ricetta ecco quello che ho preparato al mio ritorno ;) . Grazie per i commenti che avete lasciato in questi giorni durante la mia assenza, le vostre parole sono sempre una sferzata per continuare a scrivere

CROSTATA SALATA AGLI ASPARAGI

IMG_6384

Ingredienti per la base: 300 gr di farina 00/ mezzo bicchiere di olio extra-vergine di oliva/ mezzo bicchiere di vino bianco secco/ la scorza di un limone biologico finemente grattugiata/ un mazzatto di rosmarino tritato finemente/ acqua tiepida qb

Ingredienti per il ripieno: 300 gr di asparagi precedentemente cotti al vapore o lessati/ 250 gr di ricotta/ 125 ml di panna/ 2 uova/ 100 gr di pecorino grattugiato/ 200 gr di scamorza affumicata

Nella ciotola della planetaria o in una bowl unite la farina, l'olio e il vino e iniziate a impastare a velocità moderata. Quando i liquidi saranno assorbiti dalla farina aggiungete acqua tiepida a sufficienza per ottenere un composto omogeneo ed elastico. A metà di questa operazione unite anche la scorza di limone e il rosmarino. A questo punto formate una palla e lasciate riposare il composto, avvolto in pellicola da cucina, nel frigorifero, per almeno 30 minuti.
Nel frattempo preparate il composto: in una bowl unite la ricotta, la panna, le uova, il pecorino e metà della scamorza tagliata a pezzettini piccolissimi. Mescolate bene per amalgamare il tutto.
Riprendete la base dal forno, stendetela a uno spessore di circa mezzo centimetro e rivestiste il fondo di una teglia a vostra scelta, ricavando un bordo alto circa un centimetro (potete dargli una forma rotonda per una teglia di circa 18 cm di dm o una forma rettangolare per una teglia di circa 35x15 cm). Ricoprite la base con uno strato di asparagi e poi con fettine sottili della restante scamorza affumicata. Finite ricoprendo con il composto di ricotta e panna. Cuocete a forno ventilato e preriscaldato a 180° per circa 30 minuti (la superficie deve rapprendersi e diventare leggermente dorata)

lunedì 21 settembre 2009

Sicilia seconda parte: Palermo, Segesta, Agrigento, Sciacca

Palermo ci accoglie con un'assordante sinfonia di clacson. I viali che portano al centro sono un girone infernale da cui la weazel esce con qualche anno di vita di meno. Imbocchiamo Corso Vittorio Emanuele, arteria pulsante, che in poche centinaia di metri raccoglie alcuni dei monumenti più importanti del capoluogo. Il Palazzo dei Normanni svetta con le sue linee dritte e compatte. Roccaforte trasformata in sontuosa reggia, oggi è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Gli ampi scaloni di marmo bianco affacciano sui cortili interni. Dal ballatoio si intravede la perla di questo magnificente edificio. La Cappella Palatina è uno spettacolo che lascia senza fiato. Migliaia di piccole tessere traslucide danno vita a un complesso di mosaici stupefacente nella sua assoluta perfezione.
My creation
1.Quattro Canti 2.Piazza Pretoria 3.Cattedrale interno 4.Cattedrale facciata

Palermo lascia storditi e incantati. Ogni volta che penso di aver scorto una bellezza ineguagliabile riesce a stupirmi con qualcosa di nuovo. La cattedrale sembra uscita da un racconto de Le Mille e una notte, con i decori arabeggianti della facciata e delle guglie e i palmizi sulla piazza antistante.
Il chiostro di San Giovanni degli Eremiti offre ristoro con la sua ombra e il silenzio surreale. Seduta su una panchina di pietra sotto un melograno osservo le cupole color carminio dell'antico convento.
My creation
1.Corso Vittorio Emanuela 2. Cappella Palatina interno 3.4.San Giovanni degli Eremiti

Attraversiamo stretti vicoli, fitti di balconi in ferro battuto che si aprono in ariose piazze. Palermo è una scoperta e vorrei avere più tempo per ascoltare la sua storia e scoprirne i segreti.

picnikfile_zubBCS

La mattina successiva, prima di ripartire, visitiamo la Vucciria. Questo mercato è un tripudio di profumi intensi e colori vibranti. Mi perdo in una selva di ortaggi e casse ricolme di pescato ancora vivo. I venditori gridano le offerte del giorno, altri sorseggiano pigramente il primo caffè della mattina. Qui sento pulsare l'anima antica di Palermo, città di mare e commerci, protesa verso altri mondi. Il profumo delle spezie si mescola a quello del sangue e dei rifiuti, aroma intenso che rapisce i sensi, stordisce e fa desiderare di poter allungare le mani per sottrarre un acino d'uva croccante, una sarda appena deliscata da cui grondano chicchi di sale perlescente o per cogliere quel bouquet rubino di peperoncini lisci e perfetti.

My creation

Palermo ti prende alle viscere, ti entra nel sangue, è calda e generosa come la sua gente.
Ci rituffiamo nel traffico cittadino per raggiungere Monreale. Il duomo è sontuoso già dall'esterno, splendido esempio del genio architettonico normanno. Ma è l'interno a lasciare senza parole. Tre cicli di mosaici decorano l'abside e le navate, storie del Vecchio Testamento, la creazione dell'universo, Adamo ed Eva divisi e uniti attorno all'albero e al serpente tentatore. Dalle terrazze si possono ammirare da vicino i coppi in maiolica, mentre sotto di noi si estende ricca e fertile la Conca d'Oro.

My creation

SEGESTA E I TEMPLI DI AGRIGENTO

picnikfile_I7U348

Sinuose forme si ergono su promontori bruciati dal sole. Edifici costruiti nel nome degli dei celebrano il potere degli uomini, il gusto epicureo per il bello e lo sfarzo. Queste pietre racchiudono il sudore e il sangue degli schiavi che qui le hanno deposte molti secoli fa. Seduti all'ombra degli ulivi nodosi e lisci osserviamo un passato che non sembra più così remoto. Qui tutte le nozioni sugli antichi greci prendono vita e mi sembra di scorgere fra un gruppo di gaudenti signore francesi un placido vecchio dalla tonaca bianca che sorride con benevolenza a questo presente fatto di turisti e macchine fotografiche.


My creation

Trascorriamo l'ultimo giorno a Sciacca, camminando per le sue strade strette, intrecciate come le dita di due amanti. Ci aggiriamo fra le cianfrusaglie di un mercatino allestito sulla terrazza del belvedere, incantati più dalle luci intermittenti del porto che dai manufatti esposti sulle bancarelle.
Domenica mattina è calda e ventilata. Ci concediamo pigre ore di relax, sdraiati sulla spiaggia di San Marco. Le pagine del mio libro scorrono via veloci, come le onde che lambiscono questa costa vasta e tranquilla.
Salutiamo il tramonto dallo stesso luogo in cui è iniziato questo viaggio. Il sole cala sulle saline lentamente e quando l'ultimo raggio si tuffa dietro i mulini lasciamo questa amabile terra che ci ha regalato ore indimenticabili

La sicilianità

martedì 15 settembre 2009

Sicilia - prima parte

La campagna attorno a Trapani si protende piatta verso sud. Filari di viti nane spuntano dal terreno dorato e riarso, i rami piegati sotto il peso dei grappoli ormai maturi. I canneti accompagnano il serpeggiare della strada, una selva verdeggiante contro l'ebano lucido della statale. L'aria profuma di frutta, uno zefiro dolce e tiepido che entra dai finestrini abbassati.
Le saline appaiono d'improvviso alla nostra destra, riquadri di un bianco cangiante, immense lastre che riflettono il colore del cielo, catturandone le sfumature e trasformandosi in tele in perenne mutamento.
Mozia e i suoi mulini. Mozia e i suoi uomini, la pelle color del cuoio, il volto scavato dal sale sotto i cappelli di paglia. E' uno spettacolo surreale, alieno, che sembra appartenere a un altro tempo. Passeggiamo sulle passerelle di pietra, il calore sempre più intenso mano mano che il sole prosegue il suo viaggio verso lo zenit..

My creation

Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso nord. Erice è già visibile davanti a noi, roccia nella roccia. Ci inerpichiamo sui fianchi di Monte San Giuliano, il golfo di Trapani da una parte, quello di San Vito lo Capo dall'altra. Qui l'aria è fresca e si incanala nelle strade strette. Le costruzioni medieviali si avvicendano alle case nobiliari barocche, austere facciate di pietra liscia e levigata si fondono con splendidi balconi istoriati. Questo singolare sposalizio si esprime appieno nel Real Duomo, le cui essenziali linee gotiche della facciata e del campanile anticipano un interno cesellato come il più fine tra i merletti.

My creation

My creation

Dalla cinta murata che si percorre fino al baglio lo sguardo spazia a volo d'uccello sul panorama circostante. Da qui è possibile ammirare le diverse anime della Sicilia; l'interno rurale, bruciato dalla calura dell'estate; la costa, con i pescherecci attraccati nei moli; i contorni cristallini delle saline e il candore perlescente delle abitazioni.

My creation

picnikfile_0rEjA-

Ci spingiamo ancora a Nord. San Vito lo Capo ci accoglie con le sue case basse e immacolate. La brezza sa di salsedine e fichi d'india. Le porte verniciate di blu sono incorniciate da lussureggianti buganville, odorosi gelsomini e leziosi alberi di ibisco creano incantevoli giochi cromatici. Ovunque cartelloni fuxia e arancioni ricordano l'imminente Cus Cus Festival e nonostante manchino ancora alcune settimane l'atmosfera è già festosa e tutti i ristoranti espongono il loro speciale menù a tema.

Ibiscus

picnikfile_WN5DFS

Ci rilassiamo per qualche ora sulla spiaggia, una mezzaluna larga, racchiusa fra il faro e un alto sperone di roccia rosata. La sabbia è tiepida e nel cielo grosse nubi si rincorrono giocando a nascondino con il sole. Il rumore della onde è ipnotico, una musica primordiale che induce un piacevolissimo torpore. Il tempo perde significato, tutto rallenta e i piaceri diventano semplici. Sentire i cristalli di ghiaccio che si sciolgono sulla lingua mentre il gusto vibrante del caffè esplode sul palato, il sapore sapido e carnoso del pesce condito con una spruzzata di limone e abbondante prezzemolo, la freschezza dei pomodori dolci come ciliege...
La sera cala accompagnata da una leggere pioggerella. Il primo giorno è volato via e io sono felice.

Mi sveglio prima che il sole sia completamente sorto. Dal terrazzo del B&B mi godo il cielo trasformarsi in una tavolozza di rosa, viola e azzurri. Quando anche Brian si alza infiliamo le scarpette e usciamo. Il lungomare è deserto e il silenzio è rotto solo dal rumore ritmico della nostra corsa. Alcune bufale nere pascolano placide nei campi mentre dall'altro lato della strada l'imponente costone si colora lentamente alla luce del sole.
Oggi la nostra meta è la Riserva dello Zingaro. Il sentiero che si addentra in una vegetazione bassa di piccole palme, cespugli di rosmarino, mirti e olivastri. L'aria è satura del profumo polveroso e balsamico della salvia. Più in basso si stende un mare dalle infinite sfumature. Lucertole di ogni tonalità di verde accompagnano il nostro cammino.

picnikfile_svDN5p

Questa alta costa è un gioiello di ambra e smeraldo, attraversato da venature vermiglie. Strette calette spuntano come diademi, zaffiri di un blu profondo che offrono ristoro e pace. Ci fermiamo a Cala Disa, un'insenatura sassosa dove l'acqua sembra vetro soffiato. Piccoli pesci arcobaleno nuotano al nostro fianco, per nulla intimoriti. Le ore scivolano via placide, attorcigliandosi fra i capitoli di un libro e un tuffo in questo mare limpido e tranquillo. E' ora di rientrare, dense nubi si accumulano sulla linea dell'orizzonte. Anche stasera pioverà, ma anche questo temporale estivo racchiude un'anima delicatamente romantica.

My creation

La mattina successiva salutiamo San Vito e proseguiamo il nostro viaggio...
LinkWithin Related Stories Widget for Blogs