La delusione di contare partendo da 10 al contrario, e non vedere cambiare le cose.
Quella che lasci nelle persone che incontri per strada e anche dopo anni ti lasciano solo
il ricordo di un saluto. Lo sguardo perso di un ragazzo di fronte alle emozioni, il non
aver mai abbracciato mio padre dicendo ti voglio bene.
Sapere che tra qualche anno ripenserò a quelle due o tre cose che ricorderò di questi anni
e con rimpianto mi dirò quanto son stato coglione e poi gettando via tutti i ritagli degli
oroscopi che ho accumulato in questi anni, tutti i sogni nel cassetto e le troiate che mi
son sentito dire, capirò che forse la colpa è sopratutto mia.
La speranza in un conto alla rovescia, ecco cosa è la vita.
Aspettare che qualcosa cambi andando verso la fine, che un figlio possa cambiare le cose,
che un amore le migliori, che un lavoro le stabilizzi.
Addirittura sperare che alcol o polveri magiche ti migliori il tempo.
Ma poi la speranza finisce, come quando scarti l'ovetto di cioccolato e dentro invece del
pupazzetto c'è un giochino di merda. Inutile quanto quei pomeriggi al parco a parlare di fica,
rock e calcio invece di studiare.
Potessi tornare indietro a quei pomeriggi pagherei oro oppure darei i pochi capelli che ho,
qualche libro e il televisore.
Quando superi la prima metà e dal 6 passi al cinque, sai bene che potresti bruciare il desiderio.
Sei non sei troppo coglione cominci a darti alternative e se sei troppo illuso continui nella speranza.
Il numero di coglioni che ce l'hanno fatta è altissimo e tutti gli altri si sono suicidati, perchè
se speri troppo e hai troppa passione tornare indietro non è possibile. Troppi ricordi, troppe
figure in bianco e nero e quei sogni un giorno colorati si ripresentano come scheletri
nell'armadio. Fantasmi di sogni passati come conti da pagare, debiti col tuo Io.
Superata la metà tutto è più veloce, come una strada di ritorno dopo una bella serata piena.
Gli occhi cominciano a riempirsi di lacrime perchè hai paura di non trovare ciò che
speravi e forse ti rendi conto che lasciare ciò che hai è altrettanto doloroso. Ripensi ai
pesci rossi, ai tuoi libri o ai fatti tuoi e tutto sembra migliore di quel che è.
Attaccato a discorsi inutili che potrebbero salvare il Mondo, perlomeno il tuo o quello del tuo
vicino di casa, ti lasci andare e vai verso la fine. Chissà cosa sarà poi questa fine.
La fine di cosa, di chi.
Non ricordo più il motivo di questo conto alla rovescia, ma so che era per passare il tempo o per riempire un vuoto, come molti pensano di fare quando giudicano gli errori o i fatti altrui.
Un ego si può nutrire in più modi, io gli offro un altro caffè poi prendo la bici e inizio a contare.
2 commenti:
Ti dicono che quando cominci a fare discorsi del genere, sui ripensamenti o sui tempi passati, è perchè stai diventando saggio, ma a me sa sempre di consolazione un po' inutile
Krepa,che fine hai fatto?ci mancano i tuoi scritti...
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