Work in progress –La zona relax–Parte 1° - by tyziana
Ho sempre desiderato in giardino una zona dove potermi sedere e rilassare a fine giornata, specie in estate, dopo i lavori di giardinaggio o dopo una giornata particolarmente afosa.
L’occasione e l’idea per realizzarla è venuta in seguito purtroppo alla morte della grandissima Polygala myrtifolia, che per anni dominava una parte del giardino, creando un’ampia zona ombrosa, dove potevo permettermi di piantare felci e hosta, che riuscivano a sopravvivere tranquillamente anche in estate creando una zona lussureggiante, complice anche la bellissima Clematis ‘Flammula’.
La Polygala ha subito grossi danni durante l’inverno gelido dello scorso anno e non si è più ripresa. Dunque, dopo una prima drastica potatura, si è reso necessario eliminarla del tutto.
Così, ho deciso che questa sarebbe stata una zona di relax, più semplice e razionale rispetto al resto del giardino, decisamente più simile ad una giungla
Il lavoro è stato lungo e un pò complicato, dato che prima di tutto dovevo salvare tutte le piante che erano presenti nella zona. Come ad esempio la Dryopteris eritrosora che ha trovato posto vicino ad uno dei miei Geranium maderense
Liberata dunque tutta la zona, già si comincia ad intravedere tanto spazio in più
decidiamo di realizzare una pavimentazione naturale eliminando anche quelle brutte mattonelle di cotto che non mi sono mai piaciute!
Ho già in mente ciò che vorrei realizzare, ma chiedo un consiglio al mio amico Maurizio, che mi aiuta a mettere su carta il mio piccolo progettino
Punto fermo del progetto doveva essere di sicuro un Malus ‘Evereste’, che volevo da tanto tempo. Un melo ornamentale che fosse bello da vedere in fiore in primavera e con i piccoli frutti decorativi in autunno.
Finalmente a Milis ho l’occasione per acquistarlo dal vivaista Maurizio Feletig, specializzato in piante da bacca
dove ho preso anche la rosa Archiduchesse ‘Elisabeth d’Autriche
che ho piantato ai piedi del Malus
insieme ad una Clematis Arabella, acquistata sempre a Milis, ed ad una lavanda dentata rosa
Comincio a piantare anche qualche tappezzante, come la saxifraga e l’origanum aureum, e si può già pensare alla pavimentazione.
Recuperate un pò di pietre si può iniziare il lavoro dell’opus incertum, una antica tecnica, che risale all’epoca romana, per la realizzazione di strade e pavimentazioni
Il mio compagno aveva già realizzato i sentieri che corrono lungo il perimetro del giardino, ed ora si è cimentato nella nuova zona, con un risultato direi favoloso!
to be continued………