Dicembre era un miraggio, passato presente e futuro. Venne dentro senza nemmeno
chiedere il permesso, forte del lavoro fatto. Accartocciato e gettato.
Dell'esperienza passata teneva il ricordo e la consapevolezza, ma ricercava con ansia
fuori da se stesso ciò che poteva essere il suo bene. Un bene effimero, un bene che
non era star sereno con se stesso.
Dicembre aveva ansia di avere pace e la cercava con la guerra.
La sete di tranquillità sfogata in boccali di birra, come se nulla fosse e come se
tutto fosse normale. Sete di vita e fame di morte.
Non dormire, non mangiare, bere. Non amare, non provare, odiare.
Tutte le vie del futile e del facile erano il modo migliore per toccare l'utile. La
sensazione di forza riempiva le pieghe del viso di Dicembre, in ogni suo posa e
in ogni suo foto. Distruggere era la sola azione a quel costruire in cui nei mesi
precedenti si era forgiato e migliorato.
Dicembre distrusse novembre e ottobre, scavalcò l'estate e tornò a marzo.
Pensieri di forza, ricerche forzate. L'ansia di cercare qualcosa fuori.
Desiderare la fine per non avere nuovi inizi. Dicembre si guardò allo specchio,
era giunto alla fine dei suoi giorni e alla fine del suo esistere. Poteva solo peggiorare
o trovare l'interruttore per riaccendere la luce.
Fu lì che ci fu luce come di colpo o per fortuna, anche se di certo era solo
volontà. Quella voglia di tornare ad essere come era, non Dicembre.
Ripercorrendo piccoli passi, ignorando chi non ti è vicino. Ignorando cosa e chi può
essere ansia, per trovare dentro sè cosa manca.
Provare odio, amore, paura, dolore, gioia. Tornare a sorridere per un gioco, meravigliarsi
per la mano di un bambino, calmarsi per un corso d'acqua e incazzarsi se le cose non
vanno. Emozionandosi ancora. Piangere e ridere.
Prendendo il proprio IO debole e facendolo crescere come un bambino, senza
Prendendo il proprio IO debole e facendolo crescere come un bambino, senza
andargli contro ma educandolo, consigliandolo come un amico.
Dove sia andato Dicembre non si sa. Si sa solo che dopo un pianto innaturale di lui
non si hanno più tracce. Almeno per ora.
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