Ho voluto dedicare un post a questo libro, perchè qui ho capito cosa mi piaceva di una scuola: il rispetto dell'unicità e l'apprendimento non sempre "didatticamente didattico".
L'ho acquistato per caso, ero in libreria con i bambini: loro facevano "un po' caos" e io volevo assolutamente comprarmi un libro nuovo! Allora ne ho preso uno, l'ho scelto per la grafica della copertina (alle volte è un metodo valido....) e poi ne è risultato un libro bellissimo. L'ho prestato a più persone, ora è nelle mani della maestra di mia nipote.
Tocco-Chan una bambina alla finestra è la storia autobiografica di un'attrice nota in Giappone che - espulsa dalla scuola elementare perchè vivace e con una curiosità fuori dal comune - inizia a frequentare una scuola sperimentale - la Tomoe - fortemente voluta e fondata dal preside Sosaku Kobayashi, un educatore innamorato dei bambini. Qui s'insegna attraverso il gioco e gli alunni imparano il rispetto di se stessi e degli altri, il piacere dello studio, l’accettazione delle sconfitte, l’autonomia, la musica, l’amicizia, ma scoprono anche l’intolleranza e la perdita delle persone più care.
Oggi la scuola non c'è più ma esiste la Totto Foundation, dedicata alla formazione professionale di attori per ragazzi non udenti.
Peccato che l'attrice, Tetsuko Kuroyanagi, abbia sempre rifiutato le proposte di riduzione cinematografica di Totto-chan, magari un buon film avrebbe potuto iniziare un dibattito sul senso di educare!
Non so come spiegare la poesia che trasmette questo libro e riporto solo questa recensione " Allegra avventura sui banchi di una insolita scuola per i piccoli lettori e apologo appassionato sulla possibilità di un diverso approccio all'educazione scolastica per gli adulti, Totto-chan è un piccolo gioiello" (da http://www.mangialibri.com).
Mi sento di dire: leggere, leggere, leggere!