sabato 28 luglio 2007
INDIETRO TUTTA
Che il nuovo "Cutroni-Zodda", per quanto grande e bene attrezzato, sia nato sotto una cattiva stella, non è una novità.
Molte cose, a Barcellona, sembrano essere nate e vissute con una pesante coltre addosso, come si suol dire.
Sarà destino infame, sarà strafottenza o incapacità nostra, fatto sta che, da parecchio tempo, sembra esserci nella nostra città il marchio dell'inefficienza e della rassegnazione.
Ci siamo spesso rassegnati, per esempio, tutte le volte che, per decisione dall'alto, abbiamo visto spegnere le luci di divisioni efficienti nell'ospedale, per improvviso trasferimento delle competenze o dei competenti in altro nosocomio; come d'altronde abbiamo fatto le spallucce, nel momento in cui ci siamo accorti che da anni esiste un costruendo teatro su terreno argilloso, lasciato in abbandono forse per questo motivo, e continuiamo a fregarcene allorché sentiamo proclamare che quanto prima saranno spesi milioni di euro per completare quel monumento a Placido Mandanici : un musicista che la città non ha mai saputo illustrare come merita.
Stando così le cose, non possiamo né dobbiamo meravigliarci se capita che un cittadino infortunato - mettiamo che si tratti di un malcapitato che, adoperando un "cotonfiocco made in China" si ottura un orecchio perché la bambagia s'è staccata dal bastoncino - si presenta al pronto soccorso del "Cutroni-Zodda" e si sente dire che là non c'è niente da fare
e bisogna ricorrere al prontosoccorso di Milazzo, perchè il servizio richiesto il nostro ospedale non è in grado d'espletarlo. O perché il responsabile è in ferie o perchè addirittura quel reparto a Barcellona non esiste più.
Questa è la vita, per Barcellona, e chi dovrebbe migliorarla non se ne cura.
Fra' Galdino
venerdì 27 luglio 2007
IL COORDINATORE CHIOFALO PARLA CHIARO
Il coordinatore provinciale di "Sinistra Democratica per il socialismo europeo", Salvatore Chiofalo, in merito alle recenti situazioni createsi in Sicilia con il malfunzionamento degli ATO, ha rilasciato un comunicato in cui si legge che: "L’On.le Cuffaro se la prende comoda", perchè il presidente della Regione Sicilia avrebbe "creato, con il suo piano regionale e con tante altre ordinanze Presidenziali, riguardanti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, contro la volontà di tantissimi consigli comunali che in sede deliberante si erano espressi contro, dei giocattoli mangia soldi dei cittadini, ispirati, tra l’altro, allo sperpero, con la marcata impronta clientelare."
Salvatore Chiofalo sostiene, in particolare, che "Grazie alla formidabile azione del governo regionale dell’On.le Cuffaro e dei suoi sostenitori sparsi su tutta l’Isola, oggi a distanza di poco più di due anni dall’avvio degli Ambiti territoriali Ottimali, i Siciliani vivono in Città e Comuni più sporchi e costi, a carico dei cittadini di tantissime comunità, triplicati." Il coordinatore di "Sinistra democratica" sostiene che , intanto, la Sicilia vanti un primato, purtroppo in negativo: essere tra le regioni di tutta l'Unione Europea "quella con la percentuale più bassa di raccolta differenziata, appena il 3%." A giudizio di Chiofalo, "sicuramente nel panorama siciliano non si può sostenere che esistono ATO buone e ATO meno buone, certo è che l’Ambito territoriale Ottimale ME-2 è il peggiore ed anche il più indebitato."
"Stupisce - prosegue il comunicato - ciò che succede in queste ore. I Sindaci , di centrodestra, dei Comuni più grandi, come quelli di Barcellona P.G. e Milazzo, i quali unitamente alla Provincia Regionale di Messina detengono la maggioranza assoluta della Società d’Ambito, anziché preoccuparsi per cercare di risolvere i tanti problemi del servizio che non funziona e la grave problematica dei debiti che superano abbondantemente i dieci milioni di € che gravano sulle tasche di tutti i cittadini dei Comuni compresi tra Brolo e Villafranca Tirrena, essi sono impegnati alla vigilia dell’assemblea Societaria a spartirsi i posti nel costosissimo CDA."
Il coordinatore di S.D. suggerisce all'on. Cuffaro di procedere "subito a commissariare tutti gli ATO della Sicilia nelle more che venga attuata la riduzione degli stessi da
giovedì 26 luglio 2007
FREGATO E MAZZIATO
Sentite che succede: un gruppo di tecnici - architetti ed ingegneri - viene incaricato dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto a rielaborare il piano regolatore generale della città, scaduto da alcuni anni.
Siamo all'epoca della conduzione santalchiana e l'allora signore dell'attività politica amministrativa della città confida che il lavoro affidato ad un pool di professionisti, garantito dalla guida dell'insigne professore Giuseppe Gangemi, possa risolvere una problematica che, rimasta trascurata, aveva consentito il boom dell'abusivismo nel territorio comunale.
Da allora sono trascorsi un paio di decenni e, dopo una contorta serie di peripezie e di controversie, finalmente il tanto atteso piano regolatore giunge, finalmente "ristrutturato", in consiglio comunale.
Non si sta qui a rivangare il penoso iter con le sue lungaggini ed inadempienze suggellate da commissariamenti regionali, essendo ormai acqua passata.
Tuttavia si farebbe grave omissione se non si facesse notare che la "montagna" anziché il classico "topolino" ha partorito un mostruoso "ratto"e l'ha scodellato in un'aula consiliare, dove è stato chiamato ad approvarlo uno stanco consiglio comunale, che probabilmente non s'è avveduto della baraonda creata dai nuovi vincoli urbanistici, sconvolgenti intere situazioni per l' indiscriminata ricerca di nuove aree da destinare a servizi pubblici.
Adesso fioccano il malumore ed i rimbrotti. Un'ottantina di ricorsi sono stati presentati al Tar di Catania, da privati,singoli ed associati, che si considerano lesi dall'attuazione del "rinnovato" strumento urbanistico e sono pronti a dare filo da torcere all'amministrazione comunale. Il cui capo, sindaco Candeloro Nania, cerca di parare i prevedibili colpi attrezzando il Comune di uno staff legale, composto di otto avvocati.
Che non si sa se siano stati scelti secondo il criterio "democratico" recentemente suggerito dalla consigliera comunale di Alleanza Siciliana, Lidia Pirri.
Comunque, questo pool legale, quando sarà pagato, con quali soldi sarà saldato?
Sicuramente coi soldi del contribuente, e peggio ancora di quello stesso cittadino che intenta causa al Comune perché si sente fregato dal nuovo piano regolatore.
Come dire: fregato e mazziato, per non dire cornuto e bastonato.
Fra' Galdino
mercoledì 25 luglio 2007
MESSI DI LATO I PROBLEMI DELL'ATO
Il "carrozzone" cigola, ma nessuno cerca di aggiustarlo.
I sindaci dei comuni del territorio compreso tra Villafranca Tirrena e Brolo, che dell'ATO ME 2
sono i soci fondatori, si sono riuniti a "Palazzo Longano", sede municipale di Barcellona Pozzo di Gotto, per affrontare almeno i problemi più urgenti dell'istituto societario incaricato all'igiene ambientale e al ritiro dei rsu nell'ambito territoriale.
Dopo una lunga, ma sterile discussione, che non ha neppure sfiorato la trattazione del bilancio consuntivo 2006, sicuramente in rosso, ed il piano di spesa annuale, i soci Ato hanno alla fine stabilito, con salomonica decisione, di rinviare la seduta ad altra data, per potere approfondire lo studio sugli accennati argomenti e dare tempo alle trattative per il rinnovo del consiglio di amministrazione, che, stando alle nuove disposizioni di legge - restrizioni della finanziaria 2007 - dovrebbe essere ridotto parecchio nel numero dei suoi componenti.
Chi pensava che, proprio nella riunione di ieri, si sarebbe proceduto a tale rinnovo, evidentemente non aveva idea su quanto difficili possano essere le trattative per raggiungere tale soluzione e, soprattutto, per stabilire la collocazione dei pochi rappresentanti in un carrozzone politico.
Da tempo si attende che la Regione crei le premesse di legge opportune per il dimezzamento del numero degli ATO siciliani, ma anche su questo piano sembra che si debba ancora aspettare un po'. Intanto le associazioni dei consumatori fremono e protestano per l'esosità delle bollette che non tutti i cittadini sono in grado o vogliono pagare. Con notevole disagio per tutti e discapito per la stessa tenuta dell'ATO.
Fra' Galdino
domenica 22 luglio 2007
VENT'ANNI DOPO
Sono trascorsi vent'anni da quel tragico momento, in cui una mano pietosa raccolse ciò che, inanimato, era rimasto dell'onorevole, medico, scienziato, poeta, giornalista, critico saggista: di radici anarchiche e azione di sinistra, pluripremiato per la sua eccelsa cultura; ma anche guardato con timoroso rispetto, spesso con sospetto e invidia, per il suo temperamento tetragono, che non faceva intendere dove finiva l'uomo d'azione per dare spazio al sensibile umanitario.
E' passato un ventennio da quando, solo e senza alcun aiuto nel momento di maggior crisi, fu stroncato nella camera da letto di quella casa di via Operai, dove era nato, aveva fatto vedere i sorci verdi alla sua imponente madre - la maestra Balotta - e nell'età più matura aveva condiviso momenti più sereni con l'indimenticata compagna della sua vita.
Sono passati vent'anni dalla scomparsa di Nino Pino Balotta, che tante tracce ha lasciato nella sua Barcellona, da quelle che ci hanno raccontato i nostri genitori (quando ancora "branzinotto" resisteva con atti eclatanti alla polizia fascista) alle controverse gesta movimentiste che lo coinvolsero in fatti di piazza altrettanto eclatanti, quando la democrazia era ancora in fasce.
Pur non essendo vicino alle sue idee "rivoluzionarie", pure io ho avuto modo di conoscerlo da vicino e di apprezzare il suo "genio", anche se lui - non capii mai se per modestia o per strategia politica - cercò sempre di mimetizzarlo, vestendolo con abiti trasandati. Un po' alla Jean Valjean, il romantico personaggio di Victor Hugo. Un giorno però questo sospetto, che non era il mio soltanto, sembrò dissolversi. E fu quando, essendo lui deputato al Parlamento - era, credo, il 1961 - io, mentre camminavo per le vie del centro di Roma, assieme al cappuccino padre Carlo da Roma, lo incontrai per caso, anche là vestito con il consueto abito dimesso, il solito cappello in testa e l'immancabile "toscano" alle labbra.
"Ciao collega - mi disse - so che insegni qui. Ma con il giornale sei ancora in contatto?"
Allora ero un pivellino che aveva avuto la fortuna di scrivere per il "Corriere della Sera", primo e ultimo corrispondente da Barcellona Pozzo di Gotto.
Lui, appellandomi in quel modo, mi portava a livello di "suo collega", e ciò mi pareva un'iperbole che mi faceva sentire un po' preso in giro.
Lo presentai al frate, e non mi sembrò affatto che in quell'istante si potesse parlare di "diavolo e acqua santa".
"E' davvero un onorevole? - mi chiese poi il cappuccino- A me sembra piuttosto, per la sua modestia, uno dei nostri frati".
E a modo suo, Nino Pino Balotta, era davvero un frate...missionario. Tanto fu vicino all'umanità che reclama ciò che il Cristo ha predicato: giustizia sociale.
"Quella notte a Barcellona era caldo... Nino Pino Balotta a 20 anni dalla scomparsa. I libri, i ricordi, le testimonianze, la voce". Con questo tema, presso la libreria Gutenberg di via Roma, da giovedì 25 a sabato 28 luglio, sarà ricordata la figura del grande barcellonese.
Fra' Galdino
sabato 21 luglio 2007
IL CONSIGLIO APPROVA
l'assessore al bilancio
Paolo Nicola Genovese
A larga maggioranza, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha esitato il tanto atteso bilancio di previsione per il corrente anno.
Il ritardo accumulato, per una serie di intoppi, ultimo ma non ultimo l'evento delle elezioni amministrative, aveva fatto temere, anche per questo documento contabile, il commissariamento già annunciato da parte della Regione.
Approvato, quindi, per il rotto della cuffia, il bilancio 2007 ha avuto 21 voti a favore e solo 6 contrari, naturalmente provenienti dall'opposizione.
Particolarmente dura è stata la presa di posizione dei rappresentanti dell'Udc, che si sono visti respinti in massa tutti gli emendamenti - un centinaio - da loro proposti.
Qualche zuccherino alle minoranze è stato comunque concesso, probabilmente perchè s'è trattato di richieste ovvie e poco invasive, come quella avanzata da Orazio Calamuneri, per la spesa di 9.000 euro, per l'aggiornamento e l'inserimento dei dati dello Stato Civile, onde facilitare l'accesso ai registri di archivio. o gli emendamenti proposti dal diessino Mario Presti, riguardanti: 1) l'impinguamento del capitolo relativo ad aiuti agli indigenti per spese funerarie; 2) la spesa per l'inserimento nel sito del Comune di riprese delle sedute consiliari; 3) il potenziamento della voce Agricoltura.
Altri emendamenti approvati sono stati avanzati dal consigliere di Forza Italia, Salvatore Coppolino, per il polo catastale, le politiche sociali ed il settore sportivo.
Intanto il capogruppo dell'Udc, Giuseppe Trifirò, ritenendo illegittima l'approvazione del bilancio senza il contestuale esame del piano triennale dei lavori pubblici, ha annunciato, a nome del partito da lui rappresentato, ricorso all'autorità competente.
venerdì 20 luglio 2007
UN PEANA PER CHI GUIDA
Il traffico cittadino è ormai al collasso. Ma nessuno sembra accorgersene, visto che si continua a lasciare la circolazione stradale priva di qualsiasi intervento riparatorio.
Non diciamo che si debba ricorrere a operazioni di riprogrammazione, considerando la precarietà della rete viaria interna, ma che almeno si cerchi di rattoppare con una presenza più mirata del personale a disposizione del comando di polizia urbana, nei punti strategici della città.
I quali sono, specificatamente, non soltanto Piazza San Sebastiano o l'ingresso cittadino, ma anche e soprattutto gli incroci sulle vie principali, compresi i crocevia serviti da quei due troppo ravvicinati semafori di via Roma, che spesso sono più d'impedimento che di regolazione.
Chi non impreca in certi ingorghi nella via Umberto primo o agli incroci sulla via San Giovanni Bosco, evidentemente è un santo.
Non si parli poi dell'ormai famigerato budello fra Piazza Stazione Vecchia e via Umberto primo, quella specie di forca caudina, continuamente percorsa in doppio senso da mezzi d'ogni specie. Quella strada è tutta un peana che canta "la notevole capacità di guida e la santa pazienza" degli automobilisti barcellonesi.
Bisognerebbe dare loro un bollino speciale di merito.
Ma, uno di demerito, a chi potremmo assegnarlo?
Ce lo dica il sindaco Candeloro Nania o chi per lui. E vedremo se il cittadino è d'accordo.
IMPRINTS NEW YORK 2007
Claudio Arezzo di Trifiletti torna alla terra del vulcano Etna, per esporre il frutto del suo progetto, nato per testimoniare l'uguaglianza di tutti gli uomini e la necessità di utilizzare l'Arte come strumento di Pace.
Dal 27 luglio al 29 agosto sarà presente al Castello Normanno di Aci Castello, in provincia di Catania, con il suo sorprendente vernissage, Imprints New York 2007, che sintetizza tutta la passione spesa dall'artista siciliano nella "grande Mela", con i suoi teli stesi nelle strade e sui marciapiedi della metropoli americana, calpestati da una miriade di piedi, ciascuno lasciando la propria orma.
"Non esiste essere che non lasci le proprie tracce - sostiene Claudio Arezzo - e quest'ultime sono la testimonianza della sua venuta su questo mondo". E inoltre:"Attraverso questo progetto si testimonia l'uguaglianza di tutti i presenti che calpestano la tela, che rappresenta la Terra su cui essi camminano".
giovedì 19 luglio 2007
L'ABC DEGLI AVVOCATI
Il sindaco di Barcellona, dottor Candeloro Nania, per non continuare a suscitare sospetto di clientelismo dovrebbe, in questa sua nuova conduzione amministrativa a Palazzo Longano, ricorrere all'abecedario.
Il suggerimento gli è stato dato dalla professoressa Lidia Pirri, consigliere comunale d'Alleanza Siciliana, il partito di Nello Musumeci, rappresentato nella nostra provincia dal barcellonese avvocato Tommaso Calderone.
Dovendo scegliere i legali per l'eventuale difesa dei diritti e delle presunte "marachelle" del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, l'Amministrazione municipale - secondo quanto scrive in una sua interrogazione Lidia Pirri - dovrebbe ricorrere all'elenco dell'Ordine degli avvocati di Barcellona, stilato in stretto ordine alfabetico, ed affidare gli incarichi necessari senza trascurare detta filera alfabetica - stavamo per dire nuovamente ordine alfabetico, ma non l'abbiamo ripetuto per non creare bisticcio di parole -.
A parte gli scherzi, l'iniziativa della rappresentante di Alleanza Siciliana ha la sua valenza, anche se, almeno secondo questa interrogazione, fa riferimento specifico per la scelta degli avvocati e non per ogni scelta di esperti esterni, che il Comune opera tutte le volte che lo ritiene necessario. Il criterio, in ogni caso, dovrebbe essere quello di evitare ogni sospetto di preferenza clientelare, mostrando la maggiore trasparenza possibile.
Perchè è davvero antipatico sentirsi spiattellare che "il Comune, a cui tutti i cittadini pagano i tributi, debba fare - come scrive il consigliere Lidia Pirri - una discriminazione di professionisti abilitati all'esercizio della professione di avvocato" e che "il criterio finora adottato non ha una logica se non quella clientelare".
Fra' Galdino
mercoledì 18 luglio 2007
COSA SI MUOVE NEL PALAZZO DI CITTA'?
La politica amministrativa cittadina, a due mesi dalla nuova composizione del consiglio e della giunta comunale, stenta a decollare.
Anche se a reggere l'attività di Palazzo Longano è stato confermato il sindaco del passato quinquennio e s'è mantenuta una robusta maggioranza consiliare, grazie all'escamotage delle listarelle amiche, tuttavia non sembra che si sia istaurata tutta la tranquillità necessaria per un sicuro avvio dei motori.
Come dire: le acque non sono tranquille e l'idrovolante non riesce a prendere il volo.
Ma perchè?
La locale sezione dei Democratici di sinistra crede di potere trovare motivo di preoccupazione, in questo stato di stallo, e ne addebita la causa alla frattura tra An e gli alleati di destra. Che sarebbe stata recentemente annunciata con la reazione del gruppo parlamentare messinese di Forza Italia alla mal digerita scelta di Nania nella composizione della nuova giunta municipale barcellonese, e confermata dallo strascico di un ricorso dei due mancati assessori azzurri al Tar di Catania. A ciò si aggiunge la durezza di un altro ricorso allo stesso tribunale, precedentemente avanzato da Domenico Crisafulli d'Alleanza Siciliana, per presunti "errori e irregolarità nelle operazioni di scrutinio a conclusione delle recenti elezioni amministrative".
A giudizio dei diessini, che in consiglio hanno un solo rappresentante ( Mario Presti), addirittura uno in meno rispetto al vecchio consesso, tutto ciò costituisce motivo di preoccupazione, perchè impedirebbe una serena e seria programmazione, isolando politicamente la città dal quadro complessivo Provincia-Regione-Stato. "Tutto ciò - si lamenta in un comunicato - mentre si aggravano i problemi di Barcellona, sotto il profilo sociale, economico, ambientale e persiste l'assenza di risposte ai problemi che coinvolgono ampia parte della popolazione".
Fra' Galdino
lunedì 16 luglio 2007
QUARANTAQUATTRO V V. U.U. IN FILA PER QUATTRO
Da alcuni giorni, entrando in Barcellona per la "scorrimento veloce", provenienza Palermo, l'automobilista s'imbatte in un sorprendente posto di blocco: due auto della polizia urbana corredate delle umane figure di quattro vigili, di cui qualcuno di sesso femminile, sono appostate all'altezza dell'ingresso al centro urbano, con l'evidente funzione di controllare il traffico in entrata.
Una disposizione, evidentemente studiata e messa in atto dal comando di Palazzo Longano, che sinceramente ha un po' sbalordito chi, vivendo nella nostra città, giornalmente si accorge che, nonostante le numerose assunzioni recentemente effettuate a riempimento dell'organico quasi svuotato della polizia urbana, il controllo e la vigilanza all'interno di Barcellona continuano a difettare.
Pertanto ci si chiede: "Non costituiscono per caso, quei vigili all'ingresso, un'insegna...di facciata?
sabato 14 luglio 2007
UN NUOVO CIRCOLO
Anche Barcellona Pozzo di Gotto ha adesso il suo circolo "Forza Italia".
Ha avuto il suo regolare riconoscimento da parte dell'on. Dell'Utri, creatore ufficiale dei circoli voluti da Silvio Berlusconi in ogni angolo d'Italia, e potrà da subito avviare la sua attività politico-culturale, essendosi già provveduto alla composizione del consiglio direttivo.
Di questo si conosce la formazione, nel senso che ufficialmente sono stati resi noti i nominativi del presidente e degli altri membri dirigenti.
Tuttavia, almeno da parte nostra, si ignora con quale criterio sono stati scelti: se cioè su indicazione verticistica oppure su accertata segnalazione della base.
Comunque, questa l'equipe che dovrà fare funzionare il nuovo circolo cittadino: Sebastiano Messina, docente all'Ist. prof. agrario di Barcellona (presidente); Francesca Parrinello, direttore sanitario dell'ospedale di Milazzo ( presidente vicario); dott. Giuseppe Jacono (vice presidente); prof. Maria Torre (segretaria); prof. Fortunata Munafò (tesoriere); ing. Domenico Crinò e arch. Giuseppe Perdihizzi (consiglieri).
Secondo le intenzioni di chi è stato chiamato a "governare" il nuovo circolo, esso dovrebbe avere la caratteristica di una vera e propria associazione politico-culturale, senza i limiti di contrapposizione connaturata ai partiti, ma piuttosto rivolta a creare l'humus nel quale fare germogliare e crescere l'anima culturale del centrodestra.
venerdì 13 luglio 2007
PIO PROPONE E DIO DISPONE
La litoranea ed il ponte
trascurati dalla Provincia
Oggi, venerdì 13 luglio, la Provincia Regionale di Messina sigla un'iniziativa altamente meritevole. Partita dalla grande buona volontà dell'assessore alla solidarietà sociale Pio Amadeo - un nome che è una garanzia per la bontà dell'opera - essa dà vita ad un patto emergenza caldo, sottoscritto dal rappresentante provinciale e da quelli dei Comuni, delle aziende sanitarie, delle associazioni di volontariato, di promozione sociale e di protezione civile.
Enti che hanno partecipato all'ideazione e alla stesura del piano.
L'appuntamento per la sigla d'avvio è stato stabilito per questa mattina nella sede del Palazzo della Provincia e da questo "importante" incontro dovrebbe scaturire quanto di più utile e generoso potranno fare le istituzioni, a favore di quella parte della popolazione che, a causa delle proprie modeste condizioni di difesa, rischia di boccheggiare sotto la sferza dell'afa estiva.
Un "bravo" quindi alla Provincia Regionale che si preoccupa della salute degli anziani, dei bambini e di tutta quell'altra parte della popolazione che da sola non riesce a refrigerarsi.
Peccato che un altrettanto plauso non si può esprimere per quant'altro la Provincia dovrebbe fare per risanare strutture obsolete di sua pertinenza. Peccato.
Fra' Galdino
giovedì 12 luglio 2007
L'EX SOCIALISTA DURO A DIGERIRSI
L'assessore Mimmo Scolaro, che nella passata amministrazione ha dimostrato di essere tra i più attivi collaboratori del sindaco Candeloro Nania, probabilmente deve a quella sua positiva esperienza amministrativa la sua conferma nella nuova giunta, ugualmente retta dal dottore pediatra. Tuttavia la sua nomina, quest'anno, sta trovando un'inaspettata resistenza da parte dello staff dirigenziale di Forza Italia, il partito, cioè, che a Palazzo Longano Scolaro credeva di potere rappresentare, nonostante la sua estrazione prettamente craxiana.
Il suo posto, il top provinciale azzurro, intende darlo, invece, ad un altro ex "compagno socialsta", l'ingegner-professor Franco Pino, il cui fratello consigliere provinciale sarebbe abbastanza vicino al coordinatore provinciale di Forza Italia, il deputato Antonio D'Aquino.
Resta inoltre in piedi la questione Genovese- Bagnato, secondo cui il primo, anche lui sponsorizzato come Scolaro dai consiglieri comunali eletti per Forza Italia, dovrebbe cedere il posto al secondo, la cui presenza nella giunta Nania starebbe a cuore al deputato Antonino Beninati.
Il muro contro muro, pertanto, continua e sembra adesso assistere ad un esasperante tiro alla corda, dove da un lato tirano allenate braccia vip e dall'altro quelle non ancora aduse di semplici rappresentanti dell'elettorato barcellonese. Poco noti, sì, ma tuttavia innegabilmente eletti dal popolo barcellonese
Fra' Galdino
martedì 10 luglio 2007
UN MONUMENTO PER IL SENATORE
A due anni dalla dipartita del senatore Carmelo Santalco, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su mozione di un gruppo trasversale di consiglieri, si occuperà di rilanciare una proposta avanzata, dall'ordine degli avvocati cittadino, subito dopo la scomparsa dell'uomo politico barcellonese.
Probabilmente si ricorderà che nel luglio del 2005, per iniziativa dell'avvocato Piero Fazio, ex consigliere comunale repubblicano, fu inoltrata dall'assemblea dell'ordine, al Ministero di Grazia e Giustizia pro tempore, la richiesta di intitolare il tribunale della nostra città al senatore Carmelo Santalco, con una motivazione che sottolineava i meriti acquisiti da Santalco in Barcellona e nel suo hinterland e, in particolare, per l'impegno da lui profuso nella creazione del tribunale in questione.
La richiesta, indirizzata per conoscenza anche al presidente del Tribunale , al sindaco e al presidente del consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, pare sia rimasta lettera morta, ma ecco che qualcuno - esattamente il neo consigliere comunale di An, Cosimo Flaccomio - se ne è ricordato e gli è venuta l'idea di rispolverarla, promovendo una mozione consiliare, che è stata sottoscritta anche da altri consiglieri di estrazione diversa. Oltre a Flaccomio, hanno firmato la mozione Giuseppe Abate(An), Salvatore Imbesi(Fi), Orazio Calamuneri(Margherita), Antonino Puliafito(Sic.Vera), Giuseppe Trifirò (Udc), Gaetano Torre (Mpa), Giuseppe Messina (Udc), Lidia Pirri (all.Sic.), Pietro Mirabile (All.per Barc.), Francesco La Rocca (Barc.nel cuore), Franco Calabrò (Udc per Barc.), Angelo Pino (Fi), Angela Spinella (All.rosa).
La mozione bipartisan avrebbe potuto avere l'unanimità delle firme, ma forse non tutti i trenta consiglieri sono stati disponibili, probabilmente perchè l'iniziativa costituisce, implicitamente, un rimbrotto all'amministrazione precedente che, sotto la guida dello stesso attuale sindaco Candeloro Nania, non avrebbe mostrato la necessaria sensibilità verso questo probema.
Comunque, meglio tardi che mai.
domenica 8 luglio 2007
MEGLIO IL PONTE SUL PATRI'
E' meglio il distretto o il ponte sullo stretto?
E' questo il dilemma che tortura i nostri amministratori?
Ma davvero non si rendono conto che ormai la gente è stufa di conferenze e raduni per rimacinare i soliti bla bla e tentare di ceare nuovi carrozzoni politici, in cui allocare amici e parenti senza alla fine concludere nulla!
Mentre si lasciano trascorrere lustri per dire "sì" o "no" alla opportunità di riparare un pezzo di litoranea di fronte allo specchio di mar Tirreno che ha per sfondo la meravigliosa vista delle Eolie; mentre si nasconde la faccia dietro un dito per non aprir bocca di fronte alle insistenti richieste della gente, che da otto anni vorrebbe che finalmente venisse ricostruito il ponte sulla foce del torrente Termini, distrutto dalle mareggiate della fine del secolo scorso; mentre si continua a lasciare nella sciattezza e nell'abbandono i cinque chilometri della invidiabile spiaggia barcellonese; mentre impera tutto questo menefreghismo ambientale, si ha il coraggio, non certamente pudico, di far siglare protocolli d'intesa ai sindaci del nostro comprensorio per un progetto mediatico: quello per la creazioe di un "distretto turistico" coinvolgente Barcellona, Milazzo, l'arcipelago dell'Eolie e forse anche il promontorio di Tindari.
Ma guarda un po' fin dove arriva la fantasia dei politici nostrani, per porre fine a qualsiasi campanilismo e avere in mano carte che avallino la richiesta di Euro alla Comunità Europea.
Ma non sarebbe più opportuno e sano muoversi per procurare i soldi necessari alla ricostruzione del ponte sul Patrì e al rifacimento della litoranea, voluti e costruiti, a quei tempi, dalla Provincia?
O si tratta di un'arteria e di un ponte costruiti abusivamente - come ebbe ad azzardare, anni fa, un incommensurabile ingegnere della Regione Siciliana - e che quindi la forza del mare non avrebbe fatto male a distruggere.
Vogliamo finirla, amanti della politica, di ritenere che l'elettore è semplicemente un utile idiota?
Intanto, una petizione popolare ed altre iniziative di protesta vengono annunciate da parte delle Acli, nella speranza che qualcuno si muova d'autorità per fare eliminare lo sconcio strutturale che finora ha sicuramente fatto da repellente per lo sviluppo turistico della zona.
Avranno qualche effetto? Lo speriamo!
Fra Galdino
sabato 7 luglio 2007
venerdì 6 luglio 2007
COMINCIANO A RESPIRARE
Sarebbe l'inizio di un intevento, più volte sollecitato da questo blog e che dovrebbe avere il suo seguito con la pulitura delle basi dei tigli che costeggiano le centrali vie Operai, Papa Giovanni, Marconi, Kennedy, che lungo la città sostituiscono un tratto della SS113.
La pulizia degli alberi, oltre a costituire un fatto estetico, è anzitutto una liberazione dalla massa di ricettacoli per insetti molesti, quali zanzare e pappataci, che in questo inizio d'estate hanno cominciato a tormentare grandi e piccini.
La disinfestazione, che secondo gli avvisi fatti affiggere dal Comune è stata effettuata nell'ultima settimana di giugno, potrebbe essere stata parzialmente invalidata dalla eccessiva massa di fogliame persistente alla base dei numerosi tigli, già fin troppo sviluppati nelle raificazioni per mancanza della potatura nel periodo opportuno.
Non se la prendano gli amministratori se si insiste nel fare notare che Barcellona ha bisogno di essere trattata in maniera più accurata, soprattutto con la cura del verde e non soltanto incatramando le strade.
Eliminare il dissesto del manto stradale non può che risultare utile e gradito, ma non lo è di meno il trovare pulito e ordinato tutto l'arredo urbano.
Basterebbe andare non molto lontano da qui, in cittadine più piccole della nostra - come Gioiosa Marea o Capo d'Orlando - per rendersi conto dell'abisso esistente, sul piano dell'ordine e della pulizia, fra il nostro e l'altrui ambiente.
Ma cos'ha di meno, rispetto agli altri, la nostra gente per non dover pretendere di vivere in maniera più confortevole e dignitosa?
Può darsi che parte della colpa sia di tutti noi, che, male abituati, contribuiamo a disordinare la città. Ma spesso, anzi sempre, le cattive abitudini nascono dal disordine e dalla trascuratezza ambientale. Ed allora è "il cane che si morde la coda".
Vogliamo provare a spezzare questo circolo vizioso? Proviamo a farlo mettendo la gente di fronte ad un ambiente controllato e ordinato. E, se necessario, ricorriamo alla femminile persuasiva gentilezza delle numerose nuove vigilesse.
E' d'accordo il signor sindaco?
giovedì 5 luglio 2007
ATTENTI A QUEI DUE
Bruno Bagnato e Francesco Pino, i due forzisti lasciati fuori dalla Giunta di Palazzo Longano, non desistono e per fare valere quelli che essi reputano loro diritto si rivolgono al Tar di Catania.
Per riuscire nel loro intento, si richiamano alla legge elettorale regionale per i Comuni, secondo la quale andrebbe rispettata, all'atto della scelta degli assessori comunali, da parte del sindaco eletto, la composizione nominativa della squadra da lui proposta mentre era candidato a primo cittadino. Rispettata ovviamente nei limiti del possibile.
Orbene sia Bagnato sia Pino, entrambi indicati dal coordinatore provinciale, on. D'Aquino, erano inclusi nella corona assessoriale proposta dal candidato a sindaco Candeloro Nania.
All'atto della formazione della Giunta effettiva, il sindaco eletto - ovviamente Nania - avrebbe cambiato le carte in tavola, mettendo da parte non solo i due forzisti, ma addirittura altri tre prescelti. E cioè: Angelo Sottile, Domenico Calabrò e l'on. Angelo Paffumi, figure che durante la campagna elettorale avevano appoggiato la candidatura di Nania.
A giudizio di Bagnato e Pino, il cui ricorso è stato notificato oltre che al sindaco anche agli assessori che hanno preso il posto dei cinque nominativi scartati, il Tar dovrebbe intervenire per sospendere e/o annullare la delibera sindacale del 12 giugno scorso, con la quale Nania ha nominato i dieci componenti la Giunta municipale, perchè sarebbe in netto contrasto con la suddetta legge regionale. Intanto gli assessorati, delegati dal dott. Candeloro Nania continuano ad essere validi, anche se, diciamolo sinceramente, poco o nulla pare stiano facendo di concreto per dare una raddrizzata a questa città rimasta nell'assoluta trascuratezza di sempre.
Post scriptum: A proposito, piacerebbe sapere come hanno reagito in questa occasione gli altri tre "non prediletti".
Fra' Galdino
mercoledì 4 luglio 2007
DIMISSIONI?....NO!
Gli animi dei rappresentanti di Berlusconi a Palazzo Longano si sono compattati e, per bocca del capogruppo consiliare azzurro, Salvatore Coppolino, hanno manifestato all'unisono la tenace volontà di rimanere al governo della città del Longano.
Secondo il loro fermo parere, sia i consiglieri sia gli assessori sia il presidente dell'assemblea consiliare sono il frutto della volontà dell'elettorato azzurro barcellonese, e non è giusto che s'intervenga dall'alto per stabilire chi bisognava responsabilizzare nei compiti amministrativi presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
A quanto pare, spunta quella punta d'orgoglio locale che non tollera che si operi più dirigisticamente da Messina, un po' come si era soliti fare anni or sono.
Quindi, nè gli assessori Scolaro e Russo, nè il presidente del consiglio Crinò si dimetteranno, almeno fino a quando non sarà chiarito, alla presenza del coordinatore regionale di Forza Italia, Angelino Alfano, chi effettivamente rappresenta a Barcellona il partito di Berlusconi. La maggior parte degli azzurri del Longano sono convinti comunque che sono i cinque consiglieri eletti a rappresentare l'elettorato azzurro e che quindi deve democraticamente potere contare la loro parola.
Intanto il coordinatore provinciale di Forza Italia, on. D'Aquino, reagisce alla presa di posizione dei ribelli barcellonesi, annunciando che Forza Italia, se perdura l'attuale situazione, non fa più parte dell'assemblea consiliare di Palazzo Longano. Come dire: piena rottura con l'alleato Nania.
martedì 3 luglio 2007
RISCHIANO LA SCOMUNICA POLITICA
Il consiglio comunale di Barcellona deve avere fatto una scelta sbagliata se, su perentoria imposizione di uno degli alleati della maggioranza - leggi Forza Italia -, tre figure di primo piano da esso chiamati ad importanti cariche dovranno immediatamente dimettersi.
Il fatto è questo: i neo assessori Domenico Scolaro e Paolo Genovese (entrati in giunta su sollecitazione dei consiglieri forzisti Salvatore Coppolino, Santi Giunta, Salvatore Imbesi, Angelo Pino) e l'eletto a larga maggioranza presidente del consiglio comunale Francesco Crinò, anche lui di Forza Italia, devono subito mollare gli incarichi affidatigli, se non vogliono essere "banditi" dal partito di Berlusconi.
Il duro monito è stato lanciato dal coordinamento azzurro di Messina, con un comunicato emesso a conclusione di un'animata riunione, tenuta dai parlamentari azzurri della nostra provincia D'Aquino, Beninati, Germanà, Stagno D'alcontres, con la presenza dei forzisti barcellonesi Giuseppe Cannata e Giovanni Pino. Tutti, in definitiva, sono stati concordi sulla opportunità di fare valere una precedente intesa tra Forza Italia e il sindaco Candeloro Nania, sulla scelta di nominativi (Francesco Pino e Bruno Bagnato), sponsorizzati direttamente dal coordinatore provinciale, in occasione della composizione della Giunta comunale.
Nania tuttavia si sarebbe lasciato influenzare da altre proposte, avanzate da quattro dei cinque consiglieri comunali eletti nelle liste di Forza Italia, che, come detto, hanno preferito Scolaro e Genovese, lasciando a bocca asciutta i beniamini del top provinciale. Con ovvio disappunto e deplorazione di D'Aquino e Beninati e conseguente polemica, sfociata alfine nell'adunata della deputazione forzista, dalla quale è uscita la minaccia di estromissione degli eventuali resistenti.
domenica 1 luglio 2007
COSI' .................... E NON COLI'
La selva cresce ai margini delle strade alberate, perchè l'amministrazione comunale continua ad essere cieca e sorda.
Cieca perchè neppure s'accorge che i tigli sono stracarichi di fronde dalla cima alla base; sorda perchè non sente le lamentele che questa noncuranza provoca.
Ma allora continuiamo a bussare, sullo stesso argomento , finchè finalmente qualcuno si deciderà ad aprire occhi ed orecchie.
Stavamo per dire orecchi, ma ci siamo subito frenati e non l'abbiamo detto perchè sappiamo che gli orecchi sono quelli dell'asino.
Ed è nostro costume non offendere nessuno.
Ma allora, cari amici di Palazzo Longano, aprite bene le orecchie, per sentire almeno come la città vorrebbe essere curata. Noi crediamo che vorrebbe essere trattata come si tratta un fiore, perchè la nostra gente lo merita. E non tanto perchè vi ha dato un mare di voti.
Speriamo, però, che non la curiate come state curando gli alberi dei nostri viali.
Fra' Galdino
sabato 30 giugno 2007
CIO' PASSA IL GOVERNO
A Palazzo Longano, qualcuno si muove. Già due assessorati, quelli alla protezione civile e ai servizi sociali, in collaborazione con un'associazione di volontariato cittadina, hanno unito forze ed entusiasmo per salvaguardare lo stato di salute dei barcellonesi maggiormente a rischio, in previsione dei picchi di calura, che sicuramente non mancheranno durante l'estate.
L'iniziativa, nata su suggerimento del ministero della salute, verrà messa in atto mediante la diffusione di un opuscoletto illustrativo, che dovrebbe suggerire alla gente come comportarsi per non farsi fregare dalla canicola estiva che, se manterrà o - peggio - supererà i livelli sofferti a metà giugno, sarà davvero pericolosissima, soprattutto per gli anziani, i bambini e i sofferenti di cuore.
Nella prossima settimana la normativa comportamentale sarà resa nota, nella speranza che possa essere correttamente recepita e funzionante.
Non sarà la panacea contro l'afa, ma d'altronde questo...passa il governo.
Ah, non dimentichiamolo, ci sarà qualcosa di più: presso i locali della dismessa stazione ferroviaria, trasformati in "saloni di ricevimento", verrà gestito un posto di consulenza per quanti avranno bisogno di suggerimenti ed assistenza contro gli effetti della calura estiva.
E poi ci si lamenta che il Comune non si muove.
Fra' Galdino
venerdì 29 giugno 2007
L A M E N T E L A
Si era fatto notare, tramite questo blog, che le principali strade della città erano ridotte in condizioni d'abbandono, soprattutto per mancanza d'interventi di manutenzione ai bordi delle vie alberate.
Di tale trascuratezza, ci eravamo permesso di fare cenno, anche di persona, ad uno degli assessori che sembrerebbero maggiormente disponibili ad operare per il bene della città.
Ebbene, sono trascorsi diversi giorni dalla reiterata segnalazione - forse sarebbe meglio dire:lamentela - , ma lo stato di abbandono permane e la situazione di conseguenza s'aggrava.
Ricordano, i cittadini elettori, quanto tempo è trascorso dall'ultima campagna elettorale?
Pochissimo, in verità.
E rammentano quante belle promesse hanno fatto dal podio e sugli opuscoli i signori candidati amministratori, risultati poi vincitori della competizione elettorale? Tantissimi!
Non dimentichiamocene.
Eppure, loro, i vittoriosi, gli eletti in massa, se ne sono già dimenticati.
E così, Barcellona continua a crescere come sa crescere una... giungla.
PS: dimenticavo di far notare che avevamo inviato persino al sindaco Nania una lettera su questo importante argomento.
Fra' Galdino
martedì 26 giugno 2007
lunedì 25 giugno 2007
MEDICI SENZA FRONTIERE
Sempre sulla breccia Medici Senza Frontiere, l’organizzazione umanitaria onlus , che in maniera egregia ed efficace si occupa dei bisogni dell’umanità sofferente, in particolare di quelle popolazioni che malamente sopravvivono nel così detto “terzo mondo”.
“Il nostro ruolo – spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia – non cambia.”
“ Da oltre 30 anni la nostra Organizzazione porta soccorso alle popolazioni in pericolo. Lavoriamo in paesi colpiti da epidemie e pandemie, da catastrofi naturali, dalla violenza e dalla guerra. In tutti questi anni siamo cresciuti, abbiamo fatto anche i nostri errori e da questi abbiamo imparato. Una cosa, però, non è cambiata: la nostra ragion d’essere, che era e resta quella di portare soccorso medico e di testimoniare la situazione e la sofferenza di quelle popolazioni”.
Per cercare di riuscire a svolgere la loro missione, i Medici Senza Frontiere , di fronte alle notevoli difficoltà di talune situazioni, fanno leva sulla opportunità del dialogo e del contatto con chiunque controlli il territorio su cui operare, cosa molto difficile ma non impossibile quando si tratta di interloquire in zone colpite da conflitti .
Tutto ciò tuttavia non significa disponibilità al compromesso, perchè l’organizzazione considera vitale l’indipendenza della propria azione umanitaria.
“Continueremo – sostiene Kostas Moschochorotis - ad evitare di farci coinvolgere in attività che esulino dal puro soccorso, per quanto giustificate e nobili tali attività possano essere (trattative di pace; richiesta di un intervento di peacekeeping; negoziazioni per il rilascio di prigionieri o ostaggi esterni all’organizzazione, etc.), perché sappiamo che ciò rischierebbe di compromettere la nostra indipendenza.”
GUTTUSO
sabato 23 giugno 2007
PROMETTE BENE IL COMITATO
Nelle foto:Speciale, Calanna,Gravina, Costa, Saitta.
Malgrado il caldo, l'incontro con i cittadini, organizzato dall'associazione per il Partito Democratico, ha fatto il pieno.
Nell'auditorio dell'Oasi, a colloquiare con il comitato promotore per il costituendo Partito Democratico, sono stati in parecchi , e tutti presenti non per una semplice curiosità, ma (almeno così c'è sembrato) perchè particolarmente interessati all'argomento proposto.
Gli oratori - Costa, Gravina, Speciale, Saitta, Calanna - hanno prospettato l'attesa di un effettivo cambiamento e auspicato una sincera intesa, in grado di far superare finalmente le inquietudini che l'attuale condizione critica della politica vanno seminando.
Se si escludono gli inevitabili riferimenti alla politica italiana degli ultimi 50 anni,
ciò che ha mantenuto veramente desta l'attenzione del pubblico è stato il senso di fiducia espresso, da chi ha parlato, verso l'opportuna occasione di uscire dal falso bipolarismo, cui ci ha portato la mancata fine della prima repubblica.
Praticamente - è stato ribadito - la politica non è mai uscita dal guado, nel tentativo di passaggio verso la democrazia della partecipazione e dell'alternanza: l'ha riconosciuto il più giovane dei presenti al tavolo, l'ex consigliere di palazzo Longano Carmelo Costa, l'hanno asserito con altrettanta convinzione il più maturo Salvatore Gravina , il più sperimentato Francesco Speciale, per due volte sindaco della città, i più attualmente introdotti nell'attività politoico- amministrativa, Antonio Saitta, vice sindaco di Messina, e l'on. Francesco Calanna , deputato ds all'assemblea regionale siciliana.
Gli oratori sono stati concordi anche su quanto Gravina ha sostenuto sulla giustezza del connubio tra forze d'ispirazione cristiana e socialista.
"Ma che sia lo stile dell'umanesimo cristiano, che è amore per l'umanità sofferente, per quanti
versano nel bisogno e non godono di nessun privilegio".
Sarebbe, insomma, l'ideale sintesi della concezione "lapiriana" della politica, con cui non potrebbe mai fare a pugni il socialismo, inteso come equilibrio della società, che, pur non trascurando le novità epocali, tiene fermo il timone sulla giustizia sociale.
Non sono mancati gli interventi del pubblico, in buona parte composto da giovani.
VERSO IL PARTITO DEMOCRATICO
Mentre da una parte il comitato sostenitore dell'area Mussi , anche nella nostra provincia, cerca consensi al nascente movimento "Sinistra Democratica per il socialismo europeo", contemporaneamente un altro gruppo operativo sta promovendo iniziative per raccogliere adesioni al progettato partito democratico, che dovrà nascere dalla fusione dei Democratici di Sinistra con la "Margherita".
La garanzia di successo del PD, rilanciata dalla prospettiva di una guida autorevole, affidata all'attuale sindaco di Roma, Walter Veltroni, anche nella nostra città, viene adesso vista con ottimismo.
Su tale onda, intanto, un primo nucleo promotore , nel nome di "Associazione per il PD", ha organizzato per stasera, sabato 23 giugno, un pubblico dibattito con i cittadini.
In quella occasione, si cercherà, fra l'altro, di accogliere quanti intenderanno aderire al rafforzamento del comitato organizzatore.
L'incontro , sul tema "la costituzione del Pd e le culture democratiche del '900 per un partito nuovo", sarà tenuto nella sala conferenze Oasi, all'ex Monte di Pietà.
Al dialogo con il pubblico parteciperanno Carmelo Costa, l'on. Francesco Calanna, il vice sindaco di Messina Antonio Saitta, l'ex sindaco di Barcellona Franco Speciale, Salvatore Gravina, Mario Presti, neo consigliere comunale del gruppo ds.
giovedì 21 giugno 2007
LA SINISTRA CHE SI MUOVE
Mentre a Roma si accelerano i tempi per la costituzione del partito democratico, mediante la fusione dei due maggiori partiti del centro sinistra, i compagni che tra i democratici di sinistra non condividono tale iniziativa politica , "decisamente contrari allo scioglimento e alla dissoluzione dei ds", stanno cercando di rafforzare la cosiddetta area Mussi, mediante la costituzione di un vero e proprio movimento politico mirato ad unire le forze sparpagliate di sinistra in una formazione pienamente collocata nell'ambito dell'esperienza plurale e socialista europea". Questo, praticamente, è l'indirizzo che, anche nella federazione dei democratici di sinistra di Messina, sta seguendo il gruppo dell' area Mussi, con il coordinamento di Salvatore Chiofalo, già sindaco di Falcone e recentemente tornato a dirigere la Cgil di Barcellona.
Il nuovo movimento, che prende il nome di Sinistra democratica per il socialismo europeo, dopo una serie di incontri tenuti a Messina e provincia, ha avviato la fase operativa per la costituzione dei circoli nei vari comuni del Messinese ed aprire il tesseramento di quanti sono disposti ad aderire nell'attuale fase di strutturazione del movimento.
"Ci stiamo movendo - afferma Chiofalo - in un momento delicato e difficile per il nostro partito e credo che occorra tener presente con grande consapevolezza l'imbarazzo della scelta.
Per questo motivo, non intendiamo forzare nessuno. Sentiamo tuttavia la necessità di ribadire che non certamente unendosi con altra forza politica, in questo caso la Margherita, più in crisi di noi, si potrà ridare linfa alla sinistra. Cosicchè ci battiamo perchè esista anche in Italia un'autonoma forza socialista e riformatrice, capace di coniugare la giustizia sociale e gli interessi dei ceti più deboli con l'avanzamento dei diritti civili, la laicità dello stato, la democrazia partecipativa, senza essere sordi al nuovo che avanza e , d'altronde come sempre, unendo la Sinistra per il Socialismo europeo". Una sinistra, come sostiene Fabio Mussi, che in Italia ed in Europa aderisce e sta dentro il PSE.
Nell'ambito di tale iniziativa , per sabato prossimo, al Palazzo Zanca di Messina, si terrà, con inizio alle ore 18, una conferenza dibattito sul tema "C'è del nuovo: l'unità della Sinistra".
mercoledì 20 giugno 2007
QUANTO SIAMO SCONCERTATI
E' diventato ormai un luogo comune che sulle promesse dei politici non si può più contare. Anzi non s'è mai potuto contare.
Sono molti, ormai, gli "eletti" che ieri hanno promesso una cosa agli "elettori" ed oggi gliela negano, ieri hanno abbracciato con roboante entusiasmo un progetto, sollecitandone l'attuazione, ed oggi lo mettono in mora per farlo ammuffire.
Ieri t'hanno fatto credere che, grazie a loro, l'ospedale non avrebbe mai avuto più spoliazioni ed oggi assistono noncuranti al continuo depauperamento di reparti e servizi.
Chi non ricorda con quanta prosopopea qualche nostro politico insistette perchè tra Barcellona e Milazzo si costruisse un aeroporto, anche piccolo ma ugualmente indispensabile? Ora s'apprende che grandi perplessità hanno fermato l'iniziale entusiasmo dei fautori di tanto progetto, per sopravvenute ragioni d'impatto ambientale. Santa resipiscenza, se di ciò si tratta!
E chi potrà mai dimenticare quante volte s'è prospettata la definitiva messa a punto del depuratore cittadino?
E le pressioni sull'ATO per ridimensionare il carico delle bollette sulla raccolta dei rifiuti urbani; la voglia di trovare i mezzi ed il modo di aggiustare e ripristinare l'intera litoranea, ponte sul Patrì compreso; la sollecitudine a ripulire gli alberi che fiancheggiano le principali vie interne, il controllo dei torrenti e delle acque marine, l'anagrafe dei cani, lo sportello dei giovani, il riassestamento di molti marciapiedi... tutte queste cose ed altre ancora che fine hanno fatto? Diciamo che sono cadute nel dimenticatoio?
O che prima o dopo saranno attuate?
Ci rispondano, gli amministratori dei Comuni e della Porvincia, se non vogliono che continui a crescere, tra la gente, la sfiducia nei confronti dell'attuale classe politica.
martedì 19 giugno 2007
LA CITTA' CHE SI SBRICIOLA
I cornicioni dell'edificio cadono a pezzi e bisogna intervenire subito per un restauro, oltre che per togliere ogni pericolo. Anche perchè c'è un patrimonio di portata storica da salvare.
Il valore intrinseco dell'edificio va riferito sia alla sua valenza architettonica, sia alle vicissitudini ad esso legate. Perchè bisogna ricordare, a chi potrebbe essere corto di memoria, e fare conoscere a chi non è vissuto nell'era fascista, che il bel palazzo che vediamo nella foto, fu la nobile dimora del Conte Silvestro Nicolaci, il primo podestà della città di Barcelona Pozzo di Gotto e successivamente il segretario politico del PNF, cioè il massimo gerarca cittadino, il cui atteggiamento fu intransigentemente ispirato allo stile dell'epoca.
In realtà tale comportamento fu più formale che sostanziale, tanto da fare affermare allo storico Nello Cassata che "durante il regime ventennale le gerarchie locali non svolsero azione persecutoria, come metodo politico, anche se certi atteggiamenti (lo stile) non potevano prescindere dal clima dei tempi". "In particolare, è sempre la penna di Nello Cassata, i podestà Nicolaci, Bonanno, Duci e Bonomo si distinsero per il loro comportamento corretto verso la popolazione e l'amministrazione, senza abusare mai del potere".
Nello stesso libro di storia municipale, l'autore fa cenno a due aneddoti su Nicolaci: "un cavalleresco e romantico duello" tra il conte ed un professore che aveva osato non levarsi in piedi all'inno di "Giovinezza" e una specie di "ritornello" che, secondo una barzelletta, il conte Nicolaci era solito ripetere quando gli si parlava dei bisogni della città: "Barcellona, vivaddio, non ha bisogno di nulla. Si tratta - sosteneva il conte - delle solite malignità delle quali non si salva nessun genere politico d'amministrazione".
Ma risposte come questa, quanti politici non le danno, oggi che siamo in tempi di democrazia?
Tuttavia, lo ricordiamo anche noi (allora piccoli balilla) il timore che quel panciuto gerarca ci incuteva tutte le volte che passavamo davanti alla sede del fascio, ubicata in via Operai, dove adesso si apre l'ingresso del "Monte dei Paschi di Siena".
La porta principale della sede era sempre spalancata e, da fuori, il passante veniva colpito da un gigantografico "duce" dallo sguardo fulminante.
Per il conte Nicolaci, sempre presente nella casa del fascio, commetteva un oltraggio a quella figura chi si permetteva di passare sul quel marciapiedi e non alzava il braccio per salutare con un "alalà".
Ricordo che una volta, me bambino, rimproverandomi di non avere fatto il saluto, mi fece tornare indietro per "insegnarmi" come fascistamente dovevo comportarmi.
Un'esperienza simile deve averla avuta, da ragazzo, pure l'amico Michele Stilo - ve lo ricordate il bravo regista barcellonese? - se ha potuto scrivere sul volume "Barcellona un tempo" curato dalla Corda Fratres: "il gerarca di turno t'incontrava per strada con la giacca orbata dalla "cimice" (il distintivo del P.N.F.) e tu eri costretto ad attendere che arrivasse all'ultimo grano del suo oceanico rosario-cicchetto per proseguire verso la tua meta".
Ma va là, era solo questione di "stile", caro amico "Stilo".
lunedì 18 giugno 2007
SI CHIUDE IN...BELLEZZA
il maestro Mirabike
il gruppo e in basso
il pubblico
Simpatica esibizione del gruppo canoro-strumentale diretto dal maestro Giovanni Mirabile. Voci bianche e percussionisti in erba, preparati durante l'anno per iniziativa della direzione del quarto circolo didattico, hanno dato spettacolo stasera, davanti ad un folto pubblico, nel giardino dell'Oasi di Piazza San Sebastiano.
Gli scolari, appartenenti alla seconda e alla quarta direzione, hanno sostenuto un programma prestigioso per la loro età, dimostrando ancora una volta d'avere saputo fruire della notevole capacità didattica del loro maestro di canto, fattivamente coadiuvato dagli insegnanti Domenico e Nella.
La direttrice Bruna Altuso, a conclusione dello spettacolo, nel ricordare i successi conseguiti dal gruppo non solo in Sicilia, ha auspicato che la scuola elementare barcellonese possa ancora avere nel proprio organico Giovanni Mirabile.
Tra i pezzi eseguiti, oltre ad alcuni motivi in voga , quali "Io canto" e "L'ombelico del Mondo", molto apprezzato dal pubblico è stato il riadattamento del "Carmina Burana", tratto dall'omonimo balletto del compositore tedesco Carl Orff, ed uno scioglilingua ritmato interpretato con notevole perizia.
domenica 17 giugno 2007
Lettera aperta al Sindaco
Caro Candeloro,
scusa, intanto, se ti do del "Tu", ma lo faccio per evitare di darti del "Voi", visto che non eri ancora nato quando c'era il divieto di darsi del "Lei".
Comunque permettimi di parlarti confidenzialmente, come ho sempre fatto, sin dall'era santalchiana, quando tu, seduto su uno scranno consiliare di Palazzo Longano, tra Peppino Buzzanca e lo sgangherato tavolo della "Stampa", cercavi di fare sentire la voce dei tuoi elettori, in una sorda assemblea, quasi tutta "biancofiore".
Questo preambolo ho ritenuto opportuno perchè intendo parlare spassionatamente e non alla "Pietro Aretino", cui una volta , tra il serio ed il faceto, mi paragonasti, dicendo "d'avere io sempre parlato male di tutti fuorchè di Cristo".
Ebbene, sinceramente ti dico, per quanto continui a volerle bene, questa città comincia a non piacermi più, nonostante la ricostruzione delle sue vie interne e il massiccio ringiovanimento del Consiglio Comunale.
Non mi piace perchè, non solo ha perso la sua identità di paese laborioso, ma anche e soprattutto perchè è diventata sciatta, sporca, incontrollata e quindi poco attraente, nonostante il proliferare di nuovi negozi.
Parecchi dei quali persino vistosi, seppur spesso meteore o meno stabili di quelli cinesi.
Finita la baraonda dell'imbrattatura elettorale, che ha reso la città ancora più sporca, ora con l'arrivo dell'estate ci assaliranno zanzare e pappataci, cui neppure l'annunciata disinfestazione è riuscita a porre rimedio. Probabilmente perchè non c'è stata un'opportuna, tempestiva azione preventiva.
In Piazza San Sebastiano, sotto i pini, intanto è impossibile sostare, per le cacate dei piccioni e , da qualche giorno, per l'invasione di miriadi di moscerini, che ti assaltano e si appiccicano ai vestiti.
Sarà, questo un fenomeno passeggero, ma intanto preannuncia che altri insetti, più noiosi di loro, verranno a pungerci e a succhiarci il sangue, lasciando sulla nostra pelle pruriginosi pomfi. Scusami se ho parlato di cose fatue ed insignificanti.
Ma per la gente comune sono sempre seccature. FRA' GALDINO
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