Frank Köllges |
Grazie al blogger L'Ostile Libero colmiamo tre lacune della famigerata lista.
Colgo l'occasione per segnalare due fatti, che mi stanno variamente a cuore:
1. L'uscita della terza (e non ultima) revisione di Virgin Forest, libro/saggio sulla musica nascosta (nascosta oppure volontariamente occultata) in progressivo stato di irrobustimento; si potrebbe dire che la creatura, come un Golem, si sta autoconsolidando (e si spera che non fugga dal controllo dei creatori). Si può scaricare qui in pdf.
2. Il precedente post sulla Palestina è stato il nadir del blog dalla sua fondazione. Comprendo: ci sono i Mondiali, le spiagge ... oppure: luglio, dolce dormire ... ci sono tante chiavi interpretative. Una, la mia preferita, è questa: subire la storia, evidentemente, può essere piacevole.
4. Albrecht D. (e Josef Beuys) (Germania) - Performance at The ICA London 1. Nov. 1974
(1976). A
causa, probabilmente, della cattiva qualità della registrazione (la low
fidelity va dosata cum grano salis altrimenti si finisce fra i trendy o gli
inascoltabili) tale live, piuttosto raro, risulta esclusivamente quale goffo tramestio di
percussioni; l'occasionale speziatura di sfiati e vociferazioni etniche, buone per
simulare una patina world, non aggiungono fascino all'insieme. Ma forse mi sbaglio.
108. Jef Gilson (Francia) - Le massacre du printemps (1971). Già con Dizzy Gillespie e con l’agitatore patafisico par excellence Boris Vian (ma anche con conoscenze della lista come Bernard Lubat, NWW156, e Michel Portal, NWW212), il pianista francese, dissacrando già nel titolo il capolavoro di Igor Stravinsky, regala sfarfallii di free jazz nervoso e provocatorio. Da ascoltare. Jef Gilson, tastiere, tuba; Claude Jeanmaire, tastiere; Jean Claude Pourtier, batteria; Pierre Moret, tastiere.
144.
Frank Köllges (Germania) - Drums, voices, knispel nie (1977). Ci sono solo Köllges, e i suoi
strumenti, voce e batteria, in questo disco, eppure funziona. Borborigmi, divagazioni,
latrati, grida sommesse giustapposti a rullate, ammicchi, colpi di piatto,
esitazioni, riprese: un catalogo mai monotono e più che divertente. Da
ascoltare. Frank Köllges, voce,
batteria.