Come apprendere da quello che non si conosce (ASC)
Conversazioni

Author: Gianpiero Pescarmona
Date: 07/05/2025

Description

ASC: Apprendere Senza Conoscere

Obiettivo di questo esperimento è la validazione di un modo di apprendere, non mai definitivo, ma in continuo accrescimento.

Il concetto base è che non si deve cercare di ridurre la complessità della realtà a delle regole semplici (in medicina incasellare il paziente in una malattia) ma piuttosto usare i fenomeni che non riusciamo a comprendere come stimolo per conoscerne le cause. Ogni paziente, sempre unico, ci fa cogliere sfumature, prima a noi sconosciute, dei sistemi biologici con cui interagiamo ogni giorno.

E’ questa quotidianità mutevole la nostra maestra di vita.

Si può partire da qualunque punto, il sistema degli organismi viventi sulla terra è unico e organico, le regole sempre le stesse, le condizioni ambientali sempre diverse (Il Flipper e la Nuvola).

Cercare di capire il ruolo relativo delle regole e dell'ambiente in ogni situazione, ci permette di rendere le regole sempre più robuste.

Idealmente è un percorso infinito e la forma migliore per decidere dove andare è il dialogo, nostalgia della mia formazione classica.

L’essenza del dialogo è che tutti parlano e tutti ascoltano.

Nessuno, tantomeno il Maestro, ha la verità/la risposta. Achille e la tartaruga: il mondo cambia e per quanto in fretta noi corriamo, non lo raggiungeremo mai.

Meglio fare il viaggio in compagnia, ma se talora si è soli, si dialoga con se stessi: cervello destro contro cervello sinistro

PREMESSA

Per cercare di comprendere un problema che non si conosce, in questo caso ci occupiamo di medicina che di fatto è semplicemente un malinteso all’interno di un corpo umano, bisogna capire prima che cos’è un corpo umano.
Abbiamo definito altrove il fatto Che la vita sulla terra ha delle caratteristiche precise che possono essere ricondotte al fatto che il mondo sistema venissi TiVo eccetera eccetera, link.
Qui vogliamo introdurre invece il concetto che all’interno di questo sistema, basato sul fatto di muoversi in un contesto, in un contesto interno movimenti e relazioni tra le varie parti del corpo, è un contesto esterno, relazioni con gli altri organismi che ci circondano.
In questo sistema che non sta mai fermo qualunque variazione di un parametro non può che essere correlata alla variazione di altri parametri, deve pertanto essere contestualizzata tutte le volte perché noi possiamo comprenderne il significato. A ragione questo deve essere fatto quando noi ci occupiamo di qualcosa di nuovo: invece di andare a piedi andiamo sempre in macchina, come reagirà l’organismo a questa drastica riduzione del moto.
Pensavo della pasta fatta con un grano che ha delle quantità di glutine superiore a quella del grammo di tanti anni fa. Fino a quando il nostro corpo continuerà a vederlo come un cibo e non un nemico fornito di una corazza di glutine Aggressivo?
E così via, gli ormoni del maschio della femmina vanno su e giù nelle varie fasi della vita nelle varietà a seconda dell’umore dell’attività fisica.ma noi adesso viviamo in un mondo in cui le plastiche simulano gli estrogeni tutti gli animali allevamento sono doti con ormoni sintetici che poi ritroviamo nelle acque reflue o del giura sospesi nell’aria. Non possiamo chiedere al passato di farci capire queste cose, dobbiamo domandarci come queste cose nuove interagiscono con noi compare un nuovo sintomo, siamo cambiati noi o forse è più facile pensare che sia cambiato l’ambiente e cosa è cambiato certo che qualcosa che non conosciamo, ma sappiamo che qualcosa ci deve essere.
Tutti questi tutti questi sono esempi di dialogo, a livello molecolare, a livello fisico parenti aperto (la temperatura l’umidità delle radiazioni elettromagnetiche), tra le persone.
Ogni volta che vediamo un parametro che ci inquieta che non capiamo bene come interpretare dobbiamo domandarci qual è il discorso di cui questo parametro fa parte.
Quello che può essere interessante è la strategia che usiamo per rispondere a questa domanda:
Uno) possiamo usare il valore di questo parametro, è più alto e più basso, vedere la sua distribuzione rispetto ai parametri che eravamo abituati a conoscere
Due) possiamo domandarci da quali altri parametri dipende questo nostro parametro: il numero di globuli rossi può dipendere da quanto ossigeno c’è da come funziona la nostra tiroide da quanto ferro da come respirano i miei polmoni da come circola il sangue nel mio rene che fa le eritropoietina stabilire direttamente un significato per questo parametro non è così semplice ma non è neanche semplice riuscire a riconoscere tutte le variabili da cui dipende il parametro che a noi interessa. Ma questa strategia ci permette di imparare tre) Intro approccio può essere quello di domandarsi il senso del processo di cui parametro fa parte. Poche cose sono certe ma i comportamenti di tutti gli organismi viventi che noi vediamo hanno sicuramente tutti un significato molto preciso. Perché sono così sicuro di questa affermazione? Perché noi siamo dei sistemi evolutivi, anche senza studiare anche analfabeti abbiamo imparato a procurarci cibo a riprodurci e cose di questo chip P non sapeva cosa fare o faceva la cosa sbagliata non c’è più. Allora tutti gli organismi ancora vivi sono portatori di una loro saggezza intrinseca tutti i comportamenti e le relazioni che noi vediamo devono essere in qualche modo utili al fatto che la specie continui a esserci.
Che sia un modo intelligente di procurarsi il cibo o di scegliersi il partner con cui riprodursi in tutti i casi tutte le azioni che noi vediamo fare in maniera automatica per gli organismi viventi hanno un Significato preciso e utile per la persistenza della specie è ugualmente utile che io sia più forte di un altro per procurarmi il cibo o che io non essendo forte, sappia argomentare con lui per convincermelo a darmi una parte del che si è preso, essendo più forte di fronte a ogni situazione per noi oscura noi dobbiamo porci sempre la domanda con il contesto, partendo dal contesto più semplice: se ho una Tina col triptofano oppure o la serotonina che deriva dal triptofano che io non sono in grado di sintetizzare da dove l’ho preso? Come me lo offrono procurato?
Per qualunque oggetto possiamo farci questa domanda semplice.
Esempi: triptofano proliferazioni tonina, sintesi proteica Moonlight Protein.

Il random walk

Una delle cose che trovo divertenti la pratica della scienza è che la scienza è quella in cui ci si pone delle domande e si fanno delle prove degli esperimenti per ottenere dei risultati e ci permettono di comprendere i meccanismi di quello che succede.
La riproducibilità degli esperimenti è una delle basi più solide Della scienza. E anche una di quelle su cui si basa le truffe migliori: due esperimenti trasformanti in otto, i risultati non coincidenti cancellati e così via.
Forse varrebbe la spesa di domandarsi se la vita non sia intrinsecamente non riproducibile,. Accettiamo che la vita di tutti i giorni sia quello che e poi pretendiamo improvvisamente di volerla rendere riproducibile, anche perché se avessi tutti umani uno uguale all’altro potrebbe metterli a tutti lo stesso prosciutto o lo stesso formaggino, la stessa acqua minerale e non dovrei sforzarmi di fare i prodotti diversi se ci pensiamo bene siamo ancora lontani da questo.
Il mondo è ancora pieno di bucce di banana su cui scivolare e perdere l’equilibrio.
Questo punto, forse potremmo decidere di cambiare strategia, perché cambiare un mondo che è sempre diverso? Poniamoci il problema in maniera differente, dove voglio andare io quando agisco?
Voglio procurarmi il cibo, voglio andare in un altro posto perché ho freddo voglio andare in un altro posto, perché ho caldo voglio riprodurmi.
La risposta giusta a queste domande non è se io riesco a riprodurre i miei comportamenti, ma se io riesco a raggiungere il mio scopo
E questo potrebbe essere ottenuto in maniera assolutamente non riproducibile a seconda delle diverse condizioni.

Potremmo decidere che il parametro se una scienza è buona è se mi aiuta a ottenere quello che voglio.
Questo significa che la mia scienza non si può occupare solo più di processi semplici, come trasformare una molecola in un’altra, ma devi capire se nel deve sempre includere il contesto in cui le contesto in cui mi trovo io posso fare quella trasformazione, quanto tempo ci metto, se mi servirà per ottenere il Mirko mio scopo.
Quindi il sette di informazioni che io devo raccogliere anche per domande relativamente semplici

questo significa rendere la risposta alle domande molto più complicata all’inizio, ma con l’andare del tempo molto più semplice, in quanto io avrò appreso non solo qualcosa una certa trasformazione ma anche quante, anche se non tutte, variabili sono comprese in questa trasformazione.
Per esempio nel caso del biochimica noi abbiamo che le reazioni chimiche sono catalizzate dagli enzimi, proteine specializzate in facilitare alcune reazioni chimiche, aumentarne la velocità di migliaia di volte.
Quando parliamo di un enzima che catalizza una certa reazione, ci accorgiamo subito coinvolti i casi esistono diverse isoforme di questa proteina. Perché diversi isoforme una lavora nel fegato, l’altra nel cervello l’altra è nel testicolo. Queste proteine hanno una struttura fatta di aminoacidi diversi. Contengono al loro interno la parte attiva, il sito attivo con una struttura molto simile. Mi sono domandato per tanti anni, mentre facevo lezioni agli studenti, perché mai ci dovevano essere proteine diverse per fare la stessa cosa, nello stesso corpo, una aggravio inutile per l’organismo.
Buongiorno realizzato che le proteine vengono sintetizzate continuamente, le proteine sono fatto di aminoacidi ma non sempre tutti gli aminoacidi sono disponibili nella quantità giusta e nel momento giusto in cui vorrei fare la proteina per farla ma non sempre finite, mi manca qualche amminoacido e loro si autodistruggono vengono demoliti ritornano gli aminoacidi. Io ricomincio a costruire un’altra proteina. Le proteine sono sempre in costruzione solo qualche volta quando ci sono le condizioni adatte arrivano alla fine. Perché questo perché? Il perché

Allora? Andando a guardare il tipo di aminoacidi delle varie isoforme ad esempio della cinque Alfa riduttasi di due si conosceva il tessuto in cui si trovavano nella terza no.guardando la strutture di aminoacidi di questa terza forma, molto ricca di glutammato e povera di gluten Ina(RF) ho deciso che questa proteina doveva essere sintetizzata in un luogo molto ricco di ossigeno. E quale posto più ricco di ossigeno del cervello? Che brucia il doppio di ossigeno a parità di peso di qualunque altro tessuto?
Ho fatto questa considerazione e dopo qualche anno Qualcuno più ricco di tempo e di soldi di me ha fatto l’esperimento chimico di andare a ritrovare queste isoforme nel cervello. Io ero arrivato alla stessa conclusione solo ragionando nei termini di ciò che era possibile fare con quello che si trovava nei vari organi.

L’avere anche solo una previsione di come può essere la sintesi di un oggetto in modo da capire le condizioni che ne rendano possibili l’esistenza o permettere di fare esperimenti molto più mirati o di interpretare, anche se con qualche approssimazione, una serie di fenomeni senza dover andare a ripetere esperimenti, materiali lunghi, costosi, soggetti errore di ripetizione, in modo da procedere più speditamente con la conoscenza.

Il fegato, beato lui, è il primo organo che riceve tutti gli aminoacidi direttamente dall’intestino, potrebbe farsi tutte le proteine del mondo è un pochino lo fa. Ma anche nel fegato a livello dei globuli epatici ci sono cellule più vicine all’arteria e cellule più vicine alla vena porta e quindi le proteine che vengono sintetizzate hanno sì tutti gli aminoacidi ma hanno meno ossigeno e questa condizione il modo in cui questo vengono costruiti.

STRATEGIA.

L’idea, abbastanza semplice, è quella di seguire l’andamento casuale della vita, in cui le molecole si incontrano e di volta in volta reagiscono in maniera diversa. Non ci sono condizioni artificialmente controllate, per rendere l’ esperimento riproducibile.

Se la vita non è riproducibile, perché io devo passare il mio tempo a cercare di renderla riproducibile?
Una vita resa artificialmente stabile, siamo così sicuri che possa darci informazioni utili su se stessa, sulla sua sosia non controllata?

E se io cercassi invece, con la mia testa e le sue ipotesi, di muovermi in parallelo alla vita che va avanti, andando a vedere quando riesco ad andare in parallelo e quando invece mi scontro col percorso reale della vita?
Quando le cose fanno bene, non sai mai se è perchè la tua ipotesi è giusta o se le cose sono andate come pensavi per altri motivi. Ma quando sbagli invece sai sempre che hai sbagliato.
Ogni volta che sbagli puoi imparare qualche cosa: sai che le cose non erano come tu te le aspettavi e allora devi cercare qual è il particolare che non conosci ancora.
Può sembrare una perdita di tempo, ma se tu immagini la vita come un puzzle, non statico ma in evoluzione, l’unico modo per risolverlo e corrergli assieme correggendo il tiro ogni volta che vi scontrate.

Il random walk della vita e tu che le corri accanto cercando di non farti troppo male quando ti scontri.

Non ti devi arrabbiare quando ti scontri, devi imparare; è l’unica scelta possibile.

E siccome la vita è random continui a scontrarti sempre e questo è il divertimento che non finirà mai.

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