eccomi quì... di ritorno dal Belgio!
In realtà si tratta di un long week-end di qualche mese fa', programmato in ogni minimo dettaglio (o quasi).
Siamo atterrati a Bruxelles, dove ci siamo fermati per la prima notte; immediatamente immersi nelle golosità gastronomiche tra moulles et frites (cozze con patatine fritte), gaufres (cialde morbide-croccanti), crocchette di gamberetti grigi e speculoos (biscotti speziati); naturalmente provando tantissime varietà di birra (anche la Kriek aromatizzata alla ciliegia) e comprando cioccolatini di ogni tipo :)
Tralascerò di raccontarvi ogni monumento o particolarità delle città visitate, perchè rintracciabili in qualsiasi sito internet di carattere turistico, ma non vi nego di essere rimasta affascinata, divertita, rapita da queste magiche fiandre!
Bruxelles ed il Begio: patria dei fumetti :)
Dopo aver visitato e fotografato l'Atomium, partiamo per la magica Bruges! piove ma l'atmosfera è ancora più calda; così come lo sarà la deliziosa accoglienza di Albina del B&B Yasmine, una galleria d'arte con splendide camere per gli ospiti.
Visitare Bruges era nei miei sogni da tanto tempo ed ora eccomi quì catapultata dentro una favola; scatto miriadi di fotografie, vorrei fermare il tempo per non dimenticarla mai.
Risotrantini caratteristici e romantici, un tour in battello, una corsa sotto alla pioggia... tutto è un sogno!
La tappa sucessiva è Anversa, dove grazie ad una buona offerta trovata su booking.com, pernottiamo in un favoloso attico (con ingresso riservato) del Coco-Mat Residence.
La città è moderna, vitale, energica, con negozi e ristoranti all'avanguardia. Un giorno è sufficiente per visitarla. Da non perdere: la Cattedrale, il Castello e la piazza vecchia Grote Markt.
Secondo una leggenda risalente al XV secolo, il nome "Antwerpen" deriva dalla frase Hand werpen cioè "lanciare la mano" riferita all'uccisione da parte del soldato romano Silvius Brabo del gigante Druon Antigoon che regnava nella zona, il soldato tagliò la mano al gigante e la gettò nella Schelda. La leggenda dell'origine del nome è ripresa da una specialità locale, dei cioccolatini chiamati Antwerpse Handjes, mani di Anversa. Alla leggenda è inoltre dedicata una fontana collocata nella centrale Grote Markt e intitolata a Silvius Brabo.
Ultima tappa del nostro viaggio è Gand, deliziosa cittadina che ricorda un po' Bruges, ma più grande, conosciuta per le sue numerose torri e campanili. Anche quì non ci facciamo mancare il giro in battello per i canali che attraversano la città, una visita al Castello dei Conti di Fiandra ed una passeggiata a Graslei e Korenlei (letteralmente "Riva delle Erbe" e "Riva del Grano", sono le due banchine che sorgono sulle sponde del fiume Leie, lungo il suo corso attraverso il centro città).
A partire dall'anno 1000 lo sviluppo di Gand fu inarrestabile e in continua ascesa, tanto che divenne, fino al 1550, la più popolosa città dei Paesi Bassi e una delle maggiori d'Europa, arrivando fino ad avere, nel XIV secolo, oltre 60 000 abitanti. Era più grande di Londra, Colonia e Mosca. Escludendo l'Italia c'era soltanto Parigi, con i suoi 100 000 abitanti, ad avere una popolazione maggiore, tanto che divenne famosa la frase che pronunciò l'imperatore Carlo V, nativo di Gand, che disse: Je mettrai Paris dans mon Gant/-d, "Metterò Parigi nel mio Guanto", dove guanto (gant) con il gioco di trascrizione sta per Gand.
Ma il nostro è un viaggio anche (sopratutto) gastronomico: una sfizziosa cena in un locale di Graslei, Den Enghel (ottime birre!!!) e un pranzo nel delizioso 'T Paradijs, dove oltre alla buona cucina ci hanno incantato l'ospitalità e la gentilezza dei gestori.In molti locali i menù non sono tradotti dal fiammingo olandese, ma abbiamo sempre incontrato cordialità e disponibilità per "decifrare" tanti piatti sconosciuti.
Un viaggio meraviglioso, una meta che consiglio vivamente a tutti coloro che desiderano immergersi in una favola. Buon viaggio!
A presto,
Erica